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Autore: FEDE83    20/01/2013    2 recensioni
La piccola e accogliente sala d’aspetto della clinica che poteva contenere al massimo una ventina di persone, quella mattina ospitava delle coppie in ansiosa attesa di essere chiamate dalla segretaria per entrare nello studio del medico. Ognuna di quelle coppie ha sogni e speranze per il proprio futuro, la felicità gli si legge in faccia e i loro sguardi pieni d’amore avrebbero potuto illuminare la notte più buia.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri | Coppie: Puck/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una piccola storia felice

 
La piccola e accogliente sala d’aspetto della clinica che poteva contenere al massimo una ventina di persone, quella mattina ospitava delle coppie in ansiosa attesa di essere chiamate dalla segretaria per entrare nello studio del medico. Ognuna di quelle coppie ha sogni e speranze per il proprio futuro, la felicità gli si legge in faccia e i loro sguardi pieni d’amore avrebbero potuto illuminare la notte più buia.
 
Una coppia era appena uscita dallo studio della dottoressa Dixon seguiti dall’infermiera, che dopo aver passato dei fogli alla segretaria ci chiamò.
“Puckerman” chiamò la donna.
A sentire pronunciare il nostro cognome, prontamente ci alziamo e la raggiungiamo.
“Buongiorno” salutiamo insieme.
“Buongiorno anche a voi". "Siete Noah e Rachel Puckerman?” ci chiese sfogliando la lista che teneva tra le mani.
“Sì, siamo noi” risposi e lei cancellò il nostro nome.
“Bene, accomodatevi nello studio a destra, la dottoressa arriva subito” ci disse.
“Grazie” ed entrammo nella stanza sedendoci sulle poltroncine di pelle rossa poste di fronte alle scrivanie.
Qualche istante dopo da una porta laterale la dottoressa uscì, ci raggiunse e si presentò stringendoci la mano.
“Piacere di conoscervi signori Puckerman, scusatemi se vi ho fatto aspettare ... ” ci enunciò la donna.
“Ci siamo appena seduti” risposi io mentre Noah ispezionava la stanza accuratamente, centimetro per centimetro, soffermandosi sulla parete alle spalle del medico, dove erano appese un centinaio di foto raffiguranti dei bellissimi bambini.
“Mi scusi la domanda ...” interruppe sorpreso il ragazzo al mi fianco, “li ha fatti nascere tutti lei quei bambini?”
“Si. Le ho seguite tutte io quelle gravidanze e, fra qualche mese ci sarà il visino del vostro o vostra creaturina” rispose la donna sorridendo.
La dottoressa Dixon è una signora di quasi cinquant’anni dall’aspetto molto giovanile, dalle due cornici sul suo tavolo si presuppone che sia sposata e che abbia avuto tre figli, due maschi e una femmina, ancora adolescenti.
“Bene, cominciamo la visita ...” disse sfogliando la cartella che contiene l’esito degli esami che finora ho fatto, “ora vi farò delle domande poi andiamo nell’altra stana a fare l’ecografia”
“Sì, ok” risposi nervosamente stringendo la mano del ragazzo affianco a me.
La donna dopo essersi messa dli occhiali e preso la penna, cominciò a farci delle domande e in base alle risposte compilava dei documenti.
“Perfetto” sospirò “ora signori andiamo in quella saletta e Rachel sdraiati sul lettino”.
 
“Pronti a vedere la vostra creatura?” ci chiese entusiasta.
“Sì, non vediamo l’ora, cominci” risposi impaziente cercando lo sguardo di Noah che teso mi stringeva la mano.
“Il gel potrebbe essere freddo” mi avvisò.
Tutto a un tratto si cominciò a sentire un piccolo eco di sottofondo che poco a poco si fece sempre più chiaro e nitido, il battito del suo cuoricino. Un piccolo tamburo che suona solo per noi una dolcissima melodia.
“Volete che vi stampi una foto?” ci chiese.
“Si, grazie. E’ possibile averne tre, per favore?” domandai.
“Si certo” risponde prima di passarmi una salvietta per pulirmi dal gel “metteteci il tempo che vi serve ... vi aspetto di là” ed esce dalla stanza.
Per tutto il tempo della visita Noah non disse nulla, sembrava come imbambolato a fissare il monitor ormai spento, lo svegliai dal suo sogno ad occhi aperti accarezzandogli il braccio, a quel tocco leggero lui uscì dallo stato di stordimento, si scusò e mi aiutò a togliermi il gel.
“A cosa pensi” gli chiesi.
“Alla nostra creaturina, possibile che possa essere già tanto innamorato di qualcuno grande come un piccolo fagiolino” si chiese stupefatto.
“Perché l’abbiamo fatto noi ...” risposi “questo fagiolino, come lo chiami tu, vive perché noi abbiamo voluto che fosse così”.
“Ti amo tanto Rachel” e mi baciò.
“Ti amo tanto anch’io Noah” e questa volta li baciai io.
Poco dopo ritorniamo dalla dottoressa che ci porge i video e le foto dell’ecografia appena fatta, mi prescrive delle vitamine e una dieta, oltre che a darmi la data della prossima visita e un sacco di brochure informative sulla gravidanza.
Salutiamo, ringraziamo e ci dirigiamo verso l’uscita.  
 
Saliti in auto ci guardiamo e ci abbracciamo, io gli sussurro all’orecchio che è la giornata più bella della mia vita, lui appoggia una mano sulla mia pancia e ci promette che non farà mai come suo padre.
“Bene, ora come la diamo la dolce novella ai nostri genitori” chiedo io.
“A tempo debito faremo tutto” dice “per qualche giorno teniamoci la notizia soltanto per noi” propone.
“Ok” accetto la sua proposta.
 

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CIAO A TUTTI
Questa è la mia seconda storia che scrivo, spero che vi piaccia, anche se a mio parere, è un tantino zuccheroso, ma in fondo, credo, che un po’ di zucchero serve nella vita. L’ho scritta di getto in mezza giornata in un momento di pura creatività.
Lasciate un vostro commento in modo tale che possa prendere atto delle lacune ed errori, se ce ne sono.
Vi ringrazio anticipatamente
Baci Federica

 

  
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