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Autore: MissysP    21/01/2013    3 recensioni
Un'altra ipotesi su come Tony e Pepper potrebbero essersi incontrati. Una festa piena di ricconi galanti e superbi, mentre Tony si destreggia alla perfezione fra di loro, Pepper lo vede per la prima volta.
Ma non sarà da sola e Tony scoprirà qualcosa in più di uno dei suoi amici.
[Pepper/sorpresa; Pre-Pepper/Tony ♥]
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: AU, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Luky bastard


Tony Stark adorava i flash dei giornalisti, adorava essere al centro dell’attenzione.

Con il suo sorriso arrogante e gli occhiali da sole, poco utili visto che era sera tardi, si mise in posa per farsi immortalare dai fotografi. Come succedeva spesso, quando Tony Stark presenziava ad un evento mondano, tutti gli altri passavano in secondo piano e a lui andava più che bene.
“Signore ha già un’ora di ritardo, sarebbe meglio non far attendere oltre i suoi ospiti…” gli ricordò Happy, che era dietro di lui al suo fianco. Happy Hogan era l’unico di cui Tony si fidasse ed era il suo autista, oltre che guardia del corpo. L’unica guardia del corpo e anche a Happy andava più che bene.
“Certo certo… Cortesemente, Happy, parcheggia la macchina. L’ultima volta il parcheggiatore mi ha lasciato un’orrenda striscia sulla carrozzeria della mia adorata bambina” chiese Tony, lanciandogli il mazzo di chiavi. Non attese la sua risposta e continuò a farsi fotografare. Happy con un sospiro d’esasperazione si diresse verso l’auto del suo capo e vi salì, pronto a svolgere il suo dovere.
Nello stesso momento in cui Happy se ne andò, un’auto rossa metallizzata sgommò, facendo la sua entrata. Tony, automaticamente, si voltò e rimase sorpreso nel constatare che alla guida di quell’auto favolosa, una Ferrari, vi fosse una donna, una bellissima donna.
Una donna dai capelli rossi, lunghi e ondulati, un vestito rosso cardinale lungo fino alle caviglie e un paio di scarpe nere aperte e col tacco. Era una visione splendida e sconvolgente. Tony rimase imbambolata a guardarla, mentre con sicurezza passava le chiavi al ragazzo affianco. Senza degnarlo di un altro sguardo si diresse con determinazione verso l’entrata, proprio vicino a Stark. Lui riuscì a notare i suoi occhi color azzurro e labbra da baciare all’infinito. Cercando di sfoderare il suo sguardo da playboy, le sorrise. La donna rispose a quel sorrise ma non si fermò e continuò ad andare avanti.
Tony rimase sorpreso dal suo atteggiamento: nessuna donna aveva mai resistito al suo fascino. Invece lei lo aveva ignorato come qualsiasi altro uomo.
 
Tony continuava a guardarsi attorno, alla ricerca di quella donna che era riuscita a resistergli; ma non l’aveva più vista da quando si era mischiata a quella folla di gente di cui faticava a ricordare il nome.
“Tony?” lo chiamò il socio Obadiah e Tony con riluttanza si voltò verso di lui.
“Che ti prende?” domandò sorseggiando il bicchiere di vino che aveva in mano. Tony sospirò e ritornò a guardare quella folla di persone che chiacchieravano e si divertivano, mentre anche lui si portò il bicchiere alla bocca.
“Ma nulla Oby…” rispose indifferente.
“Hai già puntato gli occhi su qualche bel bocconcino?” domandò l’altro, seguendo il suo sguardo.
“Sì, uno” rispose continuando la sua ricerca.
“Tony!” lo chiamò una voce familiare.
“Rodhey, che piacere…” salutò l’amico stringendogli la mano. Il tenente colonello non sembrava molto felice di trovarsi lì in quel momento, ma Tony lo ignorò. Era la sua festa e, di conseguenza, lui doveva esserci. Il colonello aveva sempre provato una certa avversione per quel genere di feste, perché sapeva come finivano: con Stark ubriaco in qualche stanza d’albergo con qualche sua amichetta e lui doveva recuperarlo, ogni santa volta.
“Certo, certo…” borbottò fra sé e Tony si ritrovò a sorridere. Una cameriera passò lì vicino e Tony si allungò per prendere un bicchiere e poi porgerlo verso il migliore amico.
“Tieni, Rodhes” e l’uomo si ritrovò con le mani occupate.
 
