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Autore: MisaDirectioner    20/01/2013    1 recensioni
Tratto dalla storia: spero vi piaccia.♥
“State scherzando, spero?!” Martha scosse la testa in segno che quello non era uno scherzo, Hanna continuò e disse “Andiamo, Hel dopo quell'ultimo flirt dello scorso anno non sei più stata con nessuno..” ecco, rieccoci con la solita ramanzina che quasi mi sorbivo da un anno a questa parte “Solo perché voi due siete fidanzate, non significa che io devo essere fidanzata per forza, eh!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“The Dark Room.”
 
Quel giorno le mie amiche mi avevano detto di raggiungerle nel nostro posto, che non era altro che un semplice bar poco frequentato, non amiamo molto l’attenzione, ma nonostante tutto ci troviamo bene tra noi ed è questo l’essenziale in una amicizia. Comunque tornando a noi, le sto raggiungendo io Helena Mills, perché loro mi devono annunciare una cosa. Quando arrivai erano tutte e due perfettamente sedute sulle poltroncine scarlatte che rendevano vivace e piacevole quel luogo, le mie amiche, Hanna e Martha dai tempi delle elementari, all’inizio non ci si filava nemmeno ma dopo circa dieci anni ci siamo ritrovate e siamo unite, meglio di sempre. Hanna come al solito consumava il suo piccolo pasto composto da un occhio di bue al cioccolato con della cioccolata calda accanto. Martha invece, si era limitata a prendere un semplice croissant con un po’ di succo di mela, le raggiunsi sciolsi dal mio collo la sciarpa regalatami da mio fratello e la misi nella borsa, accavallai le gambe dato che oramai ero seduta e dissi “Allora, perché mi volevate parlare, che succede?” la prima a rispondere fu Hanna con la sua bocca sporca di baffi di cioccolata e disse “Ti abbiamo organizzato un appuntamento.” io iniziai a ridere molto sonoramente difatti quasi tutto il bar si era fermato per vedere per quale motivo ridevo così sonoramente, ma mi fermai quasi subito vedendo le facce delle mie amiche serie, sussultai urlando attirando di nuovo l’attenzione “State scherzando, spero?!” Martha scosse la testa in segno che quello non era uno scherzo, Hanna continuò e disse “Andiamo, Hel dopo quell’ultimo flirt dello scorso anno non sei più stata con nessuno..” ecco, rieccoci con la solita ramanzina che quasi mi sorbivo da un anno a questa parte “Solo perché voi due siete fidanzate, non significa che io devo essere fidanzata per forza, eh!” Martha intervenne per evitare che io e Hanna si discutesse e disse “Senti Zayn e Niall si preoccupavano per te, insomma..” io risposi “Senti Martha non me ne frega del fatto che Zayn, non che tuo ragazzo si preoccupi per me, lo stesso vale per Niall, però dai non posso cercare il ragazzo da sola? Non sono una bambina piccola.” Hanna intervenne dopo aver ingerito l’ultimo sorso di cioccolata “Ormai è troppo tardi per tornare indietro, questo è l’indirizzo.” disse porgendomi il foglietto un po’ spiegazzato, lo aprii e vidi il titolo, imprecai per circa dieci secondi dentro di me e dissi arrabbiata “Fatemi capire bene: uno, mi avete preso un appuntamento con un ragazzo che neanche conosco e due, questo appuntamento si svolgerà in una stanza oscura, come quelle nei film? Avete bevuto o fumato prima di venire qui, no perché se è così ditemelo.” Hanna rise seguita da Martha, però la prima disse “Hel, noi lo facciamo per il tuo bene, non ridi da l’anno scorso, so che è stato doloroso ed è stato il tuo primo, ma ti prego lascialo andare, ti ha distrutto l’anima, senza saperlo. Rinasci, Hel, sei sempre la nostra scimmia, e ci manca.” Sopirai, ricordandomi di lui, già perché oramai era un ricordo sfuocato che mano a mano se ne andava con il passare del tempo. Parlo del mio ex- ragazzo,Travis, mi lasciò proprio quel triste giorno di pioggia, non seppi mai il motivo per il quale mi lasciò perché lui quello stesso giorno dopo avermi lasciata e aver scavalcato per l’ultima la porta del mio appartamento, morì davanti ai miei occhi stroncato da un infarto. Quel ricordo vivrà sempre dentro me, ed io non riuscivo ad accettarlo, si dice che il tempo guarisce le ferite ma, purtroppo non le mie, non stavolta.  Mi riscossi dai miei pensieri e sospirai di nuovo, alla ricerca di qualche distrazione, quando vidi entrare tre ragazzi: Niall, che si catapultò da Hanna, Zayn che fu raggiunto da Martha e abbracciato e l’ultimo un riccio molto carino, con degli occhi verde smeraldo che mi scrutò dalla testa ai piedi mostrandomi una fila di denti perfettamente al loro posto e bianchi, sorrise malizioso. Non ne capivo il motivo, ma arrossii completamente, divenni più simile ad un pomodoro maturo. Lui se ne accorse e si avvicinò dicendo “Harry, Harry Styles piacere.” io strinsi la sua mano calda che a contatto con la mia fredda creò una piccola scossa “Helena Mills, ma puoi chiamarmi Hel, piacere mio.” Harry, sembrava un ragazzo simpatico, ma c’era qualcosa nei suoi occhi che mi attirava più del dovuto, ma forse la stanchezza del lavoro si stava facendo sentire. Volevo tornare a casa e dormire fino al mezzogiorno del giorno successivo, perciò comunicai dato che ora io ero un po’ il terzo incomodo insieme a Harry “Scusate, ma io vado, sono distrutta. Il lavoro mi sta causando sonnolenza, scusate di nuovo.” salutai le ragazze e ragazzi e stanca mi diressi verso casa, dove appena entrai mi levai il cappotto e le scarpe e mi catapultai nella camera da letto cadendo così nel mondo di Morfeo. 
