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Autore: Rubysage    27/07/2004    43 recensioni
Cosa succede quando il Sovrintendente di Gondor si sdraia sul lettino dello psicanalista? ...che dallo psicanalista ci finisce l'autrice! Non picchiatemi, vi prego...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Faramir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FARAMIR E IL DOTTOR F

FARAMIR E IL DOTTOR F.

 

 

 

-E’ permesso?

-Prego, entri pure. La stavo aspettando.

-Spero di non essere in ritardo…

-Ma no, si figuri. E’ in perfetto orario.

-Sa, è la prima volta che…

-Capisco. La prima volta è difficile per tutti. Venga, si accomodi qui.

-Sul lettino?

-Sul lettino.

-Ma…

-Io sarò seduto qui, accanto a lei. Su questa sedia, vede?

-Ma così le volterò le spalle…

-Non sarà lei a voltare le spalle a me, ma io a voltare le spalle a lei. Fa parte della seduta. I pazienti si sentono più liberi di parlare, senza sguardi indagatori puntati addosso.

-E…quel taccuino?

-Mi serve per annotare i punti salienti del suo racconto. Anche questo fa parte della seduta.

-Aha…allora io mi siedo qui…

-Veramente si dovrebbe sdraiare.

-Sdraiarmi…?

-Si fidi, la aiuterà a rilassarsi.

-Ah. Fa parte…

-…della seduta, esatto.

-In effetti mi sento più…disteso, se mi passa la battuta.

-Lo sarebbe molto di più se smettesse di stringere quel corno.

-Scusi. E’ che…mi sento perso, senza. Come se mi mancasse qualcosa. Credo sia uno dei tanti motivi per cui mia moglie mi ha convinto a venire da lei, dottore…

-Mi parlerà anche di questo. Allora, signor Faramir…posso chiamarla Faramir?

-E’ il mio nome, direi di sì. Anche se ormai per tutti sono “Il Sovrintendente”, “Il Figlio Di Denethor” e cose simili…nemmeno mia moglie mi chiama più Faramir, ormai. “Caro”, “Tesoro”, “Amore”…ma Faramir no, quello proprio non le va giù. Crede che sia un brutto nome?

-No, affatto. E’ un nome importante, dev’esserne orgoglioso.

-Sempre meglio di “Lo Sfigato”.

-Cose da ragazzi, immagino…chi la chiamava in questo modo, i suoi compagni di gioco?

-I miei soldati.

-Uhm…con notevole risentimento della sua autostima, deduco…

-Abbastanza.

-Comunque tutto questo fa parte del passato. Adesso è il Sovrintendente; alla fine ha avuto ragione di loro, vede? Cosa dicono di lei, ora?

-Niente, sono morti tutti!

-Ehm… mi dispiace. Vuole una sigaretta?

-Grazie, non fumo. E…per favore, metta via i cerini. Ho un pessimo rapporto con il fuoco, da quando mio padre ha cercato di bruciarmi vivo.

-Uh, scusi…immagino che il vostro fosse un rapporto piuttosto conflittuale.

-Dica pure pessimo. Soprattutto dopo la morte di mio fratello. Io cercavo di fare qualcosa di buono per dimostrare che non ero del tutto incapace e lui mi smontava come un pupazzo. Come quella volta che ho lasciato andare quell’Hobbit con l’anello del potere, come si chiamava… Frodo Baggins, sì. Mi dicevo, accidenti Faramir, se Boromir è morto per quell’oggettino forse non vale la pena di darsi tante preoccupazioni per averlo, no? E ho provato a spiegarglielo, a papà, che quell’affare ci avrebbe portato solo grane, visto quello che era successo a Boromir, che era un brav’uomo, certo, ma non tanto sveglio... Dammi retta, papà, gli dico, lascia che se ne occupi Frodo, noi abbiamo altro a cui pensare…e lui niente, come se fossi invisibile. Per ripicca mi dice che sarebbe stato meglio se fossi crepato io al posto di mio fratello, e mi manda a vendere la pelle a Osgiliath. Io torno quasi morto (badi, ho detto “quasi”) e lui cosa fa? Per alleviare le mie sofferenze decide di darmi fuoco insieme a lui. Bruci Sansone con tutto il casermone, come direste voi. Non mi fraintenda, dottore, io volevo bene a mio padre…però non credo che immolarsi su una pira insieme al proprio figlio sia una manifestazione d’affetto, no?

-Mah, un po’ estrema, forse.

-Estrema? Mio padre era fuori di testa!

