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Autore: I_was_raised_by_wolves    23/01/2013    1 recensioni
-Per sempre.
E la bevve tutta di un sorso. Poi mi baciò. Sentii il sapore dolciastro che aveva quella specie di veleno. Ronnie era molto più alto di me. Mi mise le mani sul collo e io le mani sulle sue guancie. Forse l’ultima volta di tutte quelle emozioni.
Mi prese la mano e ci sdraiammo per terra. Le nostre braccia intrecciate.
-Ti amo…. Lo guardai dritto negli occhi.
-…per sempre.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ronnie Radke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sitting in this room playing Russian roulette finger on trigger to my dear Juliet…

 
Alzarsi alla mattina era sempre più dura il lavoro al bar mi rovinava sempre di più.
-Io esco vado al lavoro.
Lo dicevo per abitudine. In quella casa ormai abitavo da sola da quando i miei erano scomparsi.
Sigaretta di prima mattina e poi presi il mio solito motorino scassato e uscii dal viale. Lavoravo in un bar vicino al centro piccolino,con un atmosfera un po’ particolare.
-Ciao John!
-Ehi Juliet!. Il mio capo,era nel suo solito ufficio vicino agli spogliatoi e stava parlando con dei ragazzi forse la nuova band che si esibiva di sera.
-Bhe ragazzi…iniziate sta sera!
-Senza sentirci una volta?
-Mi sembrate ragazzi seri…a sta sera! E adesso scusate ma devo andare!. Non so quanto seri potessero sembrare ma John aveva deciso quindi!
Appena John si girò i ragazzi iniziarono ad agitarsi ed urlare!
-Max hai capito anche tu lo stesso? Vero?
-Cazzo si Ronnie! Non sarà un palco importante ma…
-Ma suoniamo!
-Ahah ben detto Omar!
-Dai andiamo! Bryan,Robert…anche voi! Non state li come dei coglioni!
Uscii dallo spogliatoio e andai addosso a uno dei ragazzi.
-Ops scusa…uh dolcezza.!
-Max muoviti!
Finii di legarmi i capelli e poi andai al bancone.
 
Avevo il turno di pomeriggio e solo alla sera sarei dovuta andare a casa. Come al solito passò lentamente ma la radio e qualche chiacchierata con qualche cliente passava sempre.
Finalmente arrivarono le 7. Di solito a quell’ora andavo a casa ma si avvicinò John.
-Ehi senti…puoi fare anche la sera oggi?
-Cosa? E’ già seconda volta questa settimana!
-Lo so ma come al solito non c’è nessun’altro..!
-Cazzo ogni volta ci rimetto io!
-Ti pago eh!
-Il problema non sono i soldi!
E andai verso lo spogliatoio tirando un pugno contro il muro, facendomi abbastanza male alla mano. Non ne potevo più di niente. Non avevo nessuno,al lavoro ero sempre usata come tappa buchi così le mie serata libere andavano a farsi fottere, e quella sensazione di sentirsi sola faceva davvero schifo. La mia vita faceva schifo. Iniziai a piangere. Dopo qualche minuto  passarono davanti alla stanza il gruppo della sera e uno dei ragazzi mi vide. Io lo guardai male, non vedo cosa ci trovava di interessante. Ma qualche secondo dopo torno indietro mi diede un occhiata…e mi sorrise. Stava per dire qualcosa ma  poi gli altri lo chiamarono e gli raggiunse. Decisi di alzarmi. Mi guardai allo specchio. Il trucco era colato su tutte le guance e il rossetto si era rovinato. Mi sistemai,andai fuori per una boccata d’aria,una sigaretta e ritornai al bancone. Mi sentivo stupida perché avevo accettato un’altra volta.
Intanto i ragazzi avevano sistemato gli strumenti. E iniziarono puntuali alle 10.
Erano in 5. Cantante, due chitarre,un basso e la batteria. Riuscirono a suonare per circa un ora. Qualche cover e una canzone loro. Appena finito si avvicinarono al bancone.
-Che prendete?-fu il cantante a parlare.
-Che domande sono? Fai 5 birre!- mi rispose il bassista.
Gli diedi le birre e il bassista mi prese la mano.
-Piacere Max…e tu dolcezza?
Tolsi la mia mano dalla sua e risposi:
-Juliet…
-Max vuoi farci cacciare subito il primo giorno?
-E’ una nostra collega no?
Nessuno parlò più e dopo aver bevuto la birra,cantarono un ultima canzone e andarono via.
 
