CAPITOLO
1
Discorsi….e
descrizioni
Every
day it's a losing battle
Just to
smile and hold my head up high
Could
it be that we belong together
Baby,
won't you give me one more try
One
more try
{Over
My Shoulder- Mike & The Mechanics}
“E
dai…
per favore?”
“No.”
“Ma
perchè?”
“Perché
ci vado con un altro.”
“E
dai,
Lily! E’ solo un ballo! Non ti costa nulla venire con me, ti
prego! Almeno per
una volta!”
“No!”
“Se
è
così, allora mi accontenterò di un
ballo.”
“Non
se
ne parla nemmeno!”
“Solo
un ballo!”
“No!”
“E
dai!”
“Quale
parte di -no- non ti è chiara?”
“Uff…
e
va bene. Ma sappi che balleremo. Io non mi arrendo MAI.”
“E’
inutile che ci provi, James. Non verrò al ballo con te e non
ballerò con te.
Ora, se non ti dispiace, vorrei tornare in Sala Comune.”
“Almeno
dimmi con chi vai al ballo!”
“Francys.
Ci vado con Francys Icer.”
“Ma…
è
un Serpeverde! E poi lui sta con Tiffany Madson!”
“Per
tua informazione, non sta con
“No,
Lily! Aspetta un attimo, per fav…”
“Arrivederci,
Potter.”
***
“Cavoli,
quanto è bella Karen! Che ne pensi, Martin?”
chiese un bel ragazzo biondo.
“Mmm…non
c’è male, ma Ashley dei Tassorosso è
ancora meglio! Tu che ne pensi, Frank?”
rispose il ragazzo chiamato Martin.
“Sono
molto carine entrambe, ma
“
“Ehm…sì.”
“Frank,
ti piace Alice?” chiese Gabriel.
“Sì…è
così
bella, simpatica, dolce e intelligente! Insomma…
è quanto di più bello esiste
al mondo…” concluse.
“Uh
uh…
Frankie è innamorato!!!” cantilenò
Martin.
“…”
“…”
“Dai, povero Frankie, non prenderlo in giro! E’
normale essere innamorati!”
disse Gabriel.
“Gabry,
che razza di amico sono se non lo prendo un pochetto in giro?”
“Mmm…forse
hai ragione…Frank, cosa hai intenzione di fare?”
“Io?
NIENTE! Assolutamente niente! Sono troppo timido, io!”
“Ma
non
puoi non fare nulla! Se tu non ci provi, lei non capirà mai
che t’interessa! E
se lei non lo nota, potrebbe interessarsi ad
altri…” spiegò Martin, in tono
melodrammatico.
“…e
tu
perderai l’amore della tua vita.” finì
Gabriel.
“Non
saprei che fare…”
“Ci
pensiamo noi, non preoccuparti… Tu ora vai a riposarti un
po’ e domani
organizzeremo qualcosa…giusto Gabriel?”
“MA
CERTO!”
***
Quella
sera non c’era la solita confusione nella Sala Comune di
Grifondoro. Di solito
a scatenare il baccano iniziale erano loro due, i belli del gruppo, i
due
Malandrini per eccellenza, James e Sirius. Erano due tra i ragazzi
più carini
di tutta Hogwarts: il primo aveva capelli neri perennemente in
disordine, occhi
castano chiaro e un fisico slanciato. Non per niente era il Cercatore
della
squadra di Quidditch della sua Casa; il secondo aveva anche lui capelli
neri,
talmente neri che sembrava avessero riflessi blu, gli occhi erano
castano
molto, molto scuro e un fisico palestrato. Anche lui faceva parte della
squadra
di Quidditch di Grifondoro, però era Cacciatore. Remus e
Peter erano gli altri
due malandrini: Remus, il genio del gruppo: biondino, con occhi color
miele e,
segno particolare, aveva molte cicatrici, infatti era un Lupo Mannaro e
una
volta al mese, quando c’era la luna piena, si nascondeva
nella Stamberga
Strillante e si trasformava. Peter era un ragazzino timido, con i
capelli color
topo e piccoli occhietti acquosi. James Potter, Sirius Black, Remus
Lupin e
Peter Minus: i quattro Malandrini. Rispettivamente Ramoso, Felpato,
Lunastorta
e Codaliscia.
