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Autore: F15    22/01/2013    3 recensioni
Che cos'è un sogno? Un momento perfetto mai vissuto.
A volte le parole s'inseguono le une alle altre e tutto ciò che hai bisogno di fare è metterle nero su bianco, così è nata questa one shot che è la storia di una ragazza, che incontra un ragazzo. Ma se tutto questo fosse solo un sogno? o forse c'è di più?
''Poi la porta del bagno si aprì e ne uscì un ragazzo piuttosto alto, riccioluto con due occhi verdi che ci si si poteva scorgere l’infinito. Rimasi incantata a lungo a guardarlo a capire se effettivamente era un sogno o la realtà.
«Jen lui è Harry » disse Mark presentandoli, lei lo salutò e poi disse qualcosa come: «Hai un volto famigliare ». Non sapevo se scoppiare a ridere o urlare, avevo la camera tappezzata di sue foto certo che era un volto famigliare!''
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It was only just a dream

 

       ‘And if I could have just one wish
       I’d have you by my side
       Oooh oh I miss you
       Oooh oh I need you’

Stay – Miley Cyrus

Stavo urlando. Io giuro che stavo urlando: la mia bocca era spalancata in un enorme O sentivo l’aria uscire, ma nessun suono. Come poteva non uscire nessun suono se l’aria nei polmoni si stava consumando a poco a poco? come poteva non sentirmi nessuno? Dov’ero in quel momento? E poi aprii gli occhi mi guardai intorno e mi resi conto che era tutto nero nessun punto di riferimento solo un deserto di colore nero. La paura s’impadronì di me e ripresi fiato per urlare ancora una volta più forte e poi… mi svegliai. 

Dopo quel terribile sogno il sabato era iniziato piuttosto male e l’unica cosa che volevo era un decente programma serale, dopo due settimane di scuola piene di verifiche avevo bisogno di rilassarmi non importava cosa l’importante era uscire di casa.
-Idea!Idea!Idea!- Jen arrivò alle mie spalle saltellando proprio mentre m’infilavo tra la ressa di studenti che varcavano la soglia per andare in classe.
- a proposito di…? – domandai riacquistando le speranze.
- Stasera! Allora andiamo a casa di Jake con i miei soliti amici e ci scateniamo tutta la sera a ritmo di Just Dance! – okey affermativo la serata era rovinata, mi sarei annoiata come sempre per poi addormentarmi come un idiota sul divano –  E non ti puoi tirare indietro!- concluse correndo in classe.
Come se avessi avuto scelta, se non fossi uscita con loro sarei dovuta rimanere in casa e non potevo tollerare un altro sabato sera coi nonni.
La giornata passò più o meno in fretta e mi ritrovai alle sette di sera davanti all’armadio senza un briciolo d’inventiva. Tra una cosa e l’altra finii per indossare dei leggins neri con un paio di pantaloncini dello stesso colore di pizzo, una maglia d’oro e un coprispalle di paiette, col tempo che faceva avrei congelato, ma ero stanca e dieci minuti dopo sarei dovuta uscire. Infatti puntuale come sempre Jen suonò alla porta ed io ero in ritardo.
«Arrivooo! » Urlai dalla finestra della camera.
«Cacchio Vì sei sempre in ritardo! »sbottò quando mi catapultai in macchina.
«Scusami! ».
La macchina scorreva fra le vie mentre alla radio Nelly cantava just a dream ed io pensavo che quasi quasi avrei preferito rimanere in casa a scorrere al computer le foto dei Ragazzi in giro per il mondo e perdermi nei profondi occhi azzurri di Niall e quelli di Louis, la dolcezza del sorriso di Liam, i ricci di Harry e il pazzo ciuffo di Zayn. Mi domandavo cosa mi aveva portato ad uscire quando sarei potuta rimanere in casa ad ascoltare per tutta la sera, anzi la notte, le loro canzoni e le loro voci che facevano vibrare l’anima.
«Uff… Jake mi ha appena mandato un messaggio dove dice che c’è anche un suo nuovo amico» sbuffò Jen, dal sedile anteriore, non le piacevano i cambiamenti di programma all’ultimo e soprattutto non le piaceva incontrare nuova gente.

