Anime & Manga > Mahō shōjo Lyrical Nanoha
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Autore: Black Lightning    19/01/2013    3 recensioni
L'Enforcer T.Harlaow, dall'adozione di Vivio, ha sempre certcato di prendere missioni di breve durata, ma non può rifiutarsi di svolgere le altre.
Quello che non fu calcolato in questa missione è l'utilizzio di un Lost Logia.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/N: Viva la febbre che mi fa trovare il tempo per scrivere xD
         Premesso questo, non ho idea da dove questa storia sia uscita fuori. Scusate se non è scritta molto bene, ma non riconosco i miei errori/orrori quando sto bene, figuriamoci durante la malattia ^^;
         Detto questo: buona lettura. Spero vi piaccia. Leggete e Recensite :D

Promesse
by
Black Lightning
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Stesa a terra, con il corpo dolorante, non poté far altro che guardare le pesanti nuvole grigie presenti nel cielo in attesa di rilasciare il loro carico.

Sembra che ce l’abbia fatta. Pensò con soddisfazione cercando di catturare più aria possibile.

Una lacrima solitaria le rigò il volto, per poi confondersi tra le prime gocce di pioggia.

Respirare diventò doloroso. Sentì la pioggia lavar via il sangue per poi mescolarlo al fango.

Ma non le importava.

Chiuse gli occhi e nella sua mente furono richiamati i volti delle persone che ama.

Lindy e Chrono, che l’avevano accolta nella loro famiglia come se ne facesse parte da sempre;  Amy e i gemelli; Shary, Teana, Vice e coloro che le hanno dato supporto durante tutti questi anni.

Ma due volti sovrastarono tutti gli altri.

Nanoha . . .Vivio . . .

Con le energie rimanenti, portò la mano alla banda d’oro appesa al collo.

Ora sono tutti salvi. Questo è ciò che importa.
~O~
E' stata impegnata in questa missione per più di sette mesi e ora stava arrivando alla conclusione ma le forze ribelli, che stavano venendo sconfitte, decisero per un’azione drastica: l’utilizzo di un Lost Logia.

Se loro non avrebbero vinto, nemmeno la loro controparte lo avrebbe fatto.

Per fortuna, o per sfortuna, l’enforcer T. Harlaown ha avuto molta esperienza con questi oggetti che possiedono enorme potere magico.

Al suo arrivo il Logia era già attivo e l’unica cosa che poté fare fu imprigionarlo in una barriera, cercando di diminuirne la potenza, e portarlo nel cielo sopra una zona disabitata, ignorando le proteste dei suoi alleati.

Conosceva la potenza dei Lost Logia ed era a conoscenza che la barriera in cui lo aveva imprigionato non sarebbe stata sufficiente a contenerne la magia.

Era pure a conoscenza che se l’oggetto avesse scatenato tutto il suo potere e lei non avesse fatto nulla, non solo questo mondo ma, molti altri sarebbero rimasti coinvolti nell’ esplosione.

Forse pure Mid-Childa.

Non l’avrebbe permesso.

Anche a costo della propria vita avrebbe protetto la sua famiglia.
~O~
 
Scusami Vivio.

Dall’ adozione di Vivio, ha sempre cercato di prendere missioni che non fossero di lunga durata per dedicarsi di più al suo ruolo di madre, ma anche così il suo lavoro le portò via  molto del loro tempo assieme.

E’ per proteggere lei e Nanoha. Si ripeté più volte durante le missioni, nella speranza di riuscire a convincere se stessa.

 
Ultima video-conferenza con Nanoha e Vivio.

                                                                                          Poche ore prima.                                                                       

 
Stava per chiudere la chiamata quando una piccola bionda dagli occhi eterocromatici saltò in grembo a Nanoha che la abbracciò portandola più vicina a se.

“Fate-mama~!!!” Urlò la bambina agitando le mani davanti allo schermo in segno di saluto, e lo sguardo della persona dall’ altra parte si addolcì.
 
“Ciao Vivio. Come stai?” Chiese con voce premurosa.

“Sto benissimo! Nanoha-mama si prende cura di me.” Diede un veloce sguardo alla donna su cui era seduta “Ah! Guarda,guarda ~!” Dalla cartella, che teneva ancora in mano, ne tirò fuori un foglio con una “A” rossa scritta in evidenza. “Sono stata brava vero? Mi sto impegnando, così diventerò una maga forte proprio come le mie mamme!!!”

“Si, sei stata bravissima.” Le sorrise, ma quel sorriso aveva un alone di tristezza.

