Masochista
Sei
un masochista, Abarai.
Gridi
contro il
cielo e poi saresti disposto a strapparti i capelli pur di tacere il
dolore;
ingoieresti fino all'ultima goccia ogni tua lacrima e verseresti nel
cielo il
tuo sangue, per quello sprazzo di orgoglio che gelosamente conservi.
Però
lo butti via.
Vieni
sconfitto e
la tua dignità è imprigionata.
Il
pianto, un
singhiozzo e una preghiera disperata prudono e grattano contro la tua
gola, ma
deglutisci.
Mandi
tutto giù.
Ed
il tuo sguardo è
accecato dall'ira.
Un
ringhio sfugge
alle tue labbra -ti soffoca, e sei pronto
a morire d'asfissia-, quindi chini il capo.
Obbedire
agli ordini?
Puoi
farlo.
Insubordinazione?
Ti
eccita.
È
un confine, un
limite sul quale siedi, in attesa.
Saggezza
ed idiozia
ti corteggiano.
La
prima bacia le
tue labbra, la seconda è a cavalcioni su di te e vuole prenderti.
Selvaggi,
gli occhi
guizzano dall'una all'altra creatura.
Timorosi,
si
chinano.
Tristi,
fuggono.
Poi
sei solo.
Il
sangue ti pulsa
nelle orecchie.
Il
cuore scalcia
furioso.
Il
tuo animo è
esausto, mentre nascondi il tremore delle membra a brandelli -ogni tatuaggio un traguardo, ogni tatuaggio
una cicatrice, ogni tatuaggio un pezzo del tuo spirito che svanisce e
che vuoi
ricordare.
Torturati.
Cadi.
Spezzati.
Collassa.
E
sotterra te
stesso in un cimitero di desideri mai espressi -o realizzati, o
contemplati.
Circondato
dalle
indecisioni, stuprato dai dubbi, sei puttana di una mente che ti fotte
con
sadismo.
Dipendente
dai tuoi
fallimenti, mascheri con un sorriso tronfio tutto il marcio che si
accumula e
deperisce dentro te.
Senti
di essere
putrefazione -allontanati.
Accumuli
esasperazione -isolati.
Poi,
impugna la
Zanpakuto, morditi la lingua ed esplodi:
"Bankai!
Hihio Zabimaru!"
Sei
forza distruttrice.
Potresti
stringere
il mondo fra le tue zampe sanguinanti e frantumarlo con un sorriso.
Sei
forza distruttrice
-sì, ma non è abbastanza, povero sciocco.
Gli occhi sono ciechi.
La
presa sulla spada è salda.
Vomiti
sangue.
La
presa sulla spada è salda.
Sei
giullare di un
reame di carne macellata.
La
presa sulla spada è salda.
Ma
le tue gambe
cedono ed il freddo ti avvolge con dolcezza.
Il
respiro si fa
sottile come un soffio e non ci sono né voci, né grida, né orizzonti o
esplosioni lontane.
Sei
un masochista,
Abarai.
Perché
non ti poni
limiti ed il tuo più grande ostacolo è una vita -una
morte- che non riesci a controllare del tutto.
Allora,
continua
pure ad ululare alle stelle, alla luna, al firmamento intero.
Lascia
che la tua
gola vada in fiamme.
E
sorridi pure come
un pazzo, mentre dentro ti frantumi, e poi risorgi per andare avanti e
lottare.
Non
cedere.
Non
rannicchiarti
su te stesso.
Apri
gli occhi.
Colpisci.
Liberati.
Sii
masochista, Renji.
Continua a vivere.
*Owari*
Questa flash-fic è
nata praticamente per
caso, in un momento di riflessione, mentre, dopo un po' di tempo, sono
andata a
sfogliare i primi volumetti di Bleach.
Renji è un personaggio
che amo dal più profondo del cuore e da qualche tempo provavo
il desiderio di farne una analisi.
Spero che la fic possa
esservi piaciuta e, se dovessi porla in un momento preciso
del manga, direi
durante il risveglio di Abarai dopo la sconfitta contro Byakuya, quindi
nella
Saga della Soul Society, già! ^^
Bhé, aspetto
le vostre eventuali opinioni! ^ò^
Grazie mille per aver
letto! =)
Un bacio, alla
prossima!
Iria.
EDIT: questa fanfiction si è qualificata al quarto posto alla seconda edizione del contest "L'emozione non ha... fandom!" indetto da Fefy_07. Inoltre, è vincitrice anche del premio speciale per lo stile!