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Autore: Rinkaku    20/01/2013    0 recensioni
Un team di giovani ragazzi si addentra nel mistero della sparizione di alcuni senzatetto dalla capitale dell'impero Excelsia fino a scoprire una potente famiglia di Yakuza nascosta nei bassifondi della città. Grazie all'aiuto dell'ultimo senzatetto rimasto e di un vecchio eroe di guerra immerso nel mistero Vincent Delacroix e i suoi compagni affronteranno una delle loro sfide più difficili.
Questo è un one shot basato sulla storia del manga che sto creando che spero piaccia a qualche lettore. Detto ciò buona lettura a tutti!
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Era un giorno di inverno, faceva particolarmente freddo anche se il sole era alto nel cielo.

Tutti gli altri erano andati via ed ero rimasto solo io alla base quindi decisi di uscire e camminare un po', giusto per farmi un giretto per la città.

Presi l'uniforme invernale, allacciai la spada alla cintura ed uscii. Le vie erano quasi vuote, nemmeno un veicolo per le strade, solo qualche persona che portava a passeggio il proprio animale domestico o che usciva completamente ubriaca dai bar, ma dopotutto non me ne stupii, visto che erano le quattro del mattino.

Avevo passato l'intera notte a leggere gli ultimi aggiornamenti sulle attività dei cercatori di Gear e dei cacciatori di taglie, ma anche qualche nuova diceria locale e antiche leggende, per scoprire se, da qualche parte, ci potevano essere dei Gear interessanti.

Come ogni notte, c'erano solo notizie di bande di teppisti che terrorizzavano villaggetti sperduti e dimenticati da Dio oppure le taglie dei soliti quattro ricercati scappati dalla prigione e in quanto alle leggende, non c'era nulla di interessante se non qualche Dio del fulmine incazzato coi paesani o qualche vulcano che devasta un intero paese.

Le notizie più interessanti giungevano raramente e di solito parlavano di bestie leggendarie comparse misteriosamente durante delle bufere o dei forti temporali e avvistate solo da viandanti che hanno perso la strada e che non sanno più dove andare.

Un po' per la noia e un po' per la voglia di farlo, decisi appunto di uscire a fare una passeggiata.

Nevicava leggermente e i fiocchi cadevano come dei leggeri petali bianchi.

Mi fermai per raccoglierne uno in mano e mi fermai a guardarlo.

Quasi mi sembrava che luccicasse ma questa impressione scomparve all'istante insieme al fioco che si sciolse velocemente nel mio palmo.

Ripresi a camminare, passando attraverso la piazza principale, davanti alla grande serra fino ad arrivare davanti al grande palazzo dell'impero. Mi fermai a osservarlo. Il suo colore rosso fuoco con varie decorazioni in oro mi incantavano ogni volta e mi domandavo sempre come faceva un edificio così bello ad essere pieno di gente infima e meschina, ma quella notte non ci rimuginai su molto a lungo, perchè non volevo avere alcun pensiero nella mente, volevo solo distrarmi e vedere come era la capitale di notte, ancora una volta.

Facevo molto spesso questa strada, mi era sempre piaciuto vedere il sole che leggermente spunta all'orizzonte rischiarando le strade e il vento fresco che mi viene incontro accarezzandomi il volto e facendo fluttuare i miei capelli. Adoravo quell'orario anche perchè era l'unico nel quale si potevano sentire gli odori provenire dalle montagne e dal mare allo stesso tempo, portate dal vento che solo in quell'occasione soffiava da entrambe le parti.

Continuai a camminare finchè non arrivai ai giardini della capitale e lì mi fermai. C'era una grande statua al centro di esso. Raffigurava l'eroe che aveva fatto la differenza durante la Guerra dei Gear, avvenuta più di cinquant'anni fa che aveva raso al suolo quasi tutto il mondo, ma i suoi effetti erano arrivati anche qui, ad Excelsia, la grande capitale di Colpia.

Dopo di essa molti paesi rimasero senza alcuna risorsa e lentamente morirono, insieme agli abitanti che non volevano abbandonare il luogo in cui erano nati e cresciuti per andare a vivere nelle grandi città. Guardando quella statua pensavo sempre che, ovunque fosse quell'uomo, di sicuro non era contento di come le cose stavano andando, della gente che si riduceva a rubare nei grandi palazzi per poter vivere e a quelli che, senza alcuna speranza di un roseo futuro vivevano nei bui vicoli abbandonati della città, insieme a creature di ogni tipo o nelle fognature, nascosti dal mondo perchè diversi dagli altri ma anche del grande mercato nero che aveva luogo nei bassi fondi della città. Pensando a ciò mi veniva sempre un po' di malinconia, visto che, come molti altri, avevo passato un periodo in ognuno di quei luoghi, a nascondermi dalla realtà del mondo. Salii sulla grande statua fino a raggiungere la spalla della figura e mi sedetti a guardare al di là del grande muro che divideva la città dai piccoli villaggi abbandonati alla povertà e alla gente che li abitava.

Rimasi a guardare il paesaggio fino alle cinque senza nemmeno battere ciglio, assorto in tutti quei pensieri quando un fruscio mi sveglio dai miei sogni ad occhi aperti.

Mi guardai attorno rapidamente ma il parco era deserto, nemmeno un'anima lo attraversava quindi pensai che quel fruscio fosse solo il vento che sfiorava le foglie e nel frattempo continuava a nevicare.

Mi voltai a guardare di nuovo il paesaggio ma oramai quella visione mi stava annoiando, quindi scesi dalla statua e feci per tornare alla base.

Durante la strada mi trovai davanti ad un vicolo che non avevo mai visto finora, era completamente immerso nel buio. Quando provai a spingere il mio braccio al suo interno notai con stupore che non vedevo più la mia mano, nonostante non fosse per niente distante da me. Continuai a provare e a guardare dentro ma non vedevo nulla, se non il buio assoluto.

Mentre continuavo a cercare di intravedere qualcosa all'interno del vicolo delle voci in lontananza attirarono la mia attenzione. Una delle due era in preda alla paura mentre l'altra era gelida, senza sentimenti e pungente.

-N-No...Ti prego, non farlo...I-io non volevo che succedesse....- Disse una delle due.

Smisi all'istante di scrutare nel vicolo e corsi nella direzione delle voci.

Arrivai in una piccola stradina poco illuminata e sporca, del tutto abbandonata.

In un angolo vidi un uomo rannicchiato a terra che continuava ad implorare pietà e davanti a lui un ragazzo alto, con un lungo abito bianco e dei larghi pantaloni grigio scuro. Aveva dei corti capelli biondi e, quando si girò verso di me, notai che indossava degli occhiali dalla sottile montatura in ferro scintillanti.

La figura del ragazzo, così perfettamente in ordine faceva uno strano effetto in quella via sporca e abbandonata, il contrario, invece faceva l'uomo a terra.

Indossava degli abiti vecchi e logori, un cappello in testa e una leggera barba gli circondava il mento.

-Tu chi saresti?- Mi chiese con fare indifferente il ragazzo squadrandomi

-Sono Vincent Delacroix, capo del gruppo cerca-Gear Dark Hearts.- Risposi io impassibile

-Sei un suo amico?- Chiese poi indicando l'uomo

-Non credi sia buona educazione che anche tu ti presentassi prima di fare altre domande?- Risposi io fissandolo negli occhi.

-Tsk, ti ho appena incontrato e già mi stai antipatico, cerca di collaborare o dovrò usare le maniere forti. Rispondimi adesso, sei un suo amico?- Chiese ancora alzando leggermente il tono della voce

-Pff, nemmeno lo conosco. L'ho solo sentito implorare pietà e sono corso a vedere cosa stava succedendo. E comunque ancora non mi hai detto chi sei.- Risposi di nuovo continuando a fissarlo negli occhi.

-Mmmm, la tua domanda non mi soddisfa, quindi....Recita le tue ultime preghiere, perchè la tua vita sta per finire qui.- Disse il ragazzo sguainando una grande sciabola dal fodero che portava dietro alla schiena.

Io, senza pensarci due volte, sfoderai la mia katana bianca e la puntai nella sua direzione aspettando una sua mossa.

Come avevo previsto partì subito all'attacco utilizzando la sciabola ma con uno stile che non avevo mai visto.

Parava i miei colpi come se niente fosse e contrattaccava ad una velocità impressionante e a dir poco sovrumana. Trovandomi in difficoltà già in partenza decisi di potenziare da subito la mia arma ed inserii tre Gear nelle apposite fessure piazzate lungo la lama. Il ragazzo, che non voleva lasciarmi tregua, partì di nuovo all'attacco ma stavolta attivai una tecnica fondendo i poteri dei tre ingranaggi.

Il mio avversario rimase leggermente sbalordito dalla leggera luce che emanava la mia spada ma non per questo si fermò e cercò di attaccarmi anche se inutilmente. Con sua sorpresa evitavo ogni suo colpo e, quando perdeva la concentrazione per la rabbia coglievo l'occasione per attaccarlo causandogli leggere ferite in punti non vitali.

-Bastardo, come osi schernirmi in questo modo?!- Gridò in preda alla rabbia

-Tsk, dovresti pensare seriamente alle tue ferite, invece di fare domande da idiota come questa, lo sai? Guardati, sei coperto di sangue e a malapena ti reggi in piedi.- Risposi in tutta tranquillità rinfoderando la spada.

Detto questo il ragazzo si guardò attorno e fuggì sui tetti, lasciando me e l'uomo, rannicchiato ancora nell'angolino, soli.

 

Era svenuto per lo spavento e decisi quindi che era meglio portarlo alla base, in modo da potergli prestare aiuto e poi chiedergli cosa era successo e così feci.

Quando arrivai trovai Lion seduto al tavolo nel centro della stanza a dormire, misi l'uomo su un letto della sala medica e andai a svegliarlo.

-Uh...Capo..?- Disse lui ancora mezzo addormentato

-Sì Lion, sono io! Ti svegli o no?-

-Uh...Ah! Ehmm, sì, mi scusi!- Disse scattando in piedi

-Tranquillo, non importa! Piuttosto, abbiamo un ospite, ora è nella sala medica.- Risposi prendendo un libro a caso dalla grande biblioteca e sedendomi a sfogliarlo

-Uh...S-sì-

Lion corse a controllare se aveva qualche ferita e a medicarlo nel miglior modo possibile mentre io mi misi a fare alcune ricerche sugli avvenimenti degli ultimi anni.

Trovai solo qualche articolo su condotti fognari ampliati, associazioni mafiose che terrorizzavano i quartieri ma una in particolare mi parve interessante.

Qualche anno prima, da un vicolo, erano scomparsi tutti i senzatetto che abitavano lì, donne e bambini compresi e c'era una foto del sottoposto di un alto funzionario imperiale che, teoricamente, avrebbe aiutato a trovarli tutti. E l'uomo nella foto era proprio il ragazzo biondo e con gli occhiali che avevo incontrato in precedenza.

