Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Sam Lackheart    19/01/2013    2 recensioni
Forse era solo noia. Forse era solo un diversivo, un' evasione alla tremenda routine stressante che lo opprimeva ogni singolo giorno. Forse era solo un gioco.
Ma, qualunque fosse la definizione, una cosa era certa. Lui si divertiva. E, lasciatemelo dire, era raro, per un tipo come lui.
[ScotlandxUk, 'cuz they need more love!]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Forse era solo noia. Forse era solo un diversivo, un' evasione alla tremenda routine stressante che lo opprimeva ogni singolo giorno.  Forse era solo un gioco. 
Ma, qualunque fosse la definizione, una cosa era certa. Lui si divertiva. E, lasciatemelo dire, era raro, per un tipo come lui. Quei momenti gli ricordavano il suo glorioso passato fuori dalle regole, il suo vivere alla giornata, il suo sentirsi libero, senza limiti nè obblighi se non quelli imposti da lui stesso.
Perciò, appena poteva, andava a divertirsi,diciamo così, con una sua "vecchia conoscenza"
***
"Devi spiegarmi ... perchè lo ... fai" ansimò il rosso, stringendo in una morsa quasi soffocante l' inglese.
"Mi sembra di avertelo spiegato ... mi diverti"
"Non parlo di questo" rispose stizzito, buttandolo sul divano.
"E di cosa, allora?"
"Del tuo lavoro. Del tuo obbligo, perchè continui? potresti ritirarti, se ti fa stare così male"
L' inglese si bloccò, a pochi centimetri dalle sue labbra. Sbattè le palpebre, visibilmente seccato da quella domanda. Ma tanto lui era sempre seccato per qualcosa.
"L' hai appena spiegato tu: è un obbligo, non sono io a decidere" disse.
"Non è forse un uomo fautore del suo destino?"
Arthur sgranò gli occhi, poi si alzò a fatica - era pur sempre sdraiato su un divano con un' altra persona a cavalcioni su di lui -, cercò di recuperare la camicia che pochi minuti prima gli aveva strappato con tanta foga, e uscì.
Lo scozzese ci mise un pò a realizzare quello che era successo.
"Sei ancora un bambino ..."sussurrò, prima di scoppiare a ridere, con la sicurezza che sarebbe tornato, come sempre. 
"Hey, old friend!" gli urlò dal divano.
Lui si girò, visibilmente scocciato e con le guance in fiamme dalla rabbia.
"Non pensi di aver dimanticato qualcosa?"  chiese, mostrandogli, trionfante, le chiavi della sua macchina. Gliele sfilava sempre dai pantaloni, le odiava a morte; erano una garanzia del fatto che se ne sarebbe andato, ma quella volta gli sarebbero tornate più utili del solito.
"Ridammi quelle chiavi!" urlò Arthur, senza curarsi del fatto che fossero le due di notte e che si trovasse in un condominio.
Lo scozzese rise, chiudendogli la porta in faccia. Quanto si divertiva ...
L' inglese iniziò a prendere a qugni la porta, scandendo parole non esattamente carine sulla provenienza di sua madre e donandogli certi epiteti che facevano sbellicare lo scozzese.
"Prima rispondi alle mie domande, poi ti darò le chiavi" disse con una tranquillità che non gli apparteneva, ma che amava esibire specialmente davanti a lui. 
"Stupido idiota, devo andare, sono un uomo impegnato io!"
"Ma davvero? Fino a cinque minuti fa non sembrava, proprio no!"
Senitva i respiri profondi dell' inglese mentre cercava di calmarsi. Gli sembrava di poter vedere le sue mani che si rilassavano sulla maniglia della porta.
"Ti sei calmato, piccino mio?" 
"Ridammi le mie cazzo di chiavi, ho una nazione da governare,io"
"E visto che io ho così pochi impegni, capirai che ho bisogno di distrarmi dal nulla"
"Sei uno stronzo"
"Ma è per questo che mi ami, no?"
"Senti, dimmi che cosa vuoi in cambio di quelle chiavi e facciamola finita"
"Cosa voglio?"
"Sì" rispose l' inglese, sconsolato, appoggiandosi alla porta.
"Voglio stanotte. Voglio che tu rimanga, alle tue condizioni. Non devi neanche stare nella stessa stanza con me, se ti disgusta così tanto la presenza di un perditempo sconclusionato come me, davvero. Sei sempre stato tutto quello che volevo essere, non lo capisci? Per questo cerco sempre di farti restare, per osservarti. Non ... tu non riesci a capire l' effetto che fai sulle persone, le incanti nonostnate i tuoi modi di fare non siano dei migliori. Quindi non so neanche perchè sto divagando, probabilmente ti sembrerò patetico, e lo sono, ma non riesco a pensare a nient' altro" lo immaginò mettersi una mano tra i capelli e scompigliarli un pò "Che passare una notte in tua compagnia" concluse, tappandosi a forza la bocca per non farne uscire alcun suono sospetto, si era già reso ridicolo abbastanza e non avrebbe mai voluto farsi vedere così. Avrebbe rovinato tutto. 
"Davvero?" chiese titubante l' inglese, poggiando entrambe le mani sulla porta - l' altro potè avvertirne il peso caldo anche attraverso il legno. 
"No, stupido idiota" disse risoluto la scozzese, aprendo la porta di scatto. Lo prese per i capelli e lo getto sul divano con un gesto unico "Voglio stare sopra" aggiunse in una risata, buttandosi sopra di lui.
"Sei uno stronzo"
"E tu sei ripetitivo, ma questo potrebbe rivelarsi utile" gli sussurrò lo scozzese, slacciandogli i pantaloni.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Sam Lackheart