Era passata circa una settimana e i ragazzi lavoravano ancora nel mio bar. Era un bel record di solito ci stavano solo pochi giorni e poi venivano mandati via per qualche strano motivo.
La mia vita era monotona come al solito: mi svegliavo,facevo colazione e andavo a lavoro. Quel giorno però avevo il turno di sera e la mattina era libera! Girai per il centro con alcune amiche, cosa molto rara per me. Alla sera iniziò tutto normale. Arrivai salutai John che quella sera lavorava al bancone e andai a cambiarmi. Mi guardai allo specchio. Ero sempre uguale. Nel corso degli ultimi due anni non ero cambiata per niente. Occhi truccati di nero e quel rossetto rosso con il mio vertical labret che risaltava dalla mia carnagione chiarissima. Mi legai i capelli. Quando avevo i capelli legati si vedevano le cose di cui andavo più fiera. Il mio tatuaggio sul collo e i miei dilatatori.
-Juliet sbrigati!
-Arrivo John!
Presi il mio blocchetto e andai subito al primo tavolo.
La band era già arrivata. Quella sera facevano cover…e dovevo ammettere che erano davvero bravi poi suonavano il mio gruppo preferito quindi prendevano punti.!
Ogni tanto mi giravo a guardare i ragazzi. E ogni volta il cantante,Ronnie, mi guardava. Aveva davvero fascino, quei capelli neri, truccato di nero anche lui con qualche tatuaggio.
Erano circa le 11 e i ragazzi avevano messo via gli strumenti e Ronnie scese per ultimo dal palco. Passò vicino al tavolo dove stavo prendendo l’ordinazione e girandomi gli andai addosso.
-Ehi scusa!
-Ah non preoccuparti! Mi aveva pestato il piede ma feci finta di niente.
-Ehm…
-Bella band…insomma..si siete bravi..!
-Ehi grazie! Ehm Ronnie…!
-Ah certo…bhe piacere Juliet! Sembrava strano ma tra tutti il cantante mi sembrava quello più apposto nonostante il suo vizio per la birra. Ma insomma…anch’io a volte alzavo un po’ troppo il gomito dopo il lavoro.
Non volevo finire là come un’idiota quella conversazione allora dissi la prima cosa che mi passò per la testa!
-…ehm bhe volete qualcosa? Le solite birre?
-Ragazzi..? birra? 
Dopo poco li portai le birre.
-Bhe loro sono Bryan,Omar,Robert e lui Max!
-Lei mi conosce gia! Vero Juliet??
-Max smettila! Per fortuna Ronnie gli disse qualcosa!
-Dolcezza mi dispiace ma dobbiamo andare!
-Che pezzo di merda che sei Max…bhe ma noi andiamo veramente!...a domani dolcezza! E tutti risero e poi andarono via.
 
Erano passati un po’ di giorni. E dopo quella sera mi ero vista un paio di volte con Ronnie.
Poi quella sera appena finita la prima canzone gli avevo fatto cenno di uscire verso la porta del retro.
-Juliet?...dove sei?
Non ebbe neanche il tempo di parlare che gli piombai addosso prima abbracciandolo poi lo baciai. Ronnie era semplicemente perfetto.
-Ronnie?? Dove sei finito?
-Ops-e sorrise-…meglio che vai…ci vediamo domani…
Gli morsi il labbro e poi lo lasciai andare.
 