-Lion, devo uscire un attimo, tu bada alla base, ok?- Disse senza attendere una sua risposta ed uscii.

 

Mi incamminai verso l'edificio in cui era situata la sede di quegli uomini con la mente affollata di pensieri. Senza rendermene conto aumentavo sempre di più la velocità dei passi ma era come se le mie gambe si muovessero da sole e solo allora mi guardai attorno.

Le strade erano ancora deserte e non si sentiva nemmeno un rumore, soltanto il vento che soffiava sugli alberi e che mi scuoteva i capelli.

Senza preoccuparmene troppo cominciai a correre verso l'edificio ma, quando arrivai, mi ritrovai circondato da una ventina di uomini vestiti di nero.

Erano tutti rasati a zero e con dei tatuaggi fatti coi capelli, degli occhiali da sole coprivano gli occhi di ognuno di loro ma sentivo che guardavano tutti nella mia direzione.

Un uomo si fece largo tra di loro, non indossava occhiali di nessun tipo e aveva dei corti capelli neri come l'ebano e luminosi

-Hoe! Chi sei tu?!- Chiese con fare minaccioso

-Il mio nome è Vincent Delacroix, sono il capo dei Dark Hearts, ma questo voi dovreste già saperlo, visto che mi state circondando, o sbaglio?- Risposi tranquillamente infilandomi una sigareta tra le labbra.

-Ehi, come osi rivolgerti a me così?? Hai idea di chi sono, stupido ragazzino?!- Disse lui quasi urlando

-No. Ma sentiamo, chi sei?- Risposi senza nemmeno guardarlo e accendendo la sigaretta.

All'istante l'uomo mi sferrò un pugno che evitai come se nulla fosse e rimisi le mani in tasca

-Non lo sapevi che non è educato cominciare un combattimento senza dire il proprio nome? E' come se io ti venissi davanti e ti prendessi a pugni senza che nessuno dei due sappia il nome dell'altro! Non è per niente carino, specialmente per uno che si atteggia da yakuza.- Risposi tornando nella posizione di prima

-Grrr...Ragazzi, prendetelo!- Gridò infuriato allontanandosi

-Tsk, a quanto pare è inutile richiedergli il suo nome...- Dissi evitando un pugno di uno degli uomini.

Mi vennero addosso tutti assieme cercando di colpirmi più volte possibile, ma senza riuscirci.

Li allontanavo uno ad uno respingendoli col manico della katana finchè non mi si pararono davanti quattro più grossi rispetto ai precedenti.

Decisi di sfoderarla e, così facendo, ne ferii uno al petto e, mentre cadeva, lo calciai facendolo cadere addosso agli uomini che aveva dietro.

Vista la loro intelligenza gli altri tre ci misero qualche secondo prima di realizzare cosa era successo al loro compagno e, infuriati, cercarono di colpirmi contemporaneamente, ma di nuovo il colpo andò a vuoto.

Saltai sulla spalla di uno di loro e lo colpii al volto col fodero della spada questa volta, ma, quando scesi, venni subito afferrato da uno dei due rimasti mentre l'altro mi si avvicinava minacciosamente.

Appena fu a qualche centimetro di distanza da me gli sferrai un calcio dritto allo stomaco e usai il fodero della katana per colpire quello che mi stringeva ai gioielli di famiglia.

Stesi quei quattro giganti gli altri rimasero fermi qualche secondo impauriti ma uno di loro si fece avanti gridando e impugnando una lunga spada con entrambe le mani.

L'uomo sferrò numerosi fendenti che decisi di evitare ma cambiai presto idea.

Sfoderai a mia volta l'arma parando il suo colpo e le nostre spade si scontrarono finchè non feci volare la sua addosso ad alcuni uomini alle mie spalle.

Il mio avversario, ormai a terra e senza arma mi guardò stupito per un istante e scappò via gridando per la paura mentre rinfoderavo la spada.

Subito degli altri armati mi vennero addosso, ma, usando il fodero, li colpii alla testa uno ad uno facendoli cadere a terra.

Quel posto era diventato ormai un lago di sangue, anche se non volevo uccidere nessuno di loro, sprecando così il filo della katana e tempo inutile.

Gli uomini continuavano a sbucare da ogni angolo come se fossero infiniti ma, ad un certo punto, qualcosa piombò dall'alto schiacciandone uno intento nel colpirmi.

L'oggetto caduto si rivelò essere un ragazzo che indossava dei tirapugni dalla forma molto particolare e con delle punte lunghe e affilate poste al centro.

Aveva dei corti capelli azzurri e i suoi occhi erano rossi come fiamme.

-I miei complimenti, ne hai stesi parecchi. Sei davvero forte Delacroix, ma non credo riuscirai a passare oltre adesso.- Disse puntandomi addosso quelle pupille rosse come le fiamme dell'inferno.

-Hmm, questo è ancora da vedere.-

 

Il ragazzo scattò verso di me talmente tanto velocemente che feci fatica a parare il suo pugno e venni spinto qualche metro più in la.

Non feci in tempo a riprendermi che mi fu di nuovo addosso e stavolta sferrò una lunga serie di colpi che riuscii a sviare a mani nude.

Ci staccammo l'uno dall'altro.

Il mio avversario piegò leggermente le gambe e stese il braccio destro all'indietro, poi strinse le dita sul palmo finchè questo non divento rosso e scaglio un'enorme sfera di energia nella mia direzione.

Grazie ai miei riflessi riuscii a sfoderare in tempo la katana e a deviarne la direzione mandandola addosso a degli uomini che lo incitavano a riempirmi di botte.

Il ragazzo sorrise leggermente e venni colpito alle spalle da una ginocchiata.

Appena mi girai lo vidi dietro di me, ancora col sorriso beffardo sulle labbra e caddi a terra.

SBAM!

Il rumore quasi mi assordò ma non riuscii a capire cosa stava succedendo.

Non sentivo più la presenza del ragazzo alle mie spalle ma, al suo posto, una voce si fece spazio attraverso i miei timpani

-Hooooei Vinci!! Non dirmi che ti fai stendere da una simile merdina?! Erano più forti quelle palle da bowling di quell'inutile ragazzino!-

-Tsk, hai solo avuto culo. Lo avevo già stancato prima che tu arrivassi, è per questo che lo hai steso.- Risposi alzandomi.

-E comunque cosa ci fai qui Yasuko? Non dovresti essere da qualche parte nel mondo ad organizzare il prossimo attacco all'impero insieme al tuo capo?-

-Sì, hai ragione, questi sono giorni molto duri per noi ribelli, ma questo tu lo sai già.- Rispose lui.

Indossava come sempre la divisa del suo gruppo, tenendo il cappuccio calato fino agli occhi.

-Tsk, a questo punto credo dovremo risolvere questa cosa noi due, eh?- Dissi

-Eh, già. Ma sarà difficile se stai steso a terra tutto il tempo.- Rispose avvicinandosi all'entrata dell'edificio.

 

L'interno era in perfetto ordine, pulito e l'arredamento era sicuramente costoso ma il luogo era del tutto deserto.

Dopo due passi degli altri uomini cominciarono a scendere dalle due rampe di scale situate su entrambi i lati e dagli ascensori in fondo alla stanza.

Yasuko senza dire una parola si tolse i guanti e cominciò a lanciare sfere di energia addosso ad ognuno di loro mentre io, che ormai mi ero arreso all'idea di non uccidere nessuno sfoderai la spada ferendo gravemente quelli che avevo attorno.

Mentre lui colpiva tutti quelli che gli venivano incontro con pugni o armi create con la sua forza io tenevo testa agli altri affettandoli con la katana ma, visto il loro numero, decisi di attivare i Gear in mio possesso.

Infilai i tre più forti nelle fessure poste sulla lama e entrai in contatto con l'arma.

Gli schemi di accensione comparirono nel mio cervello trasmessi direttamente dalla sada

< Accensione in corso...Calibratura della forza e aumento dell'energia completati. Arma pronta all'uso.>

Intorno alla katana si formò un fascio leggero di energia che rischiarava tutto ciò che si trovava davanti.

Gli uomini rimasero a bocca aperta e, senza nemmeno accorgersene cadevano a terra immersi dal denso liquido rosso che fuoriusciva dai loro corpi ormai senza vita.

Il sangue schizzava a litri ad ogni affondo della mia lama che, senza pietà, si abbatteva sugli uomini che affollavano la stanza mentre Yasuko cominciava a mostrare segni di rabbia.

Facendomi strada raggiunsi una delle due rampe di scale da cui continuavano ad arrivare quelle persone e cominciai a colpirli uno ad uno man mano che si avvicinavano.

Il mio compagno, rimasto ormai indietro, decise di usare a sua volta i suoi Gear, sollevò le maniche della giacca scoprendo le fessure sulle braccia.

Uno ad uno li infilò negli spazi e, dopo qualche secondo, spalancò gli occhi, diventati ormai un concentrato di energia.

Cominciò a colpire tutti quelli che gli paravano la strada prendendoli a pugni e scaraventandoli contro gli ascensori.

Alcuni li graffiava mentre ad altri strappava letteralmente gli arti dal corpo e, con la furia di un demone si fece strada fino all'altra rampa di scale.

-Aiuto! Questi due sono dei mostri, scappate! Mettetevi in salvo, non possiamo farcela contro di loro, sono troppo forti!- Cominciarono a gridare gli uomini in preda al panico e alla disperazione.

Con un salto arrivai all'ultimo gradino. Il luogo ormai era deserto se non per i corpi dilaniati di quelli rimasti vittime della lotta sanguinaria e Yakuso era ormai tornato in sé.

 

Davanti alle due rampe era situato un grande portone di ferro che conduceva alle altre stanze dell'edificio

-Vincent, secondo alcune fonti le persone scomparse negli ultimi tempi sono imprigionate nei sotterranei, quindi consiglierei di dividerci per fare più in fretta, ci stai?- Chiese guardandomi negli occhi

-Sìsì, vai pure, vai pure!- Risposi evitando il suo sguardo coprendo il mio con la mano e facendogli segno con la mano di andare.

-Bene, allora io andrò nei sotterranei a liberare le persone imprigionate, mentre tu avanzerai fino all'ultimo piano. In caso di guai hai il mio connection code.- Disse lui scomparendo nell'oscurità delle scale che portavano ai sotterranei.

 

Mi diressi velocemente verso l'ascensore.

Quando lo trovai una voce mi bloccò prima che riuscissi a chiamarlo al mio piano e mi girai di scatto ma intorno a me non c'era nessuno. Riavvicinai il dito al tasto che indicava la freccia in salita ma un nuovo sussurro mi fermò facendomi voltare di nuovo.

Con la coda dell'occhio vidi un'ombra muoversi avanti e indietro appesa al soffitto ad una velocità che lo rendeva quasi invisibile.

Mentre lo osservavo muoversi avvicinai lentamente la mano sinistra al manico della katana per prepararmi a colpirlo, ma, senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai circondato da una decina di uomini molto diversi da quelli precedenti.

