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Autore: TheOnlyWay    19/01/2013    12 recensioni
Il matrimonio. Terribile, vero? Già, ma non ditelo a Leighton, costretta a fare da damigella d’onore a sua sorella Giselle. Potreste parlarne con Niall, invece, che è assolutamente entusiasta di essere il testimone dello sposo. Aggiungeteci un Harry Styles posato e affascinante, un Louis dedito più che mai alle sue bretelle e una migliore amica non troppo intelligente ma sincera. Il risultato? Tra discorsi, lancio del bouquet e balli è ancora tutto da vedere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 18

“L’altra metà della mela.”
 





La Gresham Books è, in tutta probabilità, la libreria più bella che io abbia mai visto.
Sembra quasi fuori dal mondo, come se fosse uscita direttamente da un libro di favole.
Si trova vicino al King’s College, in una stradina laterale, non troppo trafficata, ma nemmeno isolata.
È perfetta, calda e accogliente ed ho come l’impressione che lavorare qui mi piacerà da impazzire. Il signor Gresham, un uomo anziano, mingherlino e con due brillanti occhi azzurri, è una persona gentile e decisamente adorabile.
Ha accolto me e Bridget come se fossimo due nipoti che non vede da anni. Ci ha abbracciato, baciato sulle guance e ci ha riempito di complimenti.
Inutile dire che Bridget è andata in brodo di giuggiole. Io sono stata un po’ più cauta – sono sempre un po’ restia ad accettare i complimenti – ma comunque ho la sensazione che questo sarà il lavoro migliore di sempre.
«Potete cominciare subito, ragazze. Ve la sentite?»
Io e Bridget annuiamo praticamente in sincrono, poi ci dividiamo. Lei và dietro la cassa, io nel retro a recuperare uno scatolone con gli ultimi arrivi da sistemare.
Ne afferro un paio e cerco lo scaffale giusto. La libreria non è tanto grande, perciò non dovrebbe essere troppo complicato nemmeno per me, che sono disordinata come un cane.
E, comunque, ci tengo a fare una buona figura, visto che questo è praticamente il lavoro dei miei sogni.
«Pronta per questa sera?»
Esatto. Finalmente ci siamo: questa sera rivedrò Harry.
Bridget e i ragazzi mi hanno spiegato il piano, ed è davvero semplice: Niall e Louis diranno di avere ospiti e, alle otto in punto, io e Bridget ci presenteremo a casa loro. Semplice, no? Nemmeno io posso sbagliare.
Certo, non resisto più, senza Harry, ma posso aspettare ancora un po’, senza rischiare di dare di matto.
«Si, non vedo l’ora. Spero che Harry non sia arrabbiato con me.» mormoro, preoccupata.
Ieri non mi ha più chiamata e non vorrei davvero che si fosse offeso. E se decidesse di lasciarmi? Cosa farei? Oh, cielo. Sono così agitata che potrei correre per due ore senza fermarmi. Mi sento un tantino isterica, ma forse è normale, no? Ditemi che è normale.
«Vedrai, tesoro. Le cose si sistemeranno prima di quanto pensi.» ghigna Bridget.
Mi volto a guardarla, confusa, ma lei fa spallucce e continua a sorridere, imperscrutabile.
Se devo essere sincera, un po’ mi terrorizza quando fa così, ma proprio non me la sento di indagare oltre. In questi giorni, la mia sanità mentale – e la mia pazienza – sono state messe a dura prova fin troppe volte e un altro mistero da risolvere, di certo non mi sarebbe d’aiuto.
Riprendo a sistemare i libri, completamente assorta nei miei pensieri.
Mi rendo conto a malapena dello scampanellio che annuncia l’ingresso di un nuovo cliente, troppo presa a pensare ad Harry e al fatto che probabilmente, in questo momento, mi sta odiando. Io al suo posto mi detesterei.
«Leighton, credo serva una mano.» ridacchia Bridget, divertita. Perplessa, appoggio lo scatolone per terra e mi dirigo verso la cassa, velocemente.
«Buongiorno, come posso aiutarla?» dico, per poi sorridere con gentilezza.