Eravamo entrati in un circolo vizioso. Ogni volta che ci vedevamo era sempre la stessa cosa. Gli andavo in contro e la maggior parte delle volte finivamo contro lo stesso muro a baciarci. Lunghi baci. E il mio rossetto come ogni volta sparso per il contorno delle labbra. Oltre a questo c’era la birra e le sigarette. Ci trovavamo spesso sul piccolo parco abbandonato dietro il locale con birra e sigaretta a parlare di quello che avremo potuto fare.
-Radke scappiamo?
-Dove?
-Non lo so,ma sono stufa di stare qua…solo io,te…e la birra.! Alzando la bottiglia che avevo in mano
-E la musica!
-Si Radke hai ragione.! Basta che sia lontano...prima che qui faccia la muffa!
-Domani sarai più vecchia!
-Ah già…grazie di avermelo ricordato!
-Juliet cazzo fai 20 anni mica 80 che stai per morire.!
-Ahah lo so Radke…
Buttai la testa all’indietro sbattendo contro il muro.
-Juliet…
-Uhm? Alzai la testa dalla sulla spalla.
-Non ti lascerò mai.
Fu una di quella frase che mi rimase impressa nella mente. Penso che finalmente mi sentii accettata da qualcuno. Non potevo perderlo per nessun motivo,non avrei mai trovato un altro come lui.
-Anch’io Ronnie.  Riappoggiandomi alla sua spalla.
Mi alzai,gli diedi un bacio poi gli presi la mano e andai verso il locale.
 
Il giorno dopo era il mio compleanno. Andai in spogliatoio aspettando di trovare Ronnie come ogni volta ma non c’era. Andai verso il bancone e saltarono fuori tutti insieme urlando “Auguri!”.
-Non serviva tutto questo!
-Zitta e adesso esprimi un desiderio!
Prima di soffiare sulle candeline del dolce guardai Ronnie che stava cantando sul piccolo,solito palco. E poi soffiai.
Ronnie finito il solito mini concerto venne a salutarmi. Ennesimo bacio,ennesima botta contro il muro,ennesima volta che il mio rossetto veniva rovinato dalla sue labbra e i miei capelli spettinati, più i nostri respiri si facevano affannati più mi innamoravo di quel Radke. Di quelle labbra,quegli occhi e del suo modo di fare. Di lui.
 
