19/01/2013
5 recensioniHola toujours! Buondì cari donzelli e donzelle. Come sono felice oggi che per colpa del caro santino patrono della mia scuola siamo tutti a casa in allegria. Ok, evitiamo. Quindi, ecco qua una cosa nuova. E volete sapere una granissima novità? Non ne sono per niente convinta! *urla da stadio*. Oggi sono rincretinita – più del solito, sì –, chiedo perdono .__.
Comunque, questo pocetto partecipa al contest "Un proverbio giapponese anche per te" di Luana Degel Chan – che ringrazio per la pazienza – (qui). Il suddetto proverbio è Un samurai ha una sola parola, intuendo naturalmete che avessi (è giusto il verbo usato? O.o) sostituito il gaio spadaccino orientale(?) con un'altrettanto gaia scimmietta dalle manie di conquista(??).
Poi... Ah, sì: non credo assolutamente che il papà Re sia completamente IC, probabilmente l'avrò reso troppo puccioso; il senso del titolo non c'è, ma ormai ci site abituati credo; e questa benedetta "parola" tecnicamente non sarebbe nemmeno una. *Viene seppellita di piatti e mattarelli*
Bene, evito di mettere ulteriormente alla prova la pazienza della mondialità (eh?) e mi eclisso. So, *Grido tanto disperato quanto totalmente inutile* Hope you enjoy^^
Un colpo. Due colpi. Tre colpi. Un fascio energetico in pieno petto.
Crollò a terra, precipitando e schiantandosi al suolo.
Ora era ridotto così, disteso prono, con il viso immerso nel fango e incapace di muoversi. I suoi muscoli gridavano pietà, le ossa scricchiolavano, la vista gli si fece offuscata.
Chiuse gli occhi.
– Figlio mio, tu sei un combattente valoroso. –
Il bambino alzò lo sguardo verso il padre, osservandolo in viso con un’espressione mista a stupore e fierezza.
– La nostra è la razza dei più validi guerrieri dell’universo, e tu devi esserne il più valido esponente. – continuò il genitore, senza smettere di guardare fisso davanti a sé.
– Il nostro scopo è soltanto uno, che sai già, ma tuttavia quando magari ti sembrerà di fallire, Vegeta, ricorda questo: un Saiyan conosce solamente una parola, non arrendersi mai. –
Il principe si voltò nuovamente verso di lui, abbozzando un sorriso compiaciuto.
Spalancò di scatto le palpebre.
Il corpo si ribellava alla sua volontà. Le membra completamente intorpidite sembravano essere estranee alla sua mente. Violente scariche di adrenalina che attraversavano i muscoli lo facevano sussultare.
– Io sono un saiyan, –
Strinse fortemente i pugni, facendo leva con le braccia e sollevando il viso da terra.
– Ed un saiyan –
Digrignò i denti. No, non avrebbe mollato.
– Ha una sola parola… –
Si issò sulle ginocchia, mentre rivoli di sangue scarlatto fluivano sulla sua tuta lacerata.
– Non fallire mai! –
Emise un ringhio, e con uno scatto si ritrovò in piedi. Orrendamente instabile, ma non si sarebbe arreso.
Si lasciò scappare un sorriso di soddisfazione, preparandosi ad attaccare.
Era di nuovo pronto a lottare.