Il sorriso mi si congela sulla faccia: davanti a me c’è l’ultima persona che mi aspettavo di vedere, ma l’unica che avrei voluto incontrare davvero dal primo momento in cui ho messo piede qui a Londra.
«Harry…» farfuglio, emozionata come non mai. Lui mi osserva, incredulo.
Forse sta ancora cercando di capire se sono davvero davanti a lui o se, invece, sono frutto della sua immaginazione.
«Sei qui.» sussurra.
Nell’arco di un secondo, percorre la piccola distanza che ci separa, mi stringe tra le braccia e mi bacia.
Mi è mancato così tanto, che mi sembra solo adesso di aver ricominciato a respirare.
«Sei qui.» ripete di nuovo.
«Sono qui.» confermo, prima di allacciargli le braccia intorno al collo e baciarlo a mia volta.
Sono così felice che potrei urlare.
«Coraggio, piccioncini. Andatevi a fare una passeggiata.» Bridget sventola una mano, per scacciarci.
«Ma il signor Gresham…»
«Sapeva già tutto, Lilly. Sai, è incredibile che tu sia così tonta. Ti sei bevuta tutta la storia della cena di questa sera. Polla.» ridacchia.
Guardo Harry, che nel frattempo mi ha preso per mano e non sembra per niente intenzionato a lasciarmi andare.
«Tu lo sapevi?»
«No! Louis mi ha chiesto se potevo venire a ritirargli un libro. Oh, che stupido.» realizza anche lui di essere stato preso per il culo da due come Bridget e Louis e non sembra tanto fiero di sé.
Potrete anche non essere d’accordo, ma è estremamente frustrante, sapere di essersi fatti fregare da gente del genere. Andiamo, Bridget si porta dietro una cappelliera senza avere una cappello e Louis è convinto che le bretelle siano all’ultima moda. Capite?
«Dai, andatevene.» ci esorta, tranquilla.
«Ti ammazzerò più tardi.» sibilo.
Sono stroppo felice di avere di nuovo Harry al mio fianco, per ucciderla. Ora, non riesco a pensare a nient’altro.
Una volta fuori dalla libreria, ho a malapena il tempo di tirare un respiro, che Harry mi bacia nuovamente. E non è più trattenuto come qualche secondo fa. Mi passa una mano tra i capelli e con l’altro braccio mi cinge un fianco.
Mi stringo a lui, desiderosa di recuperare un po’ del contatto che in questi giorni mi è così mancato.
«Non riesco a credere che tu sia qui.» mormora, poco dopo. Ci incamminiamo, tranquilli. Mi sembra quasi di essere tornata a Mullingar e per un istante mi convinco che, una volta girato l’angolo, raggiungeremo la tettoia sotto cui ci siamo riparati quella sera in cui abbiamo litigato.
«Mi dispiace, di non averti risposto al telefono! Ma Bridget ha insistito così tanto… volevo che fosse una sorpresa…» spiego, mangiandomi un po’ di parole.
Ci sono così tante cose che vorrei dirgli: che mi è mancato da pazzi, che lo amo, che non vedo l’ora di stare con lui per davvero, senza la paura della distanza.
«Non importa, amore. Ora che lo so, è tutto okay. Ma se devo essere sincero, cominciavo a temere che volessi lasciarmi.» risponde, in tutta tranquillità.
Ecco un’altra cosa che amo di Harry.
È sempre così calmo, così posato e così razionale, che è impossibile non sentirsi protette al suo fianco. È come se sapessi che quando c’è lui niente può andare male. Perché sarà sempre lì, per dire la cosa giusta al momento giusto e impedirmi di compiere, probabilmente, un grosso sbaglio.
A costo di sembrarvi sdolcinata, Harry è la parte mancante di me. L’altra metà del puzzle, o della mela. Oh, cazzo. Ditemi che non l’ho appena pensato. Non posso essere arrivata a questo punto. Dev’essere lo smog di Londra, senz’altro.
«Perché fai quella faccia?»
