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Autore: Whiteney    23/01/2013    7 recensioni
Tre parole.
Tre ragazzi e tre ragazze.
Le Powerpuff Girls e Rowdyruff Boys si odiano, ma cosa succederebbe se i nostri tre eroi malvagi, fossero costretti a baciare le rispettive controparti?
1) A Cam Kiss -Butch e Kaoru- (Pubblicato)
2) A Crazy Shopping and a Kiss -Boomer e Miyako- (Pubblicato)
3) A Kiss Below the Mistletoe -Brick e Momoko-
Kiss The Girl!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Powerpuff Girls, Rowdyruff Boys
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A Cam Kiss
 

 

Kaoru, trasformatasi in Buttercup, aveva il biglietto per la partita più entusiasmante di tutta la sua vita, e tutto quello che aveva dovuto fare per ottenerlo, era quello di essere Powered Buttercup!
Era un posto fantastico, e niente e nessuno avrebbe rovinato quel giorno.
O almeno così credeva.
Perché un certo verdino aveva il potere di farla uscire fuori dai gangheri.
Butch.
Per qualche catastrofico evento cosmico, quel dannato verdino aveva il posto accanto al suo, e questo voleva dire guai, grossi davvero.
E come risultato finale, non avevano fatto altro che bisticciare per tutti il primo tempo, su chi fosse il giocatore più forte, quale squadra fosse la migliore, e chi avrebbe vinto.
E ora, durante l’intervallo, mentre i due ignari ragazzi continuavano a battibeccare, una telecamera si aggirava per lo stadio, mandando sul mega schermo varie coppie costrette a darsi un bacio.
<< Testa bacata! Figurati se quelli possono vincere! >>
Esclamò con irritazione la mora, alzando un pugno verso il cielo, mentre il ragazzo davanti a lei la guardava con la stessa espressione irritata.
<< Ma non dire idiozie tu! Figurati se una ragazza può sapere certe cose! >>
Buttercup strine un pugno, fulminandolo con lo sguardo.
<< Staremo a vedere razza d’idiota! >>
Il moro sbuffò, mentre la ragazza guardava davanti a se, scocciata.
Quello che vide la fece sbiancare di colpo.
Ingoiò un flotto di saliva, sentendo la gola secca e il panico tartassarla.
Dannazione.
Aveva litigato così tanto con quel Rowdyruff Boy… che non si era accorta che quella dannata telecamera si era messa in moto…
<< Ehi che hai? >>
Le chiese ad un certo punto Butch.
E come colpo di grazia…
Buttercup indicò davanti a se, e Butch seguì la sua direzione.
<< Oh… dannazione… >>
La telecamera stava inquadrando
loro due.
Butch iniziò a sudare freddo, mentre Buttercup cercava di trovare un soluzione.
Erano nel pallone.
Passarono alcuni secondi di silenzio, prima che qualcuno urlò, a gran voce:
<< Baciala! >>
I due mori sussultarono, Butch guardò da tutt’altra parte, mentre Buttercup abbassò lo sguardo, leggermente in imbarazzo.
Non l’avrebbe mai baciato, mai.
Lo stadio, dato che i ragazzi non si decidevano, iniziarono a urlare a gran voce cori d’incoraggiamento, che diedero l’effetto opposto.
<< Io non bacio nessuno! >>
Esclamarono i due, rossi per l’imbarazzo e per la rabbia.
L’unica cosa su cui andavano d’accordo.
Ma prima che potessero alzarsi e scappare, o in alternativa spiccare il volo, qualcuno iniziò a spingere i due.
Buttercup sgranò gli occhi, mentre il viso di Butch si faceva più vicino; avrebbe potuto tranquillamente scostarlo –o picchiare il tipo che la stava spingendo- ma si sentiva priva di forze, era come se i suoi super poteri fossero spariti, e la sua normale forza si fosse indebolita.
Si sentiva vulnerabile.
Chiuse gli occhi.
Butch la guardò mentre chiudeva con forza gli occhi.
Perché non reagiva?
E perché nemmeno lui reagiva e si liberava da quella presa?
Non era possibile che qualcuno fosse più forte di lui, ma allora perché… non stavano reagendo?
Ogni pensiero venne interrotto dal contatto delle loro labbra:
Quelle di lei si posarono su quelle di lui.
Butch sgranò gli occhi –rosso come un peperone- sentendo il buonissimo sapore di mela verde invadergli le pupille gustative.
… le labbra di quella Powerpuff… avevano lo stesso sapore del suo frutto preferito.
Sentì il cervello scollegarsi, tutto il buon senso che aveva andò a quel paese, e alla fine chiuse gli occhi.
Per Buttercup, l’impatto con le labbra di Butch, fu qualcosa di sconvolgente.
Non era terribile come credeva.
Le sue labbra avevano lo stesso inconfondibile sapore del latte-menta che beveva sempre quando faceva caldo, o dopo una gara.
Lei adorava il latte-menta.
Ma Butch era suo nemico… e non avrebbe dovuto provare piacere nel baciarlo.
Ma allora perché, si sentiva così bene?
I suoi occhi rimasero chiusi, e il suo cervello di spense.
Le labbra del Rowdyruff verde… erano… piacevoli.
Sì… piacevoli.
Si lasciarono travolgere così tanto, che non si accorsero che quel tipo aveva mollato la presa sui due.
Rimasero così per nemmeno loro sapevano quanto, fino a quando non sentirono un fischio.
Spalancarono gli occhi, staccandosi di botto.
Butch guardò da tutt’altra parte.
Buttercup tenne lo sguardo fisso verso il vuoto per qualche secondo.
Altri fischi si levarono e i due si alzarono di scatto, andando in due direzioni diverse.
Buttercup corse a perdifiato, uscendo da quel manicomio, per poi appoggiarsi ad un muretto, riprendendo fiato.
Si accasciò a terra, con il cuore che batteva a mille.
Si diede tre o quattro schiaffi, urlando dentro di se quanto fosse idiota.
Respirò a fondo, dicendosi che quel bacio non le era piaciuto, che tutto quello era uno sbaglio, e che lei Butch lo odiava.
Ma allora perché voleva che… che… lui… la… ri… ribacia…
Non riusciva nemmeno a pensarlo, non era abituata a certe cose.
Si portò le mani sulla testa, sentendo il cervello esplodere.
Lei… odiava quel carciofo.
Lo odiava!
Ma allora perché… perché sentiva lo stomaco attorcigliarsi quando lo vedeva?
Non era una cosa che le capitava spesso –anzi mai-, ma con lui…
Era diverso.
Fece aderire la schiena alla parete, stringendo le gambe, impedendo che quella dannata gonna mostrasse la sua biancheria ai passanti.
Alzò lo sguardo, osservando il cielo coperto dalle fronde degli alberi verdi…
Verdi…
Dannato verde!
<< AH! Dannazione! >>
Esclamò frustrata portando le mani sul capo, in un gesto disperato.
Che avesse preso una bella cotta per quel verdino?
Scattò rabbiosa contro il suo stesso pensiero.