Arrivammo che erano quasi le dieci, del resto le ragazze sono famose per farsi aspettare no?
Quando entrai vidi i soliti amici con cui eravamo solite condividere il sabato sera, eravamo circa in dieci e quel numero di persone nel salotto di una casa non è certamente raccomandabile.
Ci accomodammo sul divano, io in una specie di posa stravaccata della serie, lasciatemi qui a dormire mentre giocavo con Cest, il gatto killer, di Jake.
Poi la porta del bagno si aprì e ne uscì un ragazzo piuttosto alto, riccioluto con due occhi verdi che ci si si poteva scorgere l’infinito. Rimasi incantata a lungo a guardarlo a capire se effettivamente era un sogno o la realtà.
«Jen lui è Harry » disse Mark presentandoli, lei lo salutò e poi disse qualcosa come: «Hai un volto famigliare ». Non sapevo se scoppiare a ridere o urlare, avevo la camera tappezzata di sue foto certo che era un volto familiare!
Ritornai sul pianeta terra, sempre ammesso che lo fosse, quando Cest si azzuffò contro la mia mano perché avevo smesso di giocare con lui: «ahio! » esclamai.
E così lui si accorse della mia presenza e venne a sedersi di fianco a me, l’unico posto rimasto libero sui divani e si presentò: «Io sono Harry ».
Io annuì con la testa su e giù per un po’ finché mi resi conto che secondo le buone maniere era il mio turno per presentarmi: «Ehm… io sono Vì » mi sorpresi quando la voce che fuoriuscì era incredibilmente calma, Cest si arrampicò sul divano fino ad arrivarmi in braccio e iniziò a giocare con me e Harry. Non so se fu per scaricare le emozioni, che non riuscivo a controllare, iniziammo a ridere insieme ad ogni agguato del micio.
«Che palle Josh mi hai ucciso di nuovo! » esclamò Mark dopo un’ora che giocavano a call of duty: «Troviamo qualcosa da fare perché io con lui non ci gioco più ».

Tra una discussione e l’altra decidemmo di andare in macchina ad una discoteca lì vicino.
«Io monto davanti » decretai una volta raggiunte le macchine, facendo a gara con Jen.
Montai e chiusi la portiera e dall’altra parte entrò Harry, lo guardai malissimo: «Styles, tu che guidi, c’è da fidarsi? ».
«Da quand’è che sai il mio cognome? » disse furbo ed io alzai gli occhi al cielo : «Non hai risposto alla mia domanda ».
«Direi che è tutto da vedere… ».
Arrivati riuscimmo ad entrare immediatamente grazie alle conoscenze degli altri ragazzi e finalmente eravamo dentro. Rimasi seduta al nostro tavolo mentre gli altri si procuravano da bere ed Harry rimase con me.
«Ora tocca  a te rispondere alla mia domanda » disse inchiodandomi con lo sguardo.
«Può darsi, solo se prima mi concedi un ballo » lo inchiodai a mia volta, pensavo si rifiutasse ed invece mi colse di sorpresa si alzò e mi porse una mano: «come vuole madame » disse trascinandomi al centro della pista mentre una versione remixata di The One that got away rimbombava nelle casse.
Ballammo a lungo, amavo ballare, era la mia vita quanto lo era quel ragazzo ed il tempo ci sfuggì di mano. Quando tornammo al tavolo gli altri erano spariti e sul cellulare trovai un messaggio di Jen di quasi un’ora prima che mi diceva che era andata a casa.
«Sono andati via » dissi ad Harry.
«Hai bisogno di un passaggio a casa? » mi chiese ed io sorrisi annuendo.
 

