Piccola introduzione…se qualcuno non sapesse cos’è l’artimanzia
qui in poche parole spiego cos’è!
é una antica pratica
di Divinazione, che si basa su calcoli e regole matematiche.
Uno dei metodi più usati comporta
l’estrazione dei tre numeri chiave dal nome di una persona : il numero del
carattere, il numero sociale e il numero del cuore.
I numeri del carattere del cuore e il numero sociale sono essere tra
l’1 e il 9, e ogni numero ha il suo “profilo”. Per trovare i numeri c’è un
piccolo giochetto matematico da fare…beh non sto qui a spiegarvi tutto!
Se volete trovare i vostri numeri
andate qui: http://www.sorcererscompanion.net/arithmancy.html
Il sito è in inglese…
Buona lettura!
Arithmancy
“Buonasera ragazzi!”
Era sera e, come sempre, i nostri due Grifondoro erano in sala comune, a giocare a scacchi.
Ron ed Harry
erano nel bel mezzo di una partita quando Hermione entrò allegramente nella stanza,
salutandoli.
“Ciao”
“Ehi Hermione, come
mai così felice stasera?”
“Sai, sono appena stata in biblioteca e ho
trovato un interessantissimo libro sull’ Artimanzia!”
In effetti la ragazza
aveva con se un grosso e polveroso tomo.
“Bah, non capisco cosa ci trovi di così
divertente in un libro....in un libro di quel
genere!”
“Adesso non posso nemmeno leggermi un libro in
pace? Devi sempre criticarmi? E per informarti, Ronald,
l’Artimanzia è una materia
così…così realistica! Non come la lettura della
mano...delle foglie da thé…la
Divinazione in generale! Ma credo che queste siano cose che tu non possa
capire!”
“Non è che sto sempre a criticare! Era
solo una domanda la mia! Comunque credo che non dovresti stare sempre sui
libri! Finirai per rimanere zitella! Una vecchia, acida zitella, che legge
vecchi e polverosi libri di Artimanzia!”
Hermione, infuriata,
andò verso il dormitorio, fermandosi però davanti alle scale.
“Io non sto sempre sui libri! Ma forse a te
farebbe bene! Perché credo che il tuo cervello se ne sia andato….
Oh, vero. Tu non hai mai avuto un cervello!”
La sua voce era tremante.
“Bene! Preferisco non avere un cervello che
essere come te!”
“Bene!”
La ragazza, con le lacrime agli occhi, corse su per le
scale.
“Siamo alle solite, Ron”
Fu l’ acido commento di
Harry.
“ Ma se fa tutto lei! Io avevo solo fatto una
domanda! Un commento!”
“Sei un idiota, Ron. E
lo sai.”
Il rosso rimase in mera contemplazione del fuoco
scoppiettante. Per qualche minuto nessuno parlò. Rimasero solo loro due
e un silenzio quasi innaturale.
“ Hai ragione. Sono un idiota!”
Harry fece un salto sulla poltrona. La
voce del ragazzo aveva rotto quella cappa di silenziosità.
“Perfetto, amico! Sono contento che tu
l’abbia capito. Io vado a dormire, sono parecchio stanco. In quanto a te,
ti consiglio di cercare qualcosa per farti perdonare da Hermione.
E in fretta.”
“Si, ma…cosa?”
Harry era già arrivato alle
scale. Si voltò.
“Questa volta non ti posso aiutare, Ron. In fondo sei tu che litigi
con lei, sei tu che sei innamorato di lei. A proposito, sai lei è una
bella ragazza, se non ti dai una mossa potrebbe arrivare qualcuno più
furbo di te. ‘Notte.”
Ron si sdraiò sul divano.
“Grazie, Harry.”
Ma il ragazzo era già sparito su per le scale.
***
Sono
maledettamente stupido. Idiota. Harry ha ragione,
arriverà qualcuno e me la porterà via.
Ma io non
posso permetterlo. Devo…devo trovare qualcosa per farmi perdonare! E in
fretta!
Tutta colpa di
quel libro di Artimanzia…. Ma certo! Artimanzia!
***
“Buongiorno Harry!”
“Buong-…oh Hermione?”
Era
mattino, e la sala grande era ghermita di studenti, ancora mezzi addormentati. Harry stava seduto al tavolo dei Grifondoro,
solo.
“Si, certo! Perché sei così
stupito di vedermi?”
“Oh beh. Ehm. Non è che sono stupito!
Solo che…ecco…solitamente, dopo che tu e…insomma dopo che
litighi con…cioè-“
“Volevi forse dire che dopo che litigo con Ron non scendo a colazione? Ok,
hai ragione. Ma questa volta…ho pensato di scendere! Insomma…non
voglio passare la mia vita rinchiusa in una camera, o in biblioteca, solo per
colpa di un idiota come lui! Non mi interessa cosa pensa di me, cosa fa, dove
si trova!”
