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Autore: kogarashi    11/08/2007    8 recensioni
Esiste da tempi immemorabili una leggenda narrata di generazione in generazione, di padre in figlio di un castello, un castello incantato, protetto da tre dragoni imponenti, le cui squame davano vigore e prosperità all’intero mondo. Un castello che, narra la leggenda apparisse ogni mille anni, e che rilucesse dei sette colori dell’arcobaleno, e che ogni notte di ogni mille anni apparisse nel mare, portando con se amore…ma anche disperazione…un castello fatato…ma anche maledetto…al cui interno sorgeva uno splendido arazzo intarsiato d’oro, vicino alla quale era posata una bara fatta di cristallo, dove al suo interno il vetro proteggeva una creatura di pura bellezza…una creatura dormiente dall’alba dei tempi, che aveva mantenute intatte le proprie sembianze…nell’attesa del ritorno del suo antico amore… Questo…è Dark Dragon…
Genere: Romantico, Dark, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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THE DARK DRAGON

THE DARK DRAGON

 

Esiste da tempi immemorabili una leggenda narrata di generazione in generazione, di padre in figlio di un castello, un castello incantato, protetto da tre dragoni imponenti, le cui squame davano vigore e prosperità all’intero mondo. Un castello che, narra la leggenda apparisse ogni mille anni, e che rilucesse dei sette colori dell’arcobaleno, e che ogni notte di ogni mille anni apparisse nel mare, portando con se amore…ma anche disperazione…un castello fatato…ma anche maledetto…al cui interno sorgeva uno splendido arazzo intarsiato d’oro, vicino alla quale era posata una bara fatta di cristallo, dove al suo interno il vetro proteggeva una creatura di pura bellezza…una creatura dormiente dall’alba dei tempi, che aveva mantenute intatte le proprie sembianze…nell’attesa del ritorno del suo antico amore…

 

Questo…è Dark Dragon…

 

“Un giorno tornerò…e tutto questo sarà nostro…per sempre…”

 

 

 

*

 

 

I nostri amici stavano dirigendosi verso la città costiera di Veilstone City dove ormai il nostro 15enne Ash si apprestava a combattere per ottenere la sua terza medaglia. La città si affacciava proprio su un piccolo golfo dove Ash, Brock e la nuova compagna di viaggio Dawn, una ragazzina alquanto eccentrica di 10 anni dai capelli blu, avevano deciso di sostare fino alla nuova partenza. Dawn era una coordinatrice di pokèmon, o meglio, questo era il suo sogno, seguire le orme della madre, anch’essa un tempo bravissima coordinatrice. La ragazzina guardava con estrema dolcezza il fiocco donatale dalla madre proprio la mattina della sua partenza. Quel piccolo regalo la spronava ad andare avanti, nonostante le difficoltà che a volte, lei e gli altri due membri del gruppo incrociavano sul proprio cammino.

 

“Siamo arrivati! Guardate si inizia ad intravedere il mare!” disse Dawn correndo verso le porte della città ridendo felicemente piroettando come solo lei sapeva fare.

 

“Sempre iperattiva eh?” disse Brock, il ragazzo più grande e dalla carnagione scura mentre teneva in braccio la piccola Happiny, pre evoluzione di Chansey, il pokèmon uovo nato dall’uovo vinto alla conferenza che si era tenuta poco tempo prima nella città di Eterna City.

 

Dawn si voltò sorridendogli soddisfatta, dopodichè si rimise in cammino canticchiando.

 

“Pronto per la prossima medaglia Ash?” chiese Brock guardando l’amico fiero.

 

“Mai stato così pronto Brock! Io e Pikachu siamo pronti per fare vedere di che pasta siamo fatti! Non è vero Pikachu?”

 

Il piccolo pokèmon simile ad un roditore giallo con la coda a fulmine e le pomelle rosse squittì tutta la sua approvazione, mentre come al solito restava appollaiato sulla spalla del suo allenatore dai capelli corvini.

