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Autore: hellblau    18/01/2013    15 recensioni
“Emergency psychiatry”
(Individui con manie suicide, individui estremamente violenti, tossicodipendenti critici e altre patologie legate al sesso.)
(…)
Cella 356: Harry Styles – Louis Tomlinson (Deceduti)
Cella 357: Jade Smith – Cheryl Lloyd (Decedute)
Cella 358: George Shelley – Niall Horan (Deceduti)
Cella 359: Z”
I loro nomi erano coperti da sangue secco.
[...]
-Sarà divertente, non è vero?- Ghignazzò fortemente mentre scomparve nel nulla, come un fantasma.
Genere: Fantasy, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Salve a tutti, vi ringrazio per aver messo questa os nei preferiti e ricordati e sopratutto per aver recensito.
Ho deciso di mettere una canzone di sotto fondo giusto per creare un po' di inquietudine, quindi, se volete, potete metterla.
Grazie per la vostra attenzione e buona lettura.
http://www.youtube.com/watch?v=QrQo8UXItQE


Mental Hospital.


-Dai Maura! Non avrai mica paura di quello che si dice in giro! Sono tutte idiozie, fidati.- Sbuffai per l’ennesima volta mentre Liam, il mio migliore amico, mi trascinava verso l’ospedale. – Lo sai che mi prendo paura molto facilmente e poi cosa ci ricaviamo?- affermai cercando di fermarlo ma io, in confronto a lui, ero come una piuma. – Sarà divertente e ti proteggerò io perché sono il Batman di Bradford!- fece una posa alla fell like a boss facendomi ridere come una pazza. – Un giorno mi sarai grata per quello che farò in questa città.- mise il broncio sembrando una scimmia e facendomi ridere ancor di più. – Sei troppo buffo. Comunque, hai portato la torcia? M’inizia a piacere questa iniziativa.- dissi sorridendo. – Certo cara, tu hai portato la macchina fotografica?- annuii e Liam incominciò a scassinare la porta mentre io iniziai a guardare l’edificio con molta attenzione: era ricoperto da una vernice color avorio con chiazze rosse mattone, le finestre sbarrate e alcuni vetri agli alti piani erano verniciati da pittura color rosso sangue. Strano.
- Rossa, entriamo?- lo guardai e feci cenno con la testa pronta ed entrammo. La hall era poco illuminata e, ai fianchi, si stendeva un corridoio illuminato come la hall dove s’intravedevano delle carrozzine rotte e alcune porte chiuse. –Io vedo il corridoio e tu la hall- s’incamminò verso il corridoio sparendo nell’oscurità. Mi voltai verso il bancone di legno e iniziai a sfogliare un libro con su scritto “Registro dei pazienti”. Le pagine erano quasi tutte bianche o parzialmente scritte tranne l’ultima che iniziai a leggere.

“Emergency psychiatry”
(Individui con manie suicide, individui estremamente violenti, tossicodipendenti critici e altre patologie legate al sesso.)
(…)
Cella 356: Harry Styles – Louis Tomlinson (Deceduti)
Cella 357: Jade Smith – Cheryl Lloyd (Decedute)
Cella 358: George Shelley – Niall Horan (Deceduti)
Cella 359: Z”


