Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: furetchen90    19/01/2013    0 recensioni
Un solo passeggero su di un relitto.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Memorie confuse

La nave zitta. I morti a terra e solo lui in piedi.
Per un istante, volle eccedere.
Eccedette.
Gli erano attorno, camminavano da zombie: si porse la fesa del cappello innanzi gli occhi, come a volerli vedere scomparire, ma sempre li stettero.
Avrebbe voluto zittirli. Avrebbe voluto cancellarli.
L’avevano trovato.
Un rantolo attraverso i muri legnosi della nave, egli si bagna le labbra, si gira dietro ed ecco l’abominio porsi innanzi la luce. Una sciabolata, uno stocco (attacchi vari con la spada), l’ombra par fuggire. L’elsa della spada in mano, stretta, e il sottolabbro morso per evitare l’urlo.
L’odore del decadimento e, contempo, il profumo della lei perduta.
Doveva ancora esser viva, in qualche meandro di quella nave.
Non aveva potuto parlarle un ultima volta prima del loro abbraccio immediato. Niente “ti amo”, niente “ti voglio bene”, niente sentimenti lacrimabili o speranzosi.
La mano sul capello, l’agita per distrarsi dai ricordi a cui fugge, ma niente. Sembrava s’espandesse una eco nella vuotezza a lui intorno – i cadaveri che l’impietosivano sembravano gemere.
Quand’ecco, dal soffitto appena frantumato, una forma completamente nera si pone innanzi l’uomo.
La figura, ciancicando e urlando, ora mostra le sue armi, degli zampini acuminatissimi, fuoriscire dal corpo morboso.
Il portamento innaturale, l’odore marcio, una maschera bianca inespressiva invece che il volto laddose si supponeva fosse posta la testa. Distanziando l’abominio con la spada, aspettava l’uomo l’occasione per stoccare il colpo fatale. Un istante, e dal busto il su l’ameba non c’è più. Le due metà del mostro si liquefarono.
La spada a terra. Il respiro affannato. Ma la volontà acciarina. Altri passi nel corridoio nuovamente quieto. Un altro abominio.
Ripresa la spada, nuovamente la stessa bagarre antecedente. Lo stesso esito.
Lo volevano morto, non perché avesse arrecato tanto male agli altri. Lo braccavano continuamente, perché sapevano di trovare in lui la requie. Era Lui a trovarsi in quel limbo confuso, e solo lui avrebbe potuto essere l’angelo magnanimo della sua sanità, sanezza per la quale combatteva, circondato dalle oscurità della pazzia.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: furetchen90