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Autore: Horrorealumna    21/01/2013    3 recensioni
Sussulto, ma lei mi tiene l’indice affusolato premuto sulle mie labbra, intimandomi quindi il silenzio.
Non riesco a definirne i lineamenti, nell’ombra della notte, ma i suoi occhi sono vivi e quasi luminosi. Non hanno più il bel colore azzurro che li caratterizza: sono scarlatti, rossi come il sangue.
Involontariamente sento il mio corpo tremare.
Paura.
Timore.
Posa lo sguardo sul medaglione d’argento per un secondo, poi sussurra:
- Zitta. Resta zitta e non fiatare. Muoviti il più lentamente possibile.
Rimango immobile come ha detto.
- Non muovere gli occhi - mi rimprovera - Chiudili. Ci osserva...
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Primo Incontro
 

Ricordo perfettamente il giorno in cui lo vidi per la prima volta.
 
Sono passati esattamente quindici anni. Era il giorno del mio quarto compleanno.
Ero solo un’ingenua bambinetta a quel tempo; i miei genitori mettevano ordine in casa per la festa di quella  sera, io invece ero uscita a giocare nel piccolo giardinetto pubblico a due passi dalla mia abitazione. Doveva essere pomeriggio presto, ricordo la fioca luce del sole dietro una coltre nera di nubi.
Feci subito mia l’unica altalena dell’area, quando mi resi conto di essere l’unica persona dell’intero parco. Ero sola. Ma cosa poteva significare, allora?
 Continuai a starmene lì, a canticchiare, dondolandomi con gli occhi puntati verso il cielo nuvoloso.
Minuti passarono... e ancora nessun’automobile, né persona o bambino. Non riuscivo nemmeno a sentire più il cinguettare delle rondini primaverili.
Un’atmosfera inquietante.
Ecco perché decisi di riavviarmi verso casa, da mamma e papà.
Ma qualcosa mi costrinse a rimanere impalata e senza fiato, sulla seggiola della giostra: l’arrivo di tre individui.
Non li avevo mai visti prima, ma catturarono la mia attenzione dal primo secondo.
Erano due bambini, un maschio e una femmina, con accanto quella che probabilmente doveva essere loro madre.
 
La donna adulta aveva il viso scavato e pallido, gli occhi grandissimi e lucidi e le labbra bianche. Barcollava, tanto che i bambini erano delle volte costretti a sorreggerla. Vestiva di bianco, e notai delle strane macchie nere sulle braccia scoperte. Aveva i capelli scuri e ricci, abbastanza simili ai miei.
Era davvero orrenda. Sembrava non mangiasse da tempo.
Confesso, mi faceva davvero paura.
Rimasi bloccata dov’ero per l’orrore. Ma quell’orribile vista lasciò subito il posto a quei due bambini, dalle fattezze angeliche e pure.
Erano davvero simili e sembrava avessero la mia età. Probabilmente erano gemelli.
La bambina aveva lunghi capelli biondi e ricci, raccolti in boccoli semplicemente perfetti. La sua pelle pallida era perfetta, e gli occhi scuri erano profondi e dolci. Come faceva ad avere labbra così rosse?
Si muoveva con leggiadria e, aggraziata quasi più di una farfalla, pareva che irradiasse una strana aura luminosa.
Il fratello era molto simile: capelli biondi e riccissimi, guance paffute... ma occhi azzurri.
Non erano del tutto identici.
Non si muoveva con grazia e delicatezza come l’altra; aveva le movenze di un normale bambino. La sua pelle non era pallida, ma leggermente abbronzata.
Teneva la mano alla madre e la spinse piano verso la panchina più vicina per farla sedere, mentre la sorella volteggiava velocemente davanti a loro.
La donna ringraziò il bimbo, accarezzandogli la fronte e sussurrandogli qualcosa, scatenandogli un risolino.
 
Sembrò come se non mi avessero vista. Meglio così, visto che ero incantata davanti alla bambina danzante. Dovevo proprio sembrare una stupida.
 
