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Autore: Cat_    23/01/2013    5 recensioni
Amelia ha diciotto anni, profondi occhi scuri e una carnagione forse troppo chiara.
Amelia ama il rumore che fa la neve fresca quando viene calpestata, il sole che sorge timido tra le colline e il mare d’inverno. Spesso va a vedere l’alba in spiaggia, da sola, in autunno. [...]
Amelia sa bene che la felicità è fatta di poche, semplici cose: un nuovo libro sul comodino, quel profumo tanto buono che sa di casa, una tazza di camomilla calda prima di dormire. [...]
Marco è diventato per lei come la luce di un faro a cui rivolgere gli occhi chiedendo aiuto ogni volta che ne ha bisogno. [...]
Appena prima di addormentarsi, la sera, Amelia prega che qualche pirata venga a distruggere il faro, così che lei possa finalmente rivolgere lo sguardo altrove, verso un altro porto sicuro. Perché questo la sta logorando. [...]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La bellezza è un soffio rispetto al vento della realtà




E l'occhio ride ma ti piange il cuore, 
sei così bella ma vorresti morire, 
sognavi di essere trovata 
su una spiaggia di corallo una mattina 
dal figlio di un pirata, 
chissà perché ti sei svegliata...



Amelia ha diciotto anni, profondi occhi scuri e una carnagione forse troppo chiara.
Amelia ama il rumore che fa la neve fresca quando viene calpestata, il sole che sorge timido tra le colline e il mare d’inverno. Spesso va a vedere l’alba in spiaggia, da sola, in autunno.
Si siede sui ciottoli bianchi e aspetta che il cielo si tinga di rosa, poi infila le cuffie alle orecchie finché il sole splende alto nel cielo.
Amelia sa bene che la felicità è fatta di poche, semplici cose: un nuovo libro sul comodino, quel profumo tanto buono che sa di casa, una tazza di camomilla calda prima di dormire.
Amelia è quella ragazza che in tanti giudicano strana perché vive in un mondo troppo lontano da quello ordinario, dove solo in pochi riescono ad arrivare.
Amelia colleziona sassi colorati dalle forme strane, evidenziatori e braccialetti di perline.
Amelia perde forcine e mollette per i capelli in continuazione; quando le ritrova, per sbaglio, le infila nel paio di scarpe più vicino, per poi dimenticarsene.
Succede così che, appena uscita dal portone del palazzo, si accorge che qualcosa proprio non va, mentre cammina. Ma ormai è tardi per tornare indietro, perché Amelia è sempre in ritardo, e si ritrova così a sorridere per mascherare il fastidio che le danno quei piccoli oggetti incastrati nelle scarpe.
Amelia è innamorata. Della vita, della risata di suo fratello che ha solo due anni, dell’amore.
Amelia si innamora almeno due volte al giorno. Si innamora del fruttivendolo sotto casa, del postino del martedì che le consegna le lettere della sua migliore amica, di quel ragazzo biondo che ha visto passare in motorino, dell’attore con gli occhi verdi che recita nel suo telefilm preferito.
Ma soprattutto, Amelia è una ballerina.
Una ballerina dal fisico forse un po’ troppo esile, con quella sua vita sottile e le dita affusolate.
Passa intere giornate alla sbarra, sulle punte, avvolta nello scaldacuore azzurro che le ha regalato sua nonna a Natale.
Balla da quando è una bambina, Amelia. Sa che la danza classica è davvero tutta la sua vita.
Amelia conosce l’amore, il rispetto e la disciplina. I sacrifici non le fanno paura. Non tutti, almeno.
Sa bene che quello che prova per il suo insegnante di danza non è l’amore futile che la lega al fruttivendolo, o al postino, o a quell’attore comico.
No. Marco è diventato per lei come la luce di un faro a cui rivolgere gli occhi chiedendo aiuto ogni volta che ne ha bisogno. 
Certo, sarebbe tutto più facile se lui non avesse sette anni più di lei, se non avesse una compagna e una figlia di due anni che si chiama Giada.
Amelia rispetta la fidanzata di Marco, Gloria, ma il sacrificio che fa per toglierselo dalla testa è diventato col tempo un peso quasi insostenibile. 
Appena prima di addormentarsi, la sera, Amelia prega che qualche pirata venga a distruggere il faro, così che lei possa finalmente rivolgere lo sguardo altrove, verso un altro porto sicuro. Perché questo la sta logorando.
Amore, rispetto, disciplina, sacrifici.
Una spirale di parole che valgono tanto per la sua danza, quanto per Marco.
I giorni si susseguono lenti, scanditi dalla scuola, dalla danza, dalla dieta che Amelia si impone di continuo.
Le lezioni con Marco proseguono, sempre più sfibranti, sempre più faticose.
Marco dal canto suo, anche se Amelia non lo sa, si è accorto da tempo che gli occhi della sua allieva sono velati di tristezza. 
Amelia non sorride più come una volta, tiene lo sguardo sempre basso e cerca di evitarlo il più possibile.
Non sa cosa stia cambiando in lei, ma sa cosa sta cambiando in lui.
Sa che rimanere con Gloria solo per Giada è sbagliato, anche se lui non la ama più.
Sa che Amelia è solo una ragazzina, e continua a ripeterselo quando, alla fine della lezione, sono da soli, loro due, nella sala dal parquet scheggiato.
La mano di Marco sfiora la spalla di Amelia, una goccia di sudore le scorre lungo la scapola, morendole nell’incavo della schiena.
«Perché mi eviti?»
«Non ti sto evitando.»
Marco le prende il viso tra le mani, le asciuga una lacrima prepotente.
«È sbagliato, Marco.»
«Non tutte le cose sbagliate sono brutte, Amelia. Alcune vale la pena viverle.»
E poi un bacio, e un altro, e un altro ancora. 
E le mani di Marco sul suo volto. Grandi, forti.
E le braccia di Amelia abbandonate lungo i fianchi. Inermi, impotenti.
Perché alla fine non è arrivato nessun pirata. Il faro brilla più luminoso che mai. Splendente, in una notte senza luna.
E Amelia, nonostante tutto, non si è mai sentita così al sicuro.





Cat's notes:

L'incipit della storia è presa dalla canzone "Il comico (sai che risate)", di Cesare Cremonini.
Il titolo della storia invece, "
La bellezza è un soffio rispetto al vento della realtà", è una frase del libro "Marina", di Carlos Ruiz Zafón.





  
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