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Autore: JamesPotter182    18/01/2013    3 recensioni
Il quinto anno nella scuola di magia stregoneria si rivelerá un anno importante per Harry e Hermione. Nonostante il mondo magico sia oscurato dal ritorno di Lord Voldemort.
Il tutto con un sottofondo musicale.
Dal nono capitolo:
- Era ora Harry! -
dissero all’unisono Fred e George
- Scusate il ritardo. Bene, siete pronti? -
chiese Harry
- Ma che dia...-
mormorò Ron confuso
- Certo che si! A Quando? -
esclamò entusiasta Fred
- Dopo domani, ce la fate? -
- Ovvio -
- qualcuno può spiegarmi che succede? -
chiese spazientita Hermione
- È semplice Granger...-
disse George
-...Si entra nell'ufficio della vecchiaccia...-
a Fred brillavano gli occhi
-...Dopo domani. -
terminò risoluto Harry. Nei suoi occhi smeraldo ardeva il fuoco della determinazione.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Piccola prefazione prima di iniziare.

Salve ragazzi, questa è la mia prima fan-fiction su questo sito. E anche se lo conosco da un po’ di tempo ho deciso solo adesso di iscrivermi e pubblicare (diciamo che la scelta è dettata anche dal tempo perso che mi ritrovo in attesa di un lavoro).
Questa storia vede come protagonisti i nostri tre eroi nel loro quinto anno ad Hogwarts, la morte di Cedric pesa ancora nella coscienza di Harry anche se Hermione riuscirà in parte a scacciare questi pensieri.
Ho deciso di usare la coppia Harry/Hermione perché semplicemente l’ho sempre trovata più adatta (pur condividendo le moltissime scelte che ha fatto la Rowling nei libri). Divertitevi e recensite!


Erano giorni che Harry si ritrovava a fischiettare quella canzone. L’aveva sentita qualche giorno prima ascoltando la radio babbana in casa dei suoi zii, e da allora non faceva altro che fischiettarla quando girovagava per le strade attorno a Privet Drive. Quando sentiva le parole:

Try to look in her eyes,
 the light is just right.


Appariva nella sua mente, per una frazione di secondo, un lampo color nocciola con striature d’oro.
- Strano… -
mormorava Harry ogni volta che succedeva, era una sensazione insieme sconosciuta eppure familiare, però non riusciva a capire dove l’avesse già provata o vista.

Mancava ancora un mese prima della partenza per Hogwarts e Harry si sentiva triste (non perchè doveva lasciare i Dursley sia ben chiaro), i suoi due migliori amici Ron Weasley e Hermione Granger avevano scritto pochissime lettere e tutte scarne di contenuti, alludendo soltanto al fatto che si sarebbero visti presto.
- Ma presto quando? Manca solo un mese all’inizio della scuola e io sono ancora incatenato quà con i Dursley -
sbottò Harry rivolto con lo sguardo al cielo, mentre camminava sulla via di ritorno per Privet Drive verso le sette di sera.
- Beh, neanche io faccio i salti di gioia ad averti ancora in mezzo ai piedi -
disse una voce alle sue spalle, la voce di suo cugino Dudley
- Ehi Big D! Mi fa piacere che la cosa sia reciproca -
aggiunse il ragazzo-che-sopravvisse
- A chi le avete date stasera, so che un paio di giorni fa le hai date a John Mitchell...quel bambino ha dieci anni -
 diventando scuro in volto e guardando il grosso cugino babbano, mentre instintivamente stringeva la presa sulla bacchetta
- Se l’è cercata, non doveva mancare di rispetto! -
rispose borbottando ansioso Dudley, non gli era sfuggita la mano di Harry che stringeva la bacchetta
- Sai che non puoi usarla fuori da scuola -
aggiunge in fretta. Harry ridacchiò, che non poteva usarla lo sapeva bene, ma spaventare il cugino lo metteva sempre di buon umore e ultimamente erano poche le cose che ci riuscivano.