Erano vestiti con delle divise in pelle composte da dei lunghi cappotti neri e dei larghi pantaloni e ognuno di loro portava con sé un'arma diversa.

-Ma tu guarda! E così voi due vi siete separati, eh? Pff, a quest'ora il tuo amico sarà seppellito sotto alle macerie del piano di sotto! Poveretto, era molto potente, è un peccato che sia morto in questo modo, vero?- Disse uno di loro.

Aveva dei corti capelli verdi tenuti all'insù e in mano teneva una grande mazza da baseball che teneva appoggiata alla spalla.

-Chi sei?- Gli chiesi guardandolo dritto negli occhi cercando di nascondere la rabbia

-Il mio nome è Ryu, piacere di conoscerti, Vincent Delafcroix.- Rispose lui ricambiando lo sguardo con un sorrisetto beffardo.

Senza pensarci due volte sfoderai la spada di colpo, affettando tre degli altri uomini attorno a me.

Gli altri evitarono il colpo che risuonò in tutto il corridoio e cominciarono ad attaccarmi insieme.

Con alcune difficoltà paravo i loro colpi cercando di resistere anche a quelli di Ryu che aveva già impiantato un Gear nella sua arma.

Escludendo lui, i nemici rimasti non erano particolarmente forti quindi non dovetti nemmeno sfoderare più la katana per eliminarli tutti quanti finchè non rimanemmo solo io e lui.

-Hmm, i miei complimenti, Delacroix, le tue mosse sono davvero molto potenti, ma...Basteranno per estinguere un dragone?- Chiese

-Tsk, certo che sei arrog...-

Non feci in tempo a finire la frase che lui mi fu addosso scaricandomi un'intera scarica di colpi con la mazza.

Parai i colpi con la spada nel fodero e feci breccia nelle sue difese sferrandogli un pugno allo stomaco e allontanandomi da lui.

-Come stavo dicendo, sei davvero un grandissimo arrogante. Non devi mai sottovalutare la forza dei tuoi avversari, specialmente contro uno come me.- Dissi portandomi una sigaretta alla bocca e accendendola

-Tsk, questo è tutto da vedere!- Gridò lui correndo nella mia direzione col braccio armato teso dietro di sé.

D'istinto corsi anche io nella stessa direzione con le mani poggiate sul fodero e sull'impugnatura della katana, pronto a sfoderarla per attaccarlo.

I due colpi si sovrapposero l'uno all'altro diffondendo nell'intero corridoio.

Senza perdere tempo il mio avversario si preparò ad un secondo attacco, facendo roteare la mazza tra l'indice e il pollice, sferrandola poi nella mia direzione.

Cercai di schivarla ma venni avvolto da una lunga catena legata al fondo del manico.

-Cosa diavolo è questa?!-

-Kuhuhuh, quella è una catena molto particolare. Come puoi vedere uno degli spazi sulla mia arma è occupato, giusto? Beh, quel gear crea un collegamento che crea una lunga catena elettronica capace di sottrarti l'energia e donarla al padrone della tecnica. Interessante, vero?! Sei così sicuro della tua forza adesso, Delacroix?-

-Khh...-

Cercai di liberarmi da quella morsa ma la catena stringeva sempre di più attorno al mio torace finchè non mi sentii quasi più capace di respirare.

Le braccia e il petto mi bruciavano e il sangue mi pulsava nelle vene ma una cosa,in mezzo a quel dolore, mi svegliò, liberando la mente e rendendomi lucido.

Sentivo un richiamo. La voce di una donna chiamava il mio nome e il mio braccio destro si irradiò di luce fino a inondare l'intera stanza.

Riconoscevo quei sentimenti, ma era la prima volta che la trasformazione avveniva in quel modo.

Di solito ero io ad attivarla mandando in Heat i legami con l'arma e coi Gear collegati ad essa ma non era mai capitato in questo modo.

Lentamente intorno a me si creava una grande massa di energia nera che partiva dal mio braccio destro e dall'occhio sinistro, fino ad avvolgermi completamente nell'oscurità.

Mi sentivo come un bambino nella pancia della madre. Nudo e al buio.

Con la mente libera dai pensieri cominciai lentamente ad aprire gli occhi e fu lì che lo vidi.

Era seduto sull'ipotetico pavimento di quella stanza che doveva essere la mia mente.

Era tutto scuro ma lui era nitido e ben definito.

-Bentornato Vincent.- Disse senza voltarsi

-Perchè mi hai chiamato qui?- chiesi

-Eh, già. Questa volta sono stato io a chiamare te, ma l'ho fatto per alcuni buoni motivi, a partire dal fatto che stavi per farti uccidere da una mezza sega coi capelli tinti e ingelatinati come pochi.-

-....-

-Ma passiamo alle cose serie. Il problema in questo momento è proprio lui, la sua forza è quasi inimmaginabile ed è collegato proprio ad una delle leggende che ti interessano in questo momento.-

-A quale?- Gli chiesi stupito

-A quella del villaggio spazzato via da un gigantesco dragone verde smeraldo. Ho usato la mia abilità e ho indagato nel passato di quel ragazzo. Il nome Ryu gli è stato dato recentemente da un clan appartenente alla Yakuza proprio perchè si dice che abbia la forza di un dragone e che, quando manda in Heat i legami coi suoi gear, la sua forza diventi impareggiabile in confronto a tutti gli esseri viventi sulla Terra, per questo devi fare molta attenzione ed è proprio per questo che ti ho chiamato. Ti serviranno i miei poteri per riuscire a sconfiggerlo-

-Mi va bene, ma perchè mi hai chiamato invece di trasformarmi direttamente sul posto?-

-Credi che avrei rischiato di non potermi reincarnare in qualcun altro e gettare via il tuo corpo senza nemmeno avvisarti di cosa ti trovi davanti? Oh, andiamo, non sono così malvagio!-

-E va bene, puoi rimandarmi indietro ora.-

 

Mi risvegliai subito.

Ormai le catene si erano spezzate e Ryu erra qualche metro lontano da me col petto sanguinante.

Mi guardai e scoprii che lo aveva fatto davvero, la trasformazione era già avvenuta e lui non si era trattenuto per niente mentre mi aveva convocato, per sfortuna del mio avversario.

Senza perdere tempo collegai il Death Gear nell'ultimo spazio libero sulla katana e essa si trasformo nella God's Scyte.

Questa volta, però, era differente dal solito.

La lama era molto più lunga e aveva una strana forme, più curva del normale.

-Huhuh, allora è vero ciò che si dice di te...Sei davvero il famigerato Oscuro Mietitore di cui si vocifera tanto in giro! Hahahah, sarà uno scontro interessante, davvero molto interessante!- Esclamò Ryu avvicinandosi lentamente a me.

Appena finii di inserire i vari gear negli spazi sull'arma la schermata di collegamento si aprì nella mia mente mostrandomi i grafici e i valori delle varie abilità

< Caricamento completato. Installazione Death Mode in corso, attendere...Installazione completata.>

Non avevo mai sentito parlare di quella modalità finora, il che mi colpì in modo particolare, visto che non credevo ne avesse più di due ovvero la normal mode e la Heat mode ma ciò che mi sorprese di più era la schermata seguente.

Mostrava numerosi grafici su ogni tipo di abilità elevata al massimo e un'altra falce ancora più potente d questa, completamente nera e con un'aura oscura intorno ad essa.

Visti gli avvertimenti che Lui mi aveva fatto la selezionai equipaggiandola e, quando mi comparve tra le mani realizzai che era ben più grande del normale, con una lunghissima e affilata lama scintillante.

-Huhuh ti vedo sorpreso, non mi dire che non conoscevi nemmeno tu i tuoi stessi poteri! Beh, le cose si fanno più semplici allora!- Disse di nuovo Ryu partendo all'attacco con la mazza.

I suoi colpi erano più potenti di prima ma facili da schivare e da parare viste le abilità della nuova mode.

Ad un certo punto mi resi conto, però, di una cosa nel modo di combattere di Ryu.

Tratteneva la sua forza fino a sembrare forte quanto gli uomini incontrati in precedenza davanti all'entrata dell'edificio e più colpiva più intorno a lui qualcosa prendeva forma anche se avevo la sensazione che fosse in realtà nella sua anima.

Il combattimento andò avanti banalmente per poco finchè lui non si allontanò da me con un lungo salto e fu lì che comparve.

Il qualcosa che gli si stava creando all'interno si materializzò nella mia mente, proprio nella “stanza” dove c'era anche Lui.

Era un uomo alto e molto muscoloso, con dei lunghi capelli verdi e numerose cicatrici sul petto lasciato scoperto.

Indossava soltanto dei larghi pantaloni blu scuri e i suoi occhi erano sottili ma rossi come il fuoco.

Senza dire nulla si alzò in volo e lentamente cominciò a trasformarsi, il corpo gli si ricoprì di scaglie verdi, i denti divennero più affilati e il suo corpo si allungava sempre di più, creando attorno a sé una forte barriera d'aria.

Mi sentivo la testa esplodere, le mie orecchie fischiavano e mi usciva sangue dal naso e dagli occhi.

Sentivo di essere sul punto di morte in mezzo a tutto quel dolore quando qualcuno parlò, facendo scomparire tutto.

-Combatti Vincent.- Disse la voce calma e nitida in mezzo a tutto quel caos.

Sbarrai gli occhi per lo stupore e realizzai che era stato proprio Lui a dirlo, facendo scomparire tutto il dolore e l'immagine del dragone.

Quando tornai alla realtà vidi davanti a me Ryu in piedi, gli occhi completamente bianchi e sbarrati. Da essi colava un mucchio di sangue che gli cadeva sui vestiti e sul pavimento e, quando alzò la testa, notai che era molto diverso da prima.

Gli erano spuntate alcune scaglie sulla fronte, sul naso e sulle guance e i suoi denti erano diventati affilati. Le unghie erano ormai artigli e la mazza da baseball era diventata una gigantesca mazza chiodata che, però, scagliò subito contrò di me con un potente ruggito che risuonò in tutto il palazzo.

Riuscii ad evitare il colpo scomparendo da lì all'ultimo secondo e riuscii a parare giusto in tempo un suo secondo attacco con gli artigli.

Sembrava avesse perso il controllo della sua mente e del suo corpo, come se fosse proprio una bestia a guidarlo. Era feroce, rabbioso e sembrava prevedere ogni mio colpo.

Ormai non riuscivo più a contrattaccare i suoi colpi vista la sua velocità sovrumana e mi ridussi a pararli con fatica.

Le sue forze sembravano essere inesauribili e mi riusciva difficile resistere ai suoi attacchi, specialmente quando scatenava le sue fiamme o modellava il vento secondo il suo volere.

Ero coperto di ferite quasi quanto lui e la nuova Mode era assolutamente inutile contro di lui

Pensai tristemente mentre perdevo le forze e venivo ripetutamente colpito da lui.