“Oh si, certo. Ti capisco, Hermione.
Solo, sembra che vi siate messi d’accordo!”
“Perché? No! Cosa intendi?”
“Beh, tu scendi a colazione e Ron no!”
“Non è sceso? È ancora in dormitorio?
Ma perché? Dov’è?”
La ragazza, a dispetto di ciò che aveva
dichiarato pochi secondi prima, sembrava preoccupata per Ron.
“Ma Hermione! Non
avevi detto che non ti interessava ciò che faceva…?”
“Si ma…magari sta
male, Harry!”
“Oh no, no no!
Verso le sei di mattina sembrava già bello vispo, e non aveva
l’arai di uno che sta male!”
“Che cosa? Ma è terribile!”
Harry era perplesso. Quella ragazza
riusciva sempre a stupirlo!
“Ron sta bene, e tu lo
trovi terribile???”
“No Harry! Terribile
è il fatto che Ron si sia svegliato alle sei!
Doveva stare veramente male, per alzarsi a quell’ora!”
“Ah, certo. Ma ti dico che Ron
stava meravigliosamente bene!”
“Ma ti ha detto almeno dove andava??”
“Mmh…si
credo…solo che…”
“Dov’è? Dov’è??”
“Non lo so! Stavo dormendo…non gli ho
fatto caso! Cos’è, vuoi andare a cercarlo, il tuo Ronnuccio puccio puccio?”
“Cosa? Certo che no! Era solo per sapere! Beh Harry, io oggi vado a Hogsmeade
con Ginny. A stasera.”
“Si, certo, divertitevi!”
***
Ah, cosa non
si fa per amore!
Ron, seduto ad un tavolo in
biblioteca, stava sfogliando un grosso tomo, con aria piuttosto annoiata.
Certo, leggere un vecchio libro pieno di
polvere di sole 1800 pagine, dal titolo “L’Artimanzia,
tutti i suoi segreti e le arti per apprenderla” è quasi troppo!
Ma si sa, per Hermione
avrebbe fatto di tutto.
Anche sopportare per un giorno intero lo sguardo di
Madama Prince, che lo squadrava come se fosse un
elefante in una cristalleria.
Certo, capisco
quello sguardo! Non sono molto di casa, qui. Ma potrebbe anche smetterla!
***
“Ehi Dean, Seamus! Avete visto per caso Ron?”
Harry, dopo un lungo giro nei dintorni
di Hogwarts, aveva deciso di cercare l’amico,
che non si era fatto più vedere.
“Perché?”
“Oh…così. Non lo vedo da un
po’!”
***
Era quasi notte e la sala comune dei Grifondoro si stava pian piano svuotando.
“Harry.”
Hermione alo gli occhi
dal suo libro per chiamare il ragazzo, appena entrato nella sala.
“Oh, ciao Hermione”
“Dov’è finito Ron?”
Hermione era
perplessa. Aveva sperato di vederlo entrare al seguito di Harry,
sentirlo fare qualche battutina su di lei e sul suo libro…ma niente.
“Boh? Non l’ho
visto per tutto il giorno, è comparso a cena quando
ormai tu avevi già finito di mangiare, si è abbuffato come un
maiale, ha detto di non preoccuparmi che sarebbe tornato tardi sta sera. E poi
è scomparso di nuovo!”
“Ah…Ma non ti ha detto dove è stato
per tutto il tempo??”
“No…”
Hermione ora sembrava
infuriata.
“Ah, quando lo incontro
io ci devo scambiare quattro chiacchiere! Eh no, non può non farsi vedere
per tutto il giorno! Non puo farci…farti, preoccupare
così! Ah, questa volta non la passa liscia!”
“Certo Hermione. Hai
ragione, si, si. Ora vado a dormire…spero solo che Ron
non si faccia beccare da qualche professore in giro per la scuola a ques’ora…”
Il moro si avviò verso i dormitori.
“Gli starebbe solo bene! ‘Notte,
Harry.”
Harry era si girò e sorrise. Hermione si era di nuovo immersa
nella lettura, e intanto borbottava qualcosa a proposito di Ron
e di come fosse stupido e idiota.
***
Oddio! É
tardissimo! Mi devo essere addormentato…beh almeno ho finito il
libro….
Ma ora come
farò a tornare alla casa?? Speriamo che non ci
sia nessuno in giro…
***
Ron riuscì ad arrivare in
sala comune senza essere visto. Era veramente stanco, e tutto ciò che
voleva in quel momento era andare a letto e farsi una bella dormita.