Il bambino si avvicinò alla sorella e ne fermò il balletto, sempre sussurrandogli qualcosa.
Fu in quell’istante che mi scoprirono.
I bambini mi notarono, imbambolata a fissarli invidiosa della loro bellezza. Mi limitai a salutarli, amichevolmente con la mano, come di solito facevo con i miei amichetti. Sorrisi. Dopotutto adoravo fare nuove amicizie. E loro sembravano così... speciali.
La biondina ridusse gli occhi scuri a fessure e mi squadrò per benino, prima di gridarmi contro:
- Vattene! Stiamo giocando noi!
Qualcosa, in quelle parole, mi sconvolse. Sembrava una vera e propria minaccia, e le uniche frasi che avessi mai sentito fino a quel momento, con quel particolare tono di voce, erano del tipo “Non mangiare questo!” o “Vai subito a letto, prima che arrivino i mostri dal tuo armadio!”.
Abbassai lo sguardo, a fissarmi il vestito nuovo, a motivi floreali.
- Vattene! - ripeté.
- Continua a ballare - sussurrai - Non ti guarderò più.
Silenzio.
Non volevo incrociare i suoi occhi, né dare soddisfazioni a lei e al fratello, che stranamente non interveniva.
Poi, sentì qualcosa di duro e appuntito colpirmi la guancia a velocità impressionante.
Una pietra cadde sul mio grembo... insieme a qualche goccia di sangue.
- Vuoi andartene? O preferisci un altro colpo?!
 
Era stata la bambina a tirarmi quella cosa addosso. Altre pietre più o meno grandi le riempivano i pugni.
Ora alzai il capo, tremante di paura e rabbia.
La fissai, con le lacrime che minacciavano di cadere sulla ferita aperta della mia guancia destra.
Sentii il sangue scendere a rigarmi le labbra. Ora le avevo rosse proprio come lei.
E poi intervenì il fratello, che la bloccò proprio prima che ricominciasse a “lapidarmi”. O no?
I ricordi del mio infelice e sanguinante quarto compleanno, a questo punto, cominciano ad affievolirsi. Sarà per gli anni, o per il mio cervello che ha cercato in tutti i modi di cancellarmi dalla mente quegli ultimi istanti trascorsi al parco sotto casa mia.
Ricordo... gli occhi della bimba rigarsi di scarlatto. No, non per il furore o cose del genere.
Le pupille diventarono rosse, fisse sulla mia ferita sanguinante.
Il fratello la prese e la bloccò con le braccia. Credo che fallì, o fu scaraventato via da una manata della sorella.
Fui presa dal terrore. Corsi via da quelle persone, mentre sentivo un urlo alle mie spalle. Mi fiondai tra le braccia di mia madre e pregai di svegliarmi da quell’incubo.
Se è davvero andata così, non ho la più pallida idea di cosa sia successo alla bambina.
Ci vollero, però, settimane prima di levarmi di dosso quell’orribile scena. Cancellarla? Ci pensò l’inconscio.
Non fu l’unica volta, comunque.
Rividi i gemelli, quasi cinque anni fa, per l’inizio del liceo.
 
Lei, Marisol, bella, aggraziata e agile.
Lui, Jason... era rimasto quel bambino del mio quarto compleanno: capelli ricci e biondi, occhi chiari più di zaffiri...
Era diventato più alto.
E non passava certo inosservato.
Ma io ho deciso di stare lontana da quei due. Perché solo sentendoli vicini a me, i ricordi cominciano a riaffiorare.
Proprio come ora, alla consegna del diploma. Belli, invidiati da tutti...
Io starò lontana.
 
Jason Allyn viene chiamato sul palco, a parlare. E’ talmente dolce ascoltarlo parlare che quasi ricado in incantesimo. La sua gemella, Marisol, non lo ascolta.
Sussulto quando scopro che mi sta osservando. Attenta, più di una leonessa che aspetta paziente l’arrivo della sua preda.
Continua a farmi paura, ma cerco di non pensarci.
Quella sera li rivedrò, purtroppo, visto che quel genio di Tom Brein, una specie di super-secchione, ha invitato tutta la classe per una festa. Sono stata la prima a saperlo, visto che quel ragazzo passa più tempo con me che a dormire. Non rifiuto le sue attenzioni, ma non è proprio il mio tipo.
Cosa farò? Stasera sarò letteralmente braccata da ricordi e compagni di classe. Ed è anche il mio diciannovesimo compleanno.
Mi passo una mano tra i miei capelli castani, chiudo gli occhi... e con la voce di Jason dagli altoparlanti, continuo a sentire lo sguardo di fuoco di sua sorella.
La sento, mi chiama...
Gabrielle.... Gabrielle... Gabrielle...

 


SPAZIO AUTRICE:
Saaalve! :) Qui Ale, che vi parla.
Allora, questa storia non mi ha fatta dormire di notte: è cominciata come un sogno e poi il mio cervellino ha deciso di farle vedere la luce. Ne sono davvero fiera, anche se è la prima in questa sezione. Cercherò di aggiornare il prima possibile: questa storia mi ha "presa" :D
Fatemi sapere cosa ne pensate! :) Risponderò a tutte le recensioni e domande.
Vi ringrazio! Bacini bacini.
E alla prossima! :3
   
 
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