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Autore: Lelusc    24/01/2013    1 recensioni
Valery è una ragazza di quindici anni, quando un giorno ritornando a casa dal liceo troverà una scena orribile e crudele, prenderà una decisione per se stessa e per gli altri e scoprirà il mistero.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono nuovamente seduta in macchina, con mia zia Stefani al volante che guida per le chiassose strade di Philadelphia, alle tre del pomeriggio, per andare allo studio medico per una visita neurologica, una delle tante che faccio un giorno alla settimana e perché?
Questa è la domanda da un milione di dollari, semplice. Perché pensano che stia male, dalla volta in cui dissi a mia zia e a mio zio che sentivo delle voci nella vecchia casa dove una volta abitavo con i miei genitori e dove ora non abito più. Perché? Perché ormai non ci sono più.

Avevo quindici anni allora, quando appena ritornata a casa da scuola, trovai mia madre stesa a terra, in sala, con un coltello infilato nel cuore e con una grande pozza di sangue tutta intorno ai suoi bellissimi capelli corvini e al suo viso ormai esangue.
Mi ricordo che urlai, caddi a terra mi rannicchiai in un angolo della sala e continuai a fissare mia madre, fino a che non arrivò mio padre in tardo pomeriggio e dico solo una cosa, cioè che la mamma la trovai alle due del pomeriggio.

Da allora passarono quattro anni e naturalmente ora ho vent’anni e vivo con i miei zii, dopo che mio padre mi lasciò da loro e sparì, invece di combattere e continuare a vivere con me, che sono la sua unica figlia.

Da allora non andai più nella mia vecchia casa, fino a che, in qualche modo del tutto inspiegabile, mi ci ritrovai davanti, abitudine forse? No, non abitudine, ma una forza da cui non potevo resistere.

Appena entrai, mi sentii lacerare dentro dai felici ricordi. Vedevo mia madre e mio padre davanti ad un coloratissimo albero di natale che felici mi aiutavano a scartare i regali, poi seduti al tavolo mentre mangiavamo gli ottimi piatti che cucinava la mamma, ottimi per modo di dire, perché era un completo disastro in cucina e mio padre che patito di fotografia, ogni due minuti, mi faceva una foto per immortalate ogni mio gesto, per poi creare degli album, che ora sono ad ammuffire chiusi dentro un mobiletto, nel suo “ufficio” al piano di sopra, poi ad un tratto,ecco mia madre distesa al centro della sala, il suo viso immacolato, i suoi occhi spalancati fermi senza espressione che guardano il vuoto,i suoi capelli intrisi di sangue, il profumo metallico e ramato del suo sangue che aveva formato un enorme pozza sul tappeto che tuttora c’è e che nessuno si è preoccupato di pulire.

Mio padre che dopo la morte della moglie, sua unica fonte di felicità e sua musa ispiratrice, la sua compagna, era sprofondato negli abissi più neri di un nero e scuro mondo chiamato, disperazione e mi aveva lasciata dalla zia e lo zio, ed era sparito, non so dove sia adesso, ma io ora sono qui.

Il mio più grande errore è stato, quello di dire che oltre a vedere le immagini dei miei genitori, sentivo anche la voce della mamma, che mi spronava ad andare avanti e capire, come, chi, e perché l’avessero uccisa e perché mio padre era sparito, o meglio ormai morto credo, ed io sono intenta a scoprirlo.

Ho saltato con enorme dispiacere un giorno di scuola. Una scuola che normalmente mi è impossibile frequentare e a cui con grande decisione e difficoltà,soprattutto economica, sono riuscita a frequentare, una scuola di elite per diventare poliziotta, e per cosa? Per andare dallo psicoterapista, quell’inutile ometto scempiato, con un’orrenda cravatta color banana e il suo completo vecchio di mille anni, con toppe sotto i gomiti e scucito ovunque si posino gli occhi, poi il suo viso, un concentrato di profonde rughe e due piccoli occhietti marroni, rafforzati da squallidi occhiali dalla montatura nera,per non parlare della sua statura offensiva per qualsiasi nano e della sua pancia che farebbe torto e gelosia a chiunque avesse bisogno di un trapianto di pelle. Perché non si fa una liposuzione!

 Io starei andando da un tipo simile? Preferirei mille volte fare la stessa fine della mia povera madre.

Una cosa molto preferibile di questa inutile tortura, che non porta assolutamente a nulla.

Io vedo flash Beck, sento le voci dei miei genitori e basta e niente e nessuno potrà farmi smettere fino a che vendetta non sarà compiuta.

Questo e il mio volere e quello dello spirito di mia madre.
  
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