Salve care lettrici e cari lettori! Reduce da una lunga e bellissima vacanza
terminata proprio ieri sera tardi, mi sono attaccata
al PC e con tanti pensieri per la testa, ho deciso di iniziare a scrivere il
primo capitolo del seguito di Proie Rouge.
Ovviamente anche il
mio Agosto sarà impegnato (di certo non come il mio Luglio) quindi non posterò
molto frequentemente.
Ma mi sono detta:
perché non iniziare??!!
Vi lascio alla lettura
di questo primo capitolo, che però sarà solo un breve
prologo.
PS: Il titolo “Fake Forgetfulness”
significa “Falsa Dimenticanza”.
PPS: La ff
è ambientata al settimo anno, ma non tiene conto di HPB.
Baci,
Erin.
Fake Forgetfulness
Prologo
šsšt›s›
Luoghi inviolabili della memoria
Soltanto gli orli un po’ sfocati ma così indissolubili
e così troppo intensi da dirsi
dimentica quello che è stato comunque non ritornerà
(Raf – Dimentica)
Brezza ancora estiva e voci concitate sfiorano il mio corpo e la mia mente occupata da mille pensieri, dolorosi e piacevoli
ricordi.
Ho gli occhi chiusi, ma posso distintamente riconoscere suoni e
odori collocandoli a chi di diritto appartengono.
Un via vai di persone frettolose, un
grande orologio dalle pesanti lancette, lo stridio delle ruote dei treni appena
giunti in stazione.
King’s Cross. Si ricomincia.
Ma i miei pensieri sono ancora li: il Proie
Rouge ed, ovviamente, lui. Ricordi che tengo stretti quasi ne andasse
della mia vita. Così stretti che ho paura di farmi male per l’intensità con cui
stringo le unghie, ogni volta che m’invadono la mente.
Un sentimento così forte che spesso passa il limite
non vuoi lasciarlo andare perché infondo sai che non ti lascerà
(Raf – Dimentica)
Ricordo ancora le sue parole: Fuori dal Proie Rouge io non ti dimenticherò. Farò solo finta di averlo fatto.
Ecco perché non voglio andare avanti e dimenticare. Perché dentro
di me so che lui non dimenticherà. O forse
spero solo che non lo faccia. Che non mi dimentichi.
La coda pelosa del mio gatto batuffoloso
mi solletica i polpacci scoperti per via della gonna e miagola, forse per
attirare la mia attenzione.
Quando riapro gli occhi, probabilmente, sono più
calma.
Sono in piedi, circondata dal nulla all’infuori del baule e di Grattastinchi.
Sono in piedi, tra il binario 9 ed il binario
10.
Sono in piedi, davanti un piccolo muro di mattoni grezzi, che
sotto il tocco della mia mano diviene morbido come burro sciolto.
Gli occhi fulvi del mio gatto sembrano dirmi “
Su Hermione, entra. Non vorrai perdere
l’espresso per Hogwarts?”
Entra, già. Entra in quel mondo che forse ti appartiene più di
quello in cui ti trovi adesso. Entra e fatti coraggio.
Affronta ciò che hai sperato di evitare per tutta l’estate.
E pensare che anni fa ero così felice di tornare ad Hogwarts dopo le vacanze
estive. Anzi, speravo che passassero in fretta, ma
purtroppo tardavano sempre a giungere al termine. Ed invece quest’estate
è volata via, e paradossalmente non ne sono per nulla
contenta.
La stazione King’s Cross babbana è affollatissima, gremita di gente che scende dai treni reduce da chissà quali vacanze, se mai per tornare
a casa e riprendere la vita di tutti i giorni.
Anche io sto per riprendere la mia. Anche se,
sicuramente, quest’anno sarà tutto decisamente diverso.
“ Andiamo Grattastinchi. Si torna ad Hogwarts” sussurro, lievemente,
prima di lanciare qualche occhiata a destra e sinistra e passare oltre quel
mucchio di apparenti mattoni chiari.
“ Hermione! Hermione!
Su, avanti! Vuoi che il treno parta senza di te?!” vorrei
rispondere Si Ginny,
era quello che speravo ma mi trattengo e la raggiungo.
Prendo il baule ed il gatto, e a passo svelto mi dirigo verso il
vagone da cui spunta la testa fulva di Ginny Weasley che mi afferra poco prima dello sbuffo del treno in
partenza.
Dal finestrino saluto i signori Weasley,
poi insieme alla più piccola della loro famiglia, prendo a percorrere lo
stretto corridoio che fiancheggia gli scompartimenti.
“ Quei due! Appena li trovo mi sentiranno! Sono scappati a prendere i posti e mi hanno detto di aspettarti. Non che volessi, s’intende. Ma era meglio
se ti aspettavamo in gruppo, o no? Così li abbiamo persi!”
sbotta Ginny frustata, con vocina acuta.
Guardo oltre i finestrini del corridoio, seguendola
silenziosamente. Camminando, lascia che la mia mano scorra pigramente sulle
pareti del vagone. A volte mi sento come svuotata, come se lui si sia portato
via un pezzo di me. Speriamo che lo custodisca bene, almeno.
Durante la fine di Luglio avevo sperato a
lungo che nessuno si accorgesse del mio cambiamento d’umore una volta giunta alla
Tana, in Agosto. E devo aver imparato a fingere molto
bene, perché nemmeno Ginny ha notato qualcosa di
diverso in me. Nemmeno adesso, che circospetta mi guardo intorno e sono più
silenziosa del solito. Non vorrei osare troppo però, ecco perché mi affretto a
rispondere e prendere in giro Harry e Ron chiamandoli “ Idioti” altrimenti la piccola si
accorgerebbe del mio cupo silenzio.