«Non hai ancora risposto alla mia domanda » eravamo in macchina da quasi un’ora a parlare, semplicemente a parlare e ridere. Erano secoli che non mi sentivo così bene con qualcuno.
«Prenderesti paura se ti dicessi tutte le cose che so su di te… ».
«Nah! credo che ormai sono cose che non mi spaventano più! » ridemmo insieme e poi i nostri occhi s’incrociarono: «Sei stupenda » lo disse tutto d’un fiato come fosse qualcosa che aveva paura di dire, ma che non riusciva più a tenersi dentro e quella sua piccola confessione fu il mio mantra, per la prima volta mi fece sentire di valere qualcosa, per la prima volta mi sentii bella, così accese il motore della macchina e mi riaccompagnò a casa, senza dire nulla scesi e mia avviai al cancelletto, poi sentii la portiera sbattere e la sua mano mi afferò il polso fino a che i nostri volti non furono ad un centimento l’uno dall’altro e le nostre labbra s’incontrarono mentre  i corpi aderirono l’uno all’altro. Sinceramente avrei voluto che quel bacio fosse eterno, ma la realtà avrebbe dovuto prima o poi tornare a prendere il sopravvento.
«Vieni con me » sospirò: «Vieni a Londra con me, non voglio lasciarti ».
«Questa cosa è folle! » ma andare via con lui e rifarmi una vita lontana da questa piccola città, dove ho perso i miei genitori, è tutto ciò che desidero, mi allontano a passo veloce e vedo i suoi occhi spegnersi, sono a un passo dal rientrare in casa, o meglio in quel posto in cui ho sempre odiato tornare.
«Non c’è più nulla che mi trattiene qui.» sospiro e a passo deciso torno indietro, in un attimo sono fra le sue braccia e sono illuminata dal suo meraviglioso sorriso che potrebbe portare luce negli angoli più bui della terra, la verità è che quella luce mi abbaglia davvero troppo e mi costringe ad aprire gli occhi, ma cosa dico io sono sveglia no?
Poi pian piano tutto svanisce il suo volto si allontana ed io sono sdraiata nel mio letto abbagliata dalla luce di un'altra giornata e con un immenso vuoto allo stomaco.
‘Così ti ho sognato ancora una volta Harry Edward Styles’ penso mentre mi vesto per andare a scuola e per un istante mi sento felice e persa al contempo. I sogni sono così, soprattutto quelli belli, ti lasciano la bellezza di momenti magici, insieme all’amarezza di essere momenti mai vissuti.
Sto camminando lungo la strada che mi porta a scuola, la testa bassa e il volto un po’ triste con la testa fra le nuvole, tanto per cambiare, poi inciampo in qualcuno e volo per terra.
«Scusa! Tutto a posto?» avrei riconosciuto quella voce tra mille, come i suoi occhi verdi e i suoi buffi e dolcissimi ricci, mi allunga la mano per aiutarmi e quella stretta, quel contatto, è tutto il mio mondo: «Sì, grazie».
Lui sorride: «Ciao, io sono Harry».
«Vì» dico stringendo ancora di più la sua mano che non ha ancora lasciato la mia.
«allora… Ci si vede in giro!» dice e si avvia lontano.
«Sicuro!» e così torno per la mia strada, con un nuovo sorriso.

 

Diario dell’autrice:
Allora questa One shoot è nata da un momento di tristezza totale in cui non sapevo cosa fare più o meno. Così mentre ascoltavo quelle canzoni che ho inserito, pensavo a quanto è bello sognare e quanto spesso fa male il risveglio e quanto a volte, non importa quanto fa male perché ci sono sempre nuove avventure da vivere e cose da fare e inventare!
Spero di non avervi fatto addormentare e spero che vi sia piaciuta e se è così vi prego lasciate una recensione così saprò che cosa posso migliorare!
Bacì

   
 
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