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Autore: Feux    12/08/2007    14 recensioni
Tutti sanno quanto Hermione ami l'Artimanzia. Anche Ron.

One-shot, ovviamente su Ron e Hermione!
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Artimanzia

Piccola introduzione…se qualcuno non sapesse cos’è l’artimanzia qui in poche parole spiego cos’è!

é una antica pratica di Divinazione, che si basa su calcoli e regole matematiche.

Uno dei metodi più usati comporta l’estrazione dei tre numeri chiave dal nome di una persona : il numero del carattere, il numero sociale e il numero del cuore.

I numeri del carattere del cuore e il numero sociale  sono essere tra l’1 e il 9, e ogni numero ha il suo “profilo”.  Per trovare i numeri c’è un piccolo giochetto matematico da fare…beh non sto qui a spiegarvi tutto!

Se volete trovare i vostri numeri andate  qui: http://www.sorcererscompanion.net/arithmancy.html

Il sito è in inglese…

Buona lettura!

 

 

Arithmancy

 

 

“Buonasera ragazzi!”

Era sera e, come sempre, i nostri due  Grifondoro erano in sala comune, a giocare a scacchi.

Ron ed Harry erano nel bel mezzo di una partita quando Hermione entrò allegramente nella stanza, salutandoli.

“Ciao”

“Ehi Hermione, come mai così felice stasera?”

“Sai, sono appena stata in biblioteca e ho trovato un interessantissimo libro sull’ Artimanzia!”

In effetti la ragazza aveva con se un grosso e polveroso tomo.

“Bah, non capisco cosa ci trovi di così divertente in un libro....in un libro di quel genere!”

“Adesso non posso nemmeno leggermi un libro in pace? Devi sempre criticarmi? E per informarti, Ronald, l’Artimanzia è una materia così…così realistica! Non come la lettura della mano...delle foglie da thé…la Divinazione in generale! Ma credo che queste siano cose che tu non possa capire!”

“Non è che sto sempre a criticare! Era solo una domanda la mia! Comunque credo che non dovresti stare sempre sui libri! Finirai per rimanere zitella! Una vecchia, acida zitella, che legge vecchi e polverosi libri di Artimanzia!”

Hermione, infuriata, andò verso il dormitorio, fermandosi però davanti alle scale.

“Io non sto sempre sui libri! Ma forse a te farebbe bene! Perché credo che il tuo cervello se ne sia andato…. Oh, vero. Tu non hai mai avuto un cervello!”

La sua voce era tremante.

“Bene! Preferisco non avere un cervello che essere come te!”

“Bene!”

La ragazza, con le lacrime agli occhi, corse su per le scale.

“Siamo alle solite, Ron

Fu l’ acido commento di Harry.

“ Ma se fa tutto lei! Io avevo solo fatto una domanda! Un commento!”

“Sei un idiota, Ron. E lo sai.”

Il rosso rimase in mera contemplazione del fuoco scoppiettante. Per qualche minuto nessuno parlò. Rimasero solo loro due e un silenzio quasi innaturale.

“ Hai ragione. Sono un idiota!”

Harry fece un salto sulla poltrona. La voce del ragazzo aveva rotto quella cappa di silenziosità.

“Perfetto, amico! Sono contento che tu l’abbia capito. Io vado a dormire, sono parecchio stanco. In quanto a te, ti consiglio di cercare qualcosa per farti perdonare da Hermione. E in fretta.”

“Si, ma…cosa?”

Harry era già arrivato alle scale. Si voltò.

“Questa volta non ti posso aiutare, Ron. In fondo sei tu che litigi con lei, sei tu che sei innamorato di lei. A proposito, sai lei è una bella ragazza, se non ti dai una mossa potrebbe arrivare qualcuno più furbo di te. ‘Notte.”

Ron si sdraiò sul divano.

“Grazie, Harry.”

Ma il ragazzo era già sparito su per le scale.

 

***

 

Sono maledettamente stupido. Idiota. Harry ha ragione, arriverà qualcuno e me la porterà via.

Ma io non posso permetterlo. Devo…devo trovare qualcosa per farmi perdonare! E in fretta!

Tutta colpa di quel libro di Artimanzia…. Ma certo! Artimanzia!

 

 

***

 

“Buongiorno Harry!”

Buong-…oh Hermione?”

 Era mattino, e la sala grande era ghermita di studenti, ancora mezzi addormentati. Harry stava seduto al tavolo dei Grifondoro, solo.

“Si, certo! Perché sei così stupito di vedermi?”

