IMPERFETTI

Imperfezione è il brufolo che guasta la pelle tesa della tua fronte.

Imperfezione è il mio collo morbido.

Imperfezione è l’apparecchio che ho tra i denti.

Imperfezione è il tuo ciuffo rosso.

Imperfezione è la tua mania di camminare senza toccare troppo terra.

Imperfezione è la mia ciccia sui fianchi.

Imperfezione sono i tuoi occhi che senza lentine non vedono.

Imperfezione è la mia risata che sconquassa il cielo.

Imperfezione sono le battute cattive che fai sempre su tutto.

Imperfezione è il tuo carattere che esplode all’improvviso.

Imperfezione è il mio orgoglio che mi blocca.

Imperfetta sono io, imperfetto sei tu. Come possiamo pretendere che i nostri ricordi siano perfetti? Come fanno le nostre cose ad esserlo?
Semplice, non lo fanno. Peccano. Sbagliano. Sono umane, come noi. Sono dolci-amare.
Io ci ho provato a raggiungere la perfezione, ho tentato con tutte le mie forze, ma non ci sono riuscita. E ora ho capito.
Ho capito che per farcela con te non serve essere perfetti. Non serve nulla, ma basta tutto.
Non so cosa accadrà quando finirai di leggere questa lettera. Forse la brucerai con l’accendino arancione che hai sempre in tasca. Forse la conserverai o farai finta di non averla mai letta. Mi odierai, non mi parlerai più.
Ma meglio non parlarti per anni, che continuare con questa farsa, perché ogni volta che guardi negli occhi un’altra mi uccidi sempre un po’ di più. Spero almeno di non essere stata inutile nella tua vita.
Spero che tra dieci anni, guardandoti indietro, vedrai me e mi rivolgerai un pensiero un po’ malinconico e un sorriso. Anche come amica. Anche come compagna di percorso solo per un po’. Come quello che hai avuto di più vicino a un’anima gemella. Mi mancherai quando non ci sarai più, dovesse ciò avvenire tra cento anni o domani mattina. Mi mancherai quando rivolgerai i tuoi improvvisi sorrisi a un’altra, mi mancherai quando guarderai con i tuoi imperfetti occhi nocciola la tua ragazza e le sussurrerai “Ti amo”. Mi mancherai per tutti i momenti in cui non saremo insieme, ma non ti fermerò, non più. Non voglio illudermi, né prendermi gioco di me, non lo sopporto più.
Tanti Auguri, Alessandro. Hai diciotto anni, sei maggiorenne, ma non sei perfetto. E neanche io. Potremmo essere imperfetti insieme, se ti va.