“Signor Stark, che bellissima festa!” esclamò una donna. Trattenendo un sospira l’uomo si voltò con un sorriso di cortesia stampato in faccia. Ma quando si ritrovò davanti la donna che tanto cercava, ne rimase sorpreso.
“Grazie, tesoro” rispose lui e il suo sorriso si trasformò in qualcosa di provocante, come un invito a piaceri proibiti.
“Signor Stark, la prego di non chiamarmi con questi soprannomi inconvenienti” lo rimproverò la donna, con un cipiglio irritato. I suoi occhi celesti lampeggiarono come severo avvertimento di mantenere un certo decoro. Ma Tony non ci badò e ridacchiò divertito, quella donna aveva un temperamento niente male e non sembrava la solita oca giuliva.
“Beh è lei che ha iniziato il discorso…” fece notare il miliardario.
“Veramente io ho solo tradotto per conto del mio capo” lo contradisse la donna, indicando con un cenno della mano verso il vecchio che le stava affianco. Tony proprio non aveva prestato attenzione alla sua presenza, troppo preso dall’angelo che gli stava difronte.
“Oh, salve signor Smith” salutò allungando il braccio. L’altro strinse la sua mano e grugnì, chiaramente irritato da quella mancanza di rispetto nei suoi confronti. Poi incominciò a dire qualcosa in una lingua incomprensibile e la donna incominciò a tradurre.
“Che cosa ha attirato la sua attenzione per dimenticarsi del suo cliente più fedele?” e Tony si trattenne dal scoppiare a ridere. Anche la donna sembrava in leggero imbarazzo e sembrava non gradire quella domanda.
“Ero distratto dalla sua bellissima traduttrice signor Smith. I miei complimenti ha degli ottimi gusti” si complimentò ammirato Stark e lei lo fulminò con lo sguardo e tradusse nuovamente. L’altro annuì soddisfatto e divertito e poi passarono a parlare di affari.
Non ci volle molto prima di concludere un uovo affare e fare contente entrambe le parti e dopo ciò, lei si congedò con la scusa di prendere qualcosa da bere.
“Per caso la festa è noiosa per i suoi gusti?” chiese Tony inseguendola fino al bancone del bar. Lei si sedette sul primo sgabello e lo stesso fece il suo inseguitore.
“Signor Stark lei non dovrebbe intrattenere i suoi clienti?” domandò acidamente lei.
“Ehi ehi… Come siamo aggressive… Le ho fatto qualche torto involontariamente?” domandò Tony sorridendo amabilmente.
“Non ancora…”
“Così è sicura che io mi meriti la sua rabbia già a questo punto?” e lei lo guardò con un’espressione di sarcasmo e poi ordinò qualcosa da bere.
“Qual è il suo nome?” le chiese infine.
“Virginia Potts” rispose svogliatamente, ma lei era una donna educata e rispondeva alle domande.
“Virginia Potts… Potts… L’ho già sentito questo nome… Per caso ci siamo già incontrati?” le chiese.
“No, fortunatamente” sorrise, prendendo il drink che il barman le porgeva.
“Fortunatamente?”
“Se le dico non ancora gradisce di più?” chiese bevendo.
Tony rimase in silenzio e continuava ad osservarla non sapendo che cosa pensare precisamente di quella donna. Era sicura di sé, audace e rispondeva colpo su colpo alle sue frecciatine senza farsi problemi riguardo la sua fama.
“Le chiedo scusa se ho fatto qualcosa che…”
“Pepper!” esclamò una voce sopra tutte le altre voci. E la donna s’irrigidì e si voltò di scatto, sotto lo sguardo perplesso del suo interlocutore. Virginia sorrise e Tony s’irritò da quel spostamento di attenzione verso qualcos’altro che non fosse lui.