Il giorno successivo non che 22 Gennaio, mi svegliò il suonare intenso ed insistente del mio iPhone che era rimasto nella borsa nel salotto. Sbadigliai prima di accettare la chiamata e vidi il nome, Hanna, chi poteva essere a chiamarmi così presto? Se non lei? Nessuno, la sua voce melodiosa invase le mie orecchie come un trapano tanto che dovetti distanziare l’apparecchio “Hel? Sei sveglia?” io ironica risposi “Certo, perché mi hai svegliato così presto? Oggi non ho lavoro è il mio giorno libero.” lei rispose “Presto? Ma se sono le 17.00 del pomeriggio?!” io dissi urlando “Come?”  lei rispose “Comunque volevo dirti che stasera hai l’appuntamento poi ieri mi sono dimenticata di dirtelo, ero troppo presa da il mio Nialler, scusa.” io risi flebile e dissi “Okay, che ore devo essere li?” lei rispose “Alle 20.30, perciò hai tempo, quindi in dieci minuti pronta che ti porto da ‘Forever 21’, sii puntuale se no mi attacco al campanello.” risposi e dissi “Okay, ciao.” e riattaccai senza una ricevere un ciao, dovevo sbrigarmi e la pigrizia di prima mattina era sempre stata il mio forte. Mi misi una mano tra i capelli per togliere quei nodi così fastidiosi di prima ‘mattina’ e mi recai in bagno, gettandomi nell’acqua tiepida, lavai accuratamente i capelli con il mio shampoo all’arancia e in corpo con lo stesso bagnoschiuma. Quando uscii mi asciugai e scossi i miei capelli di un rosso color fuoco, presi un leggins nero spesso con un maglione con le renne blu e panna e lo indossai, non amavo molto i capelli sciolti, perciò li raccolsi in una coda alta sbarazzina, misi un filo di trucco e infilai le mie blazer blu alte e feci in tempo a prendere la borsa e il cappotto che mi suonò il telefono, era lei, come al solito di quindici minuti di ritardo. Era sempre così, qualsiasi fosse l’appuntamento era sempre in ritardo. 
