Dicitencello vuje ( diteglielo voi)

 

 

 

Era una giornata normale alla Capsule & Corp. Bulma si era svegliata tardi erano le 9 e mezza mentre Vegeta dal canto suo, era sveglio gia dalle prime luci dell’alba del sole. Verso le 10 Bulma decise di alzarsi dal letto e dirigersi verso la modernissima cucina…aprì il frigo prese del latte e in un anta vicino al frigorifero del biscotti e una tazza. Pochi minuti dopo vide un ombra comparirgli dietro: lo stomaco di Vegeta si era svegliato.

-“hei, donna preparami la colazione…!” disse con tono autoritario il principe

-“ vegeta quante volte ti ho detto che non sono la tua schiava…se hai fame apri il frigo e mangia” disse bulma mentre sorseggiava il latte freddo in una tazza

-“ io sono il principe dei sayan…e do ordini a chi dico io…e tu ora mi preparerai la colazione!”

-“ basta vegeta mi sono stancata di te…ogni mattina la stessa storia…se non ci fossi io il mondo ti crollerebbe addosso” affermò con rabbia Bulma che intanto si era alzata e aveva fatta cadere la tazza di latte.

Vegeta non contrabattè rimase in silenzio a fissare quella donna…forse l’unica che la capisse in quel mondo…l’unica che le aveva offerto un tetto e del cibo

-“ ti sei morso la lingua? Io me ne vado…non voglio più stare in casa con un dittatore…che mi ordina di fare quello che più gli va a genio” detto questo Bulma si alzò e si diresse correndo verso la propria camera…li prese una borsa e la riempì con una marea di roba

-“ andrò da Goku…lui si che mi capisce…” chiuse la borsa prese la capsula contenente l’elicottero e scese in giardino…la fece aprire e vi entrò.

 

Vegeta era rimasto di stucco…quella donna non si era mai alterata non gli aveva mai risposto male…

-“ sicuramente è andata da Kakaroth…l’andrò a riprendere…” affermò Vegeta che iniziò a volare verso i monti Paoz. Arrivò a sera di fronte casa di Goku e intanto nella sua mente vi era un turbinio di domande:

Ma che gli stava succedendo? perché ora aveva tutto quell’interesse verso quella donna? Perché gli ingessava tanto andarla a riprendere? Vegeta non se lo spiegava!

 

-“ hei Kakaroth…ridammi la donna!” urlò Vegeta fuori di senno

Dal balcone ne uscì una figura femminile con i scuri capelli sciolti e una padella in mano: Chichi

-“ hei tu…si dico proprio a te! Carciofo e nano da giardino! Come ti sei permesso di far soffrire la mia migliore amica?!?!? Non scenderà finchè non gli chiederai perdono!” e gli lanciò la padella che prese in pieno la testa del Sayan…e rientrò.

-“ maledettissima gallina moglie di Kakaroth me la pagherai!” grignò il principe

Vegeta rimase sotto un albero con la sua solita espressione ormai messo alle strette e poi quando vide la luna piena e rossa gli venne in mente una serenata: erano le 3 e mezza della notte Vegeta si alzò e andò sotto il balcone dove vi era Chichi di guardia seduta su una sedia e con in mano un altra padella…Vegeta iniziò a fare la propria serenata…e sfoderò una voce da soprano

 

Dicitencello a 'sta cumpagna vosta                                     diteglielo voi a questa vostra compagna
ch'aggio perduto 'o suonno e 'a fantasia...                           che ho perduto il sonno e la fantasia
ch''a penzo sempe,                                                    la penso sempre,
ch'è tutt''a vita mia...                                                che è tutta la mia vita
I' nce 'o vvulesse dicere,                                              io ce lo vorrei dire
ma nun ce 'o ssaccio dí...                                             ma non ce lo dire
'A voglio bene...                                                       La voglio bene
'A voglio bene assaje!                                                  La voglio tanto bene
Dicitencello vuje                                                        diteglielo voi
ca nun mm''a scordo maje.                                            Che non me la scordo mai
E' na passione,                                                         è una passione
cchiù forte 'e na catena,                                              più forte di una catena
ca mme turmenta ll'anema...                                          che mi tormenta l’anima
e nun mme fa campá!...                                                e non mi fa campare
Dicitencello ch'è na rosa 'e maggio,                                   diteglielo che è una rosa di maggio                  
ch'è assaje cchiù bella 'e na jurnata 'e sole...                       che è molto più bella di una giornata di sole
Da 'a vocca soja,                                                      da la bocca sua
cchiù fresca d''e vviole,                                               più fresca di una viola
i' giá vulesse sèntere                                                   vorrei già sentire
ch'è 'nnammurata 'e me!                                               Che è innamorata di me
'A voglio bene...                                                        La voglio bene
'A voglio bene assaje!                                                   La voglio tanto bene
Dicitencello vuje                                                         diteglielo voi
ca nun mm''a scordo maje.                                             Che non me la scordo mai
E' na passione,                                                          è una passione
cchiù forte 'e na catena,                                               più forte di una catena
ca mme turmenta ll'anema...                                           che mi tormenta l’anima
e nun mme fa campá!...                                                e non mi fa campare
Na lácrema lucente v'è caduta...                                      una lacrima lucente vi è caduta
dicíteme nu poco: a che penzate?!                                     Ditemi un poco: a che pensate?
Cu st'uocchie doce,                                                    con questi occhi dolci
vuje sola mme guardate...                                             voi sola mi guardate
Levámmoce 'sta maschera,                                             leviamoci questa maschera
dicimmo 'a veritá...                                                    diciamoci la verità
Te voglio bene...                                                       ti voglio bene
Te voglio bene assaje...                                                ti voglio tanto bene
Si' tu chesta catena                                                    sei tu questa catena
ca nun se spezza maje!                                                 Che non si spezza mai
Suonno gentile,                                                         sonno gentile
suspiro mio carnale...                                                  sospiro mio carnale
Te cerco comm'a ll'aria:                                               ti cerco come l’aria
Te voglio pe' campá!...                                                 ti voglio per campare…

 

 

Bulma era uscita…era sul balcone ad ascoltare quella voce che al momento era solo per lei…stava piangendo era commossa: mai nessuno le aveva dedicato una canzone ma non una qualsiasi ma una serenata al chiaro di luna piena.

 

-“ adesso mi perdoni?” chiese Vegeta quasi vergognato nel aver cantato quella serenata

-“ mai nessuno mi aveva detto parole così belle…ti perdono…hai ragione se mi arrabbio vuol dire che sotto nei nostri cuori esiste un sentimento…profondo” disse Bulma dopo essersi asciugata le lacrime

Vegeta si levò in volo e prese la propria donna tra le sue braccia…e sfociò in un bacio appassionato…il primo di una lunga seria di una notte magica.

 

 

fine

 

 

Ciao a tutti eccomi con una nuova one-shot…nell’ultima sono rimasta molto male per colpa vostra e delle vostre recensioni negative…quindi questa volta ho fatto proprio una storia con all’interno una magnifica canzone napoletana d’amore…spero che recensiate in molti…vi mando un bacione