 

Il trio arrivò nel centro cittadino e dopo una veloce guardata alle bancarelle del mercato si avviarono , come da abitudine, verso il Centro medico per Pokèmon della città, dove una gentile infermiera Joy mostrò loro la stanza dove avrebbero passato la notte.

 

“Luce dei miei occhi! Dimmi che insieme brilleremo ballando insieme la danza dell’amore!” disse Brock piroettando dall’infermiera e prendendole le mani.

 

Brock era fatto così, un tipo normale e molto saggio, che se vedeva qualche ragazza carina, o più semplicemente una persona di sesso opposto giovane doveva per forza provarci, perdendo completamente la ragione e diventando praticamente un maniaco.

 

“Happy!” gridò infastidita Happiny lasciata a terra dal suo per così dire “papà” e così imbronciata lo sollevò di peso portandolo via dalla povera infermiera che guardava ancora il ragazzo stranita.

 

Nonostante Happiny fosse solo un pokèmon baby, aveva la straordinaria capacità di usare la mossa “Forza”, che usava sempre per sollevare Brock o lanciarlo via ogniqualvolta ci provasse con qualche ragazza. Come se la cosa le desse fastidio. In questo ricordava molto Bonsly, la pre evoluzione di Sudowoodo che ogniqualvolta Brock mostrava attenzioni verso qualcuno che non era lui iniziava a piangere e a fare i capricci, fino a spingere con tutta la forza che aveva il povero Brock, che regolarmente si faceva un gran male. Ma questo era il passato, ora Bonsly si era evoluto in Sudowoodo, e il suo posto era stato per così dire preso dalla tenera Happiny.

 

Dopo aver sistemato le cose nella stanza affidatagli dall’infermiera Joy il trio decise di andare a fare un giro per visitare la città.

 

Ash come al solito propose di andare a vedere la palestra della città, dove il giorno dopo si sarebbe tenuto il suo incontro per la conquista della terza medaglia.

 

“Ma mi spieghi che fretta hai? Tanto la palestra la vedrai domani no?” disse Dawn contrariata sbuffando.

 

“E a noi che vuoi che interessi di andare a vedere di nuovo le bancarelle del mercato? A noi queste cose non interessano! Dico bene Brock?” disse Ash arcigno voltandosi verso l’amico che però stava guardando nella direzione del mare.

 

“Brock? Ehi! Sto parlando con te! Mi ascolti?” disse Ash sventolando la mano davanti alla faccia dell’allevatore di pokèmon.

 

“Scusami Ash” disse Brock incamminandosi verso la scogliera. Ash e Dawn si guardarono confusi decidendo di seguirlo.

 

Arrivati al promontorio capirono cosa avesse Brock, una ragazza dai lunghi capelli castani stava guardando il mare, che riluceva di un colore rossastro grazie alla luce del tramonto.

 

“Mi scusi?” disse Brock con gli occhi a cuore.

 

La ragazza si voltò rivelando un volto triste e preoccupato, così tanto che Brock diventò serio, decidendo di non fare lo stupido.

 

“Chi siete?” chiese la ragazza.

 

“Io sono Ash Ketchum e lui è il mio amico Pikachu”

 

“Pika!”

 

“Io sono Dawn, piacere”

 

“E io…Brock…”

 

La ragazza salutò tutti i ragazzi dolcemente.

 

“Possiamo sapere il tuo nome?” chiese Brock.

 

“Non dovreste trovarvi qui” rispose lei semplicemente guardando specialmente Dawn “Non dovete avvicinarvi al mare”

 

“Eh?” chiese Ash sorpreso da quella risposta.

 

“Stanotte, qualunque cosa accada, qualunque rumore voi sentiate, rimanete nel vostro alloggio, non avvicinatevi al mare…per stanotte” disse la ragazza dopodichè se ne andò lasciando i tre sorpresi e confusi per quello strano incontro.

 

“Perché non possiamo avvicinarci al mare?” chiese Dawn.

