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Autore: Geko93    10/08/2007    8 recensioni
Io ci credo davvero, Cloud, che un giorno abbandonerai questa prigione di lacrime e torneremo insieme, come una volta. Semplicemente noi. Semplicemente Cloud e Tifa. Senza nessuna Aeris.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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If you were coming in the fall,

 

 

Sei ancora qui...Ormai non dovrei nemmeno stupirmi.

Entro lentamente, come ogni giorno, e ti osservo. Sei chinato sui fiori.

I suoi fiori...

Li accarezzi delicatamente, percorrendo i contorni dei petali con i polpastrelli, quasi tu riesca a trarne conforto.

Ma io li sento, Cloud.

Sento i tuoi singhiozzi che riecheggiano nella sala, turbandone il solenne silenzio.

Le lacrime ti solcano il viso, congiungendosi sul mento e andando a morire sulle ginocchia, ormai umide.

Io rimango qui, nascosta dietro alla colonna. Riesco a percepire il freddo della pietra sul petto.

Quanto tempo è che vai avanti così? Ormai ho perso il conto...

Mesi? Anni? Mi sembra un’eternità.

Vengo ogni giorno in questa chiesetta abbandonata, sicura di trovarti.

La mia supposizione, purtroppo, si rivela sempre giusta. Rimani inginocchiato davanti ai suoi fiori, a rimpiangerla.

E io, puntualmente sono qui, a soffrire con te. In silenzio.

Piango, Cloud, piango anche io.

Perché lo faccio?

Potrei dirti che mi manca, che anche io avrei voluto salvarla quel giorno.

Che quando ho visto la spada trapassarle il petto, mi si è aperto uno squarcio nel cuore.

Che era la mia migliore amica, dopotutto.

Ma in realtà non piango per aver perso la tenera e dolce Aeris.

Queste lacrime, Cloud, sono per te.

Sento che ti stai allontanando, ergendo una barriera fatta di sofferenze e rimpianti.

Ma perché?

Perché continui a piangere per lei?

E’ morta.

Smettila di rincorrere il suo fantasma, alla disperata ricerca del suo profumo.

Non lo sentirai più, è morta.

Smettila di farti del male. Di farmi del male.

Almeno lasciami sopportare parte del tuo dolore, sfogati.

Urla, piangi, prendimi a pugni se vuoi, dammi la colpa di tutto. Per me non ha importanza, ma smettila di tornare qui ogni giorno.

Smettila di accarezzare quei fiori.

...Ti ricordi quando eravamo bambini?

Eri sempre così forte, sicuro e coraggioso.

Io ti osservavo da lontano, ammirandoti. Riuscivi a superarmi in tutto, ai miei occhi eri irraggiungibile.

Ma tu ti voltavi e mi tendevi la mano.

E soprattutto, mi onoravi del tuo sorriso, tanto raro quanto bello. Sai, mi faceva sentire speciale in qualche modo...

Ma ora stai piangendo, e la tua schiena è talmente lontana che ormai si sta confondendo nell’oscurità.

Voltati, ti prego.

Voltati e sorridimi, come un tempo...Tendimi la mano, permettimi di raggiungerti ancora una volta e di aiutarti.

Ma il Cloud che conoscevo un tempo è morto con lei, non è vero?

Lo so, me lo dicesti una volta...

Rimani qui, a marcire nel rimpianto di non averla salvata, attendendo la morte soltanto per raggiungerla.

Sei un egoista...

...Ma potrei dire lo stesso di me.

Vorrei che non l’avessi mai conosciuta, così...così ci sarei rimasta sempre e solo io.

La tua Tifa.

Amica d’infanzia, compagna di avventure, migliore amica... e magari un giorno, anche la tua donna.

Sai, ci pensavo spesso.

Fantasticavo su una nostra possibile relazione, sul poterti avere soltanto per me.

Ci immaginavo da sposati, con una famiglia...

Ero troppo impegnata a sognare ad occhi aperti, per accorgermi che tu ti stavi innamorando.

Ti stavi innamorando di lei.

Ora tutte quelle false speranze hanno perso significato, fino a sembrarmi ridicole.

A volte mi viene spontaneo chiedermi cosa sarebbe successo se fossi morta io al suo posto.

Avresti sofferto lo stesso così?

Mi avresti tenuto sulla coscienza, dandoti la colpa della mia scomparsa?