Scesi di fretta, chiudendo con le chiavi la porta d’ingresso e scesi due scalini alla volta più veloce che potevo, uscii e fui avvolta da una folata di vento che mi colpii in pieno viso, facendo diventare rosee le guancie pallide. Aprii la portiera e Hanna disse “Scusa del ritardo, stavolta c’era traffico.” Sapevo che quando dicevo il ‘c’era traffico’ era riferito a Niall a casa sua, perciò dissi “Si certo, il traffico.. era rumoroso?” lei fece un sorriso e disse “Molto, fin troppo oggi.” Si scoppiò in una risata contagiosa e lei partii diretta per quel negozio tanto amato dalla sottoscritta e dall’amiche, dopo aver sentito ‘Good Time’ con il featuring di Carly Rae Jepsen chiesi, “Martha?Come mai non c’è?” Hanna mi guardò per un millesimo di secondo per poi tornare a guardare la strada si fronte a se aggiunse “Beh, era all’università e dopo sta a casa con Zayn. Quei due proprio non smettano di staccarsi eh!” sospirai e dissi “Già, meglio per loro, d’altronde. E tu sei uguale con Nialler, mia cara!” lei rise e parcheggiò, in un parcheggio non molto affollato, fortunatamente. La presi a braccetto come di mio solito e infilai i Ray-Ban, quel giorno a Londra era particolarmente soleggiato e non nuvoloso come sempre, perciò ne approfittai per tappare ‘i fantastici occhi’ che credevano che avessi le persone, appena entrate da Starbucks, dato che io morivo di fame, presi un muffin ai lamponi con un frappuccino e Hanna mi seguii a ruota però con un muffin al cioccolato. Finita la nostra merenda, ci catapultammo da ‘Forever 21’ che era come al solito pieno e zeppo di persone, io e Hanna amiamo molto lo shopping a differenza di Martha che preferirebbe stare a casa o semplicemente a fare una camminata. Hanna ed io ci si divise alla ricerca del vestito ‘perfetto’ per questa sera, dopo dieci minuti di ricerca trovai un abito blu scuro con uno scollo a cuore e il corpetto che dopo ricadeva leggero come seta cosparso da tantissimi brillantini sulla parte sotto al corpetto, lo presi e mi avviai verso i camerini dove trovai la mia amica a sedere su una delle poltroncine, mi aspettava con un arsenale di vestiti di tutti i tipi, gli feci vedere il mio e rimase ammirata quasi dalla sua bellezza, me lo fece provare e dovevo ammettere che non ci stavo davvero male ma disse “Hel è bello il vestito e ti sta davvero bene, ma secondo me il rosso dei tuoi capelli non ci sta bene sul blu scuro del vestito.” io ci riflettei su e dissi “Okay, allora cambio colore, che ne dici?” lei sorrise sorniona e approvò scuotendo due volte la testa a mo’ di ‘Si’. Comprato quel vestito dato che gli altri erano colori che andavano dal colore nero al rosa evidenziatore, gli scartai.  
Dopo circa dieci minuti di camminata arrivai da “Les Chic” il negozio di parrucchieri più rinomato di tutta Londra, appena entrai mi feci dare un consiglio e dato che ero di carnagione chiara e occhi verdi/azzurri optarono per un colore scuro nero con i riflessi viola/blu, anche perché io odiavo i miei capelli al naturale. Hanna invece si fece le sue solite mechés anche se secondo me stava molto meglio con il suo color castano scuro. Finito il lavoro ero davvero carina, ed Hanna uguale se non di più. L’ho sempre un po’ invidiata, era il tipo di bellezza che piace a tutti, la cosa che la rendeva diversa da tutte le ragazze erano proprio le lentiggini così piccole, che le partivano dal naso e si cospargevano un po’ sulle guancie, da renderla così unica. Dopo che Hanna mi ebbe lasciato a casa con mille raccomandazioni, le solite tra le quali: “Non scoparci subito!” o “Conoscilo bene e non prenderlo per il sedere se lui parla in maniera strana” oppure “Fatti desiderare, non essere precipitosa e appiccicosa.” In effetti aveva ragione, ogni mia relazione andava a finire con il piede sbagliato, e a stare male erano quei poveri dei miei ex, apparte Travis con lui era impossibile non divertirsi, ti faceva stare bene ogni qual volta che ti sorrideva, e a star male fui io il giorno del sua morte, fino ad oggi. Dopo aver ripensato alle solite ramanzine della mia amica, mi precipitai di nuovo sotto il getto caldo della doccia, poiché ero stata presa da brividi repentini. Quando fui uscita sciolsi i miei capelli da quella chignon scompigliata, asciugai accuratamente il mio corpo ed indossai un reggiseno a fascia blu con del pizzo intorno rosa chiaro, le mutande in pandan con esso. Quando fui del tutto convinta infilai il vestito anch’esso blu con i famosi brillantini e sotto misi del calze nere doppie. Mi truccai con un filo di mascara e una matita del medesimo colore all’interno dell’occhio e indossai le mie amate converse bianche. Non amavo i tacchi, poiché ero già alta e poi mi piaceva stare comoda e non dondolare anche solo stando ferma. 