I loro nomi erano coperti da sangue secco. “Forse si può togliere” Estrassi le chiavi di casa dalla borsa e iniziai a grattare sopra la macchia invano. Sbuffai e riprovai ma niente, non voleva proprio togliersi. Perfetto, sarei andata a vedere cosa c’era in quella cella.
- Okay, di là le porte sono tutte chiuse e non riesco ad aprirle. Andiamo al piano di sopra?- Posai il registro sul bancone e mi girai verso di lui. –Andiamo, faccio una foto o è inutile?- dissi uscendo la mia amatissima Nikon dalla custodia. –No, le facciamo al piano di sopra.- annuii e iniziammo a salire gli scalini attenti a quelli rotti. Vedemmo già la scritta “Reparto Giovanile” e feci una foto alla targhetta. Camminammo lungo il corridoio e da una stanza, doveva essere quella dove torturavano i ragazzi, sentii delle lievi urla facendomi venire i brividi. –Liam, stai sentendo?- gli chiesi. – S-s-si.. andiamo sopra.- feci una foto a una cella notando, poi, sul display una forma alta come Liam. “Sarà una tua allucinazione” Il mio migliore amico mi tirò verso le scale che portavano al piano di sopra. Misi la mano sulla ringhiera sentendola umida. Lo alzai e vidi del sangue colare dalla mano, sangue non mio. Liam mi guardò stupito e mi diede un fazzoletto su cui mi pulii. –Forse è meglio che torniamo un’altra volta.- voltai lo sguardo verso la targhetta situata sul muro “Emergency psychiatry”. Era il reparto che cercavo. –No, andiamo.- lo guardai e svoltammo a destra. Ci trovavamo nella stessa situazione dell’altro reparto solamente che era messo tutto in ordine, ma c’era un forte odore di carne putrefatta. Che schifo. Feci la foto al corridoio e iniziai a esplorare le celle a destra, in altre parole quelle maschili, mentre Liam iniziò a cercare nelle celle femminili a sinistra.
“Cella 356” entrai e la prima cosa che mi colpì furono delle vecchie foto sbiadite sul comodino. Erano entrambi dei ragazzi bellissimi con un magnifico sorriso, forse si conoscevano già da prima perché sembravano due fratelli. Uno aveva gli occhi color smeraldo, l’altro color oceano (esiste?). Uno aveva i capelli ricci e l’altro lisci con un ciuffo che ricadeva sulla fronte rendendolo più bambino. Su una foto c’era scritto “I love you Boo”, forse erano fidanzati?  A un tratto sentì la rete del letto muoversi e delle urla del tipo - Si, Boo, si!- o –Riccio, non ti preoccupare, non ti farò male!- . Spalancai gli occhi, posai le foto sul comodino, prendendo quella con la dedica, e uscii andando a guardare la cella 358. Era distrutta, non si poteva entrare.  L’unica cosa che riuscivo a vedere erano due chitarre distrutte e molti spartiti. Su uno lessi il titolo della canzone “Moments”, forse sarebbero stati dei grandi cantanti, chi lo poteva sapere. Cercai di entrare e ci riuscii con molta difficoltà. C’erano spartiti ovunque, testi di canzoni e pezzi di chitarra, i vandali hanno fatto un bel danno. “My judgement is clouded, Like tonight's sky” mi ruotai la testa e vidi una chioma bionda sparire nel nulla. “Sarà solo una stupida allucinazione”.
Presi quello spartito in mano e lessi “Write by Niall Horan, Monday 7th November 1965”, lo misi dentro la mia borsa e scattai una foto alla cella. Guardai nello schermo della macchinetta e si vedevano  un ragazzo con i capelli biondi e qualche mèche castana, gli occhi azzurri come il mare e la carnagione diafana ridere con un altro ragazzo con i capelli marrone chiaro, gli occhi del medesimo colore dei capelli, pelle scura mentre teneva in mano una chitarra, ma, entrambi, avevano parecchi tagli e lievi ustioni. Mi dispiaceva vederli in quelle condizioni, forse non erano nemmeno malati.
Mentre una profonda tristezza m’investii, sentii un grido fortissimo che veniva da quello che doveva essere il bagno. Scappai velocemente da quella cella e mi recai verso il bagno, dove trovai Liam steso in una vasca da bagno.. insanguinata. Mi avvicinai a lui e vidi il suo stomaco completamente squarciato, con le budella fuori e il sangue mischiato all’acqua.
-Liam, forza svegliati!- lo stavo scuotendo sperando che si svegliasse. –Liam, ti prego! E’ un bruttissimo scherzo.- incominciai a piangere, non poteva avermi abbandonato, non poteva. – SVEGLIATI! PER FAVORE!- Perché diamine ero stata così cocciuta a dirgli di no, perché? Posai il capo sulla sua testa e iniziai a piangere come non avevo mai fatto.
– Tranquilla, lo raggiungerai presto.- alzai la testa asciugandomi le lacrime cadute e mi girai verso la voce che avevo sentito. Una bellissima voce bassa e roca, molto melodiosa che avrei potuto ascoltare per ore e ore. – Ch-chi sei?- Cosa hai fatto al mio amico?- fù l’unica cosa che uscì dalla mia bocca. – Ho fatto quello che le persone meritano. Il tuo amico voleva sapere un po’ troppo, come te d’altronde.- non riuscivo a guardarlo negli occhi, riuscivo a vedere solamente un ciuffo biondo e le braccia uguali a quelle di Niall, se si chiamava così. Non riuscivo a parlare, ero bloccata, ero affascinata da quel ragazzo. – Vuoi vedere il mio volto? Ti accontento subito, Maura.- Come diamine sapeva il mio nome? Continuavo a fissarlo e dopo qualche secondo un ragazzo comparve dietro di me e alzò il mio viso. Riuscivo a vederlo, finalmente. Capelli neri come la pece con un ciuffo biondo centrale, occhi marroni tendenti al rosso, pelle color caffelatte e labbra molto carnose. Sembrava un Dio. A rovinarlo erano quegli orribili tagli e ustioni che rovinavano il suo splendido viso, aveva sofferto, tanto.
-Sai Maura? Il ragazzo biondo a cui hai fregato lo spartito soffriva di una forte depressione perché sua madre gli fece credere che lui aveva ucciso il suo bel fratello quando in realtà era stata lei quando si ubriacò. Sai come si chiamava?- feci cenno di no con la testa in preda al panico.- Si chiamava Maura, proprio come te. Io ero un grande amico di Niall e quando lo seppi, andai su tutte le furie. Maura lo mandò qui all’età di 15 anni e io persi il mio migliore amico. Quando potevo, venivo qua a fargli visita ma lui era molto molto depresso, ogni volta lo vedevo piangere ed io non riuscivo a vederlo così.- lui si alzò e guardò fuori alla finestra così lo imitai.- Da quel giorno iniziai a scopare con tutte le ragazze che si chiamano nel medesimo modo ma.. non era un semplice rapporto sessuale, le maltrattavo con tutto quello che potevo per fargli capire tutto il dolore che provava il biondo. Dopo un anno i miei lo vennero a sapere e mi mandarono qui perché credevano che fossi malato. Forse lo ero, forse no. Quando entrai nella mia cella, ci trovai Niall, mi stava aspettando. Ma, quando lo vidi era pieni di tagli, proprio come lo sono io. Mi diceva “Non ti preoccupare, sto bene”.- accennò una risata. Una bellissima risata di gusto. – Invece non era così, molte volte si metteva a suonare con il suo compagno di stanza George e lo punivano ma non se ne fregava. Voleva morire. Ogni tanto trasgredivo anch’io le regole e iniziai ad avere le stesse sue punizioni. Mi legavano con la camicia di forza, mi facevano fare lavori umilianti e una volta mi fecero l’elettroshock. Fù la cosa più brutta che mi potesse succedere. A Niall lo fecero per quattro volte e all’ultima non ce la fece. Morì. Da quel giorno non mi diedi pace e iniziai a riavere l’abitudine di abusare le donne di un certo tipo: quelle con i capelli rossi perché la donna che uccise il mio migliore amico aveva i capelli rossi, uguali ai tuoi.- si avvicinò a me e mise una mano sotto il mio mento come prima. – Cosa vuoi da me?- dissi sul punto di piangere. – Fai due più due mia cara rossa.- ghignò di gusto, un’altra volta. – Non sei un essere umano.- tolse la mano dal mio mento e la fece cadere lungo il suo fianco. – Ottima osservazione, io non sono umano. Lo ero, ora non più.-
Incurvò le labbra spalancando gli occhi e mi tirò un forte pugno in faccia facendomi cadere a terra e portandomi da qualche parte.

