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Autore: yuyutiamo    12/08/2007    1 recensioni
Salve a tutti!è la prima volta in assoluto che pubblico qualcosa quindi siate clementi please! Adoro Sailor Moon sin da quando ero piccola!Una delle parti che più mi faceva stare male era quando Mamoru era costretto a fingere di non amare più Usagi per via di quei sogni in cui lei moriva. Così un giorno a scuola,triste per un litigio con il mio "Mamoru",il mio bellissimo ragazzo Yuri,ripensando a quel momento dell'anime mi è venuta fuori questa fan fiction...spero vi piaccia!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolore al chiaro di luna-Serenity DOLORE AL CHIARO DI LUNA

Era notte. Non aveva mai visto una notte così:il cielo era limpido,le stelle luminosissime e così grandi e vicine che sembrava quasi di poterle toccare. Ma molto più impressionante era la Luna: un grande globo di luce riflessa che cadeva a picco sul mare calmo notturno. I riflessi di luce lunare,dove illuminavano l'acqua, la rendevano simile ad argento liquido,un argento scintillante e freddo,quasi quanto il gelo che sentiva dentro sé stessa. I suoi occhi chiari erano gonfi di lacrime,il suo cuore stretto come da una morsa che pian piano la uccideva, il respiro sempre più debole come quello di un'anima morente.Piccole lacrime incominciarono a scendere,le incorniciavano il viso, fino a cadere sulla sabbia asciutta.
Indossava solo una leggera veste bianca che aderiva perfettamenete al suo corpo e le scendeva fino alle caviglie. Le maniche lunghe e cascanti erano impreziosite da piccole pietre preziose bianche che catturavano i raggi lunari,dandole la luminosità di una stella. A questo concorreva il diadema di lapislazzuli che portava sul capo,sui lunghi capelli biondi che,cosa insolita,erano sciolti e la avvolgevano come un mantello. L'avevano soprannominata "The Moon's Angel",l' "Angelo della Luna". Sin da piccola la sua pelle delicata,di un bianco avorio,gli occhi di un blu profondo come una polla d'acqua e i capelli d'oro le avevano dato le parvenze di un'anima celestiale,scesa dal cielo per chissà quale motivo.Suscitava meraviglia in chi la vedeva passare, una meraviglia che diventava tristezza alla vista di quegli occhi così malinconici,sempre velati come da un'antica sofferenza. Malinconia che si trasformava presto in lussuria,se ad osservarla era qualche uomo,per via delle labbra rosse come il sangue,che serbavano la morbidezza di una nuvola. Quelle labbra così' rosse risaltavano ancora di più la sua bellezza,anche se spiccavano così tanto in contrasto con il suo viso candido che era raro sentire la sua voce;ma lei le aveva schiuse per lui...solo per lui...
Il vento si era alzato e le scompigliava i capelli,inebriandola con il profumo del mare.
"Endymion...Endymion"disse piano al vento. Nuove lacrime si sommarono alle prime,il suo cuore sempre più stretto,il male sempre più forte,una sofferenza e una mancanza sempre più devastanti.
"Endymion..."ripetè ancora e ancora,quasi fosse una canzone,triste e  disperata,ma dall'effetto curativo.Aveva raggiunto uno scoglio immerso nell'acqua non troppo alta,vi si sedette e sporse la testa,osservando la sua immagine riflessa. Ripetè di nuovo il suo nome. Le piaceva vedere il movimento delle sue labbra riflesso sullo specchio d'acqua mentre lo chiamava,le piaceva anche sentire il suono di quelle lettere unite insieme per formarlo.
"Endymio"disse ancora. Il dolore si fece ancora più acuto,altre lacrime scesero piano sulle sue guance,disperdendosi nell'acqua con piccoli cerchi che a poco a poco sparivano. Mentre si specchiava sull'acqua marina,non vedeva più nessuna traccia di quell' "Angelo della Luna" che tutti le dicevano che lei fosse. C'era solo un viso triste,rigato dalle lacrime e pallido,quasi quanto il globo nel cielo. Nessuna traccia di allegria,neppure un minimo accenno;solo sofferenza e dolore. Cancellò l'immagine riflessa con una mano e il contatto con l'acqua la fece rabbrividire appena. Era fresca e invitava ad entrare tra quell'argento fuso,e lo avrebbe fatto...se solo non fosse stata consapevole che si sarebbe lasciata morire al suo interno.
La sua voce,la sua immagine,il suo viso erano così belli e desiderava così tanto rivederlo che solo questo la fermava dall'atroce gesto. Anche se...non sapeva quando nè dove si sarebbero rincontrati...non sapeva se lui l'amasse ancora...non sapeva il perchè di quel distacco,di quell'abbandono,di quell'atteggiamento così brusco...Ma ancora si illudeva che lui non avesse smesso di amarla?
Sì.
Le mancava,le mancava come può mancare l'aria,come può mancare il sole,come può mancare la vita...Perchè questo era lui per lei:la vita. Per questo adesso si sentiva morta,non aveva più forze,non le restavano altro che le lacrime. Ma a cosa serviva piangere?
A niente.
Come a niente sarebbe servito continuare a ripetere il suo nome. Ma non poteva farne a meno,non voleva farne a meno..."Endymion"...respirava appena tanto il male era forte.
Tornò di nuovo sulla spiaggia,si sedette per terra e prese tra le mani il carillon a forma di stella. Lo aprì. Le note della melodia la tranquillizzarono, era come se lui fosse lì vicino a lei e le dicesse che era tutto a posto,che non c'era niente che non andava.
Si adagiò completamente sulla sabbia e,cullata dalla musica si addormentò.
  
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