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Autore: claefra    20/01/2013    0 recensioni
Questa storia parla di me, di come ho conosciuto un ragazzo, di come me ne sono innamorata. Però è una cosa complicata e la maggior parte sarà un racconto sulle mia fantasie, una specie di sfogo perchè probabilmente non lo rivedrò più....
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ci siamo conosciuti quasi un anno fa, era il 15 di Marzo ma a me sembra ieri. Eravamo nella palestra della mia 

scuola per partecipare a quel laboratorio teatrale gestito da te e i tuoi colleghi...Io e le mie amiche siamo state
le prime ad arrivare e credevo che sarei morta di vergogna, ci siamo rifugiate nello spogliatoio e tu sei entrato di
corsa porgendo la mano alla prima persona che avresti trovato davanti, me, hai detto :"Piacere Francesco", mi 
ricordo di aver prima guardato la tua mano poi guardandoti negli occhi l'ho stretta e mi sono presentata:" Clara".
Quel laboratorio è stato bellissimo e l'ultima sera quando siamo andati a cena tutti assieme non riuscivo a credere
che probabilmente non ti avrei visto mai più; pregavo perchè venissi a sederti vicino a me e così è stato, 
che imbarazzo, però standoti vicino anche senza parlare era motivo di gioia per me e quando ci siamo salutati ti ho 
abbracciato, mi hai detto:" Ciao bellissima" e io credo di aver trattenuto il fiato in quel momento perchè non 
riesco a ricordare nulla se non quelle parole. Erano passati quattro mesi e ancora dopo tutto quel tempo ogni volta
che dovevo esprimere un desiderio era automatico pensare "Voglio rivedere Francesco", con il tempo avevo smesso di
pensarlo ed era impossibile che il mio desiderio si sarebbe avverato, invece ad Agosto è stato così, un laboratorio
di tre giorni, sono andata perchè ero convinta che non poteva essere così bello come mi ricordavo e non potevo
ricascarci perchè chi può ancora andare dietro ad una persona che non vede da mesi?! Io, che domande.
Anche quel laboratorio è tato meraviglioso ma invece di andare a cena siamo andati al mare...Io e te davanti nella
tua macchina e due amiche dietro, all'andata ci siamo divertiti, mi ricordo di averti fatto ridere mentre cercavo
di spiegarti una cosa, se ci ripenso è stato un momento perfetto. Una volta al mare abbiamo mangiato insieme a tutti
gli altri, saremmo stati 20, poi abbiamo iniziato a giocare a schiaccia 10 con il pallone che avevo portato e tu eri
sempre lì, alla mia sinistra, come alla cena e come in macchina. C'è stato un momento in cui eravamo tutti seduti
sulla riva, io ero in piedi e non sapevo dove andare a sedere così sono venuta vicino a te senza guardarti o dire 
niente, quello era il mio posto, vicino a te. Ma quando stavamo tornando indietro in macchina tu hai chiamato la tua
ragazza facendomi star male ancora di più visto che avevo appena realizzato quanto fossi importante e che ancora una
volta non sapevo quando ti avrei rivisto, così ho passato il viaggio senza dire una parola, tu hai capito che ero 
incazzata ma non avresti mai immaginato il perchè, hai cercato di farmi ridere e una volta hai messo la mano sulla 
mia coscia dicendo che dovevo darmi una calmata ma non ho fatto altro che guardare fuori dal finestrino, con la coda
dell'occhio vedevo che mi guardavi ma da una parte in quel modo mi ferivi di più perchè mi dimostravi di essere 
interessato però il pensiero che sei innamorato di un'altra ragazza non mi dava pace. Ci hai accompagnate alla 
stazione, non volevo scendere da quella macchina e per alcuni secondi siamo stati in silenzio e ci siamo guardati,
poi una mia amica ti ha salutato ed è scesa, ora toccava a me, dietro c'era ancora Sara un'altra amica ancora che 
mentre stavo per salutarti mi ha distratto ricordandomi la sua presenza, questa è stata una scena da film che non
scorderò: mentre mi avvicinavo per salutarti, cosa che non sarei mai riucita a fare se non si fossi abbassato, tu
avevi lo sguardo fisso davanti a te e un'aria divertita che mi diceva che non volevi salutarmi anche se per scherzo,
così mi sono giarata e ho salutato prima Sara, ti ho sentito ridere e ti sei avvicinato, ti ho dato un bacio e sono 
scesa, non dimenticherò il tuo viso incorniciato dal finestrino aperto della macchina mentre mi dici:" Ci sentiamo 
presto eh?" e io ti ho detto di si senza crederci troppo. La sera chiamo Sara, le racconto tutto e mi dice che 
secondo lei gli interesso perchè mi ha guardato per tutto il tempo, infatti quando eravamo sulla riva ci fissava e 
io non capivo cosa le passasse per la testa.
Lui e la sua compagnia dovrebbero tornare ora a Gennaio per un laboratorio teatrale dove dare vita ad uno spettacolo
e portarci a Roma, ero partita con l'idea d farlo anche se avrei dovuto cercare di non dare peso a lui perchè con
la sua ragazza ha una storia seria, ma per motivi familiari ed economici non potrò farlo comunque e così credo che
non lo rivedrò più.
Scrivo queste cose perchè non ho mai provato niente del genere, quando hai l'impressione che una persona possa
capirti con un solo sguardo, stai bene insieme a lei in ogni momento, quando siete vicini è come essere a casa,
sentirti la persona che vorresti essere e sentire la voglia che ti assale nel voler conoscere tutto di lei dalle
cose più banali a quelle più importanti.
Questa storia è una sorta di addio, scriverò le mie fantasie su come vorrei che andassero le cose tra noi per 
lasciarle qui e cercare di andare avanti.
  
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