Non era la prima che cambiavo casa,vita,scuola,amici..ormai ci avevo fatto l’abitudine.
Papà era sempre in giro per lavoro e non avevamo parenti vicini su cui fare affidamento visto che,i pochi che avevamo,si trasferirono tutti in Europa;quindi,ogni volta che li veniva affidato un lavoro in una nuova città io e Artie,mio fratello,dovevamo partire insieme a lui. Già..Artie.
Io e mio fratello eravamo molto uniti. Dal giorno dell’incidente mi sono sempre presa cura io di lui e la nostra amicizia e complicità è cresciuta ogni giorno sempre di più. Li volevo molto bene e non avrei mai permesso che niente e nessuno potesse separarci.

Mentre sorvoliamo l’America comincio a pensare a come sarebbe stata la nuova vita nell’Ohio.
Oddio, se solo penso a tutto quello che sto lasciando mi viene un’angoscia.
Ma come diavolo ha fatto papà ad accettare di trasferirsi da New York ad un paesino sconosciuto che non ricordo nemmeno come si chiami..Lina..Lama..

 “Lima” mi corresse Artie con un sorriso divertito

“Come..cosa..?” chiesi confusa

“Sorellina, come tuo solito stavi pensando sottovoce e non dire che non è vero perché tutto l’aereo è testimone e
a quanto pare è molto interessato al resto della tua storia..”  mi disse continuando a ridere

“ah-ah-ah molto divertente davvero” dissi ironica e nello stesso tempo imbarazzata dalla figuraccia che avevo appena fatto.

“a che pensavi di così tanto coinvolgente?” mi chiese con un sorriso beffardo

Feci un lungo sospiro e,guardando fuori dal piccolo finestrino dell’aereo,iniziai a perdermi tra il bianco delle nuvole e
la città che pian piano iniziava a prendere forma sotto di noi..

“..pensavo a come sarà la nostra nuova vita li..sai,ogni volta che ci trasferiamo in un nuovo posto ho sempre paura di come sarà il posto o come sarà la scuola o i compagni o semplicemente…di affezionarmi troppo..”

Artie mi guardò con uno sguardo compassionevole e mi strinse forte la mano dicendomi  “..non sei sola San..ricordati che in qualunque momento io ci sarò sempre per te sorellina.”

Lo guardai con gli occhi lucidi e abbracciandolo li dissi “..e io ci sarò sempre per fratellino. Ti voglio bene..”
Lo abbracciai più forte che potevo..li volevo un gran bene.

“..ti voglio bene anch’io..ma se mi stringi così ho paura che non potrò mai più dirtelo..” mi disse implorante di lasciarlo andare.

"ahahahah..scusami fratellino.." allentai la presa ma il segnale luminoso  'ALLACCIARE LE CINTURE' mi distolse dall'abbraccio e,mi fece capire,che ormai eravamo giunti a destinazione. Con un sospiro allacciai la mia cintura pensando tra me e me ..“speriamo che questa sia la volta buona”

E lo speravo. Lo speravo davvero.