Voleva essere li ad abbracciare sua figlia, metterle dolci baci sulle guance mentre si complimentava con lei  e, magari, comprarle un gelato,  per premiarla del duro lavoro svolto.

“Ne, Fate-mama. “ L’aria divenne pesante e tutte conoscevano la domanda che sarebbe seguita. Era così da mesi ormai. “Quando torni a casa? Mi manchi tanto.”  La voce della bambina divenne triste e le lacrime iniziarono a raccogliersi negli angoli degli occhi.

“Vivio.” Anche negli occhi della bionda adulta si stavano raccogliendo delle lacrime, ma non poteva mostrasi debole. Non ora. “Pure tu mi manchi. La missione è quasi finita, sarò presto a casa, promesso.” Disse con voce risoluta portando il mignolo davanti allo schermo. La bambina fece lo stesso.

“Um!”  Affermò con ritrovata felicità.

“Vivio, non devi studiare per il test di domani?”

“E’ vero! A dopo Fate-mama!” Diede un bacio allo schermo e corse via.

Quando Vivio fu fuori vista, Fate si lasciò sfuggire un sospiro.

“Manchi ad entrambe, sai?” Appoggiò una mano sullo schermo, consapevole che non poteva toccare sua moglie.

“Certo che lo so.” Pose la sua mano sull’ immagine di quella di Nanoha “Sarò presto a casa, e recupereremo tutto il tempo perso.” Le fece l’occhiolino e un leggero rossore apparve sulle guance della bruna.

“Non vedo l’ora.” Ridacchiò.

Da lontano, qualcuno chiamò il nome dell’ enforcer.

“Devo andare. Ti amo.” Salutò.

“Ti amo anch’ io. Sta attenta.”

Fine trasmissione.

 
Passi in lontananza.

Gli uomini della TSAB non sono lontani ma le mancano le forze per tenere aperti gli occhi, figuriamoci per urlare.

Anche la barrier jacket era svanita da molto. L’unica cosa rimasta è il dispositivo lampeggiante accanto a lei.

Il suo respiro sempre più lento e i passi dei suoi soccorritori sempre più lontani.

Non si sentì  mai così stanca e per la prima volta da anni ebbe paura.

 Paura di non rivedere il sole il giorno dopo; paura che le energie l’abbandonino completamente; paura che Nanoha avrebbe vissuto quello che tante volte ha visto.

E’ così che finisce?  E con questo pensiero si lasciò inghiottire dalle tenebre.
~O~
Flash back

“Sono a casa” annunciò stancamente, togliendosi le scarpe.

Il silenzio fu l’unica risposta.

Era tardi. Vivio era a letto da un po’ e, probabilmente Nanoha aveva fatto altrettanto. D’altronde le aveva lascito un biglietto dicendole di non aspettarla alzata.

Camminando nella casa silenziosa, si fermò davanti alla porta della stanza di sua figlia.

La osservò dormire qualche secondo, per poi inginocchiarsi accanto al letto e baciarne la tempia dopo aver scostato una ciocca di capelli randagi.

“Ti voglio bene, Vivio.” sussurrò a nessuno in particolare.

“Dovresti dirglielo quando è sveglia, non mentre dorme.”

La voce la fece sobbalzare leggermente. Accasciata alla porta c’era Nanoha, nella sua vestaglia rosa, che si godeva la scena.

“Da quanto sei la?” Chiese, uscendo dalla stanza.

“Abbastanza.” Sorrise.

Fate le diede un casto bacio e poi si diresse verso la camera da letto, seguita dalla moglie.

Mentre la bionda si cambiava, l’istruttrice non poté far a meno di notare le nuove cicatrici che le solcavano la pelle. Era stata fortunata in fin dei conti. In molti avevano perso la vita e toccava alla moglie dar la notizia alle famiglie.

Alcuni si erano offerti di farlo al suo posto, ma si rifiutò. Erano uomini sotto al suo comando. Era lei che avrebbe dovuti guidarli e riportarli a casa. . .vivi.

Una voce acuta fece eco nella sua mente “Hey  Onee-chan,tu sei un’amica del mio papà? Sai quando torna a casa?”

“Tesoro, papà non tornerà a casa.” La bambina guardò la madre senza capire.

“Cosa vuoi dire?”Chiese innocentemente.

La donna iniziò a singhiozzare e stinse la figlia a se.

L’unica cosa che Fate fece fu sussurrare un “Mi dispiace” e andar via.

Come se ne potesse leggere i pensieri, la bruna cinse la vita della donna più alta e mormorò “Non dartene la colpa. E’ stato un incidente. Sarebbe successo a chiunque.”

