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Autore: ali1322    20/01/2013    2 recensioni
«quindi suppongo che dovrai restare qui.»
alzai un sopracciglio. «stanotte?»
«per sempre.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la porta si aprì quando io ero avanti il cancelletto di legno, e lui si diresse verso di me. aveva i capelli neri scompigliati, la barba che probabilmente non si faceva da qualche giorno, la tuta grigia e la canotta bianca, i piedi eternamente scalzi.
si avvicinò sorridendomi dopo aver attraversato il vialetto che portava al cancello, appoggiò le mani sullo steccato e mi guardò.
«perché non butti direttamente le scarpe?»
«taci.»
«dì un po', come mai sei uscito direttamente dalla porta se non avevo bussato?sei forse uno stalker?»
«sei tu che sei venuta a casa mia, ti ricordo. allora,cosa c'è?»
«ah,nulla» dissi con evidente finta indifferenza «ero venuta a consegnare il giornale.»
«bene, e dov'è il giornale?» 
«l'ho perso per strada... non sono molto brava in questo lavoro.»
«ah,quindi verrai licenziata,non avrai soldi,niente casa,morirai di fame e freddo...per evitarlo devo ospitarti qui,dunque.» rise lui. mi cinse i fianchi sollevandomi, facendomi passare dall'altra parte, evidentemente aprire il cancello era troppo semplice. 
entrammo in casa, lui si diresse verso il divano, mentre io restai sulla porta guardandomi in giro. si girò verso di me.
«ehi,che succede?»
«questa casa è enorme,resto sempre spiazzata.non capisco come fai a non perderti.»
«uno dei lati positivi dell'essere famoso.»
«ah. "uno dei lati positivi", e sentiamo, quali sarebbero questi svantaggi?»
silenzio.
«non possiamo stare insieme.»
silenzio.
ogni volta si arrivava a questo. girai lo sguardo,respirando a fondo.
'non ora.'
«Tess...» si alzò dirigendosi verso di me, mentre io ricacciavo le lacrime dentro.
«no,scusa...è colpa mia. non dovevo neanche venire. mi ero illusa di riuscire ad essere tua amica ma evidentemente non posso, non ci riesco e in fondo, non voglio.»
erano tre mesi che continuavamo così. io andavo lì, da lui, come amica, e finiva sempre allo stesso modo. in lacrime.
«neanche io voglio.»
«e allora che senso ha tutto questo?»  ecco quel fastidioso groppo alla gola che ti fa venire voglia di piangere se parli.
«non voglio che succeda anche a te. come è successo con le altre. mi hanno letteralmente abbandonato, per il troppo odio. e io non posso biasimarle, perché non avrei mai voluto che soffrissero per colpa mia, ma è successo. e non voglio, non voglio che succeda a te. » 
«non puoi biasimarle?»dissi con una volce molto più stridula di quanto avrei voluto. la diga ormai aveva ceduto,scoppiai in un patetico pianto. «beh,io no. io non lo avrei mai fatto al posto loro,quindi scusa ma io le biasimo eccome.»
silenzio. eterno silenzio assassino.
«ti amo.» 
chiusi gli occhi. «ti prego, non dirlo.»
«è così,però. ti amo. ti amo dal momento in cui ti ho fatto cadere,tu mi hai insultato e poi ti sei messa a urlare dopo avermi guardato.»
«già,che vergogna...»
«eri stupenda. e lo sei sempre. e io ti amo infinitamente, e non dirlo non cambierà le cose.»
imbarazzante silenzio.
«ti va di restare per cena?»
non so perché, ma accettai. mandai un messaggio ai miei per dirgli che restavo da un'amica, sbrigativo, e andai finalmente a sedermi vicino a lui.
«sai che domani saremo nella stessa esatta situazione di ora,vero?»
«a casa mia?se vuoi...» gli buttai un cuscino addosso. 
«allora,senti,dato che io non so cucinare neanche l'insalata, ordiamo una pizza. ti va?»
«certo.»
non so come, ma dieci minuti dopo mi ritrovai a parlare con lui seduti al tavolo,mentre mangiavamo e scherzavamo come se fosse la cosa più naturale del mondo. e la cosa divertente è che per me lo era,non mi ero mai sentita così a mio agio, come se non sapessi che non era cambiato niente, come se non sapessi che avrei finito per scottarmi.
«aspetta,ma che ore sono?» chiesi ad occhi sbarrati guardando un messaggio di un'ora prima con scritto " a questo punto credo che intendevi restare anche a dormire, buonanotte " di mia madre.
lui alzò gli occhi dal film che stavamo guardando una volta trasferiti sul divano. 
«la mezza. uh, è tardi.»
«ah,perfetto. e io ora come torno a casa?»
«ti accompagno io se vuoi.»
«si, e i miei mi sbranano. se resto a dormire da un'amica va bene, ma se mi ritiro a quest'ora. figurati se arrivo con un ragazzo. vabè, dimmi addio.»
mi alzai dal divano sistemandomi il vestito stropicciato, quando lui mi prese il polso, bloccandomi. «aspetta,eh. non fare tutta questa strada da a piedi, da sola e a quest'ora.quindi...»
«...quindi?»
«quindi suppongo che dovrai restare qui.»
alzai un sopracciglio. «stanotte?»
«per sempre.»
il cuore si fermò per un secondo, mentre lui mi tirava su di lui e mi baciava.
lo guardai, mi sorrideva, un sorriso a cui non potevo resistere.
Mi baciò di nuovo, per poi abbracciarmi stretta,mentre pregavo mentalmente che potesse non lasciarmi mai, che questa volta potesse andare finalmente bene.
«a proposito», sorrisi. «ti amo tanto anche io.»




ggiaaau, è una mezza schifezza lo so, ma l'ho pensata, elaborata, e scritta. spero vi piaccia, perché insomma, chi non spererebbe che piaccia la propria ff (?).
ciao bellezze! <3 
  
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