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Autore: fifi91    10/08/2007    4 recensioni
Salve gente!!!!! Eccovi una nuova one-shot!!!! Questa volta i personaggi principali sono: Inuyasha e Kagome! Non vi anticipo nulla, quindi leggete se siete curiosi!!!! ^____'
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inuyasha e Kagome: Un amore che non potrà mai avere fine

Inuyasha e Kagome: Un amore che non potrà mai avere fine.

 

Il sole splende alto e maestoso nell’incontaminato cielo blu, i suoi raggi penetrano fra i rami degli alberi, illuminando e allo stesso tempo riscaldando ciò che toccano.

Il canto della natura rimbomba melodioso nella foresta. Due scoiattoli si rincorrono felici e spensierati…. Sì, finalmente la pace è tornata a regnare. Finalmente Naraku è stato sconfitto! E questa volta per sempre!

Dovrei essere felice… ma non lo sono. Per l’ennesima volta, Inuyasha ha dimostrato di non amarmi.

 

Inizio Flash-back

 

Due voci riecheggiavano nel bosco. La loro rabbia era così tale che gli animali si nascondevano nelle loro tane e i youkai ne erano sia attirati e intimoriti.

“Devi andartene!” Esclamò più che deciso il mezzo-demone Inuyasha.

“Non ne trovo il motivo!” Ribattè infuriata la giovane miko Kagome.

“Perché ti dico io di farlo!”

“Cosa!? Non lo farò per un tuo capriccio!”

“Naraku è stato definitivamente sconfitto- disse calmo l’hanyou- E tutti sanno che sono stato io ad ucciderlo.”

Fece una pausa ed osservò lo sguardo confuso della ragazza. Sospirò fra sé e continuò. “ Come avrai notato tu stessa, sempre più demoni stanno attaccando il villaggio, con lo scopo di uccidermi e dimostrare di essere più potenti dell’hanyou che ha sconfitto Naraku.”

“E tutto questo cosa c’entra con me?” Gli chiese lei timorosa della sua risposta.

“Quest’Epoca sta diventando troppo pericolosa per te…”

“Cosa!?- Lo interruppe la miko stupita e allo stesso tempo infuriata- Dopo tutto quello che abbiamo affrontato, che IO ho affrontato… Mi vieni a dire che l’Epoca Sangoku è troppo pericolosa per me!”

Inuyasha non osò dire nulla. Sapeva che era vero, mille pericoli avevano incontrato sulla loro strada: Sesshomaru, la Squadra dei Sette, Hakudoshi e il più temibile di tutti, Naraku.

E loro due, insieme a Miroku, Sango, Shippo e Kirara, erano riusciti a fronteggiarli ed infine a vincere.

Ma ora?

I demoni non si sarebbero mai dati pace finchè Inuyasha non sarebbe morto per mano di uno di loro. Come avrebbe fatto a proteggere Kagome, se doveva proteggere l’intero villaggio? Certo, al suo fianco ci sarebbero sempre stati i suoi amici, ma ora che il Vortice del Vento di Miroku era stato chiuso, avevano perso un bel vantaggio.

Il numero dei demoni sarebbe aumentato con lo scorrere del tempo e la consapevolezza di sapere Kagome sempre in pericolo lo avrebbe fatto impazzire!

“Non lo capisci, Inuyasha?- continuò lei più determinata che mai- Non mi importa se i demoni saranno cento o mille o infiniti. L’unica cosa che mi importa è restare al tuo fianco e combattere con te, perché io ti amo Inuyasha!”

Eccole lì, le famose parole Ti amo Inuyasha Così aveva detto e lui stentava ancora a crederci. Il suo cuore era traboccante di felicità e di amore, contemporaneamente era disperato e triste.

“Ora sei tu a non capire, Kagome- disse infine l’hanyou abbassando lo sguardo- Io non ti amo…. Non ti ho mai amata. Il mio cuore appartiene ancora a Kikio…”

Per la giovane fu uno shock. Non ti amo le aveva detto…. Il mio cuore appartiene ancora a Kikio… No…. Non poteva e non voleva crederci! Sentì le proprie gambe tremare, incapaci di sostenerla ancora a lungo.

“E inoltre- Lo sentì aggiungere, vedendolo girarsi e darle si spalle- Ormai hai compiuto il tuo compito. La Shikon no tama è stata completata e infine distrutta, dunque non c’è più niente che ti leghi a quest’Epoca. Ora sei libera di tornare a casa e restarci per sempre.”

Senza capire come, Kagome si ritrovò a correre a perdi fiato nel bosco, senza sapere dove stesse andando. Si fece giudare dall’istinto, dato che la sua mente si era arrestata, incapace a di smettere a  ripetersi  le dolorose parole del mezzo-demone.

Intanto Inuyasha osservava il punto in cui la miko era scomparsa, mentre una solitaria lacrima gli rigava un guancia. Perdonami, Kagome    

 

Fine flash-back

 

Ed ora eccomi qui. Seduta sul pozzo mangia-ossa, con il viso bagnato da mille lacrime e il cuore sanguinante.