 

“Non lo so…ma la cosa non mi piace” disse Brock serio.

 

 

*

 

 

“Chissà perché quella ragazza ci ha detto di stare lontani dal mare” disse Dawn seduta a gambe incrociate sul letto, intenta a giocherellare con Piplup, un pokèmon azzurro simile ad un pinguino.

 

“Io sono curioso, e se andassimo a dare un’occhiata?” propose Ash.

 

“Ma non possiamo!” disse Dawn.

 

“Prima di agire aspettiamo di sentire qualcosa” disse Brock.

 

La sera e l’oscurità calarono presto, e i nostri amici dimenticarono presto l’incontro con la misteriosa ragazza, troppo presi a parlare del loro viaggio, dei pokèmon e degli allenamenti in vista dei prossimi incontri.

 

Dopo cena, troppo stanchi per fare dell’altro, decisero di andare a dormire, visto che il giorno dopo si sarebbero dovuti svegliare presto.

 

Fu verso mezzanotte che però furono svegliati di soprassalto da delle grida provenienti dalla strada. Corsero subito fuori dal centro pokèmon e si pietrificarono di fronte alla scena.

 

Centinaia di persone correvano a destra e a manca con le facce terrorizzate urlando come matte e cercando rifugio ovunque.

 

L’infermiera Joy, svegliata anch’essa da quelle urla uscì fuori per vedere cosa stesse succedendo e  sussultò spaventata di fronte a quella scena. Ma ciò che colpì veramente i tre ragazzi furono le strane luci colorate  che si stagliavano in cielo, come una grande aurora boreale.

 

“E’ incredibile! Sembra la fine del mondo!” disse Brock.

 

“Guardate! Quelle persone stanno fuggendo via dal promontorio!” disse Dawn indicando alcune persone che fuggivano terrorizzante proprio da quella direzione.

 

“Andiamo!” disse Ash mettendosi a correre veloce verso il promontorio dove poche ore prima erano stati, e appena arrivati rimasero di sasso. La strana aurora boreale che si trovava in cielo non era altro che uno strano riflesso che andava via via ingigantendosi in mare. Strane luci colorate, simili a sfere incandescenti formavano strani disegni sulla superficie marina, iniziando ad increspare le onde del mare a tal punto che in poco tempo il suo livello crebbe fino a trasformarsi in una vera e propria tempesta marina.

 

“Che diavolo sta succedendo?” urlò Brock tentando di parlare con i due amici, che nonostante fossero vicino a lui non riuscivano a sentirlo a causa del forte vento e della pioggia che aveva iniziato a cadere.

 

“Che cosa ci fate qui? Mi sembrava di essere stata chiara! Non dovevate venire qui!” disse la ragazza dai capelli castani dirigendosi verso di loro.

 

“Che sta succedendo?” chiese Ash proteggendo Pikachu come meglio poteva dalle sferzate di vento.

 

“Sta tornando…dopo mille anni la leggenda si avvererà!” disse la ragazza voltando il suo sguardo verso il mare.

 

“Di che stai parlando?” disse Brock.

 

La ragazza indicò un punto nel mare dove la luce, sia marina che quella del cielo stava convergendo, e improvvisamente dalle acque emerse una strana struttura galleggiante, che riluceva di una miriade di colori. Un palazzo di cristallo.

 

“E’ impossibile!” disse Dawn sconvolta da ciò che stava vedendo.

 

“Magari lo fosse, invece è tutto vero…” disse la ragazza.

 

Improvvisamente un onda più forte delle precedenti gli investì catapultandoli prima verso l’entroterra e poi risucchiandogli nel mare.

 

Fortuna volle che riuscirono ad aggrapparsi ad uno scoglio, tentando in tutti i modi di rimanere aggrappati ad esso per non essere trascinati via dalla forte corrente.