Certo che no!
Pensò con rabbia, mentre una vocina le sussurrava:
“Perché no? Lui è molto carino, atletico, divertente…”
Divertente? Fastidioso semmai…

Pensò corrugando la fronte, ripensando a quella volta che le aveva sollevato la gonna…
Arrossì per l’imbarazzo e per la rabbia, mentre la vocina riprendeva.

“Già, ma a te piace.”
Intervenne imperterrita la vocina.
La bruna ringhiò mentalmente.

E’ solo un idiota, a me non piace!
“Ma il suo bacio… ti è piaciuto…”
Le sussurrò con malizia la voce, facendo arrossire la mora, che si portò le mani alla testa, chiudendo con vigore gli occhi.
No, no! Non è vero!
“Invece sì, Kaoru. Tu lo ami. E lo sai benissimo…”
Piegò le gambe, circondandole con le braccia, posandoci la fronte sopra.
Ora era davvero confusa.

 

 

Butch aveva fatto il giro più lungo per uscire.
Non riusciva a togliersi dalla testa il sapore delle labbra di… Buttercup.
Già Buttercup.
La ragazza più forte e determinata che conoscesse.
E non lo diceva tanto per dire.
Molte delle sua martellate avevano lasciato altrettanti bernoccoli, chi più grande di altri, a seconda del livello della sua rabbia.
Ma non… avrebbe mai pensato di… trovar piacevoli le sue labbra.
Non che si aspettasse di baciarla, certo.
Si morse il labbro con ferocia, ricacciando indietro quello stupido pensiero.
A lui non piaceva Buttercup, né tantomeno le sue labbra… morbide e calde.
Arrossì, dandosi uno schiaffo.
<< Idiota! Non mi sono innamorata di quella Powerpuff! >>

Si fermò un momento.
Era ovvio che non fosse innamorato di lei… ma allora perché se lo era urlato?
Non era… scontato?
Rimase immobile, pensieroso.

“Devi ammettere che Buttercup è davvero forte, e anche molto carina…”
Sussurrò la sua coscienza.
Che diamine!
Lui non aveva una coscienza.
A lui non si era innamorato di Buttercup.
E lui non la trovava sexy!
Digrignò i denti, frustrato.
Non sapeva più quello che pensava e che diceva.
Lui la odiava, e su questo non c’erano ragioni.

