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Autore: Angelique Cullen    10/08/2007    14 recensioni
-Devi solo essere te stessa, a quel punto tuo padre capirà-
-Ma se non capisce?-
-Allora vuol dire che è un cattivo padre... hai vent'anni Bella, tu puoi fare quello che vuoi-
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Nightmare Of My Destiny
The Nightmare Of My Destiny
L'incubo del mio destino

Camminare sotto la pioggia battente non era quello intendevo quando avevo detto a Charlie "Vado a prendermi una rinfrescata in giardino". In compenso lui mi ha letteralmente cacciato fuori di casa chissà per quale assurdo motivo e adesso mi ritrovo a vagare come uno zombie per il sentiero della foresta di Forks alle due del mattino.
Avevo i brividi ed ero completamente zuppa. Battevo i denti per il freddo che avevo.
Perchè Edward non era ancora venuto a cercarmi? Perchè queste cose dovevano capitare a me?
Il rumore famigliare dell'acqua che scorreva mi arrivò flebile alle orecchie, aumentai il passo e, come da copione, qualche minuto dopo ecco apparire casa Cullen.
Ero infreddolita, tremavo, i miei vestiti mi erano praticamente appiccicati addosso da quanto ero bagnata.
Salii i gradini di pietra e bussai alla porta, sapevo che dovevano per forza essere svegli, i vampiri non dormono mai.
Vidi la porta aprirsi e una Esme accogliermi in casa preoccupata.
-Cosa ti è successo cara?- mi domandò facendo segno a Carlisle di portarmi un asciugamano o una coperta o una qualsiasi cosa per ripararmi dal freddo.
Carlisle arrivò poco dopo con una coperta, me la misi sulle spalle mentre Esme, nel frattempo, mi aveva portato una cioccolata calda.
-Charlie mi ha sbattuto fuori di casa, abbiamo litigato perchè lui non vuole che frequenti Edward dopo quello che è successo... ma lui non può condizionare la mia vita!-
-Hai ragione cara, ma è pur sempre tuo padre... lui crede solo di fare quello che è meglio per te-
-Oh certo! Se cacciare la sua unica figlia di casa vuol dire farlo per il mio bene siamo tutti più felici!-
Esme scosse la testa sorridendo -Se mai avrai dei figli lo capirai-
Credo che l'espressione che feci in seguito fosse stata poco adeguata perchè Esme scoppiò a ridere, tempo qualche secondo e smise.
-Ora ti lascio, vai in camera di Edward, sta riposando-
-Riposando?- Come fa a riposare, i vampiri mica dormono!
-Non ti preoccupare, non sta dormendo solo... diciamo che non avverte quello che lo circonda, è in stato di dormiveglia-
-Ok, grazie della cioccolata Esme, grazie mille- poggiai la tazza verde sul tavolino davanti a me.
-Di niente, non preoccuparti.-
Mi alzai dal divano tenendomi la coperta ben stretta sulle spalle avevo un freddo cane... maledetto Charlie! Raggiunsi la camera di Edward ed entrai socchiudendo la porta.
Mi avvicinai, era girato su un fianco e, se non avessi saputo che si trattava di un vampiro, probabilmente avrei detto che stesse dormendo della grossa. Lo lasciai riposare mentre appoggiavo la coperta su una sedia li vicino.
Cominciai a scuriosare per la stanza, in quattro anni che stavamo insieme non avevo mai visto veramente la sua camera, dalla vetrata che dava sul retro della casa si poteva vedere il piccolo fiumiciattolo che scorreva e il giardino sul retro... gli scaffali erano pieni di cd e di libri. Un bilanciere si trovava sulla scrivania. Quando stavo per sfiorarlo una voce a me molto familiare, vellutata e dolce mi giunse alle orecchie.
-Ehi combinadisastri, cerca di non rompermelo per favore, è vecchissimo-
Mi voltai di scatto verso Edward, ero seduto sul letto, i capelli tutti spettinati... mi fissava con il suo sorriso sghembo.
Gli corsi incontro e lo abbracciai facendolo ribaltare sul letto. Mi misi a ridere come una bambina.
-Ehi che hai fatto? Sei fradicia!- mi disse dandomi un bacio sul naso.
-Eh... Charlie mi ha sbattuto fuori di casa, non vuole che ci frequentiamo... io gli avevo risposto che se non ti accettava io me ne sarei andata e... eccomi qui... sbattuta fuori di casa in una notte tempestosa.-
-Vuoi dirmi che te la sei fatta a piedi da casa tua a qui sotto la pioggia, alle due di notte... passando per il bosco con Victoria in circolazione? Sei pazza Bella?-
-Pazza no... però avevo solo due possibilità... o rimanevo fuori sotto l'acqua tutta la notte o venivo da voi... ho optato per la seconda ^^-
Edward mi strinse forte contro il suo petto, starnutii.
-Non ti sarai mica presa l'influenza vero?-
-Io? Influenza? Come no, suvvia Edward non prendo l'influenza da quando avevo nove anni-
Starnutii di nuovo, e chiusi gli occhi, sentii Edward darmi un bacio sulla fronte.
-Ustioni Bella, l'influenza ce l'hai! Aspetta vado a chiedere un termometro a Carlisle.-
-Non ho l'influenza- dissi rimanendogli incollata al petto, stavo bene li e non avevo certo intenzione di schiodarmi.
-Stai male, come fai a dire il contrario?-
-Io non dico il contrario, dico solo la verità-
Edward sbuffò e si rimise con la schiena contro la spalliera del letto, io chiusi gli occhi addormentandomi poco dopo sotto le carezze gentili del mio vampiro.

***

Quando mi sveglia la mattina dopo edward non era in camera, probabilmente si trovava in salotto con gli altri Cullen.
Andai in bagno e mi feci una doccia, mi rimisi i miei jeans e rubai una maglietta ad Edward... le maniche mi arrivavano sotto al gomito e la maglia, invece che terminare alla vita, arrivava sopra le ginocchia... ok... avete ragione mi andava leggermente larga... un pochino larga... ok, mi andava stratosfericamente larga... ma non potevo certo mettermi di nuovo la mia maglia.
Scesi di sotto, in salotto c'era tutta la famiglia Cullen al completo, Emmett fu il primo a vedermi.
-Certo che non hai proprio il senso delle taglie- e si mise a ridacchiare -Apparte gli scherzi, ti va grande ma stai bene-
Alice e Jasper alzarono gli occhi a fissarmi, Alice aveva gli occhi che brillavano -Sembri una che fa hip-hop-
La guardai male.
-Non stai male- disse Jasper semplicemente.
Rosalie mi guardò disgustata per poi girarsi da un'altra parte. Carlisle ed Esme ridevano e Edward cadde dal divano dopo che mi ebbe visto.
-Che ci fai con una mia maglia addosso...?- mi domandò divertito.
-Non potevo betterbi la stessa baglia di ieri...- dissi strisciando il piede... starnutii... avevo il raffreddore, questop non significava che avevo l'influenza, avevo solo un minuscolo... microscopico... etciù... stratosferico raffreddore.



Allora... ecomi con un'altra esilarante fanfiction... spero che questa possa piacervi, recensite altrimenti non riesco ad andare avanti a scrivere, mi serve sostegno morale!!!




  
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