“Oh beh. Ehm. Non è che sono stupito! Solo che…ecco…solitamente, dopo che tu e…insomma dopo che litighi con…cioè-

“Volevi forse  dire che dopo che litigo con Ron non scendo a colazione? Ok, hai ragione. Ma questa volta…ho pensato di scendere! Insomma…non voglio passare la mia vita rinchiusa in una camera, o in biblioteca, solo per colpa di un idiota come lui! Non mi interessa cosa pensa di me, cosa fa, dove si trova!”

“Oh si, certo. Ti capisco, Hermione. Solo, sembra che vi siate messi d’accordo!”

“Perché? No! Cosa intendi?”

“Beh, tu scendi a colazione e Ron no!”

“Non è sceso? È ancora in dormitorio? Ma perché? Dov’è?”

La ragazza, a dispetto di ciò che aveva dichiarato pochi secondi prima, sembrava preoccupata per Ron.

“Ma Hermione! Non avevi detto che non ti interessava ciò che faceva…?”

Si ma…magari sta male, Harry!”

“Oh no, no no! Verso le sei di mattina sembrava già bello vispo, e non aveva l’arai di uno che sta male!”

“Che cosa? Ma è terribile!”

Harry era perplesso. Quella ragazza riusciva sempre a stupirlo!

Ron sta bene, e tu lo trovi terribile???

“No Harry! Terribile è il fatto che Ron si sia svegliato alle sei! Doveva stare veramente male, per alzarsi a quell’ora!”

“Ah, certo. Ma ti dico che Ron stava meravigliosamente bene!”

“Ma ti ha detto almeno dove andava??

Mmh…si credo…solo che…”

“Dov’è? Dov’è??

“Non lo so! Stavo dormendo…non gli ho fatto caso! Cos’è, vuoi andare a cercarlo, il tuo Ronnuccio puccio puccio?”

“Cosa? Certo che no! Era solo per sapere! Beh Harry, io oggi vado a Hogsmeade con Ginny. A stasera.”

“Si, certo, divertitevi!”

 

***

 

Ah, cosa non si fa per amore!

Ron, seduto ad un tavolo in biblioteca, stava sfogliando un grosso tomo, con aria piuttosto annoiata.

 Certo, leggere un vecchio libro pieno di polvere di sole 1800 pagine, dal titolo “L’Artimanzia, tutti i suoi segreti e le arti per apprenderla” è quasi troppo!

Ma si sa, per Hermione avrebbe fatto di tutto.

Anche sopportare per un giorno intero lo sguardo di Madama Prince, che lo squadrava come se fosse un elefante in una cristalleria.

Certo, capisco quello sguardo! Non sono molto di casa, qui. Ma potrebbe anche smetterla!

 

***

 

“Ehi Dean, Seamus! Avete visto per caso Ron?”

Harry, dopo un lungo giro nei dintorni di Hogwarts, aveva deciso di cercare l’amico, che non si era fatto più vedere.

“Perché?”

“Oh…così. Non lo vedo da un po’!”

 

***

Era quasi notte e la sala comune dei Grifondoro si stava pian piano svuotando.

Harry.”

Hermione alo gli occhi dal suo libro per chiamare il ragazzo, appena entrato nella sala.

“Oh, ciao Hermione

“Dov’è finito Ron?”

Hermione era perplessa. Aveva sperato di vederlo entrare al seguito di Harry, sentirlo fare qualche battutina su di lei e sul suo libro…ma niente.

Boh? Non l’ho visto per tutto il giorno, è comparso a cena quando ormai tu avevi già finito di mangiare, si è abbuffato come un maiale, ha detto di non preoccuparmi che sarebbe tornato tardi sta sera. E poi è scomparso di nuovo!”

“Ah…Ma non ti ha detto dove è stato per tutto il tempo??

“No…”

Hermione ora sembrava infuriata.

“Ah, quando lo incontro io ci devo scambiare quattro chiacchiere! Eh no, non può non farsi vedere per tutto il giorno! Non puo farci…farti, preoccupare così! Ah, questa volta non la passa liscia!”

“Certo Hermione. Hai ragione, si, si. Ora vado a dormire…spero solo che Ron non si faccia beccare da qualche professore in giro per la scuola a ques’ora…”

Il moro si avviò verso i dormitori.

“Gli starebbe solo bene! ‘Notte, Harry.”

Harry era si girò e sorrise. Hermione si era di nuovo immersa nella lettura, e intanto borbottava qualcosa a proposito di Ron e di come fosse stupido e idiota.

 

***

 

Oddio! É tardissimo! Mi devo essere addormentato…beh almeno ho finito il libro….

Ma ora come farò a tornare alla casa?? Speriamo che non ci sia nessuno in giro…

 

***

 

Ron riuscì ad arrivare in sala comune senza essere visto. Era veramente stanco, e tutto ciò che voleva in quel momento era andare a letto e farsi una bella dormita.