-IDIOTA!- Quell'urlo risuonò nella mia mente svegliandomi

-Credi che i draghi siano immortali?! Sono solo degli esseri con qualche potere ma il terrore che incutono deriva solo dalla loro stazza! Sono deboli come formiche in confronto alla Morte, cosa credi, che essa, che può mietere anche gli Dei, non possa farlo anche con un misero serpentello troppo cresciuto?! Libera la nuova Mode che ti ho donato! Distruggi ogni suo limite e infrangi il confine! Distruggilo con tutte le tue forze!- La sua voce risvegliò una fiamma nella mia anima che mi spinse ad aprire gli occhi.

Ora l'aura dell'arma era dorata, gli abiti della trasformazione si allungavano e sentii qualcosa attivarsi nel mio corpo.

-Tsk, che bastardo di uno spirito...- Sussurrai quando capii che erano gli ingranaggi al mio interno a muoversi.

I valori continuavano ad aumentare insieme ai livelli della Mode finchè non supero ogni valore possibile dei Gear.

L'energia era tanta che fuoriuscì dal mio corpo investendo il mio avversario con una luce abbagliante.

D'un tratto l'oscurità coprì tutto e l'aumento dei valori finì.

Quando li controllai notai che i numeri superavano gli spazi consentiti, mentre il livello della Mode era stato sostituito col simbolo dell'infinito.

Non avevo mai visto nulla di simile finora, nonostante tutto il tempo passato a svelare le leggende che riempivano il mondo.

Quando guardai nell'equipaggiamento rimasi ancora più sorpreso.

La lista delle armi era lunghissima e una in particolare svettava tra le altre per capacità e forza di attacco, la equipaggiai e mi preparai al combattimento.

Appena chiusi la schermata Ryu partì all'attacco.

Ora ero io a poter prevedere i suoi colpi.

Le sue mosse erano diventate inutili, viste le modifiche ai miei poteri.

La massa di oscurità che mi trasportavo dietro lo distraeva confondendolo e rendendomi più facile ferirlo.

Mentre lo attaccavo, però, mi rendevo conto che le sue difese aumentavano sempre di più di valore e che, a poco a poco, anche il suo livello saliva.

-Bene, questo duello è finito Dragone.- Sussurrai mentre puntavo la falce nella sua direzione.

In quel momento la massa di oscurità che stavo indossando mi ricoprì del tutto e, al posto del mio viso, formò una maschera di energia a forma di teschio.

Ryu si diresse velocemente verso di me ma lo afferrai al volo con la mano destra tenendolo per il collo e guardandolo attentamente finchè non fissai i miei occhi pieni di aura oscura nei suoi ormai spenti.

La sua espressione rabbiosa diede sfogo alla paura non appena capì cosa si trovava davanti.

Per sfuggire alla mia presa cominciò a colpirmi e a mordermi le mani ormai ridotte solo alle ossa.

D'istinto lo scaraventai a terra e posizionai la falce affianco al suo collo ma questo, sprigionando un'enorme scarica di energia si liberò dalla mia presa e mi colpì al volto graffiando la maschera.

Mi allontanai da lui tenendo una mano premuta sopra ad essa con la faccia che bruciava per il dolore ma lui, senza perdere tempo, mi fu di nuovo addosso e cercò di attaccarmi usando gli artigli lunghi come pugnali; afferrai saldamente la falce e lo colpii direttamente al petto procurandogli una ferita profonda ma sembrava che fosse pari a nulla per lui che continuava a colpire alla cieca con i lunghi artigli affilati.

Continuai a cercare di colpirlo finchè l'aura oscura attorno a me non cominciò a scomparire velocemente.

Stupito mi fermai a guardarla svanire dal mio corpo e il mio avversario ne approfittò per attaccarmi al petto procurandomi cinque lunghe ferite sul torace.

Caddi a terra per il dolore e lui mi fu sopra pronto ad affondare le sue zanne sul mio corpo. Per liberarmi sfoderai la spada colpendolo allo stomaco col manico e lui rotolò dalla parte opposta del corridoio per lo stupore e il leggero dolore provocato dal colpo.

Senza paura della sua forza impugnai saldamente il manico della mia katana e lo guardai mentre si rialzava dall'altra parte del corridoio.

Quando fu in piedi mi corse incontro, le braccia all'indietro pronto ad attaccarmi e la bocca spalancata che lanciava un ruggito quasi assordante.

Senza pensare a tutto ciò feci le stessa cosa e a mia volta corsi nella sua direzione tenendomi pronto a sfoderare del tutto l'arma e a colpirlo. Non potevo usare i Gear visto che si dovevano ricaricare quindi contai solo sulla mia forza.

 

Smisi di utilizzare ogni senso, ascoltando solo il rumore delle nostre anime che si muovevano l'una verso l'altra finchè non mi accorsi di averlo a pochi centimetri da me e, tenendo gli occhi chiusi sfoderai la katana che si liberò nell'aria con un forte suono metallico che mi risveglio, facendomi aprire gli occhi ma continuando comunque ad ascoltare le nostre anime.

Appena rinfoderai la spada Ryu cadde a terra senza fiatare ma sentii chiaramente che ora la sua anima era libera e calda, anziché rabbiosa e fredda come prima.

Senza indugiare lo girai sulla schiena e avanzai per il corridoio col solo pensiero di arrivare all'ultimo piano.

 

Appena entrai nell'ascensore mi resi conto che si fermava al penultimo piano, premetti il pulsante accontentandomi di ciò e aspettai che arrivasse a destinazione.

Appena le porte si aprirono mi ritrovai circondato da una quindicina di uomini armati ma deboli come tutti quelli che avevo incontrato finora.

Li eliminai tutti senza dover nemmeno sfoderare la katana ma, quando arrivai alla porta per uscire dalla stanza, una tremenda scossa fece traballare l'intero pavimento.

Pezzi del soffitto crollavano su tutta la stanza e le urla di molti uomini echeggiavano ovunque.

Il terremoto proveniva dai sotterranei dove c'era Yasuko e la cosa mi preoccupò.

Quando la scossa finì aprii la schermata dei connection code e selezionai il suo

Gli chiesi tramite la connessione

Risposi chiudendo la comunicazione.

 

Senza alcun problema arrivai alle scale che portavano al piano superiore, ovvero l'ufficio del capo di tutti quegli uomini.

Appena arrivai in cima mi trovai in una stanza molto spaziosa e arredata con classe, i tavoli erano bassi e in cristallo splendente, ovunque erano sparse delle comode poltroncine bianche e, in fondo alla stanza, c'era una porta.

Mi fermai a guardarmi un po' intorno e per riposarmi dalla battaglia contro Ryu.

La ferita al petto bruciava ancora ma meno di prima e si stava già cicatrizzando.

Sentendo dei passi arrivare nella mia direzione uscii da lì e mi nascosi in un bagno non molto lontano dove fasciai ogni ferita dopo averla medicata.

Dopo aver riposato un poco ed essermi assicurato che ogni graffio si fosse cicatrizzato tornai alla sala di prima.

Appena misi un piede all'interno di essa un pugnale atterrò a pochi centimetri da me.

-Ancora tu, eh?- Disse una voce proveniente dal fondo della stanza

-Uh...-

-Vincent Delacroix! Questa volta non uscirai vivo da questo scontro, sappilo.- Continuò la voce e capii.

Dall'ombra uscì il ragazzo che avevo incontrato nel vicolo quella stessa mattina.

L'aspetto era lo stesso ma si comportava diversamente da quando lo avevo visto la prima volta. Sembrava più aggressivo e molto più potente rispetto a prima

-Qualcosa ti sorprende Delacroix?- Chiese.

Senza pensarci partii all'attacco e lo colpii col fodero della katana ma questo bloccò all'istante il colpo con la mano.

Senza accorgermene mi ritrovai bloccato e il mio avversario ne approfittò per sferrare una raffica di colpi che non riuscii a parare.

Provavo con tutto me stesso a staccarmi da lui o almeno a contrattaccare ma era troppo forte e veloce, era cambiato molto da quando lo avevo affrontato quella mattina.

Per mia sfortuna si accorse delle ferite che avevo riportato durante le varie battaglie per arrivare fin lì e, senza perdere tempo, sfoderò la lunga sciabola e mi colpì proprio sulle ferite riaprendole una dopo l'altra.

Gridai per il dolore e caddi a terra in mezzo al mio stesso sangue ma lui sembrava non volersi fermare.

In pochi minuti mi ritrovai coperto di sangue e ferite inferte dalla sua arma finchè non me la punto davanti al volto

-Mi spiace, ma la tua corsa finisce qu...-

Improvvisamente la sua faccia si contorse e notai che qualcuno l' aveva colpito proprio in faccia.

Cadde a terra dopo aver fatto un volo di qualche metro lontano da me e, con le ultime forze che mi rimanevano, mi rialzai.

-Allora capo, tutto a posto?- Chiese una voce di fianco a me.

Appena mi girai riconobbi subito la figura di Fumitsu.

-F-Fumitsu...Come sapevi che..?-

-Siamo tutti qui per aiutarti capo!- Esclamò lui indicandomi gli altri alle mie spalle.

Improvvisamente il mio avversario si alzò da terra con la bocca grondante di sangue

-Uuuh, guarda qua....Tutta colpa di un branco di stronzetti!- disse tra i denti

-Ehi, chi ti credi di essere tu? Sei riuscito a sconfiggere il nostro capo solo perchè era già ferito, di certo non grazie alla tua misera forza- Disse Lion puntandogli l'enorme spada al volto.

In quel momento, però, la terra tremò di nuovo ma più forte delle scosse precedenti. Dal soffitto cominciarono a cadere pezzi di intonaco e le finestre esplosero.

Sentivo le urla degli altri che, ad uno ad uno, saltavano dalla finestra verso il tetto dell'edificio a fianco e Lion che mi tendeva la mano ma, ormai ferito e con i sensi annebbiati, rimasi fermo a guardarlo senza poter fare altro che sorridergli.

In quel momento il pavimento crollò e lui si lanciò dalla parte opposta della finestra.

 

L'ultima cosa che ricordo di quel momento è il volto shockato di Lion mentre disperatamente mi chiamava e la lunga caduta nel vuoto, in mezzo ai detriti e ai corpi degli uomini che avevo sconfitto in precedenza.

Non riuscivo a muovermi né a guardarmi intorno, quindi mi abbandonai a quel vuoto e, lentamente, persi i sensi.

 

Rimasi addormentato per un po', finchè un piccolo fascio di luce non mi costrinse ad aprire gli occhi.

Mi ritrovai nel mio letto, dentro alla mia stanza, le ferite erano state fasciate tutte quante e non sentivo più dolore da nessuna parte.