-Fuori di testa. Uhm…dica, Faramir, non ha mai notato quando suo padre ha cominciato a dare segni di squilibrio mentale?

-Mah, forse dopo la morte della mamma. Io avevo cinque anni, me la ricordo appena. Ma per lui fu un duro colpo.

-E suo fratello?

-Mio fratello prese in mano le redini della situazione, visto che nostro padre peggiorava giorno per giorno. Era sempre più cupo e solitario, raramente si mostrava in pubblico, sempre chiuso nella torre a scrutare in quella dannata pietra, anche se Eru solo sa cosa potesse vedere in un sasso nero, ma forse era troppo andato per saperlo. Tra l’altro, dopo la sua morte nessuno mi ha più detto che fine avesse fatto quell’affare. Bah, meglio così. Forse sarei impazzito anch’io, se fossi rimasto tutto il giorno a guardare in una stupida pietra, non trova? Ma…mi scusi, sto divagando. Cosa stavo dicendo?

-Che suo padre era cupo e solitario.

-Ah, già. E sobbarcava Boromir di ogni sorta di incombenze. A me manco mezza, ma si sa, io ero il piccoletto, l’incapace. Povero Boromir. “Povero Faramir”, però, non l’ha mai detto nessuno.

-Immagino che Boromir sia comunque stato un sostegno importante per lei, vista la mancanza di vostra madre.

-Sì, certo. Mi ha insegnato un sacco di cose, mi spronava, voleva che diventassi indipendente, ormai sei un uomo, Faramir, trovati una ragazza… Non mi fraintenda, dottore, volevo bene a mio fratello. Ma certe volte era insopportabile. Era esattamente il contrario di papà, che se ne fregava…lui invece avrebbe fatto meglio a fregarsene un po’ di più, ma d’altronde non posso dargli colpe, lui era il maggiore, dopo la dipartita della mamma si è trovato più spiazzato di me. A dire la verità mi manca, sa? Mi sento perso quando nessuno mi dice cosa devo fare.

-Ciò spiega quel corno che ha tra le mani?

-Beh, direi di sì…mi da’ sicurezza, ecco tutto. Mi sembra di sentire ancora Boromir che ci soffia dentro e poi lo guarda schifato dicendo “Dannazione! Chi ha sputato di nuovo nel corno di Gondor?!”. Avrei tanto voluto dirgli che ero stato io…povero, povero Boromir…

-Si faccia coraggio. Vuole un fazzoletto?

-No, grazie, ho il mantello. L’avevo detto, a papà, di mandare me a quel dannato Consiglio, ma lui da quell’orecchio non ci sentiva. Forse Boromir sarebbe ancora vivo…io non avrei commesso quella sciocchezza. Insomma, con tutte le rogne che avevamo, che bisogno c’era di andarsene a cercarne altre? Bah, se ci fosse stata la mamma, forse sarebbe riuscita a farlo ragionare. Almeno le donne non mandano i loro figli a crepare in guerra…

-Quindi crede che se sua madre non fosse morta le cose sarebbero state diverse.

-Sì, credo di sì. Sniff… Mamma…

-Su, non faccia così. Succhiarsi il pollice e giocherellare con il lobo dell’orecchio è un atteggiamento piuttosto infantile.

-Lei crede?

-Assolutamente.

-Scusi.

-Ma si figuri. Le capita mai di vedere sua moglie come una figura materna?

-Intende dire chi porta i pantaloni in casa, dottore? Sa com’è, da quel poco che mio fratello mi aveva detto, nostra madre era piuttosto…autoritaria. Non mi fraintenda, dottore, mia madre mi manca molto, però…

-Non ho detto questo. Vorrei solo capire se, data la mancanza di una figura femminile di riferimento durante la sua infanzia, i suoi rapporti con l’altro sesso possono aver risentito in qualche modo della cosa.

-A questo non avevo mai pensato. Del resto mi è sempre bastato restare incollato a Boromir per conquistare le ragazze…anche se, adesso che ci penso meglio, era lui che le conquistava per me… Non mi fraintenda, dottore; a me sono sempre piaciute le donne. Solo che, quando si ha un fratello carismatico come Boromir, capita spesso di rimanere…per così dire “in disparte”. Capisce quello che intendo?

-Suo fratello era molto altruista.

-Moltissimo.

-Però a sua moglie ci ha pensato da sè.

-Non rida. Quando l’ho conosciuta, mi ero illuso di aver “domato una selvaggia fanciulla del Mark”…credevo di averla conquistata con la dolcezza, con le belle parole, le mie braccia protettive…

-Come l’ha conosciuta?