Ok. Ho già dormito…ma diciamolo…i libri non mi fanno dormire bene, no!

Speravo solo…di poter parlare a Hermione oggi. Peccato…sarà per domani.

Il rosso si avvicinò di più alle poltrone e si accorse che la sala non era vuota, come lui credeva. Una figura stava accucciata su un divanetto, davanti al fuoco.

Pensò bene di non fermarsi, per non dover avere una conversazione indesiderata con qualche impiccione. Ma camminando nella fioca luce andò a sbattere contro una sedia, provocando un rumore abbastanza forte nel silenzio della stanza.

“Maledizione! Che male!”

“Chi é? RonRon sei tu?”

Oh no, Hermione! E ora cosa faccio?

Ron…se sei tu vieni fuori? Ron…non prendermi in giro...

La voce della ragazza aveva assunto un tono misto tra lo spaventato e l’arrabbiato. Ron si accorse che lentamente aveva tirato fuori la sua bacchetta, pronta a combattere.

Oh-oh. Forse è meglio che vada da lei…meglio la sfuriata di Hermione a un suo incantesimo scagliato contro di me!

Hermione…calma! Sono io, scusa…”

“Calma? CALMA? Tu dici a me di calmarmi? Non ti sei fatto vedere per tutto il giorno! Sei scomparso! Eravamo preoccupati per te! E tu mi dici di calmarmi? Pensavo fossi chissà chi…ma cosa sei per entrare a quest’ora in sala comune???

La riccia si era alzata in piedi. Ron, malgrado la sua altezza, si sentiva molto piccolo, di fronte a quel fiotto di parole.

“Io…senti mi dispiace! Non credevo ci fossi tu, qui, ora! …Eri preoccupata per me?”

“No! Harry era preoccupato! Ma come ti permetti di arrivare qui a quest’ora! Di non farti vedere per tutto il giorno!”

“Ah! Adesso devi anche sapere dove sono sempre e cosa faccio? Non posso avere un po’ di libertà? Non sei mia madre!”

“Senti Ronald…io sono stufa Ok?  Basta. Sono stanca. Vado a dormire.”

Il ragazzo era rimasto interdetto. Tutta la rabbia era scemata in poco. Come se Hermione si fosse rassegata. Ma questo non era da lei. Nei pochi secondi in cui Hermione raggiunse le scale, il cervello di Ron produsse una quantità di pensieri…

Devo fermarla! Devo parlarle adesso! Ora che siamo soli.

No!A  lei non piaccio. Ha detto che non era preoccupata per me.

Ma dovevamo ancora litigare?

Sei un idiota, Ron!

Però…ha un bel sedere la nostra Hermione!

Dopo l’ultimo, stupido, pensiero Ron decise di darsi da fare.

Hermione!Aspetta!”

La ragazza si fermò.

Ron, sono stanca. Ti prego, non voglio litigare ancora!”

“Io…io voglio solo parlarti un attimo. Non litigare, solo parlare, come due persone normali…”

Hermione si girò e avanzò verso una poltrona, e ivi si sedette.

“Due persone normali? Io e te? Non farmi ridere!”

Hermione…mi sembri…me.

“Certo. Hai ragione. Colpa della stanchezza. Allora…cosa devi dirmi?”

Ron prese tutto il coraggio che aveva, si sedette e iniziò a parlarle.

“Vedi…dopo che…che ieri…abbiamo litigato…volevo chiederti scusa! Perché cedo che sia stata una cosa stupida.

“Bene. Perfetto, buona notte Ronald.”

“Ma, aspetta! Io…sei molto arrabbiata vero?”

Gli occhi della ragazza mandavano scintille…non servi neanche una risposta, aveva capito da solo.

“Certo. Domanda scema. Bene…io…volevo chiederti scusa…in un modo un po’…speciale. Vedi, quest’oggi sono rimasto tutto il giorno in biblioteca.

“In biblioteca? Tu?”

“Si, io. Perché devi sempre essere così stupita quando io faccio qualcosa d’intelligente?”

“Stiamo di nuovo litigando?”

“No!”

Il rosso aveva risposto con foga.

“In biblioteca…comunque ho letto un libro di…di Artimanzia! E ho fatto qualche ricerca e…vorrei leggerti una cosa!”

Ora negli occhi di Hermione non c’era più furia, solo una sorta di perplessità.

Ron intanto si era alzato in piedi, davanti a lei, come se volesse declamarle una poesia.

“Ma, che fai?”

Ssh…fai parlare me, per una volta!”

La zittì il ragazzo.