Ok. Ho già dormito…ma
diciamolo…i libri non mi fanno dormire bene, no!
Speravo
solo…di poter parlare a Hermione oggi.
Peccato…sarà per domani.
Il rosso si avvicinò di più alle poltrone
e si accorse che la sala non era vuota, come lui credeva. Una figura stava
accucciata su un divanetto, davanti al fuoco.
Pensò bene di non fermarsi, per non dover avere
una conversazione indesiderata con qualche impiccione. Ma camminando nella
fioca luce andò a sbattere contro una sedia, provocando un rumore
abbastanza forte nel silenzio della stanza.
“Maledizione! Che male!”
“Chi é? Ron…Ron sei tu?”
Oh no, Hermione! E ora cosa faccio?
“Ron…se sei tu
vieni fuori? Ron…non prendermi in giro...”
La voce della ragazza aveva assunto un tono misto tra
lo spaventato e l’arrabbiato. Ron si accorse
che lentamente aveva tirato fuori la sua bacchetta, pronta a combattere.
Oh-oh. Forse è meglio che vada da lei…meglio la
sfuriata di Hermione a un suo incantesimo scagliato
contro di me!
“Hermione…calma!
Sono io, scusa…”
“Calma? CALMA? Tu dici a me di calmarmi? Non ti
sei fatto vedere per tutto il giorno! Sei scomparso! Eravamo preoccupati per
te! E tu mi dici di calmarmi? Pensavo fossi chissà chi…ma cosa sei
per entrare a quest’ora in sala comune???”
La riccia si era alzata in piedi. Ron,
malgrado la sua altezza, si sentiva molto piccolo, di fronte
a quel fiotto di parole.
“Io…senti mi dispiace! Non credevo ci
fossi tu, qui, ora! …Eri preoccupata per me?”
“No! Harry era
preoccupato! Ma come ti permetti di arrivare qui a
quest’ora! Di non farti vedere per tutto il giorno!”
“Ah! Adesso devi anche sapere dove sono sempre e
cosa faccio? Non posso avere un po’ di libertà? Non sei mia
madre!”
“Senti Ronald…io
sono stufa Ok?
Basta. Sono stanca. Vado a dormire.”
Il ragazzo era rimasto interdetto. Tutta la rabbia era
scemata in poco. Come se Hermione si fosse rassegata.
Ma questo non era da lei. Nei pochi secondi in cui Hermione
raggiunse le scale, il cervello di Ron produsse una
quantità di pensieri…
Devo fermarla!
Devo parlarle adesso! Ora che siamo soli.
No!A lei non
piaccio. Ha detto che non era preoccupata per me.
Ma dovevamo
ancora litigare?
Sei un idiota,
Ron!
Però…ha
un bel sedere la nostra Hermione!
Dopo l’ultimo, stupido, pensiero Ron decise di darsi da fare.
“Hermione!Aspetta!”
La ragazza si fermò.
“Ron, sono stanca. Ti
prego, non voglio litigare ancora!”
“Io…io voglio solo parlarti un attimo. Non
litigare, solo parlare, come due persone normali…”
Hermione si
girò e avanzò verso una poltrona, e ivi si sedette.
“Due persone normali? Io e te? Non farmi
ridere!”
“Hermione…mi
sembri…me.”
“Certo. Hai ragione. Colpa della stanchezza.
Allora…cosa devi dirmi?”
Ron prese tutto il coraggio che
aveva, si sedette e iniziò a parlarle.
“Vedi…dopo che…che
ieri…abbiamo litigato…volevo chiederti scusa! Perché cedo
che sia stata una cosa stupida.”
“Bene. Perfetto, buona notte Ronald.”
“Ma, aspetta! Io…sei molto arrabbiata
vero?”
Gli occhi della ragazza mandavano scintille…non
servi neanche una risposta, aveva capito da solo.
“Certo. Domanda scema.
Bene…io…volevo chiederti scusa…in un modo un
po’…speciale. Vedi, quest’oggi sono rimasto tutto il giorno
in biblioteca.”
“In biblioteca? Tu?”
“Si, io. Perché devi sempre essere
così stupita quando io faccio qualcosa
d’intelligente?”
“Stiamo di nuovo litigando?”
“No!”
Il rosso aveva risposto con foga.
“In biblioteca…comunque ho letto un libro
di…di Artimanzia! E ho fatto qualche ricerca
e…vorrei leggerti una cosa!”
Ora negli occhi di Hermione
non c’era più furia, solo una sorta di perplessità.
Ron intanto si era alzato in piedi,
davanti a lei, come se volesse declamarle una poesia.
“Ma, che fai?”
“Ssh…fai parlare
me, per una volta!”
La zittì il ragazzo.
