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Autore: Ammie    19/01/2013    8 recensioni
Una storia che emoziona, che appassiona, che fa sorridere, che fa sognare e che ha a che fare con la cucina.
Sto parlando di Tadashi e Akira. La loro storia vissuta dal punto di vista della ragazza, che seppur con un temperamento aggressivo si sente persa negli occhi scuri del fidanzato.
Tra i veloci battiti dei loro cuori si presenteranno vari ostacoli, alcuni molto difficili da superare. Solo di una cosa sono certi: del forte amore che li lega...
Riusciranno a restare uniti oppure si arrenderanno alle prima difficoltà?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akira Todo, Tadashi Karino
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Muffin al cioccolato… Fondente.
 
 
Akira Todou, figlia del presidente di una rinomata compagnia aerea, fremeva della voglia di entrare in cucina e dare sfogo all’immaginazione preparando qualche leccornia per Hikari. Fortunatamente mancavano ancora due ore all’ennesima sfida che il suo angelo aveva lanciato a Kei Takishima, aveva tempo.
Il mostro, lo spregevole e insensibile Takishima. Al pensiero che loro fossero fidanzati, le vennero le lacrime agli occhi. Il suo amato angelo… In compagnia di quel bruto! Anche se era ormai passato un anno dal viaggio a Londra, non era ancora riuscita ad abituarsi all’idea.
Preparerò qualcosa di delizioso… Qualcosa che aiuterà Hikari a vincere la sfida!, pensò euforica.
Stava per raggiungere il suo paradiso, dove avrebbe certamente dato il meglio di sé cucinando qualcosa di delizioso, quando sentì una voce familiare chiamare il suo nome.
-Akira! Ehi, Akira!-
Immediatamente si girò verso Jun e sorrise. -Buongiorno, Jun. Ah, e buongiorno anche a te, Megumi-. Quest’ultima, non volendo parlare per far tesoro della sua voce da cantante, scrisse sulla lavagnetta giocattolo: “Akira, posso farti una domanda?” Vedendo l’amica dai capelli viola annuire, scrisse di nuovo: “C’è qualche cosa che ti turba? Jun ti ha chiamato più volte e tu non hai risposto fino ad ora…”
-Perdonatemi, mi sono lasciata trasportare dai pensieri e non ho sentito…- disse in modo educato come le avevano insegnato fin quando era bambina.
A questa risposta, il ragazzo chiese -Stavi pensando a cosa preparare per la sfida di Kei e Hikari, vero?-
È impressionante il modo i cui riesce a leggere nella mente delle persone!
-Sì, ma non ho ancora in mente un dolce di preciso... Credo che consulterò qualche libro- rispose sempre sorridendo.
-A questo proposito… Avrei una piccola richiesta. Sai, Sakura mi ha detto che verrà a vedere la sfida e mi stavo chiedendo se… Beh…- Akira, vedendolo un po’ in difficoltà, disse -C’è qualcosa che vorresti in particolare?- e con un sorrisetto compiaciuto aggiunse subito -Anzi, qualcosa che vorresti in particolare per lei?-
-Beh, ecco… Ultimamente non ne combino una giusta. Anche se il mio “problema” sta moderando, il nostro ultimo appuntamento è finito con una dozzina di ragazze che urlavano e litigavano per avere le attenzioni del mio alter-ego… Io… Vorrei solo vederla sorridere-
“Sakura va pazza per il cioccolato” terminò Megumi.
Akira annuì. –Sakura. Cioccolato. Nessun problema- disse infine.
All’improvviso qualcosa si accese nella mente della ragazza.
Una lampadina? No, era più potente. Era come un’illuminazione dal Dio dei dolci in persona.
-Ho trovato!- esclamò felice. L’ultima volta che aveva preparato i muffin al cioccolato, ed era passato un bel po’ di tempo, Hikari ne aveva mangiati a bizzeffe e persino Kei si era leccato le dita. -Sorriderà, te lo prometto!-
A quelle parole, Jun arrossì e la sorella si mise a ridere. -Grazie, non sai quanto mi rende felice-
“Allora ti lasciamo andare nel tuo paradiso, Akira” scrisse Megumi nella lavagnetta.
-vedrete, vi piaceranno!- disse prima di salutare e chiudere la porta alle sue spalle.
 