 

“Vai Mylotic! Placa questo inferno!” gridò la ragazza lanciando una sfera pokè dalla quale uscì un pokèmon magnifico ed imponente, un pokèmon d’acqua che s’intonava perfettamente ai colori del palazzo.

 

Il pokèmon vorticò su se stesso, creando un gigantesco mulinello, in modo da bloccare le onde che altrimenti sarebbero finite contro di loro.

 

Improvvisamente due pokèmon apparvero nel cielo accanto al palazzo e i nostri amici rimasero spiazzati dalla sorpresa. Erano due Gyarados, pokèmon simili a draghi azzurri, che volavano alle estremità del palazzo, formando un cerchio attorno ad esso.

 

“Gyarados?” disse sorpreso Ash.

 

La sorpresa però si tramutò ben presto in paura quando i due Gyarados lanciarono delle grida terrificanti, come se stessero chiamando rinforzi.

 

“Cosa sta succedendo?” chiese Dawn rivolgendosi alla ragazza che guardava la scena preoccupata.

 

“Lo stanno richiamando a loro, come mille anni fa…”

 

 In quel momento un altro Gyarados apparso da nulla scaricò un potente attacco Iperaggio verso il palazzo che non venne scalfito minimamente, un’invisibile barriera l’aveva protetto, una barriera simile ad una bolla di sapone.

 

“Che succede adesso?” chiese Brock tentando di non perdere l’appoggio.

 

La ragazza non rispose così i tre amici dovettero stare a guardare senza poter fare nulla. Fu allora che il mare iniziò lentamente a calmarsi mentre il palazzo iniziava a risplendere sempre più forte dei colori dell’arcobaleno.

 

“Si sta placando” disse Brock guardandosi intorno e notando che le onde non erano più pericolose come prima.

 

La ragazza però non sembrava ancora tranquilla, e infatti il suo sesto senso le stava dicendo che il peggio doveva ancora arrivare.

 

 “Gyarados! Ritorna!” gridò la voce di una ragazza.

 

 Ash quella voce la conosceva fin troppo bene, riuscì a risalire insieme agli altri la scogliera fino a ritrovarsi di fronte colei che aveva dato l’ordine al pokèmon.

 

Capelli rossi legati con un codino laterale e occhi verdi con  una leggera sfumatura azzurra. Lei, la sua migliore amica, la ragazza che aveva incontrato prima di tutti all’inizio del suo viaggio di formazione. Misty.

 

“Misty! Che cosa ci fai qui?” chiese stupito Ash.

 

Lei non lo ascoltò, troppo preoccupata a farsi obbedire dal suo pokèmon che non accennava a voler ritornare nella sfera pokè.

 

“Ma non è la ragazza che ti ha dato l’amo da pesca Ash?” chiese Dawn ricordandosi quella volta in cui lei e Ash avevano litigato per quell’amo.

 

“Si è lei” rispose Brock stupito quanto Ash.

 

“Gyarados!” gridò ancora Misty tentando in tutti i modi di proteggere il suo pokèmon.

 

Improvvisamente Gyarados, che si trovava nell’acqua fu sollevato in aria e Misty gridò per lo spavento. Le squame del suo pokèmon, prima blu come il cielo ora stavano assumendo un colore nero come la pece, mentre i suoi occhi si tingevano di un rosso sanguineo. Quel pokèmon stava mutando in qualcosa che nessuno sapeva spiegarsi.

 

“Gyarados!”

 

Il pokèmon finita la metamorfosi raggiunge gli altri due draghi, che diversamente da lui avevano mantenuto intatto il colore originale e improvvisamente dal mare una raccapricciante onda con le sembianze del muso di un Gyarados spinse via il palazzo che svanì poco dopo nel nulla insieme ai tre Gyarados.

 

“No! Gyarados!” gridò Misty pronta a tuffarsi nel mare che ora era diventato calmo, ma fu fermata da Ash che la bloccò afferrandola per la vita in modo tale da non permetterle di fare sciocchezze.

 

“Lasciami Ash! Devo andare da Gyarados!”

