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Autore: onedsavedme_    21/01/2013    1 recensioni
«Non ti amo, Lexie.» mi confessa fuori dall’ospedale. «Ora sto con Julia. Ora amo lei.» conclude sorridendomi.
Cosa sorridi a fare?
Non vedi che fa male?
Non vedi che mi hai spezzato il cuore?
«Ah, okay.» dico diventando rossa.
«Se vuoi, possiamo rimanere am..»
«No, lascia stare. Fa come se io non ti avessi detto niente, per favore.» confesso sentendo bruciare gli occhi.
«Okay, come vuoi.» sorride concludendo la frase.
Quel sorriso, quanto lo amo.
Ma non lo capisce.
Non capisce che ora sto male, vorrei solo non aver detto niente.
Vorrei solo.. scomparire.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lexie Grey, Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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i've lost my soulmate. 







«Ti amo. Oh, mio Dio, è uscito. E' decollato dalla mia faccia come se fosse, tipo un, io, io ti amo. E' solo che, oddio, l'ho fatto di nuovo. Io, io, io ti amo. E' così. Ti, ti amo e basta. E ho cercato di non dirtelo, ho cercato di reprimerlo, di ignorarlo e di non dirlo. E Jackson è un ragazzo straordinario. Lo, lo è, ed è, lui è fantastico, e, ed è più giovane di te, non è nonno di nessuno, non ha figli con le sue migliori amiche lesbiche, ed è un Avery, e, e a lui piacevo, sai? Gli, gli piacevo davvero. Ma non avrebbe mai funzionato. Perchè io amo te. Sono davvero innamorata di te. E tu, tu, tu sei dentro di me. È, sei come, è come se tu fossi una malattia. Come se fossi stata contagiata da Mark Sloan. E non posso, non riesco a pensare a niente e nessuno, non riesco a dormire. Non riesco a respirare. Non riesco a mangiare. E ti amo. Io, ti amo sempre, ogni minuto di ogni giorno. E io, io, ti amo. Oddio, è così bello, averlo detto finalmente che, io, mi sento molto meglio. Ti amo.» mi lascio scappare dalla bocca tutto questo in cinque secondi, mi sono liberata, tenevo tutto ciò chiuso, custodito dentro di me e stava diventando un peso enorme per il mio cuore.
«Non ti amo, Lexie.» mi confessa fuori dall’ospedale. «Ora sto con Julia. Ora amo lei.» conclude sorridendomi.
Cosa sorridi a fare?
Non vedi che fa male?
Non vedi che mi hai spezzato il cuore?
«Ah, okay.» dico diventando rossa.
«Se vuoi, possiamo rimanere am..»
«No, lascia stare. Fa come se io non ti avessi detto niente, per favore.» confesso sentendo bruciare gli occhi.
«Okay, come vuoi.» sorride concludendo la frase.
Quel sorriso, quanto lo amo.
Ma non lo capisce.
Non capisce che ora sto male, vorrei solo non aver detto niente.
Vorrei solo.. scomparire.