Erano le 20.00 quando suonò il campanello echeggiando in tutto il mio appartamento, ovviamente era Hanna, chi poteva essere? Andai ad aprire e vidi proprio quest’ultima guardarmi curiosa, sorrise come se fosse compiaciuta del lavoro che io avevo fatto, e usò la sua frase che mi ripeteva ogni volta che mi disprezzavo “Sei una meraviglia, vedrai Har.. Quel ragazzo, ti stuprerà subito.” io la guardai confusa e dissi “Hanna, ma hai detto qualcosa, avrei giurato di aver sentito un nome all’interno della frase. E poi che ci fai qui?” lei mi dette un piccolo schiaffo sul braccio scoperto e disse “Beh, che pensavi che il futuro principe azzurro venisse?” annuii ma lei continuò “tesoro mio è un appuntamento al buio, non vi potete vedere subito, ah e ricorda questo: 1. il numero del tavolo è il 69;    2. Lui non ti svelerà il suo nome subito, ma tu dovrai è una legge del ristorante.” annuii e io aggiunsi sarcastica “Ma perché proprio il 69? AHAAHAHAAH”  lei mi segui a ruota, non capivo una cosa di lei, appena io ridevo, veniva colta anche lei dalle mie risate, non avevo neanche una risate buffa, anzi era la solita, non come quella di Niall che era davvero contagiosa. Dopo circa dieci minuti di viaggio parcheggiò proprio davanti al ristorante, spense il motore della sua 500 e mi abbracciò e disse “Mi raccomando, non fare cazzate.” anche questa era la sua solita frase, rientrava nel mio promemoria delle sue 50 frasi più famose del momento. Quando scesi e spalancai la portiera venni presa da una voglia di tornare a casa, di fatti Hanna mi guardò e disse “Non vai?” io non mi muovevo di un centimetro e dissi “Ho paura.. E se non mi piace.” lei si fece scappare una frase che io però sentii benissimo “Vedrai, ti piacerà” ma feci finta di nulla, ma lei alzò il tono di voce e disse “Beh, se non ti piacerà te ne troveremo un altro.” io risi e chiusi la portiera alle mie spalle feci un sospiro e tornai a camminare in direzione di quella porta. Quando entrai c’era un cameriere molto attraente che mi chiese il numero del tavolo e al dire “69” il cameriere mi guardò con un sorrisetto compiaciuto, lo guardai un po’ male, mi scortò per mano fino alla stanza dove lui poteva vedere grazie ad un binocolo a raggi infrarossi dopo un po’ mi fece sedere su una sedia pregandomi di fare attenzione, dopo un mio ‘Ahi’ poiché ero finita contro la zampa del tavolo, una voce roca si fece presente del mio canale uditivo, guardavo davanti a me, tanto era tutto buio, riconoscevo solo l’ombra di questa figura più alta di me, che di nuovo mi riportò alla realtà “Ti sei fatta male?” chiese, io risposi balbettando “No, solo che qui non si vede niente. Comunque io sono Helena, puoi chiamarmi Hel.”  lui rise e disse “Ciao, puoi chiamarmi con qualsiasi nome, sarò chi vuoi..” io risi sommessamente infatti la sedia sotto di me iniziò a vibrare, dovuto appunto dal mio riso cristallino, “Posso chiederti perché proprio questa stanza? Insomma, il 69..” continuai a ridere, e lui si aggiunse a me lui si avvicinò di più al tavolo poiché sentii avvicinare la sedia “Diciamo, che molti miei amici invece di chiamarmi con il mio nome mettono questo numero, lol. Mi hanno detto che sono sempre stato bravo.” io mi ammutolii, oddio questo era un maniaco? e invece di leggere i libri normali, leggeva il Kamasutra? Hanna e Martha me l’avrebbero pagata, senz’altro. Quel ragazzo aveva una voce anche se roca, io trovavo maledettamente sensuale, ad un certo punto chiese “Quanti anni hai, Hel?” io sorrisi e dissi “Beh, 20 tu?” lui rise “Mi sono sempre piaciute le ragazze con un po’ più di esperienza, io 19” io urlai talmente tanto che il tintinnio dei bicchieri si echeggiò in tutta la stanza “COSA?! Sei un ragazzino, le mie amiche non me lo avevano detto.” lui rise e disse “Fidati, quando mi vedrai penserai che ne avrò quanto te.” io dissi “No, io adesso me ne vado, mi prenderanno per pedofila.” mi alzai facendo strusciare la sedia a terra, e mi diressi verso la porta ma una mano calda e morbida si strinse al mio polso, afferrandolo con una presa salda e sicura, poi una voce vicino al mio orecchio disse “Non te ne andare, Hel” io sussultai, avevo i brividi e mi sembrava di avere dei mammut al posto dello stomaco. Quella voce oltre a essere così sensuale, mi era familiare, era come se l’avessi già sentita, poi mi si accese la lampadina della mia mente e dissi “H-Harry?” lui lasciò la mia