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Autore: Master_Of_Puppets    23/01/2013    1 recensioni
“A volte si verificano fenomeni che vanno oltre l’umana comprensione. Fenomeni che possono cambiare le cose in modo improvviso, drastico e irrazionale. Molti chiamano l’artefice di questi fenomeni Destino, a Noi piace chiamarlo Chaos.”
Genere: Azione, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“A volte si verificano fenomeni che vanno oltre l’umana comprensione. Fenomeni che possono cambiare le cose in modo improvviso, drastico e irrazionale. Molti chiamano l’artefice di questi fenomeni  Destino, a Noi piace chiamarlo Chaos.”

“Highway to Hell” che risuona nella villa di Hyperion a Malibù, cinque uomini mezzi nudi che dormivano accanto ad otto ragazze in intimo o completamente nude, al piano superiore c’era la stanza del padrone di casa che dormiva da solo con tre bellissime ragazze accanto, i vestiti gettati a terra, si era appena consumata una nottata di “sesso, droga e rock&roll”. Verso mezzogiorno l’uomo si alzò dal letto e, silenzioso come uno spettro, andò al suo garage e prese la sua Koenigsegg. Doveva partecipare ad una riunione della Gilda alle tredici esatte,  l’incontro era all’incrocio tra la S Vermont Avenue e la Washington Buolevard a circa un’ora e mezza da casa sua, decise di non rispettare i limiti di velocità, accese la macchina e partì col motore che erogava tutti i 1100 cavalli a disposizione.

Tutti si girarono a guardarla mentre passava per Cordova Street, era la creatura più bella del mondo: alta un metro e ottantatré, rossa, un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra che raffigurava una rosa dai petali di un blu come lo zaffiro e lo stelo verde smeraldo, gli occhi di un verde così chiaro che pareva giallo, carnagione olivastra abbronzata non lampadata, i capelli mossi erano lasciati liberi e svolazzavano leggermente col vento. Nessuno avrebbe immaginato che quella creatura così bella potesse essere anche altrettanto letale. Proprio mentre stava entrando in S Vermont Avenue vide una macchina rosso fuoco passarle davanti ad una velocità mostruosa che girò subito dopo ed entrò sgommando nel parcheggio dove si sarebbe tenuto l’incontro. Almeno ora era sicura che ci fosse qualcuno a quella riunione.

“Tutti…muoiono” ripensando a quella frase Deimos sorrise. Mentre usciva dal McDonalds a pochi minuti dal luogo d’incontro della Gilda ripensò a quante cose erano cambiate dal giorno del “Contatto”. Il Chaos, Lui rimescola le cose in modo apparentemente irrazionale ma ogni suo gesto è in realtà costruito su di un sottilissimo filo di razionalità che resta celato finché non si ricompongono tutti i pezzi del puzzle. Sentì il suono della Koenigsegg di Hyperion che si avvicinava e il profumo di Oleandro che veniva trasportato dal vento, poteva percepire i pensieri di Nemesi  che, assieme a Surm, stava entrando nel parcheggio dove si sarebbero riuniti tutti i 21 della Gilda. Lui, come gli altri, era stato toccato dal Chaos e aveva ricevuto un dono invidiabile.

Londra era coperta dalle nuvole e pioveva ormai da diverse ore. Tidløs era seduto con una bellissima ragazza in uno dei migliori posti di Whitehall Palace a vedere l’Otello di Shakespeare. Finita la tragedia l’autore uscì dal sipario per ringraziare il pubblico e tutti lo applaudirono. Verso le tre uscirono dal teatro, Tidløs guardò l’orologio e disse alla ragazza “Scusami tesoro, ora devo proprio andare o farò tardi alla riunione. Devo essere a Los Angeles per l’una.” Lei lo fissò e gli disse “Beh, hai ancora tempo. Puoi prendere la nave sta sera, non devi partire adesso.” Subito lui la corresse “Veramente è oggi la riunione, ci vediamo.” Così dicendo svanì e, un secondo dopo, si ritrovo nel parcheggio dell’appuntamento mentre una macchina rosso fuoco stava per investirlo entrando nel parcheggio a velocità folle.

Hyperion uscì dalla macchina, si sistemò la giacca, si voltò verso Tidløs e si presentò “Hey, io sono Hyperion. Tu devi essere Tidløs, quello che se ne può andare in giro per lo spazio e il tempo, figo!” “Già, posso viaggiare nel tempo e teletrasportarmi dove mi pare. Circa un minuto fa ero nel 1604 a vedermi la prima dell’Otello, a Londra ovviamente.” Disse lui sorridendo.
Per tutta risposta Hyperion disse “Cacchio! Se avessi io un potere così farei una marea di cazzate!” “Già, perché ora non ne fai abbastanza coi tuoi riflessi eh Hyperion!?” Si voltò per vedere chi aveva appena parlato e si ritrovò di fronte a Oleandro, la guardò e le disse “Hey Ole, te stammi lontana. Saremo anche immortali ma non voglio provare l’effetto del tuo veleno, sai che ho una voglia pazza di assaporare quelle tue labbra di fuoco.” “Oltre ai riflessi hai anche un po’ di fascino” aggiunse lei “magari potremmo farci una scopata.”
“Che finezza Ole, cos’hai? Ti ha morso la tarantola?”
Tutti rimasero allibiti nel vedere Deimos, non era affatto come se lo immaginavano. Era sul metro e settanta, magrolino, pallido coi capelli rosso fuoco e degli occhi di un blu cobalto Oleandro rispose subito a Deimos “Già, questo idiota pensa anche di potermi portare a letto.” Poi aggiunse rivolta ad Hyperion “Solo perché sei bello e ricco non vuol dire che sei il mio tipo, ok?” “Va bene, era solo per fare un po’ di conoscenza.” disse lui. Cinque minuti dopo fecero la loro comparsa anche Nemesi e Surum.
Ognuno di loro aveva un potere speciale e uno comune, erano tutti immortali ma tutti avevano altri poteri che li caratterizzavano. Non si erano mai visti prima ma era come se si
conoscessero da sempre, il Chaos aveva legato le loro vite più di quanto potessero mai immaginare.
  
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