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Autore: violetsugarplum    20/01/2013    5 recensioni
[Seblaine Sunday] [Kids!Seblaine]
Sebastian è assente da scuola da ormai tre giorni perché malato. Blaine gli porta i compiti e scopre che il mio migliore amico non ha una brutta influenza, ma solo un problema risolvibile indossando un berretto oppure... con una buona dose di apprezzamenti sinceri.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bowl


Blaine stava fissando il libro di geografia senza leggerlo veramente, continuando a mordicchiare la gomma in cima alla matita, quando sua madre lo rimproverò con gentilezza. 
 
"Tesoro, non fare così altrimenti sai cosa ti dice il dentista."
 
"Sì, mamma."
 
"Hai finito i compiti?"
 
"Sì, mamma."
 
"Vuoi ripetermi la lezione prima di andare?"
 
Blaine lanciò uno sguardo al grosso orologio appeso alla parete e si morse l'interno della guancia. Non riusciva ancora a leggere perfettamente l'ora -confondeva sempre la lancetta delle ore con quella dei minuti- ma sapeva di non voler far tardi.
 
"No, mamma", disse velocemente, prima di accorgersi di essere stato un po' scortese. "Posso ripetertela quando torniamo? Anche dopo cena, se hai voglia."
 
La donna annuì lisciandogli il colletto della camicia. "Va bene, ora metti a posto, prendi tutto, mettiti la giacca e dritto in macchina."
 
Blaine si premurò di controllare per la decima volta che le fotocopie fossero perfettamente ordinate nella cartellina blu e se la strinse al petto. 
 
Non vedeva l'ora di vedere Sebastian.


 
Purtroppo, il suo migliore amico mancava da scuola da ormai tre giorni. Ed era un peccato, perché si era preso l'influenza -stando a quanto gli disse lui al telefono dopo che Blaine, prendendo tutto il coraggio che aveva, siccome si imbarazzava tantissimo a parlare, soprattutto con Sebastian, era riuscito a sollevare la cornetta- esattamente il giorno dopo il suo compleanno. La voce del bambino non sembrava particolarmente stanca, non almeno come quella di Blaine quando si buscava il raffreddore che culminava sempre con una tosse spaventosa, ma lo informò che sarebbe tornato a scuola solo la settimana successiva.
 
Blaine pensò che Sebastian avrebbe mancato molte lezioni e loro sarebbero andati avanti col programma e, anche se Sebastian era il più bravo della classe, aveva bisogno di tenersi al passo. Decise perciò di prendersi l'impegno di fare le fotocopie di tutti i suoi quaderni, facendo ben attenzione a scrivere ordinatamente, limitando i suoi errori il più possibile, perché sapeva bene che Sebastian non apprezzava quando dimenticava le doppie.
 
Aveva perfino avuto una discussione piuttosto accesa con Amy, la loro compagna di classe, che, durante la festa di compleanno di Sebastian qualche giorno prima, era diventata la sua fidanzata perché lei aveva deciso così e Sebastian, stranamente, non aveva avuto voglia di ribattere, nonostante rimase poi col broncio per tutto il resto della festicciola, tenendo in mano una fetta di torta red velvet e fissando Blaine come se fosse scontento, a tratti quasi infuriato. E Blaine non seppe perché, dato che gli aveva detto che il disegno dei Pokémon che gli aveva fatto era bellissimo e che l'avrebbe sicuramente appeso all'interno della casetta di legno in giardino. 
 
La bambina, appellandosi all'inviolabile diritto di fidanzata, gli disse che sarebbe stata lei a portargli i compiti a casa e Blaine rispose che toccava a lui, sostenendo con fierezza di essere il suo migliore amico da più tempo. La maestra pose fine al litigio cercando di aprire le dita di Amy che stringevano tenacemente i folti ricci di Blaine. Inutile dire a chi fu concesso l'onore di portare le fotocopie a casa di Sebastian e chi si prese una nota sul diario. 