“Happy!” disse con tanta felicità e alzandosi dallo sgabello, lasciando Stark da solo e confuso. Happy? Tony non capiva che cosa c’entrasse il suo autista in quel momento. Ma quando la vide fra le braccia di un altro uomo sentì un moto di gelosia dentro di sé. Era già fidanzata? Era incredibile. Certo era una bella donna, ma quando si trovavano con Tony Stark si dimenticavano sempre del proprio fidanzato.
Ma trovò ancora più incredibile il fatto che il fidanzato fosse proprio Happy, quel Happy. Rimase a bocca aperta, ma scosse la testa. Erano solamente amici, null’altro. Certamente Happy non poteva essere il suo fidanzato. Aveva gusti in fatto di donne, ma loro erano solamente amici. Amici.
Non ci credette nemmeno lui e a confutare ogni altro dubbio fu il bacio appassionato che Virginia diede a Hogan, davanti a lui. Quella donna era davvero… Non trovava nemmeno una parola per descriverla. Era completamente diversa, incredibilmente diversa. Fantastica.
La voleva.
“Oh, Happy! Non dirmi che conosci la signorina Virginia Potts” s’intromise Tony, obbligandoli ad allontanarsi fra lor per rivolgere la loro attenzione verso il miliardario. Tony fu felice di aver interrotto quel loro momento così idilliaco.
“Signor Stark vedo che ha già fatto conoscenza di Pepper, mia moglie” disse con imbarazzo l’uomo. Pepper abbracciò Happy per far ben capire il messaggio a Tony.
“Tua… Tua moglie?” ripeté fingendosi sorpreso. “Happy! Non mi hai mai detto che avevi una moglie e per giunta così carina!” esclamò, offeso da quella mancanza di informazioni. Non che gli importasse molto sapere che un suo dipendente fosse maritato con qualcuno, ma sapere che lo fosse con uno schianto di donna era incredibile.
Che fortunato bastardo, pensò fra sé mentre rivolgeva loro un sorrisetto.
“Beh… Ecco…” mormorò il pover uomo, chiaramente in imbarazzo. Ad intervenire in suo aiuto ci pensò la donna.
“Tesoro che ne dici di andare a ballare?” chiese Pepper e Happy annuì, felice di scappare da quella situazione. Presentare la moglie al proprio capo non era usuale e per di più nessuno avrebbe presentato la propria moglie a Tony Stark, visto la sua fama da playboy. Happy guardò negli occhi la consorte e con grande sollievo non sembrava minimamente interessata all’uomo; continuava a guardarlo e sorridergli come se volesse rassicurarlo e gliene fu grato. Fece scivolare una mano sul suo fianco e l’altra le prese la mano, mentre Pepper posò una mano sulla sua spalla.
“Sai, il signor Stark è proprio un uomo… particolare…” disse la donna.
“Particolare?” ripeté il marito.
“Sì, per non dire insopportabile, egoista e… stronzo!” si spiegò con un’espressione di esasperazione e Happy risse divertito. Quella donna era veramente unica e ringraziava il cielo che avesse deciso di sposarlo. Ancora non ci poteva credere di avere una donna così meravigliosa.
“Sì, il signor Stark viene spesso definito in questo modo…” l’assecondò, facendole fare una piroetta. Smisero di parlare di lavoro e pensarono solamente a ballare, mentre Stark li guardava. Sospirò affranto da quella serata e si appoggiò al bancone del bar.
Happy Hogan era un fortunato bastardo, lo doveva ammettere. Ma proprio perché si conoscevano da tanti anni ed era suo amico non poteva in alcun modo cercare di flirtare con sua moglie. Non era così stronzo come lo definivano gli altri.
Tuttavia non poté impedirsi di provare quel pizzico di gelosia nei suoi confronti. Avere affianco una donna come Virginia ‘Pepper’ Potts sarebbe stato fantastico. Anche se non poteva vantarsi di conoscerla, quei pochi minuti trascorsi insieme gli avevano fatto ben comprendere che in lei c’era qualcos’altro, c’era ben di più che in altre donne.
 
“Happy che ne diresti di proporre a tua moglie di diventare la mia segretaria?” domandò di ritorno dalla festa. Happy faticava a creder che il signor Stark non avesse deciso di intrattenersi con una donna, o due se non di più, e di ritornare, per giunta, sobrio proprio alla sua dimora. Ma quando il miliardario aveva proposto quell’offerta al suo autista, lui aveva frenato di colpo. Fortunatamente Tony aveva allacciato la cintura, consapevole di una reazione simile, e aveva evitato di andare a sbattere contro il parabrezza dell’auto.
“Mi scusi” si affrettò a dire, per riprendere a guidare e cercando di non essere così rigido. Pepper che lavorava per Stark? Avrebbe preferito di no ma l’altro non sembrava gradire quella risposta.
“Non credo che mia moglie accetterebbe…” disse comunque. Non voleva che lei si avvicinasse a lui; non ci teneva proprio mettere alla prova la fedeltà della donna. Non ci teneva proprio.
“Beh non gliel’ha nemmeno chiesto…” rispose sorridendo.
“Mia moglie adora il suo lavoro e non credo che o lascerebbe… Ma comunque potrei chiederglielo” disse guardando l’espressione del superiore. Sospirò sconfitto, sperando solamente che tutto andasse per il modo migliore.
“Suvvia Happy non fare quella faccia. Ti prometto che mi comporterò in modo impeccabile con la sua consorte; anche se, con tutta probabilità, non avrà problemi a tenermi testa” lo rassicurò. Happy annuì solamente ma non del tutto tranquillo.
Era certo che tutto sarebbe andato storto, un passo alla volta. Tutto sarebbe degenerato fino al peggio; ma non disse nulla. Ingoiò quella proposta senza fare ulteriori commenti e prestò attenzione alla guida. Gli rimase solamente la speranza che lei rifiutasse quella proposta.
Tony sorrise con trionfo.
 
La previsione di happy era corretta. Pepper aveva accettato quel lavoro, sebbene il marito le aveva chiesto di non farlo. Ma lei era stufa di passare più tempo da sola che con il marito. Ma da quando aveva accettato, le cose avevano incominciato a degenerare.





































Angolo autrice
Pensavate che me ne fossi andata vero? ^^
Bene, mi ero ripromessa di pubblicare un cualcosa che si avvicinasse anche al mondo dei fumetti.... Non so se ci sono riuscita a pieno. Comunque poi non ho potuto rinunciare ad inserire accenndi Pepper/Tony
♥ 
Happy è simpatico e mi dispiace che non abbia un gran ruolo all'interno del film o del fumetto, ma è così che gli autori/proprietari hanno voluto... Beh...
Comunque credo che non ci sia null'altro da aggiungere... Ah, non badate ad eventuali errori di battitura o grammatica, mi scappano sempre xD
Un grandissimo bacione e a presto! :)
Missys
  
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