Mi alzai e uscii dalla camera. La base era immersa nel silenzio e, quando scesi, non trovai nessuno, quando arrivai nella sala principale, però, sentii dei mormorii provenire dal corridoio, entrai e vidi Lion e Yoshitsune

-Oh, sei sveglio capo! Hai dormito per molto tempo, sai?- Mi disse il primo

-Uhm? Ah, ciao Vincent, ti senti meglio ora?- Mi chiese invece Yoshitsune

-Sì, sto bene adesso...Ma come mai la base è vuota e siete tutti qui?-

-Beh, vedi durante il terremoto una grande onda elettro-magnetica si è liberata dal palazzo e quindi ora siamo tutti qua a far riparare i nostri connection code.- Rispose Lion

-Oh, capisco...Beh, a questo punto credo andrò a visitare il nostro ospite, dopo che l'ho portato qui non ho avuto un secondo per parlargli- Dissi andandomene verso l'infermeria.

 

L'infermeria della base non era molto grande, visto che eravamo in pochi, ma se ne occupava Yoko insieme al laboratorio.

Quando entrai vidi subito l'uomo steso su un lettino a leggere un giornale.

 

-Buongiorno- Dissi facendo un leggero inchino col busto

-Oh, salve! Lei è il ragazzo che mi ha salvato, giusto?- Chiese lui abbandonandosi la rivista sul corpo e girandosi verso di me

-Sì, esatto, sono stato io-

-Oh, grazie mille di cuore! Non so proprio cosa mi sarebbe successo se lei non fosse intervenuto! Probabilmente avrei fatto la fine di tutti gli altri...- Disse tristemente

-Non c'è di che, ma....Chi sarebbero gli altri?-

-I miei compagni. Vedi, io...Io ero il capo di un gruppo cerca-gear, ma dopo le ultime riforme dell'impero contro i cercatori un gruppo di soldati ha fatto irruzione nella nostra base portandoci via tutto quanto, dalle armi ai soldi e, ovviamente, tutti i gear in nostro possesso...-

-Uhmm, capisco, quindi siete vittime dell'impero anche voi...Qual'era il nome del vostro gruppo?-

-Burning Hell, abbiamo preso parte alla grande guerra dei Gear sotto il comando del Grande Re, eravamo fra i principali gruppi di assalto...- Rispose

-Il Grande Re?! Tu lo hai conosciuto??-

-Sì, ma non ho mai visto il suo volto, come nemmeno quello dei suoi diretti sottoposti. Indossavano tutti delle maschere ma posso dire di aver conosciuto l'uomo con lo spirito ed il cuore più puri del mondo intero e sono fiero di aver combattuto per lui.- Disse con una certa luce negli occhi

-Capisco...Ad ogni modo, come mai tutti quei senzatetto vengono rapiti?-

-Non lo so esattamente....Quell'omo compare dal nulla nei vicoli e promette un posto in cui vivere, del cibo e un po' di calore...Ma nessuno di loro è mai tornato...-

-Mmmm, capisco...- Risposi alzandomi dalla sedia e girandomi verso l'uscita ma qualcosa mi trattenne. Mi voltai verso di lui e notai che mi aveva afferrato il braccio e che stava piangendo

-Ti prego....Mia figlia e i miei compagni....Sono stati portati via da quell'uomo....Salvali, ti prego!- Chiese mettendosi in ginocchio a terra.

-Dove sono stati portati?-

-La loro sede principale è nei bassifondi della città. Dirigiti alla Serra e vedrai nelle vicinanze un grande tombino, da lì ci arriverai senza problemi.-

-Ci andrò subito e riporterò indietro tutti, è una promessa.-

-Grazie...Grazie mille!- Disse lui inchinandosi con tutto il corpo.

 

Andai nella mia stanza e mi cambiai. Quando tornai nella sala principale trovai tutti gli altri ad aspettarmi già pronti per partire verso la base nemica

-Allora capo, quando si parte?- Mi chiese Yoshitsune.

Rimasi a guardarli un attimo uno per uno e notai che avevano negli occhi la stessa luce che brillava in quelli dell'uomo quando parlava del Grande Re e dei suoi compagni e dissi

-In questo preciso momento.-

-Vengo anche io!- La voce risuonò nella sala bloccando tutti e facendoci girare di scatto.

L'uomo era in piedi ormai completamente vestito.

-N-ne sei proprio sicuro?- Gli chiesi stupito

-Sì, quei bastardi hanno preso tutto ciò che avevo...Ci ho pensato su un attimo e ho capito che non è giusto che facciate tutto ciò per me mentre io me ne rimango qui a poltrire, quindi voglio venire con voi!- Disse con convinzione

-Beh, d'accordo, se ne sei convinto allora puoi venire.- Risposi sorridendogli.

 

La neve scendeva velocemente quando uscimmo dalla base e sembrava volerci sbarrare la strada e impedirci di arrivare alla nostra destinazione.

Quando arrivammo alla grande serra notai subito il tombino che ci avrebbe portati nei bassifondi nella città.

Insieme agli altri lo aprimmo e, uno alla volta, scendemmo le scalette che portavano in un lungo corridoio illuminato e, con nostra grande sorpresa, pulito.

 

Ci mettemmo un po' per arrivare in fondo, ma in compenso non trovammo nessuno lungo la strada.

Quando tornammo in superficie trovammo il posto completamente deserto, c'era solo qualche persona appoggiata ai muri o stesa per terra e coperta solo da dei pezzi di cartone. I bidoni dei rifiuti erano stati riempiti di immondizia alla quale avevano dato fuoco per riscaldare lo'ambiente e ogni tanto usciva qualche senza tetto dai locali completamente ubriaco e barcollante. Nell'ombra dei vicoli si nascondevano spacciatori di ogni cosa, dalle armi alle droghe, per non parlare del grande mercato nero nella piazza principale.

Il nostro nuovo compagno ci fece strada fino al covo dei nostri avversari e, arrivati proprio davanti all'entrata, ci ritrovammo circondati da un gruppo di yakuza armati fino ai denti e molto diversi dai precedenti.

Uno di loro si diresse subito verso il nostro compagno ma questo lo colpì prontamente alla testa con una lunga spranga di ferro facendolo cadere a terra e irritando tutti gli altri che, senza perdere tempo, cominciarono ad attaccarci.

Yoshitsune stava fermo sul posto e sparava a quelli che gli venivano incontro o a quelli che cercavano di attaccarci alle spalle, mentre io e gli altri ci gettavamo in mezzo a loro colpendolo con le armi o usando il corpo a corpo.

Si notava benissimo la differenza di forza tra loro e i nemici precedenti, visto che questo resistevano di più agli attacchi e erano molto più armati ma, nonostante ciò, riuscimmo comunque a sconfiggerli tutti.

Senza perdere tempo entrammo nell'edificio e cominciammo a salire le scale fino al secondo piano. I corridoi erano vuoti e nemmeno un rumore interrompeva quell'assoluto silenzio ma, improvvisamente, degli altri uomini arrivarono in massa dalle scale verso di noi con le armi in mano e pronti ad attaccarci. Ci dividemmo in due gruppi mentre Yoshitsuna stava sempre al centro di tutti visto che era l'unico in grado di usare le armi da fuoco.

Io, Lion e Ham attaccammo quelli che venivano dal fondo mentre i due fratelli Masamune e il senza tetto si occuparono di quelli che ci avevano seguito dal piano di sotto.

Questa volta lo scontro fu più duro, visto che ci attaccarono a sorpresa ma riuscimmo comunque a metterli tutti fuori combattimento senza spargimenti di sangue o feriti da parte nostra.

Un rumore di passi, però, attirò la nostra attenzione. Sembrava una sola persona, ma, man mano che si avvicinava il rumore diventava più nitifo finchè non mi resi conto che erano in realtà due, dello stesso peso e stessa altezza.

I due scesero le scale lentamente e ci arrivarono davanti.

Avevano entrambi i capelli neri, il primo con l'occhio destro coperto mentre l'altro era l'esatto contrario. Indossavano una camicia bianca ma senza colletto e dei lunghi pantaloni neri larghi sulle cosce.

-Huhuhuh, guarda un po', Vincent Delacroix con tutti i suoi lecca piedi e un barbone! Quanto ci fate pena ragazzi! Siete una vergogna per questa città, andate in giro a raccogliere Gear alla cazzo di cane e poi avete anche il coraggio di farci crollare una base! Dovreste proprio vergognarvi!- Dissero i du

-Pff e voi chi sareste?- Disse Fumitsu

-Siete voi i due che fanno pena, altrochè!- Continuò Hitoshi

-Ah, voi due! Vi credete fighi solo perchè siete gemelli e vi atteggiate da duri! Siete quasi peggio del vostro cap...!- I due non fecero in tempo a finire la frase che i gemelli gli sferrarono un pugno alla guancia facendogli sbattere la testa l'uno contro l'altro.

-GUAH! Bastardi...! Come avete potuto!- Gridarono i due in coro

-Se vi credete talmente tanto forti da poterci sfottere in quel modo allora preparate i pugni e uccideteci. Vincent, Lion, Ham...Barbone..Andate avanti, ce ne occuperemo noi di questi due!- Risposero gli altri

-D'accordo, li lasciamo a voi- Risposi tranquillamente dirigendomi verso le scale che portavano al piano superiore.

 

Appena arrivammo al secondo piano non trovammo nessun avversario, era tutto tranquillo e si sentiva il ronzio dei computer in ogni stanza. Cautamente ci avvicinammo alle scale e fu proprio lì che qualcosa ci bloccò. Un muro invisibile era stato piazzato davanti alle scale e ci impediva di continuare la nostra strada verso l'ultimo piano

-Huhuhuh, sorpresi?- Disse una voce alle nostre spalle.

Ci girammo tutti e dietro di noi era comparso un uomo alto, con un grande cappello da cowboy e un soprabito lungo fino ai piedi. In mano teneva un enorme fucile a canne mozze e non gli si vedeva il volto, visto che era coperto da una lunga sciarpa.

-Chi sei tu?- Chiesi mettendomi una sigaretta fra le labbra

-Nessuno. Il mio unico desiderio è di combattere contro Yoshitsune, voi non mi interessate. Lasciatelo combattere contro di me e vi lascerò continuare. Disse con tranquillità guardandomi e poi puntando le piccole fessure degli occhi verso di lui

-Vincent...Lascialo a me, andate avanti.- Rispose il mio compagno senza nemmeno guardarmi.

Ancora una volta avanzammo lasciandoci qualcuno alle spalle ma una forte scossa ci bloccò proprio in mezzo alle scale.

 

Il primo piano era pieno di fumo e polvere sollevati da una grande esplosione. I muri erano crollati, le tubature esplose e l'acqua dei tubi sul soffitto stava colando ovunque bagnando il pavimento.

-Anf...Anf...Voi due...Siete proprio forti- Ansimarono Fumitsu e Hitoshi coperti di sangue

-Beh...Anf...Nemmeno voi siete da meno, forse ci siamo sbagliati su di voi...- Risposero i due gemelli anch'essi stremati e sanguinanti

-Huh, credete che un semplice “ forse” possa fermare i nostri attacchi er compassione nei vosrti confronti? Scordatevelo!- Gridarono i due ragazzi all'unisono e saltando nella direzione degli avversari.

