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Autore: ZU    08/08/2007    7 recensioni
Una one-shot agrodolce. I pensieri di una ragazza in un giorno di pioggia.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa (più che dovuta, direi) : Ho scritto questa storia molto tempo fa; l'ho ritrovata per caso, revisionata e, infine, ho deciso di pubblicarla. Questo è stato un anno molto...strano, per me. Sono successe miriadi di cose e, purtroppo, lo scrivere non è più stato nei miei pensieri. Non credo lo sarà ancora per molto. Ma comunque ci tenevo a farvi sapere che ero ancora viva ^__^

 

Se questa cosetta vi susciterà anche solo un piccolo 'qualcosa'  (bello o brutto che sia) vi prego di comunicarmelo attraverso una RECENSIONE.

Grazie mille a tutti in anticipo!

 


*

 

 

Plic, plic, plic.

 

Che ore sono? Non lo so.

 

Mi muovo sotto le coperte, arrotolandomi nelle lenzuola. Il piumone mi preme sulla schiena, quando riesco finalmente a trovare una posizione anche solo lontanamente decente.

 

Plic, plic, plic.

 

E’ inverno. La pioggia batte contro le persiane, ed il fischio del vento mi intorpidisce l’udito.

 

Sento freddo.

Tanto freddo...

 

Plic, plic, plic.

 

La testa è abbandonata sul cuscino. Non riesco ad alzarla, la sento pesante…come il macigno che mi opprime il petto, soffocandomi.

Mi sono spesso domandata, in questo interminabile susseguirsi di notti insonni, cosa avessi sbagliato…cosa ti avesse fatto allontanare così tanto, e definitivamente, da me.

 

Cosa ti avesse spinto a rigettare quello che c’è stato tra noi, come si fosse trattato di un errore.

E l’amore? E tutte quelle promesse che ci siamo scambiati sussurrando, sotto le stelle?

 

Non riesco a trovare una risposta. Vorrei urlare, ma la voce resta incastrata in gola, arrotolata tra le corde vocali rigide.

 

Che qualcuno mi dica che è un brutto sogno…

Che svegliandomi, domattina, possa trovare il tuo solito messaggio sul cellulare, il tuo “buongiorno amore”.

 

Se solo potessi piangere…

 

Plic, plic, plic.

 

Nel buio rivedo i tuoi occhi scuri sorridermi, le tue labbra grandi e piene avvicinarsi alle mie, la tua voce forte bisbigliarmi all’orecchio parole dolci come il miele.

 

Dove sei ora, amore mio? Dove?

 

Plic, plic, plic.

 

Le gocce riempiono il vaso, ad una ad una. Una in più, una in meno…che differenza fa? Nessuna, no?

 

Plic, plic, plic.

 

Guardale, continuano. Scivolano lente, qualcuna manca il centro e si trova sul bordo, un po’ smarrita. Oh, , si tratterà di un ricordo insignificante, che non serve più.

 

Plic, plic, plic.

 

Che strano vedere la propria vita scorrere via, come gocce di pioggia che si perdono nella notte.

 

Un bacio, un sorriso, una mano calda che mi sfiora la schiena. Un brivido. Un ti amo.

 

Plic, plic, plic.

 

E’ la nostra vita, quella che se ne sta andando? Sei tu?

 

Sono io?

 

Plic, plic, plic.

 

Oh. Ma guarda.

 

Il vaso è pieno…

 

 

 

 

 

  
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