Qualche giorno dopo Ronnie venne a casa mia a prendermi per uscire insieme.
-Buonasera Juliet…!
-Buonasera a te Ronnie!
Diciamo che la situazione ci scivolò di mano. Un’altra volta. Appena entrò mi baciò e finimmo sopra il divano.
-Ops! Cercò di alzarsi ma lo tirai verso di me…addosso a me un’altra volta. Era perfetto sapeva semplicemente come rendermi felice. Mi baciò il collo e poi salì fino ad arrivare alle labbra. Io feci lo stesso,sapevo che lo facevano impazzire. Solo quando ci accorgemmo di essere caduti sul tappeto,ci alzammo prima lui e poi io.
Mi portò prima nel solito posto dietro il locale e poi in un locale poco affollato ma comunque carino. Quella serata potevo morire a forza dei suoi baci.
La serata purtroppo finì presto perché Ronnie doveva ritornare al locale dove aveva dimenticato delle cose,decisi di non accompagnarlo perché stavo davvero crollando dal sonno.
-Juliet vado…
-Ok Ronnie…ti amo.
-Ti amo anch’io Juliet.
Mi baciò e poi andò via.
Entrai in casa e mi distesi sul divano. Lasciai cadere il braccio. Toccai un foglietto. Lo presi…era un biglietto solo andata in un posto abbastanza lontano.
Da li iniziò a prendermi l’ansia di perderlo. Non potevo, lui era tutto per me. Cambiare città poteva significare non rivederlo più o comunque il nostro rapporto sarebbe cambiato. Non potevo permettere che succedesse questo.  Ma soprattutto perché non me ne aveva parlato? Ecco perché quella sera era stato così silenzioso!
Scrissi a Ronnie. “Arrivo al bar”.
Arrivata al locale parcheggiai il motorino e buttai le chiavi in tasca. Ci fu un rumore di vetri che sbattevano tra loro. Misi la mano in tasca e tirai fuori delle fialette. Era uno dei tanti modi che con Ronnie ci “sballavamo” nei momenti di noia tra un bacio e l’altro. Era un liquido rosso dal sapore dolciastro. Senza pensarci due volte lo bevvi. Tutta la fialetta. Il doppio del solito. Mi sentii stupida sapevo a cosa andavo incontro. Perderlo in ogni caso ma ormai l’avevo fatto.
Entrai e iniziai a buttare tutto all’aria. Le sedie sopra i tavoli,lanciando una sedia ruppi anche la foto dei miei genitori sopra un pezzo di arredamento del bar che John,che era il fratello di mia madre mi aveva lasciato tenere. Iniziai a camminare verso di lui con le mani sulla faccia. Ronnie mi guardò e si alzò di fretta venendo verso di me. Aveva la faccia spaventata anche lui. Non l’avevo mai visto cosi aveva davvero paura.
-Cos’è questo? Mostrandoli il biglietto.
-Te l’avrei detto…la band ha ottenuto…
-Mi hai riempito di bugie!
-Juliet non è vero! Te l’avrei detto! Solo che oggi non ci sono riuscito! Starò con te sempre…secondo te avrei passato tutti quei pomeriggi, tutti quel tempo con una ragazza a cui non tenevo? Sarò un coglione e forse anche idiota quello che vuoi…-fece un respiro-ma non sono un bugiardo e uno che se ne approfitta Juliet!
-Allora perché non me l’hai detto.?!
-Avevo paura Juliet ok?!-era incazzato e si vedeva ma aveva ancora paura-avevo paura di perderti! Pensi di non essere importante?!
-L’ho pensato…
-Sei tutto per me..
Venne verso di me e mi abbracciò forte,cercai di nascondere il fatto che stavo piangendo per quello che avevo fatto prima di entrare al bar. Ma avevo avuto paura.
-Ronnie…ti devo dire una cosa…
Glielo dissi solo di un fiato. Gli spiegai perché l’avevo fatto. Lui iniziò ad agitarsi.
-Juliet?
Tirai fuori una fialetta.
Lasciò cadere il biglietto.
Io tirai fuori l’altra fialetta.
La prese,la aprì.
-Per sempre.
E la bevve tutta di un sorso. Poi mi baciò. Sentii il sapore dolciastro che aveva quella specie di veleno. Ronnie era molto più alto di me. Mi mise le mani sul collo e io le mani sulle sue guancie. Forse l’ultima volta di tutte quelle emozioni.
Mi prese la mano e ci sdraiammo per terra. Le nostre braccia intrecciate.
-Ti amo….  Lo guardai dritto negli occhi.
-…per sempre.
Ronnie mi prese verso di lui mi sussurrò “ti amo”. Guardai forse un’ultima volta i suoi occhi e poi chiusi gli occhi. Era una di quelle cose che prese in una certa dose avrebbe messo fine a tutto…tranne al nostro amore.

Proprio come Romeo e Giulietta.

Sitting in this room playing Russian roulette,
Finger on the trigger to my dear Juliet,
Out from the window see her back drop silhouette,
This blood on my hands is something I cannot forget. 



 

Bhe piccolo angolo per la "scrittice":D
Spero vi sia piaciuta.! é tratta dal video "Not good enough for truth and clichè"! Ma penso si capisca...spero! Bhe per chi non lo conosce http://www.youtube.com/watch?v=p4I7Ak1N2z8
Bhe fatemi sapere se vi è piaciuta! Ciao:D 
 

  
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