Tutte le volte che aveva pensato di fuggire, tutte le volte che stava per mettersi a fare i bagagli, arrivava Regulus, e si fermava. Si bloccava a metà dell'azione che stava compiendo e lo guardava. Poi abbassava lo sguardo sul baule e capiva lo sbaglio che stava per commettere: mai avrebbe lasciato suo fratello solo. Mai.

Ma quella notte suo fratello non c'era. 
Suo fratello dormiva, tutti dormivano, perfino Kreacher.

"Fermatemi!" pregava il suo cuore. 
"Fermatemi" uscì dalla sua bocca. Una parola, un sussurro.  
Nessuna risposta. 
"Fermatemi" pensò, ma nessuno lo fece.

E uscì da quella casa dove nessuno lo amava così com'era. Nessuno, tranne, forse, suo fratello.

Regulus, Serpeverde. Sirius, Grifondoro. 
Regulus, che non disprezzava le Arti Oscure. Sirius, che le odiava. 
Regulus, che amava la sua famiglia Purosangue. Sirius, che amava  Regulus, perché la sua vera famiglia erano i Malandrini. 
Regulus, che stava dormendo. Sirius, che era sveglio e stava fuggendo.

Perché suo fratello era tra le braccia di Morfeo, e nessuno avrebbe fermato l'Animagus.

Sirius, quella notte, si lasciò alle spalle il suo passato oscuro, il suo passato Black. E con esso, Regulus. Il suo fratellino, che era troppo diverso, ma che amava lo stesso. 
Ma una volta varcata la soglia niente sarebbe stato più come prima, neanche l'amore di suo fratello. 

Sirius era andato troppo distante, e Regulus aveva paura a raggiungerlo.