presa e mi abbracciò facendo combaciare il mio corpo al suo, il ritmo del cuore stava accelerando pian piano, mi strinse i fianchi e mi baciò delicatamente dietro l’orecchio scansando i capelli, “Si, Hel sono io. So perfettamente chi sei, che lavoro fai, perché non sei fidanzata so tutto di te. Ti ho sempre amata Hel, da circa 2 anni, anche quando eri fidanzata con quel Travis, tu non mi notavi ovviamente, non mi conoscevi ma io sapevo tutto di te.” sussultai ancora e dissi flebilmente “Come?” lui mi accarezzò la schiena “Sono sempre stato il tuo vicino, fino a poco tempo fa. Poi ho conosciuto Zayn, Niall, Louis e Liam, e mi sono avvicinato a te proprio oggi, perché nonostante abbia avuto tante fidanzate, tu sei l’unica che mi fa star bene.” io avevo un’immensa voglia di baciarlo e farlo mio all’istante, ma non potevo, non potevo amare una persona più piccola, mi disprezzerò a vita per questo, e se un giorno vorrà tradirmi lo farà tranquillamente. Volevo scappare, volevo non essermi mai presentata in questo fottuto ristorante e vorrei che Travis non fosse morto, ma ormai ero più che certa il destino ci entrasse qualcosa, volevo urlarlo al mondo. Volevo provare di nuovo quel sentimento chiamato ‘amore’ ma, non sapevo se sarei riuscita a amare Harry come lui amava me, dalle mie labbra uscii un “Ho paura, Harry.” lui mi guardò, lo sentivo fissarmi “Non devi, ci sono io qui con te. Io sarò il tuo Superman, lasciamelo fare.” sorrisi, ma non potei controbattere che delle labbra morbide si unirono alle mie, la mia mente diceva di respingerlo, ma il mio cuore no. La mia bocca si schiuse facendo entrare  così la sua lingua, che si unii armoniosamente alla mia, creando così delle piccole scintille,  un vortice di emozioni prese in contro piede entrambi, i nostri corpi così vicini si scontrarono ancora di più tanto da sentire la sua erezione spingere contro la mia intimità, ansimai. Non volevo sbagliare anche stavolta perciò lo fermai e dissi “Harry, capisco la nostra eccitazione, ma non voglio correre.” lui annuii e chiamammo il cameriere,  egli venne subito e con quell’apparecchio ci scortò fuori dalla stanza portandoci così a vederci, “Hel ti sei tinta i capelli?” io annuii arrossendo leggermente e lui rise “Ti stanno benissimo, sei unica.”. Decise di pagare lui e quando si fu fuori dal locale, mi accompagnò alla sua macchina, Range Rover nera lucida, salii e quando mi raggiunse dalla parte del posto del guidatore, mi baciò e disse “Questo è il nostro primo vero bacio. Volevo vederti e adesso che so che ti piaccio almeno un po’, volevo avere la conferma che le tue labbra saranno baciate solo dal sottoscritto.” io risi sulle sue labbra e dissi “Harry, non mi dimentico di certi occhi come i tuoi. Comunque mi piaci.” lui mi sfiorò le labbra e mille brividi si crearono sulla mia pelle, non resistevo più, lo volevo. Il mio autocontrollo si stava andando a farsi fottere, l’odore della sua pelle così buono, le sue labbra, il suo modo di dimostrarmi amore, non potevo resistere, mi sentivo cedere, mi volevo concedere a lui. Sapevo che sarebbe stato perfetto, ma solo il mio problema che mi riempiva la mente era uno: la differenza di età. Anche se era un solo anno, stavo ugualmente male, non riuscivo a capacitarmi di quanto mi potesse interessare. Non sapevo cosa fare, lo baciai. Lui mi avvicinò e mise la mano sulla mia coscia, sorrisi. Mi sfilò il vestito con estrema lentezza, intanto io gli aprii la camicia a quadri rossa e aprii la zip del pantalone di jeans, le sue labbra non ti muovevano dalle mie, con una mossa esperta mi liberò dal reggiseno, ed io abbassai il sedile fino in fondo e mi lasciai trasportare da lui come una ragazza inesperta sotto il controllo di lui. Quella fu l’unica volta che feci realmente l’amore. Lui, lui era l’unico. 
 
L’amore non ha età.
 
 
ECCOMI TORNATA. Scusate della mia perenne assenza, ma tra la scuola e le innumerevoli interrogazioni e compiti non riesco a trovare un minimo di ispirazione per le fan fiction, ma in compenso ho trovato un po’ di tempo per pubblicare un OS sul nostro Hazza, spero vi piaccia, non è rossa, come le mie solite, stavolta l’ho fatta arancione, non sono voluta essere indiscreta perché nonostante tutto è una storia romantica. Soo, avete visto il video di ‘Kiss You’? E’ MERAVIGLIOSO cnkidfkjfkeldk ♥ #MisaDirectioner. 
  
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