“ Bah, io provo ad aprirne qualcuno!” dice d’improvviso la rossa,
aprendone tre o quattro e chiedendo scusa per l’irruzione.
“ Ginny, non possiamo aprire tutti gli
scompartimenti del treno. Lo sai, no?” mi affretto a dire, per evitare di
ricevere spiacevoli sorprese.
La piccola Weasley sbuffa e fa qualche
altro passo per il corridoio. Io le sto dietro, tirando il baule a mo di
trolley, ma che pesa all’incirca tre quintali con
tanto di Grattastinchi appollaiato sulla cima.
Volgo il mio sguardo a sinistra, verso gli scompartimenti da dove
voci chiassose provengono. Tutti occupati. Spero solo di non dover fare il
viaggio in piedi.
La chioma fulva e le braccia smaniose di Ginny
mi coprono la visuale, tanto che quando mi dice “ Che palle! Ma guarda chi ci
sta venendo in contro!” mi devo sporgere per controllare chi sia.
Appurato questo, subito mi ritraggo fingendo di non averci fatto caso. Ma il mio corpo scosso da fremiti, le mia guance rosse e il mio cuore dai battiti decisamente
accelerati dicono tutt’altro.
“ Weasley, non vorrai entrare in questo
scompartimento, vero? Non vedi che ci sto per entrare io?” la sua voce giunge alle
mie orecchie come una frustata. Sono si più alta della
piccola Ginny, ma resto quasi accovacciata per
evitare che mi veda.
Sapevo che prima o poi l’avrei rivisto,
ma volevo evitarlo, almeno per il momento.
“ Non mi sembra ci sia scritto il tuo nome, Malfoy!”
lo rimbecca Ginny e capisco che doveva trattarsi di
uno scompartimento vuoto in cui sia la mia amica che Draco
ed i suoi amici volevano prendere posto.
“ Potrei comprarlo se solo volessi, Weasley.
Ora, fatti da parte e fammi passare” sibila.
Ginny mette le mani sui fianchi, capendo di non
poter tener testa al Principe delle Serpi, e si volta verso di me.
Mossa sbagliata.
Draco Malfoy fa per entrare ma ovviamente qualcosa attira la sua attenzione.
Ginny, spostandosi, ha rivelato la mia figura che
fingeva di coccolare Grattastinchi, accovacciato sul
baule. E lui evidentemente ha riconosciuto la mia
chioma di boccoli castani ed è rimasto visibilmente impietrito.
“ Hermione, andiamo. Cerchiamo un altro
scompartimento” dice la voce della mia migliore amica, ma non ho il coraggio di
guardarla per evitare d’incontrare anche i suoi
occhi.
Seppur li sentivo bruciare sulla mia pelle.
Mi alzo e l’affianco. Ginny fa qualche
passo, allontanandosi inviperita dalla sua precedente postazione. Io prendo il
baule e provo a portarlo con me per seguirla, ma la sua voce mi ferma.
“ Blaise, Theodore
” flebile come il più piccolo dei sussurri, riesce ad attirare la mia
attenzione. “ Non mi piace questo posto. Andiamo da un’altra parte?”
Mi volto, non so io neanche il perché, e punto i miei occhi in
quelle iridi color tempesta. Un tuffo al cuore e
smetto di ragionare. Lui è sul ciglio dello scompartimento, mentre altri Serpeverde lo raggiungono in corridoio.
Blaise individua la mia figura eterea, sorride
rivolto ai miei boccoli che disordinatamente mi cadono
sulle spalle ed accenna un sorriso, o forse me lo sono immaginato solamente.
Da una pacca d’intesa sulla spalla di Draco
e si rivolge verso di me, indicandomi lo scompartimento ormai vuoto.
“ Salve, Granger! E’ tutto tuo” soffia
divertito, poi si volta verso Theodore e se ne va.
Draco chiude il trio, infila una mano in tasca e si
allontana da me.
Senza
voltarsi.
Did I disappoint you?
Or leave a bad taste in your mouth?
Ti ho deluso?
O ti è rimasto l'amaro in bocca?
(One – U2)
Distrattamente.
Ma ciò che fa non è per nulla distratto. Dobbiamo fingere che niente sia successo. E lui sembra farcela. Anzi, lui può farcela. Lui è Draco Malfoy.
Ed io?
Mi ridesto dopo molto, credo. Chiamo Ginny
che sbuffa ancora alla punta opposta del corridoio e le faccio cenno di venire.
“ Sempre i soliti viziati. Chissà cosa ci può mai essere in questi
posti che non vada bene, poi. Beh, meglio per noi!”
dice prima di sedersi. Anche io prendo posto e sistemo
le mie cose.
Dico di aver un lieve mal di testa, per non dover fingere di
essere dell’umore adatto. Non che poi stia mentendo. La testa mi scoppia, ed
anche molto. Chiudo di nuovo gli occhi e nella mia mente passa l’immagine di
una camera scura, notturna, dalle tende color cremisi ed un grande
letto a baldacchino. I nostri corpi uniti da magiche sensazioni ed il suo
profumo.
Quel profumo che ho sentito anche qualche
secondo prima.
Ovunque io sarò comunque mi resterà qualcosa di
te
forse attimi, ma eterni.
(Raf – Dimentica)
šsšt›s›
Questo, come detto, era solo un
prologo, un’apertura. Prima di scrivere i seguenti capitoli e
la vita di Hermione alle prese con i suoi nuovi
problemi.
Un grazie a tutte le persone che
hanno letto e commentato Proie Rouge,
ho ricevuto recensioni fantastiche e spero di non deludervi con questo continuo. Ovviamente, ripeto, questo è solo un prologo e per di più brevissimo, giusto per non iniziare subito con il prima
e vero capitolo.
Spero di poter postare
prestissimo, anche domani!
Bacioni!
Erin