“Tu credi?”
Fece qualche passo, quando si fermò di botto.
Dannazione…
Pensò ingoiando a vuoto.
Buttercup era appoggiata ad un muretto, con la fronte appoggiata sulle gambe.
Si rilassò un momento, ghignando.
Era l’occasione ideale per attaccare… o per prenderla in giro, dipendeva.
Fece un passò, quando, di punto in bianco, una luce verde accecante ricoprì la mora.
Butch si portò una mano davanti gli occhi.
L’abbassò quando la luce si affievolì.
Spalancò gli occhi.
Nello stesso punto in cui giaceva Buttercup, comparve una mora, con un cappello verde a visiera sul capo, dei pantaloncini verdi militare che arrivavano al ginocchio, e una t-shirt gialla.
La ragazza mormorò qualcosa tra i denti, che Butch sentì chiaramente:
<< Io sono Kaoru cavolo! Non una di quelle stupide ochette! >>
Non era Buttercup… era… una ragazza normale.
Nella realtà non aveva super poteri.
Nella realtà non portava una gonna.
E nella realtà non era come tutte quelle ragazzine smorfiose che vedeva in giro.
Lei era… diversa.
Kaoru, che non si era resa conto degli eventi, alzò il capo, incrociando gli occhi verdi, e sconvolti, di Butch.
Scattò in piedi, fronteggiandolo, con la spavalderia improvvisamente tornata.
<< Che faccia tosta che hai! Vuoi che ti appiattisca con il mio martello per caso?! >>
Gli chiese con rabbia, cercando di richiamare il martello.
Che però non comparve.
Sbarrò gli occhi, lanciando un’occhiata ai suoi vestiti.
Sbiancò.
Non era più Buttercup… era ritornata Kaoru…
Non aveva i super poteri.
Un pensiero le baleno alla testa, facendola paralizzare.
Che Butch l’avesse vista mentre tornava normale?
Si morse un labbro, non sapendo cosa fare, ma mantenendo il sangue freddo.
Il ghigno che mostrò Butch non la rincuorò per niente.
<< … non pensavo che tu fossi… così, nella normalità… Kaoru >>
Disse con quel ghigno che fece scaldare il sangue nelle vene della ragazza, che digrignò i denti.
<< Senti, non fare lo sbruffone! Sai quanto ci metto a trasformarmi e a prenderti a martellate!? >>
Lo minacciò con rabbia, stringendo un pugno.
Il moro ghignò.
<< Già… peccato che ora io conosca il tuo vero aspetto… >>
La mora sentì il pavimento sotto i suoi piedi mancare.
Era finita.
Se lui scopriva la sua vera identità, avrebbero colpito la sua famiglia, e sarebbe risalito fino a Momoko e Miyako!
Digrignò i denti, frustrata, sentendosi per la seconda volta vulnerabile.
<< Ma… se farai una cosa per me… ti prometto che manterrò il segreto, Kaoru >>
La mora si paralizzò.
Il suono del suo nome pronunciato da lui… le faceva attorcigliare lo stomaco…
Si diede uno schiaffo mentale, non era il momento di divagare.
<< Non farò niente per te, Butch! >>
Gli gridò con grinta; il moro ghignò.
<< Io credo di sì… non credo ti farebbe piacere se prendessimo di punta la tua famiglia… e se scoprissimo l’identità delle altre due… saremmo a cavallo… >>
Tutta la sua forza scomparve.
Aveva ragione, non poteva permettere che Butch facesse male alla sua famiglia, e a quella di Momoko e Miyako.
<< Come faccio a sapere che non menti? >>
Chiese sospetta.
<< Fidati, mantengo sempre le promesse…- si fermò un momento, osservando lo sguardo poco convito della ragazza- e comunque… non hai scelta >>
Abbassò le mani, rassegnata, guardando il ragazzo davanti a se con sguardo di fuoco.
No, non aveva preso una cotta per uno come lui.
Chissà cosa voleva che facesse, e chissà se avrebbe mantenuto la promessa…
Ne dubitava, ma non aveva scelta.
Tanto valeva rischiare.
<< Che dovrei fare? >>
Chiese trattenendo la rabbia, mentre il moro si avvicinava a lei, lentamente.
Lo vide tentennare nella sua camminata verso di lei.
Lo guardò con un cipiglio indagatore, squadrandolo dalla testa ai piedi.
<< L’unica cosa che devi fare è… farmi capire cosa provo >>
Kaoru alzò un sopracciglio, non avendo capito dove volesse andare a parare, e cosa volesse fare.
Ma non ce ne fu bisogno.
Sentì le farfalle allo stomaco –ed era già la seconda volta quel giorno-, qualcosa di caldo e fresco al contempo stesso si adagiò sulle sue labbra.
Labbra e latte-menta.
Le sue pupille si restrinsero, le sue guance s’imporporarono, e le sue labbra ricambiarono.
Un bacio.
Non era forzato come prima, era voluto.
Era una prova, a detta di Butch.
Ed era passata con dieci e lode.
Il ragazzo si staccò lentamente dalla ragazza, riaprendo con lentezza gli occhi.
La prima cosa che vide, fu l’espressione sconvolta di lei.
Aveva gli occhi spalancati, la bocca dischiusa e le guance imporporate.
Lui si grattò il viso, leggermente rosso.
<< … beh… è tutto più chiaro ora… >>
Mormorò lui, spezzando il silenzio che si era creato.
La ragazza non si mosse.
<< Credo… di aver preso una bella sbandata, eh? >>
Scherzò lui, non sapendo quale turbine avesse acceso dentro Kaoru.
La ragazza si paralizzò, sentendo il cuore fremere.
Lui… aveva… una cotta… per lei?
Lui sospirò; beh, di certo non poteva aspettarsi che la ragazza gli dicesse che l’era piaciuto… infondo… erano nemici…
<< … non c’è bisogno che mi meni, me ne vado da solo… >>
L’avvisò con una punta di malinconia nella voce, incamminandosi verso casa.
Quello fu una sottospecie di campanello d’allarme per la ragazza.
Se ne stava andando!