Gli
altri tre ragazzi, Martin Jackson, Gabriel Thomas e Frank Paciock,
erano anche
loro dei Grifondoro, coetanei dei Malandrini. Martin, Gabriel e Frank
non
sapevano del “gruppo dei Malandrini”, e tutto
ciò perché non erano a conoscenza
del segreto di Remus, ma
nonostante
questo erano ottimi amici e formavano un gruppo compatto. Gabriel era
alto e
ben formato, capelli biondi, ricci e corti, occhi verdi e carnagione
abbastanza
abbronzata: sembrava il tipico ragazzo californiano. Martin era
considerato un
“essere bellissimo” da tutte le ragazze della
scuola: non era altissimo ma il
fisico era comunque perfetto, aveva i capelli neri e gli occhi
verde-azzurro,
talmente belli e profondi che sembravano del colore del mare. Entrambi
i
ragazzi giocavano a Quidditch, erano i restanti due Cacciatori. Invece
Frank
non giocava a Quidditch, sosteneva di non poterci riuscire, ma in
quanto
aspetto non era da meno degli altri due: era alto e snello, capelli
ricci e
neri, occhi castani scuri, tipiche caratteristiche mediterranee; in
più era
molto intelligente e bravissimo in tutte le materie, il che lo rendeva
migliore
di molti altri ragazzi belli o semplicemente carini, ma comunque molto
stupidi.
I
Malandrini erano in Sala Comune: Remus era seduto nel divano e stava
spiegando
a Peter il procedimento di un complicato incantesimo, James e Sirius
erano
seduti sul tappeto e giocavano a Scacchi, anzi in realtà
Sirius giocava a
Scacchi e James muoveva pezzi a caso nella scacchiera e pensava a Lily.
Era
tutto il giorno che aveva in mente la solita frase
“E’ sicuramente più gentile
di te”. Non l’aveva assillata così tanto
stavolta… a parte chiederle dieci o
quindici volte al giorno di venire al ballo con lui, e lei ogni volta
aveva
risposto di no. James sentiva di voler ridurre Icer ad un budino
perchè proprio
non lo sopportava: primo perché era un Serpeverde, secondo
perché sarebbe
andato al ballo con “la sua Lily”. Beh, non era
proprio “la sua Lily”, ma lui
sentiva di essere “il suo James”, anche se lei
continuava a trattare male il
malcapitato Cercatore di Grifondoro.
“Al
Re!”
“Cosa?”
disse James.
“Al
Re!” ripetè Sirius “Ti ho dato
scacco!”
“Ah,
è
vero.” e spostò il pezzo.
“Scacco
Matto!” gridò Sirius, facendo sobbalzare i
ragazzini del primo anno e alzando i
pugni in segno di vittoria “E’ incredibile, il mio
piccolo Jamie si fa battere
in così poco tempo?”
“…”
“…”
“Sir,
forse non è il caso” s’intromise Peter
“Non vedi che James è un po’
giù?”
“Aaah…
“Ci
va
con Icer” disse James.
“Oh…
Ma
ne sei sicuro?” chiese Sirius.
“Me
l’ha detto lei. E ha anche detto che è meglio di
me.” rispose James.
“Che
ti
ha detto esattamente?” indagò Remus.
“E’
sicuramente molto più gentile di te” concluse
James, sconsolato.
Sirius
cominciò a ridere “Questa sì che
è buona! Icer? Più gentile di te? Ma non
scherziamo! Al massimo leccapiedi! Con quel suo -Ehi, non preoccuparti,
ti
aiuto io!- crede di potersi assicurare
“A
quanto
pare sì.”
“Ma
non
diciamo cazzate! Ora, vogliate scusarmi…”
“Sir,
dove stai andando?” chiese Remus vedendo che il ragazzo si
era appena alzato.
“A
cambiare i connotati a quel disgustoso Serpeverde”
urlò lui di rimando, ormai
di fronte al buco del ritratto.
