Anime & Manga > D.Gray Man
Ricorda la storia  |      
Autore: Asu_chan    09/08/2007    6 recensioni
La sua stanza è spoglia, praticamente vuota. Solo un oggetto gli appartiene veramente. Solo quello è importante. Ora, però, c’è anche qualcos’altro.[LaviXYu]
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Coppie: Rabi/Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personal Belonging

Personal Belongings

 

La sua stanza era spoglia, praticamente vuota. Gli unici pezzi d’arredamento erano un letto e un mobile. Poi, il solo oggetto che gli appartenesse. Quel loto, tranquillo nella sua clessidra, che non appassiva, che non si seccava. Sembrava vivere in un tempo diverso, imperturbabile. Un giorno, quel fiore avrebbe segnato la sua fine. Fino ad allora, quella era l’unica cosa che contasse davvero, in quella stanza. L’unica a cui dava importanza, la prima cosa a cui pensava non appena apriva gli occhi, o metteva piede nella sua camera. Ogni volta si assicurava quasi precipitosamente che fosse ancora lì, come l’aveva lasciato. Era l’unica cosa veramente sua.

Eppure, mentre fissava il muro di pietra, steso nel suo letto, non riusciva a non pensare a qualcos’altro. Sì perché, ormai, c’era qualcosa in più in quella stanza. All’inizio Kanda aveva cercato di liberarsene, ma non c’era stato verso. Successivamente si era riproposto d’ignorarlo, ma alla fine aveva ceduto. E ancora non capiva come potesse essere accaduto. Continuava a fissare il muro, come se quello potesse dargli una risposta, sentendo che la posizione in cui si trovava cominciava ad essere scomoda. Aveva bisogno di girarsi, ma non ne aveva voglia. Era meglio guardare la parete ancora un po’.

Così poteva fingere che fosse tutto come sempre. Affondò il viso nel cuscino per nascondere un respiro profondo, non voleva che lo sentisse. Com’era possibile che ci pensasse così tanto? Non era per niente da lui.

La cosa che lo infastidiva di più, tuttavia, era un’altra. Stava diventando importante. Un brivido gli scivolò lungo la schiena e strinse leggermente il lenzuolo. Dio, si sentiva un bambino, uno stupido bambino impaurito. Ed era inutile negarlo. Accidenti, non aveva nemmeno il coraggio di voltarsi!

Infine si decise, anche perché non ne poteva più di quella posizione. Si stese sulla pancia, avvolgendosi nella coperta. I capelli gli davano fastidio, ma non gli andava di spostarli o di muoversi troppo. Per il momento dormiva ancora, ed era meglio così. Soprattutto perché sentiva il viso troppo caldo, e non sopportava l’idea di essere arrossito. Per quale motivo gli doveva fare quell’effetto?

Aveva distolto lo sguardo per non più di due secondi, e come l’aveva posato di nuovo su di lui, si era accorto che era sveglio.

“Da quanto tempo?” si chiese per un attimo. Ma la risposta non era sicuramente interessante, perché non se ne preoccupò più, appena incontrò quel verde intenso.

Ciò che lo turbava, adesso lo fissava in silenzio, con un vago sorriso sulle labbra. Era ancora mezzo intontito dal sonno, ma conservava quella lucetta maliziosa.

Poi Yu sentì una mano scendere lungo la sua schiena, per afferrarlo e attirarlo all’altro corpo. Ma lui lo bloccò prima che si avvicinassero troppo. Lavi non si lamentò, anzi se lo aspettava. Sorrise di più, ormai del tutto sveglio. Era lui, quel qualcosa di troppo, quel qualcosa a cui non smetteva di pensare. Era lui che troppo spesso si infilava nella sua stanza, dandogli la sensazione che non ci fosse più abbastanza spazio.

-Sembri distratto. A cosa pensi?- chiese Lavi, prima di accostarsi alle sue labbra, che si lasciarono baciare.

Era tutto strano, eppure gli sembrava che fosse perfetto così. Lasciò che Lavi lo toccasse con dolcezza, mentre lo sguardo si posava sulla clessidra, dopo aver indugiato solo pochi istanti sulla sua spalla, sull’iride verde smeraldo, sui capelli rossi come il tramonto. Da sempre, quella era stata l’unica cosa sua, e di nessun altro.

Lavi si mosse leggermente e Yu si spostò in modo che si sistemasse di nuovo tra le sue gambe. C’era un’altra cosa che gli apparteneva, ora.

-Che c’è, vuoi farlo un’altra volta?- domandò Lavi ridendo.

-Forse…- rispose evasivo l’altro, serrando le braccia attorno al suo collo. Lavi lo prese per un invito e si abbassò sulla pelle di Yu, baciandola.

Sì, era suo, gli apparteneva. Nessun altro l’avrebbe avuto. Era esclusivamente di Yu.

-Non mi hai ancora risposto. A che cosa stai pensando?- insistette Lavi, sussurrandogli all’orecchio, per poi passare a qualche giochino con la lingua.

A cosa stava pensando? A ciò che da un po’ lo tormentava. A ciò che aveva sopra di sé. A ciò che aveva dentro, e che gli apparteneva. Qualcosa a cui teneva davvero, che poteva decidere della sua vita, come quel fiore ancora pieno di petali.

-A te-.

 

 

<3 <3 <3      <3 <3 <3      <3 <3 <3       <3 <3 <3      <3 <3 <3      <3 <3 <3      <3 <3 <3      <3 <3 <3       <3 <3 <3  

 

 

 

Asu-chan: Non è troppo romantico, vero? Cioè, per uno come Yu, quasi qualsiasi cosa potrebbe essere troppo romantica…>__>;; Come al solito la ff è più corta di quello che pensavo…=.=;; E poi mi sa che ho dimenticato qualcosa di importante…

Kanda: Tipo Mugen?

Asu-chan: Ecco cos’era!!!!! La tua amante!!

Kanda: ò.0”””

Asu-chan: Vabbè, ormai è fatta…*alza le spalle*

 

 

   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Asu_chan