La sveglia suona. Un’altra giornata sta per incominciare. Tolgo con malavoglia il piumone dal mio corpo e mi fiondo in doccia. Faccio scorrere l’acqua calda sul mio corpo per poi insaponarlo e risciacquarlo. Asciugo velocemente i capelli e vado a vestirmi, infine esco di casa ed metto in moto la macchina. Oggi devo controllare la signora James, tutto il giorno, quindi dovrò stare in sala rianimazione tutto il giorno. Non posso desiderare giornata migliore. Timbro il cartellino ed entro nello spogliatoio infilandomi la divisa azzurra ed il camice bianco. Metto il mio cartellino nel taschino con delle penne. Un sospiro, ed esco. Afferro la cartella della signora James e subito vedo Derek uscire dall’ascensore.
«Ehi, stai andando dalla signora James?» mi dice fermando il mio braccio.
«Si, devo stare con lei tutto il giorno, quindi..»
«No, oggi non sei con me. Con me c’è la Kepner, quindi..» sfila la cartella dalle mie mani e se la porta via con se.
“Grandioso.” Penso incamminandomi verso il capo, ormai Webber non è più il capo ma continuo a chiamarlo così. Gli chiedo a chi sono assegnata, e dopo aver controllato due volte il tabellone mi manda in pronto soccorso. Mi avvio al pronto soccorso ed afferro una cartella. Nel giro di due secondi, entra subito una barella, il caso sembra grave. Non devo seguire nessun specializzando, quindi me lo sogno quel caso. Ha la faccia ustionata, il cranio mezzo aperto e circa una ventina di fori sul torace. Chiunque abbia fatto tutto ciò, lo voleva morto.
«Mi serve uno specializzando.» urla all’infermiera il dottor Sloan correndo nella sala traumi uno. Jeky, l’infermiera, mi osserva. No. Non voglio andarci. Non voglio stare in una stanza, da sola, con lui. Non voglio.
«Mi servono due mani in più!» urla, il dottor Hunt dalla stessa sala. Jeky continua a fissarmi.
«Okay, okay, vado io.» sbuffo ed entro in quella sala. «Cos’abbiamo?» dico infilandomi i guanti.
«Tieni premuti questi tre fori, ben premuti Grey.» Mark è a dieci centimetri da me. Riesco a percepire il calore del suo corpo. Il dottor Hunt sparge sul paziente una polvere che trattiene l’emorragia per circa un’ora.
«Sloan, riesci a togliere l’ustione su quel volto in un’ora?»
«Che domande, sono un dio io, Owen.» commenta, come al solito, sarcastico. Faccio per togliere i guanti, ma la sua voce mi ferma.
«Mi servono due mani in più Lexie, rimani qui per favore.» Sospiro di sollievo e ritorno dal paziente. Silenzio totale, è davvero imbarazzante.
«Allora, come va?» domanda cercando di fare conversazione.
Tentativo inutile.
«Mi manca lo zigomo, e ho finito.» Ride.
«Non parlavo del paziente.» Silenzio.
Preferisco non rispondere.
Arriviamo tutti e due all’estremità del mento, e tocca la mia mano. Sento una scarica di brividi dietro alla schiena e cerco di non pensarci. Al solo tocco, al suo tocco, sento i brividi. Vorrei lasciare la pinza, togliere mascherina e guanti ed abbracciarlo e baciarlo. Ma non posso, non mi ama, e io farei solo la figura da scema. Tolgo la mano e poso la pinza.
«Ho finito.» commento togliendomi la mascherina.
«Lexie..» il mio nome, pronunciato da lui. Mi giro, incrociando le braccia.
«Mi.. mi manchi.» dice tutto d’un colpo guardandomi negli occhi. «Ti chiedo scusa per ciò che ho d..»
«No, Mark, non dire niente.» commento uscendo dalla sala traumi.
Chiudo gli occhi sospirando, poi mi dirigo verso gli spogliatoi. Il cercapersone suona, quindi, cambio direzione e mi avvio nella sala conferenze. Dietro di me c’è Mark, lo sento, riconosco la sua camminata anche ad occhi chiusi. Mi sorpassa, e mi riempie del suo profumo.
«Abbiamo due gemelle da operare. Ci serve tutto l’aiuto necessario.» dice il primario di un altro ospedale.
«Ci serve un neurochirurgo, un chirurgo plastico, un cardiochirurgo, un chirurgo generale e un chirurgo pediatrico e mani in più.» commenta, poi se ne va.
«Okay gente vi dico chi salirà su quell’aereo.» dice il dottor Hunt afferrando una cartelletta.
«Neurochirurgo, Derek. Chirurgo plastico, Mark. Cardiochirurgo, Cristina. Chirurgo generale Meredith. La Bailey e la Altman non possono venire, e vi hanno nominato loro. Arizona, ovviamente, e Lexie.» mi nomina. «Ci servono le tue mani.» annuisco e seguo tutti gli altri nello spogliatoio per recuperare le borse. Afferro la mia, e mi scontro con Mark. Perdo l’equilibrio, ma lui mi afferra il braccio e torno al mio normale baricentro. Sorride. Non puoi sorridermi Sloan. Non puoi farmi innamorare di più di quanto lo sono ora. Semplicemente, non puoi. Cerco di sorridergli, ma mi compaiono solo delle grosse chiazze rosse sulle guance. Sembra divertirlo, perché sorride girandosi dall’altra parte.
Arriviamo in aereo porto e saliamo sul nostro aereo privato dell’ospedale. L’unico posto rimasto è quello di fianco a Mark. Si alza per farmi passare e io mi sedio. Continua a fissarmi, non riesco a ricambiare lo sguardo però. Il pilota ci annuncia che ci sono delle perturbazioni, infatti le sentiamo perché l’aereo traballa un po’. Poi, l’aereo incomincia a scendere, vuoto d’aria.
«Allacciate le cinture di sicurezza, dobbiamo effettuare un atterraggio di emergenza!» urla il pilota. Mi giro dalla parte di Mark, e i nostri occhi si incrociano e si perdono tra di loro. Ho il cuore che batte a mille, e l’aereo continua ad abbassarsi provocando vuoti d’aria incredibili. Afferro la mano di Mark e.. niente, il buio attorno a me.