«Ho appena pensato che tu sei l’altra metà della mela.» rivelo, sconvolta. Boccheggio per qualche istante, alla ricerca della mia sanità mentale, ma non succede niente.
«Sicura di stare bene?»
«No, devo essere malata. Forse ho preso il colpo della strega. O il Fuoco di Sant’Antonio. Magari è Morbillo, o Varicella. Si! Dev’essere per forza la Varicella!» esclamo, preoccupata.
Mi passo una mano sulla faccia, cercando di capire se ho la febbre o se stanno cominciando a uscirmi quelle schifide pustole rosse, ma Harry mi blocca con una risata e con un bacio.
«Se vuoi, faccio finta che tu non mi abbia detto niente.» ridacchia, circondandomi le spalle con un braccio e dirigendosi verso un piccolo bar all’angolo.
Entriamo e ci accomodiamo in un tavolo in fondo, così da poter stare tranquilli: in ogni caso, non c’è tanta gente ed è improbabile che verremo disturbati. Certo, a meno che Bridget decida di impicciarsi anche adesso.
Sorrido, perché le sono terribilmente grata, per tutto quello che ha fatto per me. E pensare che all’inizio non credevo neanche che avrebbe potuto essere una buona amica.
E invece si è trasferita a Londra con me, ha attuato un piano malefico e l’ha anche portato a termine con successo. È davvero incredibile e la apprezzo così tanto che forse, quando tornerò a casa, potrei rivalutare l’ipotesi di ucciderla. Magari le concederò di vivere un altro po’, almeno fino a che non le verrà in mente un altro piano da malata mentale. Per quello, c’è sempre il mio famoso coltello, che ancora è rimasto inutilizzato, visto che Giorgia è lontana chilometri e chilometri.
«Stai pensando al coltello, amore. Te lo leggo in faccia.» ride Harry, mentre mi passa la tazzina con il caffè.
«Ma tu mi leggi nel pensiero?» domando, perplessa. Davvero, ancora mi sembra incredibile, il modo in cui capisce perfettamente ogni più piccola sfumatura del mio umore psicotico.
Fa spallucce. «Ti si legge in faccia.» comunica poi. Vedete? Praticamente, se solo ce la facessi, potrei anche evitare di parlare, perché tanto lui capirebbe lo stesso.
«Non è giusto.» borbotto, imbarazzata. Okay, è bello che mi comprenda, ma prima o poi comincerà a pensare di essersi fidanzato con una pazza omicida e non è quel che si dice “cosa buona e giusta”. Perciò sarà il caso che io mi sforzi di relegare i pensieri sui coltelli in un angolo recondito del mio piccolo cervello.
«Perciò, per quanto tempo starai qui?» chiede Harry, cambiando completamente argomento. Un po’ spiazzata da questa sua improvvisa serietà, sospiro.
«Domani riparto.» comunico, seria.
Harry socchiude gli occhi, poi annuisce con aria mesta. Ed io scoppio a ridere, perché non riesco a credere che se la sia bevuta così facilmente. Che razza di pollo. E pensare che fino a un attimo fa credevo avrebbe indovinato anche quando mi scappa la pipì.
«Meno male che mi si legge tutto in faccia.» replico. Sono molto simpatica, me ne convinco ogni giorno di più, lo sapete? Si, davvero. Dovrei partecipare a qualche talent show o piazzarmi direttamente in un circo, accanto ai pagliacci.
Harry sbuffa, poi alza gli occhi al cielo.
«Non si può mai parlare sul serio, con te.» dice, offeso. Inarco un sopracciglio, sarcastica.
Si è forse dimenticato di quando gli ho lanciato le mutande in testa perché non voleva dirmi che partiva? Sono troppo felice per ricordarglielo, perciò mi limito a bere il mio caffè in completo silenzio, prima di passare alle spiegazioni che probabilmente aspetta dal primo momento in cui mi ha vista.
«Resto per sempre.»
Wow, molto matura, Leighton. Adesso ci manca solo che Harry dica “per sempre è un tempo incredibilmente lungo” e poi la nostra storia verrà presa come spunto per una fantastica fanfiction polpettosa e romantica. Forse potrei scriverla io, con tanto di dettagli della mia stupidità. Anzi, no, sarebbe troppo imbarazzante.
