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Autore: TheSlayer    21/01/2013    12 recensioni
Rebecca è una ragazza viziata di Los Angeles. Ha vissuto per tutta la sua vita in un'enorme villa a Beverly Hills ed è abituata a fare tutto quello che vuole senza nessuna conseguenza.
Quando organizza l'ennesima festa, però, sua madre la scopre e ne ha abbastanza. Per punizione la spedisce a vivere a Londra da suo padre, dove dovrà passare un'estate completamente diversa dal solito e dove incontrerà due ragazzi che le faranno perdere la testa. In tre mesi Rebecca dovrà cambiare vita e prendere una decisione importante: chi sceglierà tra Zayn e Harry?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Another World'
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Another World

Capitolo 26 – Back to La La Land

Mia madre non aveva nemmeno avuto la decenza di venire a prendermi in aeroporto. Avevo dovuto cambiare le sterline che avevo guadagnato facendo la babysitter a Safaa e Waliyha e usarle per un taxi fino alla mia casa a Beverly Hills.
Suonai il citofono e aspettai che qualcuno mi aprisse.
“Chi è?” Rispose una voce maschile che non avevo mai sentito.
“Rebecca. Chi sei tu?” Chiesi, irritata.
“Michael.” Rispose. “Tu sei Rebecca, la figlia di Samantha, giusto?”
“Sì, e sono appena tornata da Londra. Mi farebbe piacere entrare.” Dissi. Ero stata via poco meno di tre mesi, chi era questo Michael? E che fine aveva fatto Philip?
Sentii un suono metallico e si aprì il cancello, permettendomi di entrare in casa, trascinando la mia pesante valigia con qualche difficoltà.
“Chi diavolo sei?” Chiesi all’uomo che mi aprì la porta. Stava indossando solo un costume da bagno.
“Te l’ho detto, mi chiamo Michael. Sono il compagno di Samantha.” Rispose squadrandomi dalla testa ai piedi.
“Ma quanti anni hai? Venticinque?” Chiesi, sconvolta. Sembrava giovanissimo. Mia madre non si era mai spinta così in là con i suoi amanti.
“Ventisette.” Rispose.
“Dio, che schifo.” Mormorai, superandolo ed entrando in casa. Lasciai la valigia in soggiorno e salii le scale per andare in camera mia, dove programmavo di seppellirmi a letto e non alzarmi come minimo fino al giorno successivo.
“Mamma!” Esclamai quando aprii la porta della mia stanza. All’interno c’erano tantissimi scatoloni.
Mia madre salì le scale con aria scocciata e si fermò sulla soglia della mia porta con un cocktail in mano.
“Cosa c’è?” Mi chiese, togliendosi appena gli occhiali da sole.
“Dov’è tutta la mia roba? Cosa sono questi scatoloni? Chi è Michael?” Chiesi.
“Invece di essere così irriconoscente, dovresti ringraziarmi. Quegli scatoloni sono tutte le tue cianfrusaglie. Ti trasferisci all’università, no?” Domandò mia madre, mescolando il cocktail con la cannuccia e guardandomi da sopra le lenti.
“Sì, ma… io dove dormo stasera?” Chiesi, guardando il mio letto. Era rimasto solo il materasso, non c’erano più lenzuola o coperte.
“Puoi anche dormire sul divano. Tanto te ne vai domani, no?”
Scossi la testa e scesi in soggiorno, dove mi sdraiai sul divano.
“Cosa fai?” Mi chiese mia madre, seguendomi.
“Dormo, sono stanca.” Risposi, cercando di chiudere gli occhi. “Tanto, fortunatamente, me ne vado domani, no?” Aggiunsi, imitando il suo tono di voce.
 
Ero stanca e il jet lag non mi stava lasciando tregua, ma ero felice di essere finalmente uscita da quella casa infernale. Mia madre aveva passato tutto il tempo a fare gli occhi dolci al ventisettenne e mi stava facendo venire voglia di vomitare. Il dormitorio della UCLA sembrava il paradiso, in confronto.
Ovviamente non c’erano più singole, così dovetti accontentarmi di condividere una stanza con una sconosciuta.
“Ciao, mi chiamo Katy.” Disse la ragazza, porgendomi la mano e sorridendomi. Cercai di rispondere a quel sorriso, ma non ero dell’umore di socializzare. Trascinai la mia valigia nella stanza e mi sistemai sul letto ancora vuoto. Essendo arrivata prima di me, Katy aveva ovviamente scelto la parte migliore della stanza.
Los Angeles era stata la mia casa per diciotto anni e non mi ero mai sentita così fuori posto. Guardavo le enormi strade circondate dalle palme, le case, il sole… era come se fosse tutto estraneo.
Il campus e i dormitori erano già pieni di gente, ma erano tutti sconosciuti. Quando tolsi la cornice con la foto che mi avevano regalato i miei amici dalla valigia sentii una stretta allo stomaco. Mi mancavano già così tanto! Ero riuscita a sentire Eleanor su Skype, ma non era la stessa cosa. Avrei voluto incontrarla da Westfield e andare a mangiare una pizza insieme, mentre spettegolavamo su Louis e Harry e facevamo shopping fino alle dieci di sera, prima di andare a vedere un film.
“Tutto bene?” Mi chiese Katy. Mi accorsi di essere immobile sul letto, con la foto tra le mani.
“Sì, stavo solo pensando ai miei amici.” Risposi, ricacciando indietro le lacrime.
“Non sei di Los Angeles?” Mi chiese ancora la ragazza.
“Sì, ma ho passato l’estate a Londra e ho conosciuto persone fantastiche.” Dissi, guardando la fotografia. Anche Katy si avvicinò a guardarla e sorrise.
“Sembrate affiatati.” Commentò.
“Lo eravamo.” Risposi.
 
