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Autore: homjcide    22/01/2013    0 recensioni
Questa è la mia prima storia, quindi abbiate pietà.
E' su Larry, spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una luce bianca che illuminò il mio viso nel buio mi costrinse ad aprire gli occhi.
Quella luce, che proveniva dal cellulare, fu seguita dalla suoneria di una telefonata.
Prima che il telefono smettesse di squillare, chiusi gli occhi e poggiai la mano sul comodino in cerca del cellulare, quando lo trovai, lo portai all’orecchio con un sollievo come se avessi appena scalato una montagna.
-Pronto?- sussurrai.
-Tomlinson, questa mattina uscirai con Eleanor- ecco, i management.
-M..ma oggi ho la giornata libera!- cercai di protestare in silenzio, ma non servì, poiché mi venne chiuso il telefono in faccia.
Mi aspettavo una telefonata del genere e non avevo altra scelta, dovevo fare come mi veniva detto.
Non pensavo che seguire il proprio sogno sarebbe stato così difficile.
Mi girai lentamente sperando di non aver svegliato Harry, ma a quanto pare avrei potuto anche gridare visto che alle mie spalle c’era solo un cuscino.
Mi alzai di scatto e, spaventato, corsi in cucina.
-Buongiorno- esclamò Harry col suo buon umore e la sua voce rassicurante.
Stava preparando la colazione.
Lo guardai e sforzai un sorriso.
Mi venne incontro e mi abbracciò fiondando le sue morbide mani nei miei capelli.
Mi baciò e mi staccai subito.
Senza nemmeno guardarlo negli occhi mi sedetti a tavola davanti alla tazza di caffellatte che mi aveva preparato poco prima.
-Che hai?- mi guardò deluso.
Tirai un morso al cornetto, poi lo lasciai sul tavolo e mi alzai.
Mi misi di fronte a lui e fissai i suoi occhi verdi e profondi che mi ipnotizzavano con un semplice sguardo.
Non volevo uscire con Eleanor, volevo solo rimanere in casa sul divano tra le braccia di Harry e magari vedere un film.
Lo baciai, però questa volta fu lui ad allontanarsi –Che hai?- mi chiese nuovamente.
-Devo..uscire con El..- sussurrai quasi avendo paura di essere sentito.
Lui mi guardò male e scappò in camera da letto.
Lo seguii e vidi che stava piangendo.
Così mi avvicinai al letto –Hazza, per favore. Sai che non è colpa mia.-
-Invece è colpa tua! Tu preferisci lei. Se davvero mi amassi, rifiuteresti.- probabilmente non si rendeva conto di ciò che stava dicendo.
-Senti, ora io vado, perché sono costretto e lo sai bene. Quando torno spero tu ti sia reso conto delle cose che hai detto.- mi vestii, non lo guardai nemmeno e uscii di casa.
Passai a prendere Eleanor che era già fuori casa col suo sorriso stampato in faccia.
-Ciao- accennai continuando a camminare.
Lei mi seguì e incrociò la sua mano nella mia.
Guardai le nostre mani e poi lei.
Sapeva benissimo che mi dava fastidio eppure ogni volta lo faceva di proposito.
Giungemmo nel centro di Londra e, tanto per farsi notare, camminò a passo veloce fino all’angolo della strada.
-Louis! Louis!- gridò. Mezza città, paparazzi compresi, si girò verso di me.
Poi corse da me sorridendo –Baciami, dai- si avvicinò a me.
La odiavo.
-Smettila, non voglio- sussurrai sperando di non essere visto o sentito da qualcuno.
Lei avvolse le sue braccia intorno al mio collo e mi baciò.
Non potei staccarmi a causa delle telecamere che si divertirono a fotografare tutto.
Dopo qualche secondo mi allontanai da lei e la portai via da lì.
La accompagnai a casa sua e, andandomene, non la salutai nemmeno.
Volevo tornare da Harry, per una volta non detti peso a quello che avrebbe potuto dire la Modest.
Strada facendo pregai perché Harry non avesse visto le foto o i video fatti dai paparazzi.
Entrai in casa sbattendo la porta dalla rabbia che mi procuravano Eleanor e la Modest.
Harry era sul divano rannicchiato.
Dormiva e aveva il viso rigato da lacrime ormai asciutte sulle sue guance. Aveva pianto tutto il tempo.
Mi sedetti a terra accanto al divano.
Tre ore dopo dormiva ancora, così decisi di andarmi a cambiare.
Mi diressi in camera da letto e mentre mi cambiavo lo sentii piangere.
Corsi in salotto –Harry, che succede?-
Lui era in piedi, si guardava intorno e continuava a piangere.
Lo abbracciai.
-Calmati e dimmi che hai.- dissi facendolo sedere sul divano.
-Ho sognato che tu morivi- continuava a piangere cercando di calmarsi, poggiando la sua testa alla mia spalle e stringendomi a sé.
Continuavo ad accarezzargli una guancia e ad arrotolare le mie dita nei suoi ricci, solo dopo mezz’ora si tranquillizzò.
Era solo un sogno e lui sembrava un bimbo spaventato, un bimbo che io amavo più della mia stessa vita.
 