 

“Ma sei impazzita! Non hai visto ciò che è successo? Vuoi forse morire?”

 

Misty si accasciò a terra sconvolta guardando in direzione del mare, dove pochi minuti prima era scomparso il suo pokèmon.

 

“Che cos’è successo? Ce lo vuoi spiegare ora?” disse Brock rivolgendosi alla ragazza dai capelli castani che guardava Misty con un’aria dura.

 

“Quel pokèmon…era tuo?” chiese.

 

“Certo che è mio!” disse Misty acida.

 

“Mi dispiace dirtelo allora, ma non penso che lo rivedrai più…ora quel pokèmon…non è più lui…è diventato il leggendario Gyarados nero…colui che mille anni fa distrusse gli oceani…”

 

“NON DIRE ASSURDITA’!” rispose Misty adirata guardando la ragazza che non battè ciglio.

 

“Come mai sei qui Misty?” chiese Ash.

 

Lei lo guardò, rendendosi solo ora conto di ciò che aveva fatto.

 

“Io…ho seguito Gyarados…da Cerulean…fino a qui…” disse abbassando la testa.

 

“Avresti dovuto lasciarlo andare da solo…non avresti dovuto seguirlo…ora…tutto sarà più difficile” disse la ragazza.

 

“Insomma! Ci vuoi dire chi sei?” disse Dawn gonfia di rabbia.

 

“Sono Crystal, la padrona di quel Mylotic” rispose lei indicando il pokèmon.

 

“E allora? Cosa c’entra?” disse Brock confuso.

 

Crystal sorrise a quella domanda.

 

“Sai quanti anni ha quel pokèmon? Mille anni…”

 

“Ma è impossibile!” disse Ash.

 

Crystal guardò Misty che rispose al suo sguardo.

 

“Vuoi salvare il tuo pokèmon?” le chiese.

 

Misty annuì sicura.

 

“Allora dovrai affrontare le tue più recondite paure, e avventurarti ai confini del tempo e dello spazio, se vuoi raggiungere il castello…e ciò che si nasconde al suo interno…ma fa attenzione, lo scorrere del tempo nel palazzo è completamente diverso…potresti tornare e non trovare più ciò che hai lasciato a causa del troppo tempo passato…oppure potresti tornare e ritrovare ancora tutto come in questo istante…è l’influsso del castello a decidere come scorrerà la prossima volta il tempo… sta attenta”

 

“Cosa? E come?” chiese Ash che a priori aveva gia deciso di seguire l’amica.

 

“Vi guiderà Mylotic, anche lei un tempo faceva parte di quel palazzo…ne era la guardiana…”

 

Misty guardò Mylotic e le sembrò di aver gia incontrato quel pokèmon…ma non riuscì a capire dove, e soprattutto quando…

 

 

 

 

CONTINUA…

Ok…è una storia totalmente assurda…ma dovete capire che è nata dalla mia mente contorta…e se dico che è nata dalla mia mente contorta potete starne certi…infatti questa fic è partita tutta da un sogno che ho fatto circa 2, forse 3 settimane fa…ho dovuto riadattarla aggiungendo Ash e gli altri…perché in realtà nel sogno c’ero io e un ragazzo…e una ragazza anche…il fatto di Mylotic, Gyarados, il mare e il castello fa parte del sogno…indi ora potete pure chiamare la neuro…eheh xDD che sogni strani che faccio eh? Però quando mi sono svegliata avevo tutto ancora talmente nitido che ho deciso di farci su 1 fic…nonostante avessi solo alcune basi…ma il resto mi verrà da solo…o perché no…magari con un altro sogno! Bhe spero che vi piaccia…non aspettatevi una trama sadica e autolesionista come una vendetta o le altre…ci sarà azione…ma nessuna cosa sconvolgente e tragica…anche perché come dice il titolo…il protagonista reale sarà Gyarados…e perché no…forse il suo legame con Misty xD ma chi può dirlo?

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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