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Autore: Sybil Blues    21/01/2013    3 recensioni
Narcissa non è più sola, sono in tre adesso. Lei, Lucius e qualcuno che suo marito non sembra essere felice di attendere.
AVVERTENZE: Potrebbe contenere scene erotiche.
E tra l'altro NON è una raccolta di one-shots. E' una long nata come oneshot, ma sono incapace e non riesco a reimpostare le caratteristiche. Però spero che qualcuno la leggerò lo stesso.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Quella mattina, Malfoy Manor era illuminata dal sole e dalla gioia della padrona di casa. La sua felicità si poteva leggere negli occhi che, contratti, sprizzavano luce, dalle fossette che scavavano le guance e dalle mani, che sembravano rincorrersi. Solo suo marito sembrava non essersene accorto.
Narcissa scese le scale quasi di corsa e corse in sala da pranzo. Lucius, chino sulla Gazzetta del Profeta, era più bello che mai. Il sole che filtrava dall'ampia finestra risaltava i tratti decisi del suo volto, un ovale perfetto, e la sua chioma color dell'oro. Sua moglie gli si avvicinò trepidante, guardandolo di sottecchi e si sedette, aspettando che alzasse lo sguardo azzurro. L'odore proveniente dalla cucina sembrava particolarmente penetrante.
«Buongiorno, tesoro» disse Lucius qualche istante dopo. «Sei particolarmente bella, stamattina» Narcissa gli sorrise, radiosa, continuando a fissarlo, a bearsi della sua presenza.
«Sono incinta!» esclamò, alzandosi per tuffarsi fra le braccia di Lucius. L'abbraccio che desiderava tardò qualche istante.
«Meraviglioso!» rispose l'uomo. Narcissa, la testa seppellita sul suo petto, non si accorse dell'espressione che gli tormentava il volto.
«Devo andare, adesso»

La voce del marito le giunse fredda e lontana. Sciolse l'abbraccio, una domanda muta e incredula negli occhi.
«Cerca di capire, cara. Dopo avremo tutto il tempo per festeggiare, ma stamattina ho delle faccende importanti da sbrigare» farfugliò, indifeso davanti ai suoi occhi accusatori. Sapeva già cosa stava per succedere, per l'ennesima volta.
«Importanti? Più di tuo figlio?» sibilò lei, il volto percorso dal dolore. Improvvisamente, aveva freddo. Dentro. Si portò le mani al ventre.
«Cissy, ne abbiamo già parlato. Il Signore Oscuro...» La donna alzò una mano, come a respingere le sue parole. Tentò di dominare la rabbia. Lucius, di nuovo, stava dimostrando come Lord Voldemort si fosse insinuato lentamente in quella casa, nei loro baci, nel loro letto. E la stava trattando come una bambina. Cissy, come la chiamava sua madre, o come la chiamava Bellatrix quando voleva persuaderla a far parte dei suoi sporchi giochi.
Agli occhi di suo marito non era altro che una bambina viziata e capricciosa, che voleva costringerlo a giocare con la bambola nuova che reggeva fra le mani.
«Sono sicura che il Signore Oscuro sarà lieto della notizia che ti ho appena comunicato, e che sarà felice di concederti del tempo per stare con me» Si sforzò di increspare le labbra tremanti in un sorriso.
Lucius strinse le braccia della moglie, sfiorandole la fronte con un bacio.
«Fra nove mesi» mormorò.
«Certo» ribattè. «Nel frattempo, potresti sposarti con lui, mentre io cerco un padre per questo bambino»
Il volto di Lucius divenne bianco di livore. Non ammetteva che si scherzasse sull'argomento.
«Non osare»
«Non trattarmi come una bambina»
«Ti comporti da tale»
Narcissa fece un ultimo sforzo per non piangere.
«Lucius» lo supplicò, la sua mano sulla guancia di lui «Ti prego, stamattina resta con me. Resta con noi» Le sue labbra bianche scivolarono sul collo del marito, cercarono la sua bocca impassibile, mentre le sue mani si insinuavano fra le sue gambe. Lucius accarezzò la veste azzurra e impalpabile della moglie e si irrigidì al contatto con i suoi capezzoli turgidi, al suono della voce languida che sussurrava il suo nome.
«Prendimi qui, adesso se vuoi. Ma resta» Narcissa si sdraiò sul tavolo prontamente sparecchiato dagli Elfi, le gambe aperte, pronta ad accoglierlo.
Lucius lasciò la stanza senza una parola.
Sua moglie giurò che avrebbe amato quel figlio abbastanza per entrambi mentre, portandosi le ginocchia al petto, si abbandonava silenziosamente al pianto.
 



MIO ANGOLINO: One shot uscita così, dopo infruttuose ore di studio di matematica. Non so se continuarla... Attendo le vostre opinioni! Sybil
  
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