I due gemelli rimasero immobili per lo stupore e vennero mandati a terra dai pugni dei loro de avversari che non potevano perdere, visto che il destino della missione era nelle loro mani.

Il rumore dei volti dei due piccoletti che venivano colpiti rimbombava nel corridoio mentre i due ragazzi non si fermavano

-Fumitsu! Hai ancora dell'energia?- Gridò Hitoshi al fratellino

-Sì, distruggiamo quei due!- Gridò l'altro

I due fratelli si avvicinarono e, contemporaneamente, cominciarono a distendere e a muovere le braccia creando una scia di vento al loro seguito. Lentamente quella scia formava una grande figura intorno a loro finchè i due non si fermarono e gli avversari non sobbalzarono dallo spaventi.

I due ormai avevano il volto coperto dai capelli e dietro di loro si ergevano le figure di due Demoni orientali. Uno riportava dei tatuaggi che rappresentavano il simbolo del fuoco mentre l'altro quello del fulmine.

I due ragazzi, senza dire una parola, scattarono verso i loro avversari e, rispettivamente, li colpirono al volto e allo stomaco.

I due gemelli gridarono dal dolore e fecero per scappare ma i loro avversari erano troppo veloci. Vennero travolti dalla furia cieca di quelli che ormai erano diventati dei veri e propri demoni.

I loro pugni colpivano i volti dei loro nemici gonfiando le guance e spellandoli in più punti finchè i due gemelli, senza più forze e completamente coperti di sangue, non caddero a terra ormai privi di sensi

-Tsk, che merde!- Fu l'ultimo commento dei due ragazzi prima di cadere a loro volta a terra, anch'essi stanchi e senza energie.

 

BLAM!

I colpi del fucile si spargevano per tutto il corridoio del secondo piano senza dare tregua a Yoshitsune. Il suo avversario dal nome sconosciuto sembrava prevedere ogni sua mossa e conoscere già i luoghi in cui si sarebbe nascosto. Di quel passo avrebbe perso il combattimento, deludendo tutti i suoi compagni.

Impugnò la pistola e la carico stavolta con proiettili veri e rinforzò l'arma con dei Gear che ne potenziavano la velocità di tiro e la forza dei proiettili ed infine uscì allo scoperto scaricando l'intero caricatore addosso al suo avversario mentre si lanciava dietro ad un armadietto dall'altro lato del corridoio.

L'uomo, rimasto in ginocchio per i colpi subiti si rialzò poco dopo e ricominciò a sparare nella direzione di Yoshitsune, che ricaricò l'arma e, dopo essersi sporto leggermente dal suo nascondiglio sparò di nuovo al suo avversario che, nemmeno questa volta cadde a terra.

-YOSHITSUNE! Da quand'è che fai così schifo con le pistole??! Quando eri con i Phantom's Lullaby eri mille volte più potente, ma a quanto pare sottostare a qualcuno ti ha cambiato molto...Talmente tanto da non riconoscere i tuoi amici!- Gridò l'uomo continuando a sparare

La sua mente era piena di pensieri, talmente tanto piena che non riusciva a concentrarsi sul combattimento.

-Non ti ricordi di me, vero? Beh, ti rinfresco la memoria, allora! Ci conosciamo da anni, da quando eravamo piccoli! E quando abbiamo scoperto il grande mondo dei gear abbiamo deciso di fondare un nostro gruppo, che sarebbe durato per sempre e che avrebbe superato tutti quanti gli altri fino a divntare il più potente e così abbiamo fondato il Phantom's Lullaby! E tu, come un codardo ci hai abbandonati tutti quanti!- Gridò l'avversario continuando a urlare e a sparare col fucile

-Zet...- Disse piano Yoshitsune uscendo dal suo nascondiglio

-Non sono stato io ad abbandonare gli altri. Tu non lo hai mai saputo, ma già da qualche anno prima che venissimo sconfitti dai Dark Hearts, tutti i membri, tutti i nostri amici...Erano già passati dal lato degli Skye's Emperors....Non ho mai voluto dirlo e ho convinto gli altri a rimanere insieme...A fare finta di essere ancora un gruppo unito solo per renderti felice e per far sì che la tua idea di gruppo e di amicizia non andasse in frantumi...- Continuò.

Zet rimase scioccato da quelle parole e le lacrime scesero velocemente dai suoi occhi senza che se ne accorgesse.

-Come...Come è possibile...? Noi eravamo...Una famiglia....- Disse tra i singhiozzi

-Lo so, fratello...Ma purtroppo è la verità. Ci avevano abbandonati ormai da tempo e dopo che il gruppo è stato sconfitto ci hanno abbandonati del tutto, entrando a far parte del gruppo nemico senza alcun ripensamento....Vincent Delacroix e i Dark Hearts ci hanno salvati entrambi quella notte!- Gridò Yoshitsune a denti stretti.

Il suo avversario fissò lo sguardo sul pavimento pensando a tutte quelle parole e al fatto che finalmente sapeva la verità.

-Fratello...Vieni con noi. C'è posto per te nel nostro gruppo....Non sarai più solo- Continuò il ragazzo ma subito si interruppe e sbarrò gli occhi.

Zet si stava puntando il fucile alla tempia mentre continuava a guardare il pavimento, le lacrime gli scendevano dagli occhi senza l'intenzione di voler smettere e improvvisamente alzò la testa verso il suo amico con un largo sorriso e disse

-Yoshitsune...Sono stato in collera con te per moltissimo tempo, col pensiero che fossi stato tu il primo ad abbandonare tutti quanti...Ma mi sbagliavo. Sono stato uno stupido a non seguirti quella notte. Mi sono alleato a questa famiglia di Yakuza subito dopo la tua scomparsa finchè un giorno non ho letto della grande vittoria dei Dark Hearts contro i Dragon Heart e nell'articolo c'era anche una tua foto. Il vederti così spensierato e felice mi ha reso contento per te, ero felice che avessi trovato una nuova famiglia, ma allo stesso tempo arrabbiato perchè ti avevo perso e avevo trovato una motivazione per restare nella yakuza senza pensare ai soldi, alle donna o al successo...Volevo battermi i uno scontro con te....E oggi, in questa sera di inverno, in questo edificio immerso nella neve ho realizzato il mio desiderio...L'ultimo che mi posso ormai permettere. Addio fratello mio. Sappi che ti ho sempre voluto e sempre continuerò a volerti bene.- Disse un attimo prima di spararsi.

Il sangue schizzò ovunque fino a raggiungere il volto di Yoshitsune che rimaneva immobile e scandalizzato a guardare il suo amico ormai morto, col sorriso sulle labbra e gli occhi chiusi, come se stesse dormendo ed esplose in un urlo di pianto e disperazione.

Sì avvicinò strisciando al corpo dell'amico e pianse su di esso, guardando il suo volto e il suo corpo ormai resi quasi irriconoscibili dopo tutto il tempo che era passato dalla lotta contro Vincent.

 

Gli ultimi quattro componenti rimasti del gruppo continuavano a salire velocemente i piani rimanenti, atterrando tutti gli uomini che gli si paravano davanti in un colpo solo, finchè non giunsero al penultimo piano.

Era composto da una sola grande stanza lussuosa, con molti tavolini e antichi mobili giapponesi.

In fondo ad essa tre uomini erano seduti ad uno di quei tavolinetti con una bottiglia di sakè al centro di esso.

Appena videro i ragazzi si alzarono e gli si avvicinarono

-Ehi Ichiya, guarda chi abbiamo qui! Sono quelli che hanno abbattuto la base in città!- Disse uno dall'aspetto tetro. Indossava dei larghi abiti scuri, i suoi capelli erano neri e corvini, mossi ma sicuramente acconciati con molto gel. Era pallido in colto, gli occhi erano truccati e aveva delle lunghe ciglia bianche

-Sì, è vero Yemizu, sono proprio loro!- Disse Ichiya. Questo era vestito con un completo bianco come la cravatta e la camicia e una catenella era attaccata ad un bottone sella giacca e finiva nella tasca a fianco. Aveva dei corti capelli biondi tenuti indietro con un piccolo ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.

Il terzo uomo attirò l'attenzione di Vincent con la sua aura e, appena lo guardò bene, lo riconobbe subito. Era l'uomo che era apparso nella sua mente e che Lui aveva scacciato con una sola parola. Era identico a come era apparso, alto, con dei lunghissimi capelli verde scuro lisci, muscoloso e a petto nudo. Degli enormi tatuaggi di dragoni gli ricoprivano il corpo e non aprì bocca, seppur li squadrò tutti e quattro.

-Capo, vai avanti. Di questi ce ne occupiamo io e Ham. Tu e il senzatetto dovete raggiungere l'ultimo piano!- Disse Lion guardando fsso negli occhi l'uomo vestito di bianco

-Ehi, ragazzino, puoi chiamarmi Tetsuya e ad ogni modo combatterò insieme a voi due! Siete in minoranza numerica rispetto a loro e già dall'aspetto sembrano molto forti, quindi è meglio se vi do una mano qui!- Disse il senzatetto rimanendo immobile.

Senza dire nulla avanzai, lasciandomi tutti loro alle spalle, confidavo in loro, visto che erano miei amici e quindi gli lasciai affrontare quella battaglia.

 

Senza più alcun problema raggiunsi l'ultimo piano dove era situato il capo del loro clan.

Appena entrai mi trovai davanti un enorme gruppo di uomini armati e a dir poco giganteschi tutti armati di spada e, dietro a loro, una grande scrivania in vetro con sopra una lampada e un computer. Dietro ad essa c'era una poltrona rossa e in pelle girata verso la finestra e, appena misi piede nella stanza, l'uomo che vi era seduto ruotò su se stesso con la poltrona e mi fissò dritto negli occhi.

Con mia sorpresa scoprii che era l'uomo che avevo incontrato nel vicolo e nella base crollata

-Huhuhuh, salve signor Delacroix, la stavo aspettando.- Disse con tranquillità tenendo le mani davanti al suo viso e continuando a guardarmi negli occhi attraverso gli occhiali.

Non feci in tempo a dire nemmeno una parola che lui fece segno agli uomini di attaccare e mi ritrovai circondato da essi su tutti i lati.

Improvvisamente un fulmine saettò tra di loro sfiorando i loro corpi e, al suo tocco, ognuno di essi cadde a terra in preda alle convulsioni, uno solo rimase in piedi e corse nella mia direzione, il braccio destro alzato mentre teneva ben stretta l'arma pronto ad attaccarmi.

SBAM!

L'uomo cadde a terra davanti a me, la bava alla bocca e le pupille dilatate.

-Ehi, Vinci! Ti devo sempre salvare il culo coi pesci piccoli, eh?- Disse Yasuko mentre ancora teneva il braccio teso per il colpo inferto al gigante.