Tagliarono per Magnolia Crescent, un vicolo abbastanza scuro che arrivava direttamente in Privet Drive. Camminavano uno di fianco all’altro quando all’improvviso una sensazione che Harry conosceva fin troppo bene cominciò a sfiorarlo, un freddo intenso spirava verso di loro avvolgendoli completamente
- Dissennatori...Dannazione! -
disse in un soffio
- Dudley non muoverti, resta vicino a me -
soggiunse.
- Che s-stai facendo H-Harry? Sai c-c-che non puoi fare quelle cose con la “M”, papà ha detto che non p-puoi! -
balbettò Dudley, in parte per il freddo improvviso in parte per il terrore che lo aveva attanagliato, fu così che prese a correre verso la fine della strada andando dritto nelle braccia della creatura.
- Merda, Dudley!!! -
 esclamò Harry, il cugino intanto era andato a sbattere contro il dissennatore che era apparso scivolando dalle ombre che circondavano il vicolo, nel frattempo avvertendo una sensazione di pericolo si girò su stesse e vide alle suo spalle il compagno del dissennatore che era davanti a lui, subito sentì affiorare nella sua testa il grido di sua madre, la risata di Voldemort e gli avvertimenti del padre: “Scappa...è Lui, scappaPrendi Harry e vai via”. Harry ritornò in se
- Expecto P-patronum! -
farfugliò... altre grida e risate nella sua testa
- Expecto Pat-Patronum! -
le forze lo stavano abbandonando, il dissennatore era quasi sopra di lui, Harry chiuse gli occhi:

And she was, like a blade of ice.
 Like a lonely road, clear as day. Alive.”

Lampo color nocciola e oro. Riaprì di scatto gli occhi fissando il dissennatore che ormai era chino su di lui, il suo compagno era nella stessa posizione sopra a suo cugino.
- EXPECTO PATRONUM! -
 urlò alzando la bacchetta, la luce bianca uscì andando subito a formare un enorme cervo che caricò i due dissennatori, scacciandoli via. Profondamente scosso Harry si rialzò a fatica e raggiunse Dudley, che farfugliava parole incomprensibili (cosa abbastanza normale dopo un attacco da parte di un dissennatore), aiutò suo cugino a rialzarsi e alla fine dovette arrendersi per portarlo sottobraccio visto che non riusciva a camminare di propria iniziativa. Avevano appena raggiunto la fine del vicolo quandò incontrarono la Signora Figg, l’anziana vicina dei Dursley
- Non mettere via la bacchetta Harry! Potrebbero essercene altri -
 e si incamminò verso la casa degli zii di Harry
- Signora Figg...Lei può...Insomma lei è una... -
 disse incerto il ragazzo
- Sono una magonò Harry, Silente mi ha chiesto di tenerti d’occhio dopo quello che è successo qualche mese fa. Questa sera era il turno di Mundungus Fletcher ma se ne è andato per vedere un carico di calderoni rubati, quando lo saprà Silente non ci saranno molte scuse per placare la sua ira -
il ragazzò ascoltò stupefatto l’anziana signora...Una magonò? Il turno di Mundungus Fletcher? Silente mi teneva d’occhio? Questi erano i pensieri che frullavano nella testa del ragazzo, tanto che non si rese conto di essere arrivato sulla soglia della porta di quella che nonostante tutto poteva chiamare casa.
- Adesso sei al sicuro ragazzo, evita di uscire la sera se proprio non puoi farne a meno, non fare nulla di avventato e aspetta di ricevere notizie dall’Ordine -
gli disse la Signora Figg avviandosi, strusciando le sue ciabatte, sulla via di casa
- L’Ordine? Aspetti! -
la chiamò Harry
- Abbi fiducia Harry Potter! -
rispose la magonò salutandolo con un cenno della mano senza voltarsi.

“Fiducia, abbi fiducia” è questo sapevano dirgli? Aveva ricevuto la lettera del ministero dove era scritto chiaramente che doveva presentarsi ad un’udienza per aver “praticato della magia di fronte ad un Babbano”, e subito dopo una lettera da parte del Signor Weasley in cui gli raccomandava di non preoccuparsi e di non esporsi troppo in giro. Insomma, stai tranquillo Harry, gli adulti cercheranno di risolvere tutto, tu stai solo lontano dai guai.
Il giorno seguente passò in una bruma di rabbia e rancore, rabbia per le ingiustizie subite dal ministero (cosa doveva fare? Farsi risucchiare l’anima da un dissennatore?) e rancore per le scarse notizie che i suoi amici sembravano non voler fornire: “Mi spiace amico, Silente ci ha fatto promettere di non scrivere nulla su pergamena. Troppo pericoloso. Non preoccuparti per l’udienza, te la cavi sempre no? Ci si vede presto, Ron” e “Harry non sai quanto sono contenta di sapere che tu stia bene dopo l’attacco. Per l’udienza non devi preoccuparti, non hanno nulla contro di te, ho letto e riletto vecchi capi di accusa e tutti ne sono usciti innocenti. Non posso scrivere oltre, Silente ha detto che i gufi potrebbero essere intercettati. Un abbraccio, Hermione”.
Steso sul letto Harry rileggeva quelle poche righe cercando di dare un senso a tutto. A quelle poche parole di conforto, ai suoi incubi che coinvolgevano Cedric e Voldemort, e infine a quel lampo nocciola e oro che poneva fine ai suddetti incubi. Sullo stereo appoggiato sulla scrivania scivolava il disco di quel gruppo di cui si era appassionato (era riuscito a capire come funzionava un lettore cd spiando Dudley e aveva comprato il disco con i soldi di qualche lavoretto fatto per la Signora Figg), ascoltando le canzoni che si susseguivano si rilassò e si addormentò sperando solo di non fare troppi incubi o comunque di venire salvato dal lampo nocciola/oro.