“No!”
scattò subito Remus “Torna qui, SIRIUS!”
“Perché
no?” chiese Sirius.
“Perché
poi lui va a dire tutto a Lily.” disse Remus.
“Ma
nessuno può deprimere così il mio piccolo
Jamie!”
“Pensa
quanto potrebbe durare la depressione del tuo -piccolo Jamie-. Hai
almeno una
vaga idea di quanto potrebbe incazzarsi
“Ehi,
ehi, Rem! Questi paroloni!” lo canzonò Sirius.
“Sta’
zitto, Sir! In quanto a te, Jamie. Non demoralizzarti! In fondo non
è la prima
volta che Lily ti dice di no! Pensavo che ormai ci avessi fatto il
callo… Su
con la vita! Domani siamo contro i Corvonero, non vorrai fatti battere
da
loro?” concluse Remus, con un finto tono preoccupato.
Per
un
attimo gli occhi di James parvero brillare di una luce propria.
“Ma certo!”
disse “Non posso demoralizzarmi per così poco! In
fondo è solo un altro no di
Lily!”
“Ora
riconosco il mio ragazzo!” esultò Sirius.
“Ma
sì!
Su con la vita! Sir, un’altra partita!”
scattò James.
“Stavolta
pensi di poter tener testa a Sirius Black?” gli chiese Sirius.
“Tranquillo.
Il Grande James Potter è tornato alla carica!”
***
Se
in
Sala Comune era tutto tranquillo, di certo non lo era nei dormitori
femminili
del settimo anno, dove quattro ragazze discutevano animatamente dei
loro
problemi sentimentali, anzi, per la precisione discutevano dei problemi
sentimentali di una sola di loro: Lily Evans. Lily aveva lisci capelli
rossi,
lunghi fino alle spalle, bellissimi occhi verde smeraldo e un fisico da
far
invidia a molte ragazze della scuola. Affianco a Lily si trovava
Nikole, la sua
migliore amica per eccellenza: anche lei aveva un bel fisico e i suoi
ricci
capelli neri, lunghi fino alla vita, e i suoi occhi, freddi come il
ghiaccio,
le davano un’aria più misteriosa ma, anche se a
prima vista dava l’impressione
di una persona fredda e distaccata, in realtà era una
ragazza dal cuore d’oro e
sempre disposta ad aiutare tutti. Ma Nikole non era l’unica
amica di Lily;
infatti aveva altre due grandi amiche: Karen e Juliet. Karen era una
bella
ragazza, alta e formosa. Gli ondulati capelli biondi le ricadevano
sulle spalle
e i suoi bellissimi occhi blu le conferivano un’aria quasi
regale. D’aspetto
faceva pensare alla tipica ragazza mondana e di facili costumi, ma chi
la
conosceva sapeva benissimo che non era così e che lei stessa
disprezzava quel genere
di ragazze. L’ultima ragazza del dormitorio, Juliet, era
piuttosto bassa
rispetto alle altre tre compagne, ma il suo fisico era perfetto. Gli
occhi e i
capelli erano castani. Un suo segno particolare era quello di avere i
capelli
perennemente legati: ogni giorno li portava legati in una coda di
cavallo,
giusto qualche volta legati in due codini, ma erano sempre legati.
Lily,
Nikole, Karen e Juliet, oltre a essere abbastanza carine
d’aspetto, erano molto
intelligenti, infatti tutte e quattro avevano voti eccellenti a scuola.
“Io
proprio non capisco perché tu non voglia dargli una
possibilità! Lo sai quanto
ci tiene a te!” gridò una ragazza dal bagno del
dormitorio femminile del
settimo anno di Grifondoro.
“Non
è
che non voglio dargli una possibilità, Karen! E’
solo che non posso andare al
ballo con lui perché ci vado con un altro!”
urlò di rimando la bella rossa.
“Lily,
forse Kary ha ragione... secondo me dovresti
prov…” iniziò Nikole, la terza
ragazza del dormitorio, ma non riuscì a finire la frase che
la rossa la
interruppe urlando.