Giratasi nell’ abbraccio, Fate mise le braccia intorno al collo della bruna.

Nanoha iniziò a passar le dita tra i capelli d’oro, nel tentativo di far cessare le lacrime.

“Quando . . .quando vedo loro . . . non posso far a meno di pensare. . .  a te e Vivio . . . se . . .se io-“

Le sue parole furono tagliate da morbide labbra.

“Non pensarlo. Tu tornerai sempre, no?”

Annuì “Si. Sempre”
Fine Flash Back
 
Il fastidioso rumore delle macchine è stata la prima cosa registrata dal suo cervello, la seconda il forte dolore che sentiva in tutto il corpo che non le impedì di portare una mano alla testa.

“Ahi! La mia povera testa.” piagnucolò, portandosi seduta per vedere l’ambiente.

Una stanza completamente bianca.

Sapeva fin troppo bene dove si trovava, ma non poté che sentirsi felice d’essere viva.

Un infermiera entrò nella stanza mentre cerva di mettersi in piedi.

“Ah. Vedo che è sveglia signora . . .” diede uno sguardo alla cartella in mano “. . .Takamachi-Harlaown. Si rimetta giù e riposi. Io vado a chiamare il medico.”

Si sedette nuovamente e guardò l’infermiera uscire dalla stanza.

Mi dispiace, ma devo tornare a casa. Si scusò mentalmente prima di uscire di soppiatto dalla stanza.
 
Ferma ad un angolo, osservò la situazione studiando una strategia per poter evadere e quando decise di far la sua mossa . . .

“Fate-Takamachi-Harlaown dove credi di andare?”

Si irrigidì a quelle parole. Non è mai un buon segno quando la chiama con il suo nome completo.

Voltandosi lentamente, e con notevoli gocce di sudore che le scendono  dal volto, incontrò lo sguardo di una Nanoha molto infuriata.

La donna è vestita nella sua solita tenuta d’istruttrice, con le mani nei fianchi e uno sguardo che penetra la bionda.

Se gli sguardi avrebbero potuto uccidere, di certo l’enforcer sarebbe sdraiata a terra.

“Na-Nano-ha. . .san . . .?”Balbetta.

Le bruna le si avvicina minacciosa e inizia a darle colpi sulla spalla.

“Hai idea di quanta paura ho avuto quando ha chiamato Chrono, dandomi la notizia che ti sei spinta oltre il limite?”

“Na-Nanoha, mi fai male” Ma le sue proteste furono ignorate.

“Quanta paura ho avuto quando sono arrivata qui e ti ho vista su quel letto con tutte quelle bende? E tu? Stavi semplicemente sonnecchiando in quel maledetto letto!!! E ora che mi chiamano per dirmi che ti sei finalmente svegliata,dopo tre giorni che hai passato dormendo, vengo nella tua stanza e non ti trovo! ”

Le lacrime iniziarono a scorrere dagli occhi della bruna e Fate non esitò a portarla in un abbraccio.

“Mi dispiace. Mi dispiace.”Sussurrò mentre Nanoha cercava di divincolarsi dalla stretta, senza successo.

Alla fine si arrese alla presa e singhiozzando afferra in pugno gli indumenti della donna più alta.

“Non vado da nessuna parte. Sono qui. Scusami.” Continua a sussurrare mentre mette dolci baci sul colla della donna più bassa. “Stavo venendo da te. Mi sei mancata così tanto . . .”

Un cenno del capo contro la sua spalla “Anche tu mi sei mancata.” Sussurrò in modo che solo la bionda potesse sentirla.

Quando finalmente alzò il viso, Fate le asciugò le lacrime rimanenti.

 “Non ti si addicono. . .”Le prese il volto tra le mani e collegò le loro labbra. Fu un breve baciò ma bastò per far arrossire Nanoha “Ora va molto meglio ~”  ridacchiò.

Non soddisfatta, Nanoha si alzò sulle punte per catturare nuovamente le labbra della sua amata.

Questa volta il baciò fu lungo e profondo. Ogni sentimento non esprimibile a parole fu racchiuso al suo interno.

A nessuna delle due importò degli sguardi del personale o dei pazienti.

 In quel momento esistevano solo loro e il loro bacio.
Vorrei ringraziare Kei_chan per la recensione nella mia precedente storia. Grazie davvero ^-^ Spero di riuscire a scrivere molte altre storie. Le idee ci sono, è il tempo che manca :/

Spero la storia sia piaciuta. Alla prossima ;)
   
 
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