-Y-Yasuko! Cosa ci fai qui?!-

-Credi che non ti abbia seguito? Se non te ne fossi reso conto sono stato io a far crollare l'edificio e ad assicurarmi che tu fossi vivo sotto alle macerie. Ah, ho visto i tuoi compagni mentre venivo qui, anche se loro avranno visto soltanto una piccola saetta che saltava da un cavo all'altro- Disse lui girandosi per metà verso di me

-E...?-

-Hai degli ottimi compagni di squadra amico mio, ognuno di loro ha svolto a pieno il proprio compito, dovresti esserne fiero.-

-Bene, ma ora dobbiamo prenderci cura di un pesce grosso, non credi anche tu?- Dissi senza riuscire ad evitare un leggero sorriso e, per evitare di farglielo notare misi una sigaretta tra le labbra e la accesi.

-Sì, hai ragione.- Disse lui scattando nella direzione dell'avversario tendendo il braccio per colpirlo con la mano ma questo evitò il colpo con un salto e sfoderò la lunga sciabola cercando di colpire Yasuko alle spalle ma io, prontamente, sfoderai la katana e parai il colpo al suo posto.

Senza perdere tempo il mio compagno saltò sulle mie spalle a toccò l'uomo alla spalla con la mano procurandogli una leggera scottatura.

-Gh...!-

-Ehi, tu! Bastardo occhialuto, in tutto questo tempo non ci hai ancora detto il tuo nome, non ti vergogni??- Disse Yasuko atterrando sul pavimento davanti a me

-Mmmm, interessante, Yasuko “ La Mano Maledetta” alleato a Vincent Delacroix! Sarà una cosa interessante davvero questa...- Disse l'uomo

-Ehi, bastardo! Rispondi alla mia domanda!- Gridò Yasuko scattando di nuovo verso di lui e sfiorandolo alla guancia, visto che l'avversario schivò il colpo all'ultimo secondo.

-E va bene, va bene! Il mio nome è Ryosuke e sono il capo del clan Ishiwatari- Rispose l'uomo sistemandosi gli occhiali.

 

-UWAAAAAAH!- Gridò Lion colpendo con un fendente l'enorme cinese coi draghi tatuati sul corpo che, però, parò il colpo con un braccio

-CAZZO! Ma di cosa sono fatti questi tizi, di acciaio?! E' da un sacco che li riempiano di colpi e ancora non hanno un graffio!- Esclamò poi

-Ragazzo, concentrati nella difesa, oltre che sull'attacco! Questi uomini sono dei veri yakuza, non si faranno certo scrupoli!- Gridò Tetsuya.

I tre erano completamente grondanti di sangue, i vestiti erano lacerati ed avevano quasi esaurito tutte le loro energie.

-Grrrrr....NON POSSO ACCETARE TUTTO QUESTOOO!- Gridò Ham infuriandosi. Un'enorme fiammata gli ricoprì interamente il corpo e lentamente iniziò a crescere. I valori delle sue abilità aumentarono a dismisura insieme al suo livello, superando nettamente quello del suo avversario, Yemizu. I capelli cominciarono ad allungarsi e diventava sempre più alto, superando il suo metro e venti di altezza.

Infuriato impugnò saldamente l'ascia e colpì il suo nemico che riuscì comunque a parare il colpo anche se in parte lo incassò.

-OH YEAH! Vai così Ham!- Gridò Lion mentre schivava i colpi dell'enorme cinese.

Tetsuya nel frattempo cercava di tenere testa a Ichiya anche se quest'ultimo era troppo forte e veloce e lui aveva a disposizione solo una spranga come arma.

SBAM!

Il rumore interruppe la battaglia e Lion si accorse che Ham era stato scaraventato dal suo avversario contro un muro e aveva ormai perso i sensi. Il cinese ne approfittò e lo colpì con una ginocchiata al volto facendolo volare in aria e, in seguito, gli sferrò una gomitata allo stomaco mandandolo fuori combattimento.

Tetsuya cadde a terra per lo spavento, visto che ormai era l'unico rimasto dei tre ma qualcosa li interruppe mentre stavano per attaccarlo.

Un esplosione fece esplodere una finestra facendo volare i pezzi di vetro negli occhi di Yemizu che cadde a terra in preda al dolore ma un calcio alla guancia lo zittì all'istante mettendolo fuori combattimento.

-U-uh...? E tu chi sei?!- Chiese Ichiya all'uomo appena entrato nella stanza.

La figura di un uomo con addosso un'armatura apparve in mezzo al fumo dell'esplosione e i suoi occhi, coperti da una maschera, si puntarono verso i due yakuza che subito crsero nella sua direzione.

Ichiya cercò ci colpirlo con una tecnica a due dita ma l'uomo, prontamente, gli afferrò il braccio e gliele spezzò spingendolo poi contro un muro con un pugno. Il cinese, invece, cercò di colpirlo formando una X col le lame nelle braccia ma l'armatura non venne nemmeno graffiata. L'uomo lo guardò per un secondo e poi lo colpii al ventre formando un'onda di calore che gli penetrò lo stomaco bucandoglielo.

Tetsuya rimase seduto a terra immobile mentre osservava quella figura che gli ricordava qualcuno e lentamente disse

-G-Grande...Re..?-

L'uomo si tolse la maschera mostrandogli il volto e gli sorrise largamente, poi se la rimise e salì le scale in direzione dell'ultimo piano.

 

-Vincent, attacco concatenato, oraa!- Gridò Yasuko scattando verso il suo avversario e colpendolo ripetutamente al petto.

Senza perdere tempo piombai alle spalle di Ryosuke e lo attaccai sfoderando velocemente la spada.

Appena lo colpii il mio avversario scomparve smaterializzandosi in una grande nuvola di fumo e quello vero mi comparve alle spalle pronto a colpirmi ma Yasuko intercettò i suoi movimenti e, a velocità fulminea, parò il colpo afferrando la lama della spada con la mano destra.

Le saette cominciarono a risalire lungo tutta l'arma ma Ryosuke riuscì a staccarsi da essa poco prima che le scariche raggiungessero il manico.

-Huhuh, siete veloci e formate un'ottima combinazione, i miei complimenti!- Disse togliendosi un guanto e lasciando intravedere un tatuaggio che partiva dal dorso della mano e continuava sotto alla manica dei vestiti. Senza aprire bocca corsi verso di lui e, ancora una volta, sfoderai la spada colpendolo al torace lasciandogli una lunga cicatrice che subito schizzò sangue ovunque.

Lui lanciò un grido di dolore che rimbombò in tutta la stanza e Yasuko approfittò dell'occasione per piombargli addosso dall'alto e colpendolo con entrambi le mani al volto.

Le sue urla di dolore aumentarono ma il mio compagno non allentava la presa. Le saette continuavano a muoversi scatenate sul volto dello yakuza che, lentamente, si accasciava sempre di più a terra finchè non fu in ginocchio.

-Tsk, che schifo, erano più forti i suoi scagnozzi...Beh, a questo punto possiamo andarcene Vinci.- Disse il mio compagno avvicinandosi alle scale per scendere e io feci lo stesso.

-Nuhuhuhuh....Hahahah...HAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAH! EHI ILLUSI!- L'urlo squarciò il silenzio e, appena ci girammo, Ryosuke era di nuovo in piedi, anche se con un'espressione dversa da prima.

-Credevate davvero di sconfiggermi con dei simili colpetti? Ora vi faccio vedere io com'è un vero attacco spezza ossa brutti idioti!- Gridò e corse nella nostra direzione.

Non feci in tempo ad estrarre la spada che mi sferrò un calcio allo stomaco che mi fece cadere a terra mentre Yasuko era già coperto di ferite e di sangue ma ancora in piedi.

La sua velocità era aumentata di molto, come del resto i suoi parametri che avevano ormai spezzato i limiti. Senza perdere tempo mi rialzai velocemente ma venni subito colpito da un pugno che mi fece sputare sangue ma questa volta riuscii ad appoggiarmi ad un muro dietro di me.

I suoi movimenti erano talmente rapidi che non riuscivo più a vederlo mentre Yasuko veniva attaccato ripetutamente su ogni lato e, lentamente, perdeva le forze per combattere.

Nonostante i pochi colpi subiti nemmeno io ero in grado di intervenire e di fermare Ryosuke e non potei fare altro che rimanere a guardare mentre Yasuko soccombeva sotto quei colpi troppo potenti per lui.

Ad un certo punto un forte rumore risuonò nella stanza e Yasuko cadde a terra, con la faccia sul pavimento, mentre Ryosuke venne scaraventato dall'altra parte della stanza.

Fu lì che notai una lunga gamba ricoperta da una potente armatura di ferro uscire dalla porta e, lentamente, un uomo entrò nella stanza portando dietro di se un'aura al di fuori di ogni livello immaginabile.

Ryosuke, in preda a uno scatto di furia omicida si lanciò contro di questo che, però, rispose con un pugno ce provocò una piccola esplosione a contatto con la carne dell'avversario, provocandogli delle scottature sulla mano sinistra.

-Tu saresti Ryosuke?- Chiese l'uomo mascherato rimanendo immobile.

-....Sì! Sì, sono io!- Gridò l'altro

-.....- L'uomo gli si avvicinò, si inginocchiò davanti a lui e lo scrutò a lungo percorrendo il suo viso con gli occhi e poi si girò verso di me e Yasuko guardando anche noi.

-Vedo che sei riuscito a stenderne uno....Spero che tu conosca le conseguenza del tuo gesto, giovane yakuza.- Continuò alzandosi

-....- Ryosuke non disse nulla e continuò a guardarlo con sfrontatezza mentre si passava una mano sulla scottatura.

L'uomo si girò di scatto verso di lui e lo colpì al volto provocando ancora una piccola esplosione e lacerandogli la guancia destra.

-E tu, Vincent Delacroix. Sei proprio sicuro di non avere più alcuna forza per combattere?- Chiese girandosi leggermente nella mia direzione

-Uh...? C-cosa intendi dire..?-

-Intendo dire che dentro di te...Tu hai un'enorme fonte di energia all'interno del tuo corpo, ma questo dovresti già saperlo. Ma ciò che non sai è chi sono veramente i tuoi genitori.- Continuò l'uomo

-....Chi sei tu?- Chiesi

-Mi chiamano il “Grande Re” ma tu puoi darmi il nome che preferisci, ragazzo.- Rispose lui

Appena sentii quella frase il mio cuore sobbalzò e sbarrai gli occhi per la sorpresa. Mi rialzai a fatica e, lentamente, mi avvicinai a lui fino ad essergli distante solo pochi centimetri.

-Perchè sei qui?- Gli chiesi di nuovo

-Che domande! Sono qua per dare una mano a te ed a un vecchio compagno, mi pare ovvio!- Rispose

-Ehi, voi due! Avete intenzione di parlare ancora per molto?!- Gridò Ryosuke alzandosi da terra.

Lentamente il suo corpo mutava, delle grandi bolle si ingrandivano e rimpicciolivano sul suo corpo, le ferite si arrossavano e gli occhi diventavano completamente bianchi. I suoi capelli cominciarono ad allungarsi a dismisura e i parametri aumentavano pericolosamente.