Infondo l’ho sempre saputo che anche dopo la morte di Kikio, Inuyasha non aveva smesso di pensare a lei. Non aveva mai smesso di amarla. Chissà, forse anche lui aveva provato un poco di amore per me, vedendo in me una parte di lei.

È iniziato tutto da qui, da questo pozzo, nel quale caddi trascinata da un demone. Poi incontrai te, Inuyasha, sigillato all’albero Sacro Goshinboku. Nel tuo sonno eri così tranquillo, quasi sereno, anche dopo quello che avevi passato cinquanta anni or sono per mano di Naraku, che fece credere a te e a Kikio di esservi traditi.

Credo di aver iniziato ad amarti subito dal nostro primo incontro. Sembravi così vulnerabile... mi feci una gran tenerezza. Ma poi, dopo averti risvegliato, dovetti ricredermi, perché tu non eri e non sei così, Inuyasha. O almeno cerchi di non sembrarlo. Molto spesso tu ti dimostri il solito ragazzo spaccone e sicuro di sé, ma altre volte diventi, anche se a modo tuo, gentile e generoso e in più occasioni me lo hai dimostrato.

Insieme abbiamo condiviso tante avventure, abbiamo unito le nostre forze per sconfiggere i vari nemici che ci minacciavano. Poi il nostro gruppo si era ingrandito, accogliendo: il simpatico e coraggioso Shippo, il pervertito e manico, tuttavia valoroso, Miroku e la combattente e determinata Sango. Oh! E non bisogna dimenticare la prode e valorosa Kirara.

È stato anche grazie a loro, e agli altri nostri eroici alleati, che siamo riusciti a superare gli ostacoli che si intromettevano sul nostro cammino.

Oltre a combattere, con loro abbiamo anche riso, litigato e piato…

Non mi pento e mai mi pentirò di essere venuta in quest’Epoca, di aver vissuto mille e più avventure e soprattutto, non mi pento di amare te, Inuyasha. Non potrò mai sentirmi in colpa per questo.

Mi alzo da dove sono seduta e mi guardo intorno. Per me è giunta l’ora di andare.

Addio, amici miei…. Perdonatemi se non vi ho salutato.

Addio, villaggio Edo… grazi infinite per la tua ospitalità.

Addio, Sangoku Jidai…. Grazie anche a te per l’incredibile e bellissima esperienza vissuta.

e….

Addio, mio amato Inuyasha.

Così Kagome saltò all’interno del pozzo mangia-ossa e una luce blu la ricoprì, riportandola a casa.

 

After one year….

 

“Kagome, sbrigati! O farai tardi a scuola!” Esclamò la Signora Higurashi alla figlia infondo alle scale.

“Sì, arrivo mamma!” Rispose la giovane, uscendo di corsa dalla propria camera con la cartella in mano.

Non appena entrò in cucina, fu accolta da un “Buon compleanno, Kagome!”

Kagome diede un bacio sulla guancia a tutta la famiglia, poi prese una fetta tostata e si diresse verso l’uscita di casa.

“Ma Kagome! Non fai colazione con noi?” Le chiese il nonno raggiungendola.

“No, mi dispiace nonno- rispose lei mentre finiva di infilarsi le scarpe- Ma oggi sono in ritardo, quindi devo scappare. A dopo!”    

Il nonno sospirò tra sé. “Da quando ha iniziato le superiori, arriva sempre in ritardo a scuola.”

“La nostra Kagome sta crescendo.” Disse la Signora Higurashi sconsolata alle spalle dell’anziano.

 

Nel frattempo Kagome stava per scendere la scalinata che l’avrebbe condotta in strada, finchè si fermò e si girò. Senza neanche accorgersene, si ritrovò di fronte all’antico e sacro albero Goshinboku.

Con il pensiero tornò indietro nel tempo di un anno e vari volti le vennero alla mente. In quel momento le sembrò di rivedere il viso che più di tutti aveva riservato nel cuore.

Ne è passato di tempo, eh, Inuyasha? Esattamente un anno… ora compio 16 anni e sto frequentando le scuole superiori, finalmente.

Oggi è il nostro anniversario, ricordi? Il giorno in cui ci siamo incontrati…. Come dimenticarlo? Ora mi sembra così buffo… il destino ha voluto che viaggiassi nel tempo e che conoscessi te e tutti gli altri e ha voluto che affrontassimo insieme svariate peripezie. E poi, io sono finita con l’innamorarmi di te.

Quando l’anno scorso, dopo la nostra ultima discussione, tornai a casa, trovai mia madre seduta sotto il Goshinboku. Vedendomi in lacrime mi chiese cosa era accaduto e io le raccontai ogni cosa. Mi abbracciò e cercò di consolarmi, dicendomi che secondo lei tu mi amavi e che mi avevo mandato via solo per il mio bene. Io le credetti in parte… così passai ogni sera affacciata alla finestra di camera mia, con la speranza di vederti spalancare la porta del piccolo tempo contenete il pozzo mangia-ossa e correre da me. E ovviamente tu non arrivasti mai. Mi rendo conto che il mio è un pensiero sciocco ed infantile, anzi, da ragazza innamorata, perché, sebbene non possa più rivederti, io ti amo ancora Inuyasha.