«Che schifo.» bercio, infastidita dalla mia stessa idiozia. Harry ride, poi con un cenno del capo mi esorta a continuare.
«Quello che volevo dire, è che non devo più partire. Vivo con Bridget a casa di papà e lavoro dal signor Gresham, perciò le cose vanno abbastanza bene, no? certo, non vedrò mamma tanto spesso e un po’ mi dispiace e… no, aspetta. Non mi dispiace. Perciò direi che và tutto alla grande. Ho una casa, un lavoro e un fidanzato abbastanza carino, meglio di così!»
«Abbastanza carino?» farfuglia Harry, in difficoltà. E certo, ora magari si aspettava che facessi un elogio alla bellezza di Styles, con tanto di ossimoro, iperbole e antitesi.
In realtà potrei anche farlo, perché lui è davvero bellissimo, ma non vorrei si montasse la testa e si convincesse che potrebbe avere una fidanzata migliore di me.
Cosa che in effetti è molto possibile, perciò meglio non correre il rischio.
«Duro colpo per l’autostima, tesoro?» lo stuzzico, con un sorrisino divertito.
Harry sbuffa. «Antipatica. E comunque tu per me non sei abbastanza carina. Sei semplicemente bellissima.»
Arrossisco così tanto che probabilmente potrei essere scambiata per un semaforo, poi allungo un calcio ad Harry, che scoppia a ridere e alza gli occhi al cielo.
«Ma è vero! Possibile che ancora non accetti i complimenti?» borbotta, a metà tra l’offeso e il divertito.
«Certo che li accetto! Infatti non ho fatto apposta, a tirarti quel calcio. A proposito, ti ho preso?»
Be’, che c’è? E’ tanto per sapere, così avrò una conferma della mia fantastica mira.
«Mi hai mancato. E sei meravigliosa, la più bella ragazza del mondo.» sussurra, ammiccante.
Bastardo, lo sta facendo apposta. Allungo un altro calcio e questa volta sento forte e chiaro il suo stinco e, ancora più forte, il lamento che gli esce dalla bocca. L’ho preso! Che mira, gente, che mira! Sono un fenomeno. Forse dovrei darmi al calcio.
Gli sorrido con aria innocente, poi do’ un morso alla mia brioche e lo mando giù con aria soddisfatta.
«Ti amo anche io, Harry.»
Harry sorride, si sporge in avanti per baciarmi e mi lascia una carezza sulla guancia.
«Ce n’è voluto di tempo per convincerti, eh…»
«Si, be’, non è che ora ne sia del tutto sicura, sai?»
Mi guarda con gli occhi sgranati, vagamente terrorizzato. Poi, però, continuo a parlare, per chiarirgli ogni dubbio.
«Ma una persona speciale mi ha detto che devo smetterla di comportarmi come una principessa viziata e capire quello che voglio. Ed io l’ho fatto.» sostengo, sincera.
È vero. Ci ho messo un po’ di tempo per capirlo e probabilmente, se Harry non fosse stato così paziente e così testardo, ancora starei brancolando nel buio, ma ora lo so.
So che non sarò più sola, so che chi mi vuole bene starà sempre al mio fianco, so che l’amore non è un sentimento così schifoso come ho sempre pensato e so che certe persone mantengono le promesse, nonostante le difficoltà e nonostante, spesso e volentieri, si trovino ad avere a che fare con gente ottusa, testarda e cocciuta.
Come me, dite? Potreste anche avere ragione, ma non ve lo dirò mai.




***




Okay, ci siamo.
Questo che avete appena letto è l'ultimo capitolo di "Wedding? No, thank you."
Sono ancora mezza traumatizzata, perciò non mi dilungherò più di tanto e niente. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere, per piacere.
Ci sentiamo settimana prossima, per ben tre aggiornamenti: epilogo, oneshot dal punto di vista di Harry e prologo di Pretending :)
Vi adoro <3
   
 
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