“Allora…io, aiutandomi con il libro, ho cercato di fare un “profilo”, sai, ho ricavato i nostri numeri e così via…ma credo che qui l’esperta sia tu.

“Un…profilo?”

“Si…inizio dal tuo! Il tuo numero del carattere è 4. I quattro sono stabili, lavorano sodo, sono pratici, affidabili, logici. Sono bravi nell’organizzare, sono prevedibili. Sanno essere ostinati, sospettosi, troppo realistici. Se non sbaglio…questa sei tu!”

“Io…si! Certo! Ma cos’é questo? Sei venuto qui solo per elencarmi i miei difetti?”

“Sono pregi, per me!”

Gli angoli della bocca di Hermione si piegarono in su.

“Ora, fammi continuare. Il tuo numero sociale è 9. I nove sono determinati, son da esempio agli altri, ma possono diventare arroganti e pieni di sé.

“Ehi ma…-“

“Niente interruzioni! Il tuo numero del cuore é anche 4. Ah, a proposito, i conflitti con i Due raddoppiando nei 4.

“è?”

“Lo so, forse ti sembrerà che io sita qui a elencarti i tuoi difetti…ma tutti abbiamo difetti, anche tu, ma per me sei perfetta così…”

“Oh Ron…”

Shh. Passiamo a me. Il mio numero del carattere é 2.I due sono…-“

“I due sono fantasiosi, creativi, dolci. Le loro caratteristiche sono la lealtà e la correttezza. I due possono anche essere riservati, indecisi e impacciati. Questo sei tu, Ron…così dolce e tenero…”

Anche Hermione ora era in piedi. Le facce dei due distavano solo pochi centimetri.

Ron, dopo quell’ultima frase, divenne rosso, fino alla punta delle orecchie. Anche Hermione aveva preso un bel colorito bordeaux.

“Io…grazie…ora…vado avanti…”

Ormai le loro voci erano solo sussurri.

“Si, Ron.”

“Il mio numero sociale è 3…”

“Il tre indica talento, energia, senso dell’umorismo. Spesso sono fortunati, e hanno grande successo, ma possono anche essere dispersivi e suscettibili.

“Sono proprio io…. Il mio numero del cuore è 8.

“Gli otto sono…-“

Ssh.”

Ron aveva messo due dita sulle labbra della ragazza, che si era zittita immediatamente.

Hermione poteva sentire il suo calore, il punto dove le dita di Ron l’avevano toccata bruciava.

“Se non ti dispiace, vado avanti io. Gli otto possono essere pratici e ambiziosi, ma anche avidi, dominatori, SI dice che sia il numero più imprevedibile. Gli otto sono gelosi. Io sono geloso. Di te. Non sopporto che qualcun altro ti guardi, ti tocchi. Un numero otto è  innamorato di una bellissima ragazza dai capelli ricci e ribelli e dagli splendidi occhi color nocciola. Questo otto spera che la ragazza possa perdonarlo…”

Ora i loro nasi quasi si sfioravano.

“Io…certo che ti perdono, Ron.”

I loro occhi si cercarono. La bocca di Ron andò a posarsi lievemente su quella di Hermione.

Il loro primo bacio.

Si staccarono, Hermione ancora con gli occhi chiusi, come per imprimere per bene quel ricordo nella sua memoria.

 

***

 

“Ti amo, piccolina.”

“Anche io, ti amo!”

I due ragazzi, superata la timidezza iniziale, ora stavano abbracciati su un divano, davanti al camino.

“E, sai, non essere gelosa, ma amo anche un'altra!”

“Cosa?”

Hermione non poteva crederci. Come poteva venire a dirgli che l’amava e poi confessargli che c’era anche un’altra?

“Eh si. Sai…ha un nome buffo. Artimanzia!”

 

***

 

 

 

 

 

 

Allora? Piaciuta? Un commentino me lo lasciate?? Vi pregoooehhe

Intanto voglio ringraziare un podi persone che hanno recensito altre  mie fic

 

Per “The Other”:

Hermionina: Grazie mille! Eh si, Hermione e proprio fissata con i gatti!

Vale: L’hai capita giusta! Comunque Ron è arrabbiato per tutti quei gatti in casa, e per il fatto che lei li porta fuori.

 

LucyLight: Fa niente, tutti possono capire male, la colpa un po’ è mia…è un poco ambigua come storia! Grazie comunque!

 

Hermron e herm: grazie a tutte e due!

 

 

 

 

 

Ok…finito! Ringrazio anche tutti quelli che leggeranno e recensiranno questa fic…e quelli che hanno recensito altre mie fic che qui non ho citato….

 

Ora vi saluto!

 

Bacioni!

 

Feux

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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