-In una casa di guarigione, durante la Guerra dell’Anello. A cui non ho partecipato, ovviamente, essendo più di là che di qua…lei aveva combattuto più di me, si era perfino travestita da uomo pur di scendere in battaglia…e io non l’avevo nemmeno vista, una battaglia. Detto questo, penso di aver comunque chiarito chi porta i pantaloni in casa mia, dottore, anche se non era questa la sua domanda. Se mio padre fosse vivo, si sbellicherebbe dalle risate.

-Capisco.

-Allora capirà anche che, quando ha cominciato con i “Ciccino, portami questo”, “Tesoro, portami quello”, “E tu non hai ambizioni, prendi esempio da Aragorn, era un Ramingo selvaggio e guarda cos’è diventato, tu resterai sempre e solo un semplice Sovrintendente”, e Aragorn di qua, e Aragorn di là, la cosa ha cominciato a puzzarmi… Non mi fraintenda, dottore, io amo mia moglie; solo che, a volte, non sono del tutto sicuro che mi ami anche lei…

-Però l’ha sposata.

-Sì, però sono stato…per così dire, una “seconda scelta”, se mi passa il termine.

-In che senso?

-Nel senso che lei era innamorata del Re. Ma il Re non lo era di lei. Ora, faccia pure due conti…

-Più che amore, quella di sua moglie per questo Re mi sembra una grandissima ammirazione, almeno per quel che si è saputo…

-Beh, se questo significa che avrebbe voluto crepare al suo fianco ammazzando orchi a colpi di spadone, allora posso essere d’accordo con lei. Se invece significa sbavare di fronte alla vista del regale deretano di Aragorn, invece no.

-Mi scusi se rido, ma credo che ognuno di noi, per quanto felicemente sposato, non possa rimanere indifferente di fronte ad un bello spettacolo…non so se capisce cosa intendo…

-Non è questione di spettacolo; lui è il Re che si è guadagnato il trono dopo mille peripezie, io invece sono quell’incapace che non è riuscito nemmeno a farsi ammazzare con dignità.

-Io credo che lei non abbia abbastanza stima di se stesso, Faramir.

-Mi scusi, dottore, ma non avevo bisogno di venire qui per saperlo.

-Ma sarà un punto su cui dovremo lavorare a lungo.

-La verità è che sono un fallito. Se solo mio fratello fosse morto un pochino prima, e mio padre pure, e se quell’accidenti di Ramingo avesse continuato a ramingare invece che spuntar fuori come un fungo al momento sbagliato…beh, magari Sauron ci avrebbe massacrati tutti e Minas Tirith sarebbe un cumulo di macerie, però…io sarei stato IL Sovrintendente…per poco, magari, però…ne sarebbe valsa la pena…

-Le stanno luccicando gli occhi. Non credo sia un buon segno.

-Dottore, parli chiaro; sto diventando pazzo anch’io?

-La completa sanità mentale è una prerogativa di pochi, Faramir.

-Scherzi  parte, qual è il punto?

-Il punto è che ci vorranno ancora diverse sedute prima di riuscire ad affrontare e risolvere il suo problema. Diciamo che questo incontro mi è servito per capire qualcosa di più su di lei. Mi ero fatto un’idea un po’ diversa, sa?

-Anch’io non finisco mai di sorprendermi. Posso alzarmi, adesso?

-Certo. Per oggi è meglio concludere qui.

-Allora io vado…

-Ah, Faramir…

-Sì?

-Tre di queste pillole dopo i pasti. Ci vediamo tra una settimana.

-D’accordo. Grazie, dottore.

-Arrivederci. E, per favore, la prossima volta lasci la spada in portineria.

-Uh…aha. Arrivederci…

(Faramir esce. Il dottor F. impugna il telefono)

-Centralino? Il dottor Adler, per favore. Alfred? Sono Sigmund… Molto bene, grazie, e tu? Mi fa piacere… Senti, a che punto sono le tue ricerche sul complesso d’inferiorità? Perché avrei per le mani un soggetto davvero interessante… Chi è? Eh…non ci crederesti mai, amico mio!

 

 

FINE

 

 

 

PS: puristi e fans non me ne vogliano se ho distrutto il loro beniamino! Faramir è anche uno dei miei personaggi preferiti, ma è così complesso (e complessato!) che mi sono chiesta cosa sarebbe successo se si fosse trovato sul lettino di uno psicanalista…anche se, ora come ora, credo di essere io ad aver bisogno di uno psicanalista…UAHAHAHAHAHAHA!

 

  
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