P.o.v Narratore


Zayn prese Maura per i suoi lunghi capelli rossi e la portò nella vecchia stanza delle torture. Con poca grazia la “buttò” sul letto malandato mettendosi a cavalcioni su di lei slacciandole il pantalone di jeans e togliendole lo slip di Hello Kitty. Il moro slacciò anche i suoi pantaloni e scese i suoi boxer neri infilando, poi,entrò in lei con violenza. Maura iniziò a urlare come una dannata per il dolore che il moro le provocava, strinse quel poco di cuscinetto che era rimasto sul lettino continuando a gemere. Zayn prese il frustino che si trovò a terra e lo sbatte fortemente sulla schiena della ragazza. –Questo è per quella stronza che ha fatto del male a Niall.- disse in preda alla rabbia. La rossa urlò ancor più di prima e il suo grido si disperse per tutto l’edificio. Era un dolore allucinante e Maura stava iniziando a non sentire più le sue forze. Il Pakistano la frustò per altre due volte e iniziò di nuovo a infilare con molta forza la sua erezione nell’ano della ragazza facendola gemere per un’altra volta. – Ti prego, basta.- si lamentò Maura con le ultime forze rimaste. – Un’ultima cosa e poi potrai raggiungere il tuo amico.- Zayn si alzò per prendere il macchinario che aveva ucciso il suo amico e lo mise alle tempie della mora. Accese il marchingegno e una forte scarica elettrica fece urlare per l’ultima volta la ragazza.
Maura aveva raggiunto Liam.
Zayn staccò tutto e osservò soddisfatto il suo lavoro. Era felice di aver fatto giustizia a Niall.
-Sarà divertente, non è vero?- Ghignazzò fortemente mentre scomparve nel nulla, come un fantasma.


Nessuno ebbe più il coraggio di entrare in quell'ospedale, nemmeno per divertimento.

Fine.





      

 
   
 
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