“Mischiare e setacciare la farina con il cacao amaro, il lievito, il bicarbonato e il sale.” lesse dal libro. Cacao, cacao… eccolo qui.
Preparare dolci, la metteva sempre di buonumore. Se poi era per rendere felice qualche fanciulla, tanto meglio! Hikari stavolta vincerà, e tutto grazie a queste piccole delizie. Tutto in quel paradiso, in quella cucina metteva serenità in Akira. Era il suo regno.
Da bambina, ogni volta che i genitori erano fuori dal paese per motivi di lavoro e quando Kei e Yahiro non erano in vena di giocare si rifugiava nella cucina della cuoca di casa, la signora Tomoko. Col passare degli anni era diventata quasi una seconda mamma per Akira, tanto che un giorno le aveva chiesto se le andava di cucinare qualcosa assieme. Nonostante fosse una donna stravagante e avesse una strana ossessione per i vestiti a pois, era una cuoca davvero eccezionale, che sapeva infondere gioia pura con il suo cibo. E presto era diventata un punto di riferimento per la bambina.
Girò pagina e seguì le istruzioni: “Unire al composto ottenuto le uova e in seguito versare latte a temperatura ambiente, poi aggiungere il cioccolato.”
Mmm... cioccolato al latte o fondente?
Indaffarata e sovrappensiero non sentì la porta aprirsi e chiudersi alle sue spalle. L’unica cosa che percepì furono due forti braccia che la abbracciarono da dietro.
-Buongiorno, donna orso- le sussurrò all’orecchio Tadashi, dopo aver schioccato un bacio nella guancia della ragazza.
A quel punto, Akira lo sentì. Sentì quel brivido salire lungo la colonna vertebrale e arrivare fino al cuore, che iniziò a battere con più velocità.
Sentì il cinguettio degli uccellini all’esterno farsi sempre più debole, fino a quasi scomparire.
Sentì il profumo degli ingredienti davanti a lei dissolversi per lasciar spazio all’odore di Tadashi, selvaggio, unico e speciale, che le ricordava la natura dopo una forte giornata di pioggia.
Sentì nuovamente la sua voce: -Akira… stai bene?-
-Quante volte ti ho detto che non hai il permesso di entrare qui?!- gli urlò staccandosi dall’abbraccio. -non arrabbiarti, volevo solo vedere la mia fidanzata!- disse sorridendo, sapendo che con quella frase sarebbe arrossita e si sarebbe girata nascondendo quelle labbra rosa che tanto bramava.
E così fece. -erm… ora l’hai vista, puoi andare!- disse sempre più imbarazzata. Riprese a lavorare sui muffin, ma le riuscì difficile sentendo su di sé gli occhi scuri del fidanzato. Dopo un po’ di silenzio, il primo a parlare fu Tadashi. -ho fame, che cucini di bello oggi?- seguito da un brontolio proveniente dalla pancia del ragazzo. Akira, con voce palesemente irritata ma ancora a disagio per il ricordo di quelle braccia attorno a sé, rispose –muffin al cioccolato. E no, non sono ancora pronti per poterli assaggiare.- rispondendo all’ovvia domanda che il ragazzo stava per fare.
-Ho caldo- continuò poi. –potresti aprire una finestra?-
Subito Tadashi si avviò verso una di esse e la aprì, lasciando entrare aria fresca.
-Se hai caldo non dovresti raccogliere i capelli?- chiese Tadashi.
-Dovevo tagliarli, ma la parrucchiera è malata e tornerà solo tra qualche giorno.- rispose Akira cercando di spostare i capelli dagli occhi, che le impedivano di vedere l’impasto del dolce.
Subito dopo la voce ferma del fidanzato si fece sentire. -non farlo.- una voce troppo ferma per Tadashi Karino. La ragazza si girò cercando quei bellissimi occhi scuri e li trovò, a pochi centimetri di distanza. Non erano mai stati così vicini. Mai.
Certo, erano diventati una coppia da più di un anno, ma il massimo cui erano arrivati era stato un bacio sulla guancia, come quello di poco prima…
…basta pensarci!
-Non farlo…?- domandò dubbiosa e notevolmente a disagio per la vicinanza del fidanzato. -non tagliare i capelli. Sei così…- deglutì, e rosso in viso continuò. -…Così bella con i capelli lunghi- riuscì a dire infine con lo sguardo fisso sugli occhi di Akira, pregando mentalmente di non ricevere una padella o cos’altro in testa. La ragazza invece non reagì. Mantenne lo sguardo su quegli occhi scuri e profondi che la facevano sempre sprofondare in un abisso.
Ma ecco che lo stomaco di Tadashi si fece nuovamente sentire, e Akira si trasformò… Nella solita Akira. Il ragazzo non la guardò più con amore, ma con terrore. -Tadashi, controlla questi odiosi rumori!- gli urlò innervosita.
A quel punto gli occhi del ragazzo girarono nella stanza alla ricerca di una via di fuga o, perlomeno, di un aiuto. La finestra in precedenza aperta poteva essere un’opzione, ma venne subito scartata perché, lui lo sapeva bene, non si può superare la velocità di un oggetto lanciato dalla fidanzata.
Inevitabilmente ti colpisce.
La porta… scartata anche quella.
E poi trovò una soluzione, la soluzione: avrebbe unito l’utile al dilettevole.
Mentre tutte queste idee giravano nella mente di Tadashi, Akira continuò a sgridarlo dicendogli che ormai, a diciassette anni, dovrebbe essere in grado di contenersi.
Ma notando che non la stava ascoltando chiese –Tadashi Karino, hai sentito ciò che ho appena detto?- e, quando il ragazzo prese un cucchiaio di cioccolato e lo alzò, continuò.
-Ma che stai…- Akira non riuscì a finire la frase, perché un delizioso sapore le invase la bocca.
Vedendo gli occhi della fidanzata chiudersi dal piacere, il ragazzo assaggiò anche lui. -Cioccolato fondente…- sussurrò avvicinando alla bocca un secondo cucchiaio. -Il mio preferito-
Finalmente lei aprì gli occhi e ciò che vide la ipnotizzò: Tadashi, il suo fidanzato, ancora più vicino di prima. Arrossì violentemente mentre attese che anche lui si risvegliasse dal meraviglioso gusto di quel cioccolato.
Quando poi li riaprì, tutto attorno a lei si fermò: stava di nuovo sprofondando in quegli occhi di abisso. Subito dopo si perse completamente in un mondo dal sapore di cioccolato e di… Selvaggio.
Il mio primo bacio.

 
 
Questa è la mia primissima fanfiction, dedicata a Tadashi e Akira. Vi è piaciuta?
Nel segreto spero di sì!
Grazie mille a chi ha perso cinque-dieci minuti della sua vita per leggere il mio scritto. Spero non sia stato uno spreco.
Commenti, critiche e consigli sono bene accetti, perciò non esitate!
Un bacio a tutti, Maddie.
  
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