A Blaine, Sebastian mancava moltissimo. Ormai erano diventati inseparabili e cercavano di trascorrere più tempo possibile assieme, dall'intervallo alla fila per andare in mensa dove, ovviamente, si sedevano vicini e Sebastian mangiava la sua verdura -quando Blaine non riusciva più a mandarla giù talmente n'era disgustato- per paura che l'insegnante lo sgridasse. 
 
E, da quando Sebastian era a casa, Blaine era costretto a finire i broccoli ogni giorno.
 
Appena sua mamma parcheggiò nel vialetto di casa Smythe, Blaine si dovette ricordare di slacciare la cintura di sicurezza prima di correre contento sotto il porticato tenendo saldamente tra le mani la cartellina.
 
La donna suonò il campanello per lui, siccome non era ancora sicuro di essere abbastanza alto per arrivarci, e subito una signora bionda arrivò ad aprire la porta.
 
"Eileen! Blaine! Che piacere rivedervi!",  li salutò la madre di Sebastian prima di farli accomodare.
 
Blaine non si aspettò di vedere Sebastian in salotto, siccome sapeva che stava male, ma lo cercò ugualmente con lo sguardo, facendolo indugiare fin in cucina. "Dov'è Sebastian, signora Smythe?", chiese immediatamente, col giubbotto ancora chiuso fino all'ultimo bottone sotto il collo, ignorando il rimprovero da parte di sua madre.
 
La donna ridacchiò, indicando il piano superiore. "Sebby è in camera sua. Penso sia sul letto a giocare al Game Boy. Stai morendo dalla voglia di portargli quei compiti, non è vero?"
 
Blaine annuì sorridendo, arrossendo un poco. "Posso andare su a portarglieli? Se non posso entrare perché è ammalato e ha il naso che gocciola, posso stare fuori dalla porta e parlargli da lì?"
 
"Oh, Blaine. Diciamo che il problema di Sebastian non è il naso che gocciola, ma un altro... Stai tranquillo, ti farà sicuramente entrare proprio perché sei tu."
 
Aspettò il permesso delle due donne, che si diressero in cucina a prendere un buon the caldo, prima di salire le scale due gradini alla volta.
 
Arrivò davanti alla porta della stanza di Sebastian con il fiatone e una leggera stretta allo stomaco. Bussò con delicatezza, attendendo con impazienza la risposta dell'amico.
 
"Non ho fame, mamma."
 
"Sono Blaine", mormorò contro il buco della serratura, pensando che potesse udirlo meglio. "Sono il tuo migliore amico, Blaine, e ti ho portato i compiti. Mi fai entrare?"
 
"No!", replicò Sebastian con una punta di panico nella voce. "Vai via, sto male! Sto malissimo, non voglio mica attaccarti qualcosa!"
 
"Ma tua mamma mi ha detto che posso entrare!"
 
Blaine sentì uno sbuffo pesante e subito dopo il rumore di un cassetto che si era chiuso di colpo. "Va bene", disse Sebastian. "Entra e non fare domande."
 
Non capendo bene la bizzarra richiesta, aprì lentamente la porta, trovando Sebastian sdraiato sotto il piumone con un berretto rosso sulla testa. Che strano, nella stanza non faceva così freddo da portare un cappello ma, in fondo, Sebastian era ammalato. Decise comunque di obbedire al comando del bambino senza porgli nessuna questione.
 
"Come stai?", chiese togliendosi la giacca e andandosi subito a sedere al fondo del letto rivolgendogli un sorriso radioso. "Sai che a scuola stiamo facendo un sacco di cose nuove? Io ti ho portato tutte le fotocopie dal mio quaderno -sono stato attento alle doppie- anche se prima ho litigato con Amy perché voleva portartele lei."
 
Sebastian ricambiò il sorriso tirando ancora più giù il bordo del cappello sulla fronte, fino quasi a coprirsi gli occhi. "Sono contento che sia venuto tu."
 
"Anch'io. La maestra mi ha dato il permesso dopo che lei ha iniziato a tirarmi i capelli", Blaine fece una smorfia.
 