I giorni seguenti passarono velocemente. Il giorno dopo alcuni membri dell’Ordine della Fenice (gruppo creato da Silente per combattere Voldemort) vennero a prenderlo per portarlo nella loro sede, Grimmauld Place n°12, dove con grande gioia rivide il suo padrino Sirius Black, i Signori Weasley e i loro figli, i suoi ex-insegnanti di difesa contro le arti oscure: Remus J. Lupin e Alastor “Malocchio” Moody, fece la conoscenza di Kingsley Schacklebolt e Ninfadora Tonks due Auror e infine...Hermione Granger, che lo avvolse con uno dei suoi abbracci cespugliosi sussurrandogli che avrebbe voluto dirgli tutto ma che aveva giurato a Silente, tutto questo mentre gli occhi minacciavano di diventargli lucidi. Il rancore nei suoi amici si dissolse nel giro di pochi minuti mentre si faceva spiegare da due radiosi Ron e Hermione, che razza di posto fosse quello in cui si trovava.
L’udienza scivolò in un lampo confuso nel quale Harry rispose alle domande che gli venivano rivolte, motivando il gesto che aveva reso necessario l’Incanto Patrono e infine la comparsa di Albus Wulfric Percival Brian Silente come difensore mise fine all’udienza, con l’assoluzione da tutte le accuse per Harry da parte del Wizengamot.
Le sorprese non erano finite, quando arrivarono i gufi dalla scuola assieme alla solita lista dei libri nella busta di Harry era presente un piccolo distintivo d’argento con una “P” impressa sopra, la stava ancora guardando sbalordito insieme a Ron quando entrò Hermione di corsa
- Ragazzi non potete immaginare cosa mi sia arriva... -
cacciò un urletto
- Harry! Anche tu sei un prefetto! E’ arrivato anche a me lo stesso distintivo, complimenti! -
e lo abbracciò, il ragazzo era ancora sbalordito e guardò l’amico da sopra la spalla di Hermione con faccia confusa, Ron alzò i pollici e sorrise raggiante.

Finalmente il giorno della partenza arrivò, i tre ragazzi qualche settimana prima avevano fatto spese a Diagon Alley e ora non vedevano l’ora di partire alla volta di Hogwarts. Sirius li aveva accompagnati sotto forma di enorme cane nero e lo aveva salutato con un leggero scodinzolio della coda, dopo aver dato un abbraccio alla Signora Weasley e averla rassicurata sul fatto di non mettersi nei guai (ci sarebbe mai riuscito un giorno?) salì sul treno dove si diresse nella carrozza dei prefetti e scoprì che anche Draco Malfoy era stato fatto prefetto (ok, i guai lo perseguitavano. Ne era certo). Dopo aver ricevuto gli ordini dai Capiscuola si allontanarono e cercarono la carrozza dove avrebbero ritrovato Ron e i loro amici.
- Sarà un anno duro, non è vero Harry? -
Hermione si era fermata davanti al finestrino del corridoio, guardando il paesaggio che correva e il sole che tramontava
- Tu-sai-chi è ritornato e anche se non subito prima o poi farà la sua mossa -
Harry si fermò accanto a lei
- Si, non sarà semplice...Ma l’importante è restare uniti Hermione, fidarsi l’uno dell’altro. Noi tre dobbiamo restare uniti -
il sole morente si rifletteva abbagliante sul volto dei due ragazzi, il ragazzo guardò il volto dell’amica...Possibile che avesse visto un bagliore dorato nei suoi occhi? Sarà stato un riflesso del vetro pensò e si incamminarono.




Salve ragazzi, ecco qui...Finito il primo capitolo (non ho assolutamente idea di quanti ne verranno fuori...vedremo se questa storia vi prenderà =). Come vedete ho cambiato, alcune...molte cose che poi si allacceranno nel corso della storia. Recensite e ditemi cosa ne pensate e se c’è qualcosa che non vi aggrada.

Enjoy bros!
   
 
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