“Allora…io, aiutandomi con il libro, ho
cercato di fare un “profilo”, sai, ho ricavato i nostri numeri e
così via…ma credo che qui l’esperta sia tu.”
“Un…profilo?”
“Si…inizio dal tuo! Il tuo numero del
carattere è 4. I quattro sono stabili, lavorano sodo, sono pratici, affidabili,
logici. Sono bravi nell’organizzare, sono prevedibili. Sanno essere
ostinati, sospettosi, troppo realistici. Se non sbaglio…questa sei
tu!”
“Io…si! Certo! Ma cos’é
questo? Sei venuto qui solo per elencarmi i miei
difetti?”
“Sono pregi, per me!”
Gli angoli della bocca di Hermione
si piegarono in su.
“Ora, fammi continuare. Il tuo numero sociale
è 9. I nove sono determinati, son da esempio
agli altri, ma possono diventare arroganti e pieni di sé.”
“Ehi ma…-“
“Niente interruzioni! Il tuo
numero del cuore é anche 4. Ah, a proposito, i conflitti con i
Due raddoppiando nei
“è?”
“Lo so, forse ti sembrerà che io sita qui
a elencarti i tuoi difetti…ma tutti abbiamo difetti, anche tu, ma per me
sei perfetta così…”
“Oh Ron…”
“Shh. Passiamo a me.
Il mio numero del carattere é 2.I due sono…-“
“I due sono fantasiosi, creativi, dolci. Le loro
caratteristiche sono la lealtà e la correttezza. I due possono anche
essere riservati, indecisi e impacciati. Questo sei tu, Ron…così
dolce e tenero…”
Anche Hermione ora era in
piedi. Le facce dei due distavano solo pochi centimetri.
Ron, dopo quell’ultima
frase, divenne rosso, fino alla punta delle orecchie. Anche Hermione
aveva preso un bel colorito bordeaux.
“Io…grazie…ora…vado
avanti…”
Ormai le loro voci erano solo sussurri.
“Si, Ron.”
“Il mio numero sociale è 3…”
“Il tre indica talento, energia, senso
dell’umorismo. Spesso sono fortunati, e hanno grande successo, ma possono
anche essere dispersivi e suscettibili.”
“Sono proprio io…. Il mio numero del cuore
è
“Gli otto sono…-“
“Ssh.”
Ron aveva messo due dita sulle
labbra della ragazza, che si era zittita immediatamente.
Hermione poteva
sentire il suo calore, il punto dove le dita di Ron
l’avevano toccata bruciava.
“Se non ti dispiace, vado avanti io. Gli otto
possono essere pratici e ambiziosi, ma anche avidi, dominatori, SI dice che sia
il numero più imprevedibile. Gli otto sono gelosi. Io sono geloso. Di
te. Non sopporto che qualcun altro ti guardi, ti tocchi. Un numero otto
è innamorato
di una bellissima ragazza dai capelli ricci e ribelli e dagli splendidi occhi
color nocciola. Questo otto spera che la ragazza possa
perdonarlo…”
Ora i loro nasi quasi si sfioravano.
“Io…certo che ti perdono, Ron.”
I loro occhi si cercarono. La bocca di Ron andò a posarsi lievemente su quella di Hermione.
Il loro primo bacio.
Si staccarono, Hermione
ancora con gli occhi chiusi, come per imprimere per bene quel ricordo nella sua
memoria.
***
“Ti amo, piccolina.”
“Anche io, ti amo!”
I due ragazzi, superata la timidezza iniziale, ora
stavano abbracciati su un divano, davanti al camino.
“E, sai, non essere gelosa, ma amo anche
un'altra!”
“Cosa?”
Hermione non poteva
crederci. Come poteva venire a dirgli che l’amava e poi confessargli che
c’era anche un’altra?
“Eh si. Sai…ha un nome buffo. Artimanzia!”
***
Allora? Piaciuta? Un
commentino me lo lasciate??
Vi pregooo…ehhe
Intanto voglio ringraziare
un po’ di persone che hanno
recensito altre mie
fic…
Per “The Other”:
Hermionina: Grazie mille! Eh si, Hermione e proprio fissata con i gatti!
Vale: L’hai capita giusta! Comunque Ron è arrabbiato per tutti quei gatti in casa, e per
il fatto che lei li porta fuori.
LucyLight: Fa niente, tutti possono capire male, la
colpa un po’ è mia…è un poco
ambigua come storia! Grazie comunque!
Hermron e herm:
grazie a tutte e due!
Ok…finito! Ringrazio anche tutti quelli
che leggeranno e recensiranno questa fic…e
quelli che hanno recensito altre mie fic che qui non
ho citato….
Ora vi
saluto!
Bacioni!
Feux