"Cosa?", gli occhi di Sebastian si spalancarono. "Ti ha tirato i capelli?"
 
Blaine alzò le spalle. "Sì e la maestra le ha dato una nota. Ma non mi ha fatto tanto male, solo che non mi piace quando mi toccano i capelli."
 
"Neanche a me piacciono quando lo fanno", borbottò Sebastian incrociando le braccia al petto. "Quando torno a scuola, lascio Amy perché non può tirare i capelli al mio migliore amico."
 
"Ooh, ma non importa perché-"
 
"Invece sì, Blaine. Non permetto a nessuno di farti del male."
 
Blaine si ritrovò ad annuire un po' confuso, scuotendo piano la testa, e Sebastian gli sorrise. "Allora, torni la prossima settimana a scuola?"
 
"Beh", iniziò Sebastian mordendosi il labbro. "Credo di sì, per la prossima settimana dovrei stare bene."
 
"Ma anche adesso stai bene", replicò Blaine scrutando il suo volto con attenzione. "Se tua mamma mi ha fatto salire, vuol dire che non sei più così tanto ammalato."
 
Il piumone si mosse all'improvviso, segno che le gambe di Sebastian si erano spostate sotto nervosamente. "N-non lo so io, deve dirlo il dottore."
 
Blaine non disse nient'altro fino a quando Sebastian attirò la sua attenzione strattonandolo piano per la manica del maglioncino. "Dato che non ti ho più visto e non te l'ho chiesto, ti è piaciuta la mia festa di compleanno?"
 
Passarono una decina di minuti a ricordare chi c'era alla festa, i fantastici trucchi di magia che aveva fatto il clown invitato per l'occasione, se c'erano più bottiglie di Coca-Cola o aranciata. Blaine gli chiese anche se avesse espresso un desiderio quando aveva spento le nove candeline sulla torta, ma Sebastian non rispose e si limitò ad annuire fissandolo con quegli occhi verdi brillanti.
 
Stavano ripetendo il conto di tutti i regali che Sebastian aveva ricevuto dai compagni di scuola e dai parenti -perfino quelli della Francia- quando il bambino, senza nemmeno rendersene conto, forse dal troppo caldo, si tolse il cappello.
 
Blaine, invece, non aveva perso quel movimento e piegò la testa di lato, osservando con molta attenzione il suo volto perché c'era qualcosa di diverso, di nuovo.
 
"Ti... Hai tagliato i capelli, Sebastian?"
 
Il bambino fissò inorridito il cappello che teneva stretto tra le dita e se lo rimise in testa più velocemente possibile, col risultato di averlo messo sbilenco da un lato.

"No", disse asciutto. 

 
"Sono più corti."
 
"Non è vero."
 
"Sì, li ho visti."
 
"Non li hai visti."
 
"Sì, sono più corti."
 
"Non li hai visti e non sono più corti." Sebastian emise un debole sospiro, sapendo che ormai non poteva più nascondergli la verità. "Sì, va bene, li ho tagliati."
 
"E...?"
 
"E niente", grugnì. "Ti ricordi quando avevo chiesto a mia mamma un regalo di compleanno super fico e da grandi? Ecco, le avevo chiesto se mi portava dal barbiere, quello in cui tua mamma ha detto che porta sempre Cooper, perché volevo i capelli come i suoi... Sai, tutti con la cresta sparata all'insù?"
 
Blaine annuì. Suo fratello si era fatto tagliare i capelli prima delle vacanze di Natale e aveva sfoggiato questo nuovo taglio che, se Blaine doveva essere sincero, non gli donava particolarmente. Però era la moda del 2002 e come lo stesso Cooper gli aveva ricordato più e più volte, se andavi alle superiori e non avevi i capelli come David Beckham, non eri praticamente nessuno, ancora più nessuno di quelli del glee club.
 