Va da lui, idiota!
Si urlò con rabbia, sentendo i pieni incollati al suolo.
Era vero… lui era il suo nemico…
Lui aveva tentato di sconfiggerla…
Lui le aveva alzato la gonna…
Lui l’aveva ricattata…
Ma era anche vero che lo amava…
Sì, lei lo amava, e lo aveva ammesso a se stessa!
Non le importava quello che pensavano gli altri, non le importava se era suo nemico.
Lei voleva solo… il suo latte-menta…
<< Aspetta! >>
Urlò lei, avvicinandosi con un solo salto al ragazzo, che si era girato di scatto verso di lei, sorpreso.
La vide arrossire, non appena ebbe conquistato la sua attenzione.
Passarono alcuni secondi, prima che lei gli rifilasse un pugno sul braccio.
Butch gemette, digrignando i denti in direzione della verde.
<< Ma che sei matta? >>
Urlò infervorito.
<< Questo è per il bacio… >>
Lo ammonì lei con un’occhiata, per poi sospirare, prendendo un respiro.
Si avvicinò al ragazzo, e gli diede un bacio, sulla guancia.
Butch sentì i muscoli tendersi, mentre il punto in cui si erano posate le labbra della ragazza, diventava di un rosso sempre più acceso.
<< … e questo… è per dirti… che anche io… ho preso una sbandata… >>
Mormorò lei, spostando lo sguardo da tutt’altra parte, rossa come un peperone.
Il viso di Butch si accese, e senza pensarci troppo, la prese per le spalle, e le diede un altro bacio.
Si ritrovò steso a terra, agonizzante.
<< Non lo fare più! >>
Ringhiò lei, allontanandosi a falcate dal ragazzo, più rossa di prima.
Il ragazzo si massaggiò la parte lesa, guardando con un cipiglio la ragazza, che si fermò di punto in bianco, girandosi verso di lui.
<< E tanto per essere chiari… non chiamarmi mai “amore”, “pasticcino” “fidanzatina” o roba così! >>
Gridò lei, con le guance rosse che contrastavano con i suoi occhi verdi.
Lui spalancò gli occhi, per poi ghignare, divertito.
La
sua nuova fidanzata era una tipa tosta…
<< Come vuoi… amorino! >>
Si ritrovò disteso a terra, di nuovo.
Si rialzò a fatica, ridendo divertito.
Tipa tosta o meno… non si sarebbe mai annoiato a prenderla in giro!

 




 

Angolo Autrice


Salve!
Nata in un momento di follia, fremevo dalla voglia di pubblicare questa cosa!
Spero solo non faccia schifo >…<
Come avrete notato, è una raccolta di OS dedicata alle tre coppie delle PPGZ!
Più un epilogo…
Ogni OS, però, è legata a se… insomma i fatti seguono un ordine cronologico, e quello che succede in un capitolo, è presente anche in quello dopo!
Se non avete capito, non vi preoccupate, sto un po’ delirando…
Allora… ho messo OOC per sicurezza, perché temo di esserci andata!
Ma ditemi voi!
Il What If lo capirete meglio nei prossimi capitoli!
Ora vi saluto, recensite, per farmi sapere se vale la pena continuarla!
Ciao e
A preeesto!
Whiteney

 

   
 
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