Oppure, dopo un po’ ti saresti ripreso e magari... Avresti messo su famiglia con Aeris?

Sono una stupida a fare simili paragoni, dopotutto è lei che ami. Non me.

Mi asciugo un po’ le lacrime e mi sporgo per vederti.

Sei ancora lì, ma stavolta ti sorreggi la testa con le mani. Il tuo pianto aumenta.

Torno dietro alla colonna e mi accuccio, nascondendo il viso tra le braccia.

E’ straziante vederti così, non riesco a sopportarlo...

Cloud, vorrei  poterti dire che non ha senso soffrirci così tanto, che non è stata colpa tua...che dovresti tornare ad essere quello di un tempo, ma...

In fondo, i miei sono soltanto capricci.

Non riesco a farmene una ragione, che tu ormai appartieni a lei.

Vivi nel suo ricordo e non c’è più spazio per nessun altra nel tuo cuore, o ciò che ne rimane.

Ma cosa ci posso fare?

Non voglio smettere di sperare.

Io ci credo davvero, Cloud, che un giorno abbandonerai questa prigione di lacrime e torneremo insieme, come una volta.

Semplicemente noi. Semplicemente Cloud e Tifa.

Senza nessuna Aeris.

Ma anche questo mi fa star male...Come posso pensare una cosa simile?

Come posso essere così egoista da sperare che un giorno lei non conti più niente per te?

Chiederti di rendere futile il suo sacrificio, di cancellarla dalla tua memoria. Di farmi prendere il suo posto.

Ma lei merita il tuo amore. Il nostro amore.

Non avrei mai immaginato di poter  essere così gelosa di un fantasma.

Sollevo la testa e mi volto verso sinistra. Lo sguardo mi scivola sul nastro rosa che mi legò Yuffie al braccio, molto tempo fa.

Un modo per tenerci uniti... nel suo ricordo.

Perché?

Perché, ora, quel nastro  fa così male al cuore?

Riesco a sentirti pronunciare il suo nome. La stai chiamando, Cloud?

Lei non risponderà, lo sai.

Mi alzo ed esco dal mio nascondiglio. Le lacrime ricominciano a scorrermi lungo le guance, nel vederti  stringere al petto un fiore. E’ del suo colore preferito. Rosa.

-Cloud...- il tuo nome mi esce dalle labbra in un sussurro.

Non ti volti, rimani inginocchiato, ma i singhiozzi si interrompono.

No, non voglio. Non voglio che tu smetta di piangere soltanto perché sono uscita allo scoperto.

Non sono un’estranea, Cloud. Sono io. Sono Tifa.

Avanzo lentamente, facendo scricchiolare le assi di legno del pavimento.

Ho la vista offuscata dalle lacrime e gli occhi mi bruciano, ma non importa.

Mi inginocchio dietro di te e appoggio l’orecchio destro sotto le scapole. Riesco a sentire che il tuo respiro è ancora irregolare.

Puoi piangere Cloud. Puoi piangere con me.

Faccio scorrere le braccia intorno alla tua vita, titubante.

Stai tremando.

-Mi manca...- bisbigli, posando le mani sulle mie e chinandoti in avanti.

Cosa posso dirti per rassicurarti?

Niente.

Perché non c’è niente che io possa fare per farti stare meglio.

Dopotutto...

...io non sono lei.

Questo senso di impotenza mi opprime.

Però posso provarci, Cloud. Posso provare a starti accanto, a darti la mia spalla per piangere nella vana speranza che possa servire a qualcosa.

E intanto potrei aspettare.  Aspettare che tu ti volta di nuovo, come ai vecchi tempi.

Che tu mi porga la tua mano.

Che tu mi sorrida ancora, facendomi sentire speciale. E poi ancora, ancora... Aspettare di poterti vedere sorridere ogni giorno.

Sono ingenua a sperarci ancora?

Forse. Ma la speranza è l’unica cosa che mi è rimasta.

E per te, Cloud, saprei aspettare una vita e anche di più.

 

 

Piccole note dell’autrice: ================================================================

Vorrei scusarmi con voi lettori se avete trovato qualche erroruccio. Purtroppo mia sorella (nonché colei che mi corregge le fic ^^) è in vacanza, e io mi sono dovuta arrangiare. Spero soltanto di non aver scritto una schifezza, ecco.... Al massimo fatemelo presente ^_^

Grazie mille per aver letto!

Un abbraccio,

                                Geko93 ^_^

 

  
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