"Il barbiere non ha capito e mi ha fatto questa cosa cosa bruttissima...", Sebastian si tolse di nuovo il berretto e aggrottò le sopracciglia. "Sto malissimo, ho detto alla mamma che non tornerò a scuola fino a quando non saranno ricresciuti un po'. Sai che quelli delle medie potrebbero prendermi e buttarmi nei bidoni della spazzatura per colpa di questi capelli?"
 
Blaine non se ne intendeva molto di moda o di tagli di capelli, ma quelli di Sebastian non erano come quelli di David Beckham o di Cooper, anzi ricordavano... Oh, sì, ricordavano proprio una scodella, esattamente quella che usava tutte le mattine per far tuffare nel latte i cereali al cioccolato e che metteva con cura nella lavastoviglie prima di uscire fuori ad aspettare lo scuolabus.
 
I biondissimi e lisci capelli di Sebastian non gli coprivano più le orecchie come prima e non aveva più nemmeno il ciuffo che gli ricadeva sempre ordinato sulla fronte. Adesso aveva una frangia cortissima, molto al di sopra delle sopracciglia rade, ma l'insieme, per Blaine, non era male. Doveva solo farci l'abitudine, non l'aveva mai visto coi capelli così corti e doveva ammettere che gli occhi verdi -aspetta, fino a un momento fa erano verdi, perché ora erano diventati azzurri?- risaltavano e brillavano ancora di più.
 
"Stai bene."
 
"No, sono un mostro."
 
"Per me stai bene", Blaine abbozzando un sorriso sincero. "I tuoi occhi sembrano più grandi. Hai anche delle belle orecchie, non le avevo mai viste prima."
 
Sebastian borbottò qualcosa, probabilmente imbarazzato, tirando la lana del cappello con la punta delle dita. "Che ne sai tu con i tuoi ricci..." 
 
"Lo sai che a me non piacciono, soprattutto quando sono troppo lunghi, mi cadono sulla fronte e mi danno fastidio."
 
"A me piacciono. Scommetto che sono morbidi e profumano di-" Sebastian si interruppe, mordendosi forte la lingua e spostando lo sguardo in direzione del comodino che, apparentemente, sembrava essere più interessante.
 
Blaine rise e prese il berretto dalle mani dell'amico. "E a me piacciono i tuoi capelli! Stai bene così, credimi Sebastian, e dico che dovresti tornare a scuola. Così quando lascerai Amy, lei metterà il muso perché saprà di essere stata mollata da un fidanzato molto carino!"
 
Sebastian, che aveva quasi cambiato idea, si convinse solo grazie alle ultime parole di Blaine. Gli aveva appena detto che avrebbe dovuto lasciare Amy e che lo trovava molto carino oppure aveva sentito male? Perché, se così fosse stato, l'accelerato battito del cuore e le guance che si erano colorite di un tanto tenero quanto vergognoso cremisi sarebbero stati sciocchi. Molto sciocchi.
 
"Allora domani torni a scuola, vero? Vero, Sebastian? Non mi piace stare senza di te, nessuno vuol giocare con me a Uno nel dopo mensa... E devo mangiare sempre tutta la verdura. Mi manchi."
 
"Sì... Sì, ok, torno. Sai quanto mi è dispiaciuto stare a casa questi giorni per colpa di questi capelli? Sembrano una scodella, vero?", sbuffò, ancora rosso in viso, e fece roteare gli occhi prima di guardare Blaine con un sorriso sulle labbra sottili.
 
Blaine ridacchiò, contento finalmente di avere di nuovo gli occhi di Sebastian fissi sul suo viso come sempre.
 
 "Un po' sì, però ti stanno bene lo stesso", ammise, calciando via le scarpe con movimenti veloci e andando subito a sdraiarsi accanto a lui. "Ora vuoi sapere di cosa profumano i miei ricci?"





Buona Seblaine Sunday e appuntamento a più tardi con un'altra OS che riguarda sempre i 'meravigliosi' capelli di Sebastian e, più specificamente, questa foto LOL

-violetsugarplum
  
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