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Autore: Verdonica    18/01/2013    3 recensioni
Hermione non può dirsi sorpresa quando scopre di essere una strega e, a dir la verità, nemmeno i suoi genitori. E' per questo che vive estremamente bene i tre mesi che passerà nella consapevolezza che c'è qualcosa di nuovo, di bello, di magico ad aspettarla.
E fu così, aprendo uno scompartimento, che lo vide. Lo riconobbe immediatamente, dopotutto aveva letto molte cose sul suo conto. Era famoso.
597 parole e un Hermione di undici anni che sa esattamente cosa vuole dalla propria vita.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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A te,
che so ti sarebbe piaciuto un sacco vederli insieme,
nonostante a me non entusiasmino.
Spero apprezzerai anche se non so se la leggerai.



 

Per tutte le cavallette

 

Non era stata una vera e propria sorpresa per lei. L’aveva sempre saputo che era diversa, che aveva una marcia in più rispetto gli altri bambini. E anche i suoi genitori, seppur babbani, avevano trovato la cosa piuttosto logica quando era arrivata la risposta a tutte le loro domande, quando tutto acquisì più senso.
Una strega.
In quel momento capirono molte cose della piccola Hermione che fino a quel giorno erano rimaste grandi punti interrogativi. Capirono come aveva fatto, quella volta, ad ottenere l’intera collezione di favole classiche per bambini. E capirono anche come, quella volta, aveva potuto togliersi l’apparecchio fisso che non le piaceva.
Fu una vera fortuna che il signore e la signora Granger fossero persone di mentalità aperta e per questo, nonostante lo shock iniziale, accettarono di buon grado lo stato delle cose. Hermione, invece, dall’alto dei suoi undici anni di età si reputava troppo cresciuta per stupirsi di una cosa simile. E ciò che volle subito fu sapere ogni cosa del mondo a cui, da quel momento, sarebbe appartenuta. Volle avere informazioni riguardo la sua nuova scuola, se fosse un posto adatto a lei, alla sua altezza.
Storia di Hogwarts la accompagnò per tutte le vacanze estive di quell’anno. Letto e riletto nel corso dei mesi, la bambina assorbiva qualunque informazione considerasse utile, in previsione del nuovo anno che la aspettava. E, appurato che vi avessero studiato i maggiori maghi e le maggiori streghe del mondo magico, fu sicura fin da subito che lei non sarebbe stata da meno.
Si recò più volte a Diagon Alley, comprò immediatamente con i propri genitori, leggermente in difficoltà, il materiale scritto sulla lista che le era stata recapitata allegata alla lettera ricevuta e prese subito confidenza con il tutto. Soprattutto con la bacchetta. Essendo ancora fuori dalle restrizioni del Ministero Della Magia, si esercitò per tutta l’estate con incantesimi estremamente semplici e che le riuscivano, ovviamente, immediatamente. I suoi genitori non potevano far altro che rimanerne affascinati.
E quando l’estate terminò e arrivò il primo giorno di Settembre, Hermione non ebbe paura di partire. Certo, sapeva bene che le sarebbe mancata la sua casa, le sarebbe mancata sua mamma, suo papà, le sue amiche. Tuttavia Hermione sapeva che dove si stava per recare avrebbe trovato tutto ciò che stava lasciando, se non di meglio.
E così, quando salì sul treno, conobbe subito uno strano bambino e il suo rospo. Si sedette in uno scompartimento con lui e lo assordò con le sue chiacchiere riguardo Hogwarts e ciò che aveva imparato in quei tre mesi. Indossò immediatamente la sua uniforme e si sentì bene. Si sentì parte di qualcosa di grande. Sentì che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.
E quando il rospo di quel bambino, Neville, scappò, lei lo aiutò a recuperarlo.
E fu così, aprendo uno scompartimento, che lo vide. Lo riconobbe immediatamente, dopotutto aveva letto molte cose sul suo conto. Era famoso.
Harry Potter.
Nonostante lo stupore sapeva bene, come sua madre le aveva insegnato, che non era buona educazione assillare le persone. Così, avendo trovato lui e un suo strano amico con i capelli rossi e dello sporco sul naso abbuffarsi con dei dolci e fare magie, si fermò ad assistere e in seguito a dare prova della sua bravura. E solo allora con un “Per tutte le cavallette, tu sei Harry Potter” poté presentarsi. Nella speranza di essere ricordata, per sempre.
Dopotutto lo sentiva e quando sentiva le cose, lei non sbagliava mai.
Era perfetto Harry per lei, ne era certa. E presto ne sarebbe stato certo anche lui.

 

  
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