 
Per un mese, ogni volta che uscivo con El, Harry aveva quegl’incubi.
Io e i ragazzi decidemmo di mandarlo da uno psicologo, ma dopo un mese di sedute Harry sembrava più stressato del solito.
 
Arrivò il fatidico 2 dicembre 2012.
Il giorno prima del nostro concerto al Madison Square Garden, Harry ‘decise’ di uscire con la sua ‘amica’ Taylor.
Sì, AMICA. I management lo costrinsero ad uscire con lei, nonostante fosse già troppo stressato, per smentire più facilmente la Larry romance.
Così fui costretto anch’io a baciare El in pubblico.
 
La situazione cominciò a complicarsi.
Harry andava a dormire con Tay in albergo, lasciandomi solo in casa, poiché non avevo nessuna intenzione di stare con Eleanor.
Tornammo a Londra, o meglio, io, Liam, Zayn, e Niall tornammo a Londra.
Harry era chissà dove con Taylor.
Arrivò il mio compleanno. Il più brutto della mia vita.
Mi ritrovai a tornare a casa il giorno del mio ventunesimo compleanno alle 23:30.
Solo Liam se ne accorse, ma capì che volevo stare solo.
Quella notte non dormii.
In quei giorni non uscii per niente di casa e tanto meno Harry si fece vivo.
La Modest intanto ne approfittò per far uscire centinaia di foto in cui io e Eleanor ci baciavamo, erano foto vecchissime eppure solo pochi se ne resero conto.
 