Per quanto mi sforzassi di ambientarmi, non riuscivo. Passai una settimana a vagare per il campus, informandomi sulle lezioni, partecipando alle visite delle case delle confraternite femminili, sperando che almeno quello mi avrebbe distratta dai pensieri costanti verso i miei amici a Londra.
Sfortunatamente mi ritrovai nello stesso gruppo di Rachel e, come avevo sospettato, aveva in mente di distruggermi la vita.
“Beh, vedo che la riabilitazione non ti ha fatto molto bene, Clark.” Mi disse mentre visitavamo la casa delle Kappa Alpha Theta, assicurandosi di parlare abbastanza ad alta voce, così tutti sentirono.
“Riabilitazione?” Mi chiese Hollie, la Presidentessa della casa.
“Non ero in riabilitazione.” Risposi stizzita. “Ero in vacanza da mio padre, che abita in Inghilterra.” Aggiunsi. Ma tanto sapevo già che il danno era fatto. Le ragazze della confraternita stavano già sussurrando il gossip e mi guardavano come se fossi un animale allo zoo. Sospirai e cercai di ignorare Rachel e i suoi commenti odiosi per il resto della serata.
 
“Non so perché vuoi entrare a fare parte di una confraternita, onestamente.” Mi disse Katy quella sera.
“Volevo trovare un posto in cui mi trovassi bene.” Risposi alzando le spalle. “O che mi aiutasse a ritrovare me stessa.” Aggiunsi.
“Non penso che un gruppo di ragazze con la puzza sotto il naso ti aiuterà, sai?” Commentò la ragazza, aggiustandosi i grossi occhiali da vista sul naso. Katy era hipster. Molto hipster. Portava sempre occhiali enormi e aveva baffi disegnati ovunque: sui gioielli, sulle magliette, sulle calze, sulle lenzuola. Avevo quasi cominciato ad essere allergica a quella fantasia.
“Beh, diciamo che ci ho provato.” Dissi e sospirai. “Tanto non credo che riceverò nessun invito, perché una ragazza che conoscevo ha messo in giro una voce su di me e si è sparsa velocemente.” Aggiunsi. “Vado a lavarmi i denti.” Dissi poi, entrando nel nostro bagno condiviso e spruzzando un po’ di dentifricio sullo spazzolino.
Mi guardai allo specchio e sospirai di nuovo. Cosa stavo facendo? Dovevo smettere di prendermi in giro: non ero più la ragazza di Beverly Hills che ero fino a prima di partire per Londra. Le confraternite femminili non erano decisamente per me.
“Rebecca?” Mi sentii chiamare da Katy.
“Shì?” Risposi a fatica. Non era facile parlare con il dentifricio in bocca.
“C’è qualcuno per te.” Disse. Incuriosita, mi affacciai alla porta e, per un secondo, il mio cuore smise di battere.
“Harry?” Chiesi, spalancando gli occhi. Poi mi resi conto di avere ancora la bocca piena di dentifricio e tornai in bagno a sciacquarmi.
“Mi mancavi.” Rispose il ragazzo quando tornai in camera.
“Penso che andrò a prendermi una cioccolata calda.” Disse Katy, prendendo la sua borsa – ovviamente a forma di baffi – e lasciandoci soli.
“Cosa… come hai fatto a trovarmi?” Chiesi, ancora incredula. Non riuscivo a credere che Harry fosse davvero davanti a me.
“Beh, mi avevi detto che ti eri trasferita nei dormitori. Non ho dovuto fare altro che chiedere più informazioni ad Eleanor, che è stata felicissima di dirmi come trovarti.” Rispose, alzando le spalle e rivolgendomi il suo sorriso da furbetto.
“Ma cosa fai qui?” Chiesi ancora.
“Dovevo parlarti e volevo farlo di persona.” Rispose con lentezza. Si avvicinò a me di qualche passo e mi appoggiò le mani sui fianchi, facendomi sorridere e rabbrividire nello stesso momento. “Sono venuto a dirti che non riesco a starti lontano. Sono pazzo di te e vorrei che tu tornassi in Inghilterra.” Aggiunse, sempre lentamente.
“Sei pazzo di me?” Chiesi, come se avessi capito solo quello.
“Più che essere pazzo di te… ti amo.” Mi rispose. Aprii la bocca e sentii il cuore accelerare quando sentii quelle due parole.
“M-mi ami?”
“Sì. E anche parecchio, visto che sono venuto fin qui per dirtelo.” Scherzò, azzerando la distanza tra di noi e dandomi un bacio sulle labbra. Chiusi gli occhi istintivamente, sentendomi a casa.
“Anch’io ti amo.” Ammisi a bassa voce. “E vorrei tornare in Inghilterra, ma come faccio?”
“Io, El e Louis abbiamo passato una settimana a studiare un piano.” Rispose, sedendosi sul letto. Presi posto al suo fianco e lo guardai con interesse.
“Cioè?” Chiesi.
“Dunque, si dà il caso che a Ottobre cominceremo tutti l’università a Manchester.” Cominciò a spiegarmi. “El studierà Scienze Politiche, io, Niall, Zayn e Liam Musica, Danielle è stata presa per fare la ballerina a X Factor e verrà a trovarci quando può e Louis… beh, Louis studierà Recitazione e Letteratura Inglese.” Aggiunse. “Quindi ci siamo informati e abbiamo visto che è possibile fare richiesta di trasferimento per prendere la laurea all’estero.”
“Mi stai dicendo che potrei studiare Recitazione e Letteratura Inglese a Manchester, con voi?”
“Sì, e che puoi vivere con noi a Manchester. Possiamo passare due anni insieme lì, e poi vedremo.”
“Non so cosa dire.” Dissi, sentendomi viva per la prima volta in una settimana. Harry era di fronte a me, mi aveva appena detto che mi amava e aveva anche trovato una soluzione a tutti i miei problemi.
“Dimmi di sì.” Rispose lui, guardandomi negli occhi.
“Sì.” Dissi con convinzione. Mi sarei trasferita a Manchester insieme ai miei amici e al ragazzo che amavo e avrei pensato a tutto il resto dopo. Avremmo potuto vivere insieme per due anni e avremmo trovato il modo per dirlo ai nostri genitori.  Oppure no, non dovevamo decidere nulla in quel momento. Dovevamo semplicemente compilare il modulo per il trasferimento e goderci il tempo che avremmo passato insieme a Los Angeles prima di tornare in Inghilterra, la mia casa.