Certo, so di dover guadare in avanti e di non continuare a vivere nel passato, ma il tuo ricordo e di quello che abbiamo passato, rimarrà per sempre in me. Lo custodirò nel mio cuore, per l’eternità.

Dopo questo pensiero, a Kagome sembrò di essere più leggera, come se si fosse tolta un peso da dosso. Così corse verso la scuola, con la consapevolezza di essere in ritardo.

Si fermò davanti a un semaforo e notò che il verde lampeggiava, segno che stava per ritornare rosso.

Ella non esitò, infatti attraversò la strada correndo e contemporaneamente il semaforo diventò rosso.

Una macchina arrivò ad alta velocità, provò a frenare e il guidatore suonò il clacson.

Kagome si paralizzò, sapendo che non ce l’avrebbe mai fatta a salvarsi. Quasi neanche udì una voce maschile urlare e ad un tratto si ritrovò a terra, sul marciapiede opposto, stretta tra le braccia di un ragazzo.

“Hey!- La chiamò quest’ultimo scuotendola- Stai bene?”

“S-si…” Balbettò in risposta lei ancora scossa. Alzò pian piano gli occhi sul suo salvatore, e quando lo vide in volto, restò completamente pietrificata. Non poteva essere lui!

“I-Inuyasha…?” Mormorò Kagome troppo stupefatta per dire altro.

Il ragazzo la tirò su e una volta assicuratosi che la giovane riusciva a reggersi in piedi da sola, la lasciò andare. Con una mano di ravvivò i capelli neri, lunghi fino al fondo schiena, mentre i suoi occhi penetranti color della notte la scrutavano un po’ perplessi e curiosi.

“Inuyasha?- Ripetè lui inarcando un sopraciglio- Chi è? Il tuo ragazzo?”

“No! Certo che no…” Gli rispose lei arrossendo. Quel ragazzo era uguale a Inuyasha nella sua forma umana! Certo, ora non indossava la Veste del Cane di Fuoco e non portava al suo fianco la spada Tessaiga, però l’aria un po’ minacciosa, da sbruffone e da spaccone ce le aveva eccome!

“Bè, comunque la prossima volta sta più attenta- La ammonì serio- potevi farti ammazzare! Non vorrai che il tuo visetto da angelo venga sfigurato, vero?” Aggiunse malizioso.

“No.” Borbottò la giovane un pochino irritata dall’ultima affermazione.

“Ora devo andare.- Annunciò il ragazzo voltandosi e facendole un cenno con una mano- Ci si vede.”

Fece solo pochi passi, poiché Kagome lo aveva richiamato. “Hey! Aspetta! Non ti ho ancora ringraziato….” Si interruppe accorgendosi di non sapere il suo nome.

Lui la guardò da sopra la spalla, comprendendo la sua tacita domanda. “Inurai.”

“Bè… Io sono Kagome- si presentò l’altra- Grazie mille per avermi salvata, Inurai.”

“Di niente, Kagome.”

Infine entrambi presero strade diverse.

Inurai raggiunse il suo migliore amico, il quale stava appoggiato ad un palo, ad attenderlo.

Quest’ultimo si accese una sigaretta e si mise una mano in tasca, mentre il vento gli scompigliava i capelli corti e neri. Con gli occhi nocciola scrutò le varie belle ragazze che passavano di lì e il suo sguardo languido si fissava sempre su due punti ben precisi: sul seno e sul sedere.

Quando vide l’amico arrivare, tirò su e lo osservò con una nota divertita negli occhi.

“Ogni giorno devi fare la tua buona azione, se no non sei contento.” Gli disse sorridendo e spegnendo la sigaretta sotto la scarpa.

“Mha! Non rompere!- ribattè Inurai- Forza, andiamo. Gli altri ci stanno aspettando.”

Senza aggiungere altro, i due amici si incamminarono. Con la mente, Inurai ritornò a pensare alla strana e vivace ragazzina che aveva appena conosciuto.

Kagome aveva detto di chiamarsi…. Gli ricordava qualcosa, o meglio, qualcuno, ma non sapeva esattamente chi. Sapeva solo che lei era stata in grado di fargli provare strane sensazioni ed emozioni.

Kagome….- sorrise- Bel nome!

 

Molti racconti narrano la storia di Grandi amori, alcuni finiti bene e altri male.

I Grandi amori vengono tramandati in generazione e in generazione, ad esempio come quello di Tristano e Isotta: si racconta che il loro amore abbia distrutto un Impero.

Si dice che il tempo ci faccia dimenticare molte cose, ma non il Grande amore, quello non potrà mai essere dimenticato. Infatti esso non potrà mai avere fine, proprio come quello di Inuyasha e Kagome.  

 

The end!!!!!!!!!!!!!!!!

 

  
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