Il giorno di Capodanno le cose peggiorarono.
Per il web giravano video della sera della Vigilia.
Poteva essere una mini-vendetta di Harold?
No, lui non avrebbe potuto.
Sempre colpa dei management, solo colpa loro. Purtroppo me ne sono reso conto solo ora.
Quei dieci secondi. Quei dieci secondi che guardai fino alla nausea e che ricordo alla perfezione come se li avessi visti ieri.
-3..2..1..- tutta Times square urlava in coro, anche Taylor sembrava eccitata. Quei tre secondi, poi il mio cuore esplodeva.
Il bacio. Il loro bacio davanti a tutto il mondo a mezzanotte per festeggiare il nuovo anno.
Cosa che io non avevo mai potuto fare in quei lunghissimi lunghi anni.
Il mio cuore letteralmente scoppiato e senza ragione corse in cucina e, dopo aver aperto il cassetto, afferrò il coltello più affilato.
Tornando davanti al video passai lentamente la lama sul polso, guardai il sangue scorrere, bruciava, ma il piacere che mi procurava era immenso.
Continuai su tutto l’avambraccio con il video che continuava a mostrare quelle immagini.
Appena finito, di nuovo.
‘3..2..1..’ il bacio. ‘3..2..1..’ il bacio. ‘3..2..1..’ il bacio. ‘3..2..1..’ il bacio. ‘3..2..1..’ il bacio.
Così finì lo spazio sull’avambraccio.
-L’ultimo e basta- mi promisi.
Cliccai per l’ennesima volta su ‘play’ e il video ripartì.
Un taglio, due. Volevo tagliarmi la lettera ‘H’.
Quasi finito...
Qualcuno spalancò la porta.
-Louis!- gridò euforicamente.
Harry era felice di vedermi.
-Harry!- dissi spaventato.
Girandomi di colpo, per un attimo di distrazione, lasciai che la lama entrasse più a fondo nella pelle.
Caddi quasi perdendo i sensi.
Harry corse da me non capendo cosa fosse successo. Poi vide il mio braccio.
-Oh, cazzo, Louis!- gridò terrorizzato.
Prese il telefono e chiamò Zayn e Liam.
-Muovetevi, venite a casa nostra, è grave! Chiamate un’ambulanza. Vi prego, muovetevi!- pianse sempre di più.
Era così spaventato che non sapeva nemmeno cosa fare.
Corse a prendere un asciugamano, me lo avvolse intorno al braccio e poi prese dell’acqua.
Vide il computer sul letto e notò anche il video.
-Oh, Loueh! Ma che cazzo hai fatto?- chiuse il computer e lo buttò a terra.
Arrivarono Liam e Zayn, più tardi arrivò anche Niall.
-Dio, ma che è successo?- disse Liam più spaventato di me.
-Lasciatemi stare, voglio morire.- dissi sforzandomi di accennare qualche parola.
-Smettila, Lou. Smettila, smettila, smettila, smettila, smettila, smettila- Harry mi stringeva la mano.
‘Smettila’. Quella parola, l’avrà ripetuta minimo una centinaia di volte quella sera.
Arrivò l’ambulanza, mi portarono in ospedale e Harry non mi lasciò per un secondo.
Continuava a dirmi qualcosa, ripeteva cose tipo ‘sei perfetto’, ‘ti amo’, ‘sei la mia vita’.
Quando i dottori ci lasciarono un po’ soli cercai di sollevarmi un po’ dal lettino e mi avvicinai a lui.
-Harry- lui continuava a piangere –non ce la faccio, quindi..- mi sentivo mancare l’aria.
-No, no, no, Louis ti prego, ti prego. Devi farcela, sei forte, sei la mia vita- non aveva mai parlato così veloce.
-..credo che questo sarà il nostro ultimo bacio- dissi avvicinando le mie labbra ormai fredde alle sue, mi strinse a sé più forte che poteva, ci baciammo fin a quando io non caddi sul letto e rimasi senz’aria.
E..sì. Quello fu il nostro ultimo bacio.
Il più triste, malinconico, ma anche il più dolce e pieno d’amore.
 
 
È davvero strano dire ‘ultimo bacio’.
Non credo che qualcun altro al mondo l’abbia detto oltre me.
Penso al nostro primo bacio e poi all’ultimo.
Fa troppo male.
Sono passati due anni dalla mia morte e sono ancora qui a vedere i one direction che sono in quattro e continuano a seguire il loro sogno, con il sostegno delle nostre fans che, nonostante tutto, non ci hanno mai abbandonati.
Liam, Zayn e Niall stanno male ma continuano ad andare avanti.
La Modest dopo la mia morte ha ammesso che Larry era reale.
Harry.. beh, Harry è il ragazzo migliore del mondo, soffre molto, ma è sempre vicino alla mia famiglia.
Aiuta sempre mia madre, mio padre e le mie sorelle.
 
Per quanto riguarda Larry penso che con quel bacio ci giurammo amore eterno.
O almeno, così è per me.
Non lo dimenticherò mai, amerò sempre e solo lui, lui che mi ha sempre amato e continua a farlo.
  
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