“MA
QUANTE VOLTE DEVO DIRVELO? Non posso perché vado al ballo
con Francys!
F-R-A-N-C-Y-S! Ci vado con Francys! Ce l’avete presente?
Alto, moro, occhi
castani, settimo anno, Serpeverde? Ci vado con lui!” rispose
la rossa, Lily.
“Lily,
non ti stiamo dicendo che devi rifiutare Francys per James! Stiamo
“cercando”
di dirti che potresti concedergli almeno un ballo!” disse con
calma e
diplomazia Juliet, l’unica che non stesse urlando e che fosse
tranquilla,
seduta sul suo letto, nel disperato tentativo di leggere un libro.
“Uff”
sbuffò Lily “Ragazze, sentite, per quanto io sia
amica di James, non ho nessun
interesse per lui! Non mi piace e dubito seriamente di piacere a
lui.”
In
quel
momento Juliet, la ragazza seduta nel letto, e Nikole, si scambiarono
uno
sguardo complice, mentre dal bagno arrivò un altro grido.
“Lily,
non ricominciare con queste paranoie su James! Te lo diciamo da sempre:
lui ti
vuole! Quindi mettiti l’animo in pace e dai retta a
noi!”
“Ma…
forse lui fa così perc…”
cominciò Lily, subito interrotta da Karen, appena
uscita dal bagno.
“Ma
che
cosa perché, Lily? Cosa? E’ dal terzo anno che ti
viene dietro, lo vuoi capire?
Anche se a te non sembra, lui soffre tantissimo perché tu
non gli hai mai dato
una possibilità!”
“Oh…
forse…forse hai ragione, Kary… Forse hai davvero
ragione…”
“Ovvio
che ho ragione… ora basta però! Su, andiamo a
letto, penso che sia un tantino
tardi. July, che ore sono?”
“Mezzanotte
e venti.” rispose pronta Juliet.
“Mezzanotte
e venti, mezzanotte e venti, mezz… MEZZANOTTE E
VENTI?” chiese allarmata Karen.
“Ehm…sì,
Kary. Mezzanotte e venti.” rispose Nikole.
“Per
la
barba di Merlino! E’ tardissimo! Meglio che andiamo al letto
sul serio! ‘Notte
July! ‘Notte Lily! ‘Notte Nikole!”
concluse la bionda, tuffandosi letteralmente
sotto le coperte.
“Buonanotte
ragazze!” risposero in coro Lily, Juliet e Nikole.
Dopo
appena dieci minuti, tutte si erano addormentate, tutte tranne Lily,
che stette
per una buona mezz’ora pensando a quanto potesse essere vero
quello che aveva
detto Karen su James.
“In
ogni caso”
pensò “domani
avrò tutto il tempo per rifletterci”
e si addormentò tra le calde coperte del suo letto del
dormitorio femminile del
settimo anno di Grifondoro.
***
Calò
definitivamente la notte e l’intero dormitorio di Grifondoro
tacque: ma in
quella notte, ricca di pensieri, parole e preoccupazioni, tutto
sfumò lasciando
spazio ad un cristallino silenzio, dove la luna brillava alta nel cielo
e le
stelle l’accompagnavano.
Sette
ragazzi, James, Sirius, Remus, Peter, Martin, Gabriel e Frank, e
quattro
ragazze, Lily, Nikole, Karen e Juliet: tutti abbastanza amici tra loro,
i cui
segreti, paure, problemi scolastici e sentimentali, occasionali litigi
e
diabolici complotti rendevano un gruppo compatto e fiero di appartenere
alla
nobile e coraggiosa casata del Grifondoro.
Ola!
Ecco
a voi il primo capitolo di questa fanfiction! Ci stavo lavorando da
molto
tempo, finalmente ho avuto il coraggio di pubblicarla! Ditemi se vi
piace e, in
tal caso, continuerò a pubblicare gli altri capitoli. Se
avete
consigli/critiche di ogni genere per migliorare questa storia,
sarò ben lieta
di accoglierli e prenderli in considerazione. Ringrazio tutti coloro
che hanno
letto fin qui, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto! Alla
prossima!
Alice