L'uomo con l'armatura sfodero all'istante il grande spadone che portava dietro alla schiena affettando il braccio destro dell'avversario.

Quest'ultimo urlò di dolore, ma quell'urlo si trasformò piano piano in una forte risata che mi penetrò nella testa come un pugnale che si faceva strada attraverso di me.

L'uomo indietreggiò verso di me mentre Ryosuke continuava a ridere alzando sempre di più il tono della voce fino a farsi esplodere le corde vocali, che, con un forte rumore, gli fecero sputare sangue ma questo non smise di ridere e, senza indugiare un attimo, si cavò gli occhi.

In preda alla furia, poi, si diresse verso di noi pronto a colpirci ma Yasuko lo fermò afferrando il suo pugno al volo e usando la sua tecnica.

Questa volta una enorme scarica di fulmini ricoprì il corpo dello yakuza che gridò dal dolore e, allo stesso tempo continuò a ridere come un pazzo a squarciagola, sputando sempre più sangue.

-Ok, ora mi hai rotto i coglioni!- Esclamò Yasuko attivando i Gear che aveva nel corpo e aumentando la sua potenza al massimo e gli sferrò un pugno in mezzo alla fronte scaraventandolo contro il muro che aveva dietro.

-Vediamo se hai ancora voglia di ridere, coglione!- Disse colpendolo poi allo stomaco mentre il suo avversario continuava a ridere nonostante le corde vocali completamente esplose.

 

-Vincent...- Disse il Grande Re

-Hm?-

-Tu hai il potere per fermare Ryosuko, devi solo esserne convinto.- Rispose

-....-

-Lo so, è difficile crederci, come so che mi hai cercato per molto tempo per sapere la verità su tuo padre, ma questo non è il momento per i pensieri profondi! Ora devi pensare a salvare i tuoi compagni e a vincere questa lotta come loro hanno vinto le loro!-

Quel pensiero accese una fiamma all'interno del mio spirito che fece scattare gli ingranaggi del mio cuore.

I gear all'interno dei miei arti si azionarono, il metallo ricoprì del tutto le mie braccia mentre i valori aumentavano a dismisura, sperando quelli raggiunti durante la Death Mode fino a raggiungere un'altra modalità. Appena guardai le mie braccia rimasi a bocca aperta. Erano completamente ricoperte di metallo talmente lucido da sembrare argento. Nel petto sentivo delle ventole, il rumore di vari ingranaggi che si muovevano e energia fluire in tutte le mie vene.

 

Nel frattempo Ryosuko aveva cominciato a prendersi la sua rivincita contro Yasuko. Lo stava riempiendo di pugni e il mio compagno non riusciva a pararne nemmeno uno.

-GWAAHAHAAHAHHAHAHAHAHAHAHH- Gridò Ryosuko continuando a ridere a squarciagola e caricò una testata verso il suo avversario ma, per proteggerlo, gli tirai un pugno parando di netto la sua testata.

Venne sbalzato qualche metro più in là e, per un attimo, smise di ridere.

-Mmm, vedo che sono riuscito a toglierti finalmente quel sorriso dalle labbra.- Dissi guardandolo negli occhi.

A quella frase scoppiò di nuovo a ridere e notai che lo faceva sempre più forte.

Per provare a vedere cosa succedeva cominciai a colpirlo lievemente, senza ferirlo e questo urlava sempre di più finchè non si allontanò da me posizionando in uno strano modo le mani.

Da esse scaturì un'enorme raggio di luce dorata con venature oscure che si diresse verso di me, ma, senza alcun problema, lo evitai ma notai troppo tardi che Yasuko era sulla sua traiettoria.

Come un fulmine l'uomo che si faceva chiamare Grande Re lo raccolse da terra e fermo il raggio con la mano, rispedendolo indietro a Ryosuke che rimase illeso e continuò a ridere.

-Mi hai proprio irritato!- Dissi partendo nella sua direzione e colpendolo con un pugno che gli fece saltare alcuni denti e sputare sangue. Visto che non smetteva di ridere continuai a colpirlo, con le mani ricoperte di quello strano metallo scintillante, rompendogli il naso e incrinandogli la mascella.

Improvvisamente lui mi afferrò alla gola e mi morse alla spalla destra, conficcando i suoi canini nella mia carne e facendomi gridare dal dolore. Mi dimenavo, cercando di togliermelo di dosso ma nemmeno colpirlo con tutte le mie forze ma questo non voleva saperne di staccarsi da me.

BOOM!

Una fiammata mi esplose a pochi centimetri dal volto colpendo in pieno Ryosuko, ferendolo al volto.

-Tutto bene, ragazzo?- Chiese l'uomo in armatura

-Sì...Ma la spalla mi fa un male cane!- Dissi cercando di alzarmi.

Ryosuko scattò nella nostra direzione, afferrando entrambi al volto e scaraventandoci con una forza disumana contro il muro alle nostre spalle.

Notai che era cambiato ancora. I suoi capelli stavano diventando del colore della notte, i suoi occhi erano sbarrati e le pupille sembravano due fiamme azzurre. Corse di nuovo verso di noi cercando di forarci la testa con le braccia ma entrambi gli afferrammo le mani e, nello stesso istante, gli sferrammo un pugno al volto scaraventandolo dall'altra parte della stanza.

Dopo quel colpo la sua trasformazione era completata. I suoi occhi ardevano di pazzia, le sue urla erano diventate assordanti e il suo aspetto era completamente diverso, talmente tanto fuori dal mondo da poterlo considerare un mostro.

-Ragazzo, tieniti pronto. Comincia il divertimento adesso.- Disse il mio nuovo compagno

 

Lo Yakuza scattò di nuovo verso di noi a velocità fulminea, ma, senza che me ne accorgessi, mi comparì alle spalle e mi colpì con un calcio alla schiena facendomi cadere a terra. Prontamente il Grande Re gli afferrò la gamba e lo scaraventò sul pavimento provocando un forte rumore. Il nostro avversario si girò verso di lui, aprì la bocca puntando la lingua nella sua direzione e da essa scaturì un raggio di luce violacea che, però, l'uomo evitò sferrandogli poi un pugno in testa che Ryosuko parò con una testata.

Senza perdere tempo sfoderai la katana e scattai nella sua direzione, tagliandogli di netto un braccio prima che colpisse il mio compagno.

Stavolta, invece di ridere urlò di dolore e delle lacrime di sangue scesero velocemente dai suoi occhi ormai ciechi.

-Ma tu guarda, hai smesso di ridere?- Chiesi tornando all'attacco con la katana in mano pronto ad attaccarlo di nuovo.

Il nostro avversario saltò sopra di me e atterrò alle mie spalle ma venne colpito all'istante da un calcio esplosivo del mio compagno che lo fece cadere a terre e io, prontamente, lo colpii con la spada, ma questo si smaterializzò comparendo alle mie spalle. Né io né il Grande Re riuscimmo a prevedere le sue mosse in tempo ma qualcosa lo bloccò, facendolo scappare in un angolo.

Alle sue spalle c'era Yasuko quasi in ginocchio e affannato.

Si reggeva il braccio destro con la mano sinistra e teneva un occhio chiuso.

-Y-Yasuko?!-

-Credevate avvero che avessi finito le energie dopo quegli attacchini da mezza sega?- Chiese alzandosi debolmente.

Lo Yakuza tornò di nuovo all'attacco stavolta urlando dalla rabbia ma di nuovo qualcosa lo fermò, sbalzandolo all'indietro.

Questa volta erano stati Hitoshi e Fumitsu che lo avevano colpito al volto.

Ancora una volta gridò per il dolore tenendosi una mano sulla faccia e, saltando i due fratelli si avvicinò di uovo a noi ma il suono di uno sparò lo bloccò facendogli schizzare del sangue dal braccio destro e, poco dopo, un'enorme ferita a forma di X gli si formò sul petto facendolo barcollare all'indietro.

-FORZA, ATTACCATELO ORAAA!- Gridarono all'unisono Lion, Ham, Hitoshi, Fumitsu e Yoshitsuna.

Io, il Grande Re e Yasuko non ce lo facemmo ripetere e, uno affianco all'altro, scattammo verso di lui.

Yasuko usò tutte le sue energie rilasciando nel suo corpo un'enorme quantità di elettricità che lo paralizzò, il Grande Re lo colpì con una serie di pugni al petto che gli aggravarono le ferite ed infine io sfoderai la spada appena gli arrivai davanti, procurandogli una ferita dall'occhio destro fino all'ombelico, facendolo cadere a terra in mezzo a un lago di sangue.

-E'....E' morto..?- Chiese Yasuko affannato

-Sì, è sicuramente morto. Ognuno di voi ha usato le sue tecniche più potenti, non può essere rimasto in vita.- Disse il Grande Re dando a tutti le spalle e affacciandosi alla grande finestra di vetro sul fondo della stanza.

Improvvisamente, però, Ryosuko si rialzò barcollando e corse verso l'uomo afferrandolo alla vita a buttandosi attraverso la finestra cadendo nel vuoto.

Una grande esplosione ricoprì i due che scomparvero nell'oscurità della notte e fra la neve che continuava a cadere.

In quel momento arrivò Tetsuya affannato e leggermente ferito

-L-lo avete sconfitto?? E' morto?!- Chiese

-Sì, molto probabilmente...Si è buttato di sotto trascinandosi dietro il Grande Re..- Risposi

-COSA?! Quello era il Grande Re??- Chiese all'istante Lion

-Sì, era lui...Aveva un'aura spaventosa, deve essersi sicuramente trattenuto con Ryosuko...Ad ogni modo ora è tutto finito, possiamo liberare i senza tetto e tornarcene alla base.

-GRAZIE! Grazie mille ad ognuno di voi! Sono in debito...In grandissimo debito con voi!- Gridò Tetsuya inginocchiandosi fino a poggiare la testa sul pavimento piangendo.

-Non c'è bisogno di ringraziarci. Abbiamo solo svolto il nostro dovere...E poi questo posto è pieno di Gear molto interessanti.- Dissi passandogli affianco e avvicinandomi all'uscita, mentre le parti metalliche che ricoprivano il mio corpo si sgretolavano lentamente.

Liberammo tutti quanti gli ostaggi e Tetsuya, appena vide i suoi compagni e la sua famiglia, scoppiò in lacrime e li abbracciò tutti uno ad uno e, infine, ce ne andammo, dopo aver salutato Yasuko che tornò ai suoi doveri alla base dei Ribelli.

La notizia, ovviamente non si sparse nemmeno nei bassifondi, anche se il palazzo rimase vuoto a lungo. Del Grande Re non si seppe più nulla, come ovviamente nemmeno di Ryosuke, quindi non so se siano vivi oppure no, ma una cosa è certa, devo molto a quell'uomo con l'armatura che, nonostante tutto, mi ricorda ancora adesso qualcuno.....

  
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