Apro gli occhi a malapena, non mi sento più le gambe e il braccio sinistro penso non sia più con me. Ho l’ala dell’aereo addosso a me, provo a guardare altrove e vedo solo pezzi dell’aereo e urla. Si, penso proprio di sentire le urla di Arizona.
«Aiuto.» cerco di dire, ma esce solo un lieve suono dalla mia bocca. Respiro con molta fatica, ho un’enorme pneumotorace, lo so. Adocchio la cintura dell’aereo, lo afferro e con estremo dolore lo sbatto sul pezzo di aereo addosso a me.
«Avete sentito?» dice Cristina. Riesco a riconoscere la sua voce. «Viene da li.» conclude indicando, penso, dalla mia parte.
«E’ Lexie.» afferma Mark correndo verso di me.
Mi vede, e si sdraia subito controllando il mio battito.
«Avanti, serve un kit per pneumotorace. Cristina, va a prenderlo.» lei esita, lo capisco, morirò, è uno spreco inutile.
«Cristina corri!» urla con gli occhi spalancati.
«Arrivo subito.» commenta Cristina guardandomi con le lacrime agli occhi.
Meredith va a cercare Derek e rimaniamo solo io e Mark.
«Starai bene.» dice Mark guardandomi.
«Mark.»
«Cristina sarà qui a momenti.»
«Mark..» cerco di parlare.
«Tornerà. Ti stabilizzeremo e starai bene, ok?»
«Mark..» inutile.
«Ancora qualche minuto, ok? Sarà qui a minuti.»
«Mark. Sto, sto morendo.» riesco finalmente a dire.
«No invece.» sempre il solito che nega tutto.
«Sì. Ti prego, dì, dì a Meredith che le voglio bene. E che è stata una brava sorella. Ti prego, di’ a mio padre..»
«Non stai per morire. Andrà tutto bene.» dice con le lacrime agli occhi.
«Stringimi la mano.» dico allungando la mia.
«Non ti stringerò la mano, perché non stai per morire.»
«Stringimi la mano.» insisto.
«No. Non morirai. Mi hai sentito? Non morirai oggi.» dice alzandosi da terra. Prova a spostare con tutte le sue forze l’aereo sopra di me, ma procura ancora più dolore.
«Ti amo..» dice sdraiandosi difronte a me prendendomi la mano.
«Non devi dirlo solo perché te l’ho detto io.» cerco di dire, sforzando un sorriso.
«Ti amo. Ti ho sempre amato. Ti amerò sempre.» alcune sue lacrime scendono da entrambi gli occhi. Sta parlando con il cuore, finalmente, ammette.
«Davvero?» cerco di sorridere, ma appare solo un sorriso pieno di dolore.
«Sono sempre stato innamorato di te. Quindi devi restare viva. Possiamo, possiamo sposarci. E tu, tu diventerai un chirurgo fantastico. E poi avremo due o tre bambini.» dice orgoglioso delle sue parole.
«So-Sofia avrà dei fratellini.» provo a dire con quel filo di voce che mi è rimasto.
«Sì. Una sorellina e due fratellini.» sorride.
«Sembra bello.» ricambio il sorriso nascondendo il dolore.
«Saremo felici, Lex. Tu e io. Avremo la vita migliore del mondo insieme, Lexie. Saremo felicissimi. Non puoi morire, capito? Non puoi morire. Perché siamo destinati a stare insieme. Siamo destinati a stare insieme.» dice tra le lacrime.
Non ci sono parole più vere. Ci amiamo, siamo sempre stati destinati a stare insieme.
«Destinati a stare insieme.» sussurro prima di perdere completamente il respiro.
Lo guardo, provo a sorridere ma non ci riesco. Qualcuno mi sta tirando, qualcuno mi sta togliendo questa vita. L’ultima cosa che ho visto è lui. Potrò sorridere altrove. Potrò vivere senza dolore. Ma il dolore c’è sempre perché, lui non è con me. Per ultimo ho visto lui, l’amore della mia via.
«Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo. Ti amo.» sussurra Mark, baciandomi la mano e coprendo il suo viso tra le lacrime.

Vedo tutto da quassù. Tutti piangono la mia morte, anche se continuano ad andare avanti. Passo tutto il giorno nella stanza di terapia intensiva di Mark, pregando che si risvegli e che andrà tutto bene.
Falso.
Continua a peggiorare. E se entro le cinque non si sveglia, dovranno staccare la spina e lasciarlo andare, forse da me.
Sono le cinque passate, quando il capo Webber stacca la spina. Mark si spenge lentamente provocando infinite lacrime sul volto di Callie e Derek. Piango anch’io. Passano dieci minuti, e me lo ritrovo affianco.
«Siamo destinati a stare insieme.» mi dice sorridendo.
«Destinati, sempre.» Afferra i miei fianchi, e mi bacia.








-Nota dell'autrice.
Salve a tutti! Ho scritto questa one shot ieri sera, e volevo condividerla con voi. Non è uno dei miei argomenti preferiti, ma dato che ieri pomeriggio ho visto quell'episodio, mi sentivo ispirata per scriverlo secondo la mia opinione.
Come vedete, dei fatti sono diversi dal telefilm.
Spero vi piaccia. Accetto tutte le critiche, anche quelle negative.
Pace e amore sistah c:
  
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