The End

 

Ho deciso di farvi una sorpresa e postare l'ultimo capitolo di "Another Life" oggi al posto di domani perché non sono sicura che sarò in casa e vi ho già fatti aspettare troppo!
Siamo arrivati alla fine di questa storia, dopo due mesi. Direi che tutto è bene quel che finisce bene, giusto? Devo ammettere che Rebecca e Harry mi mancheranno particolarmente, così come tutti gli altri. Mi sono affezionata a loro!
In teoria la strada per il sequel sarebbe aperta, perché potrei raccontare della loro vita a Manchester, ma non ho ancora avuto l'ispirazione, quindi, per il momento, la storia è conclusa così. Ma mai dire mai, un giorno potrei postare qualche One Shot o direttamente il seguito!

Ed ora è il momento dei ringraziamenti. Sappiate che io mi commuovo per niente, quindi preparo i fazzoletti mentre scrivo!
Prima di tutto voglio ringraziare la mia beta anonima. Grazie a lei ho corretto gli errori che avevo fatto in fase di scrittura e, sempre grazie a lei, è nata l'idea per tutta questa storia. All'inizio era diversa e lei mi ha aiutata a cambiarla in meglio.
Poi voglio ringraziare la mia soulmate, che ha letto tutto in anteprima e mi ha dato il suo parere e mi ha supportata quando le ho confessato che stavo scrivendo una storia. <3
Pooooi, voglio ringraziare Lu, perché c'è stata tutte le settimane e mi ha sempre dato il suo parere su tutti i capitoli. <3
E un grazie a tutte le persone che mi hanno lasciato recensioni, perché è grazie a voi se ho finito di scrivere questa storia. Mi avete dato la voglia e l'ispirazione per andare avanti e non abbandonarla come quasi tutte le altre storie che ho scritto.
Un grazie speciale va anche ad ogni singola persona che ha letto anche solo un capitolo di questa storia. E a chi l'ha inserita tra le seguite, preferite e ricordate. Vi giuro, non mi sarei mai aspettata niente del genere.

Mi sono iscritta a EFP nel 2009 ma non ho mai postato fino a quest'anno perché mi vergognavo a far leggere ad altri quello che scrivevo. Non ero tanto sicura di postare nemmeno questa, ma ho preso coraggio e l'ho fatto. E sono felicissima di averlo fatto, perché ho conosciuto persone meravigliose (sia qui che su Twitter in questi ultimi giorni) e ho ricevuto tanto feedback che mi ha permesso di continuare a scrivere.

Quindi un GRAZIE gigantesco a tutti e spero di "rileggervi" nei commenti delle mie altre storie :)
Non vedo l'ora di sapere cosa ne avete pensato della fine di questa storia!

E adesso vado e vi lascio in pace ahahaha
Un bacione grande <3
- R.

p.s. Seguitemi su Twitter (@TheSlayerFF) per aggiornamenti sulle mie storie! Ricambio :)

   
 
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