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Autore: Gia_Gwenny    24/01/2013    3 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbero i protagonisti di Total Drama in un contesto magico come Hogwarts? Io sì, e ho voluto tradurre le mie fantasie in fanfiction.
Avremo un preside vanesio e chiacchierone, un custode irascibile e militaresco, dei professori bizzarri e un po' sballati, ma soprattutto loro. Gli studenti, i giovani maghi e streghe.
Cosa troverete durante la lettura? Magia, ovviamente. Intrecci amorosi. Rivalità tra casate. Sfide scatenate a suon di bacchette magiche e Quidditch.
Cosa non troverete? I personaggi originali del mondo di Harry Potter. Niente incontri al limite dell'impossibile, niente strani intrallazzi.
Buona lettura!
“Vai, ora, ti scriverò in questi giorni!”
La donna la strinse in un ultimo abbraccio e si Smaterializzò con un leggero “Pop”. Gwen sospirò e fece per chinarsi a prendere il suo baule, ma una voce nota le fece alzare lo sguardo e nascere un sorriso sincero -cosa rara per lei- sul volto.
“Gwen!” “Bridgette!”
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Mi raccomando tesoro, non combinare guai!”
Scrivimi spesso!”
Il prossimo anno saremo insieme a Corvonero, vero?”
Voci, tante voci. Un'allegra cacofonia a cui si aggiungevano miagolii, gracidii e sommesso tubare dei vari animali di centinaia di studenti.
L'Espresso di Hogwarts, rosso e splendente come un enorme rubino, già eruttava sparute nuvole di fumo perlaceo mentre ragazzi e ragazze sciamavano chiassosamente al suo interno: Gwen sospirò e si voltò per salutare la madre.
Beh, allora...” “Sì, conosco la tua formula!” la interruppe la donna, sistemandosi gli occhiali da vista “Ciao, ti scriverò, tieni a bada Ewan!” proseguì sorridendo di fronte al vago cipiglio della ragazza e chinandosi appena per abbracciarla “Mi mancherai tesoro, ma mi raccomando! Questo è un anno speciale per te, con i G.U.F.O. e tutto ciò che ne deriva!”
Gwen annuì seccamente: era vero, quell'anno le sarebbero toccati degli esami decisamente stancanti, ma era intimamente felice di poter tornare a Hogwarts.
Era lì che aveva gli amici, che non si sentiva fuori posto, che poteva esprimersi al meglio. Ricambiò il sorriso della madre e le stampò un rapido bacio sulla guancia.
Vai, ora, ti scriverò in questi giorni!”
La donna la strinse in un ultimo abbraccio e si Smaterializzò con un leggero “Pop”. Gwen sospirò e fece per chinarsi a prendere il suo baule, ma una voce nota le fece alzare lo sguardo e nascere un sorriso sincero -cosa rara per lei- sul volto.
Gwen!” “Bridgette!”
Le due ragazze si abbracciarono affettuosamente per poi allontanarsi e scrutarsi a vicenda.
Dunque hai deciso di rendere onore alla tua casata?” domandò Bridgette accennando con un risolino alle meches bluastre dell'amica: Gwen indicò invece qualcosa di lucente apposto sul maglione scuro dell'altra “Mai quanto te! Prefetto, signorina Olsen?”
Bridgette annuì cercando di mostrarsi modesta ma faticando a contenere l'entusiasmo.
È stata una sorpresa, lo ammetto! Pensavo ci fossero persone più meritevoli di me in tutta Tassorosso!” “Chi altri, scusa? Katie e Sadie, magari?”
Le due ragazze in questione erano poco distante da loro, intente a rimirare con sguardo sognante un giovane abbronzato e con luminosi occhi azzurri: le maniche arrotolate della camicia mettevano in mostra le sue braccia muscolose e la cravatta verde-argento appena allentata gli conferiva un'aria da bello e impossibile che le due amiche trovavano irresistibile.
Il suo momento di gloria durò poco però, dato che una ragazza dall'aria autoritaria gli si affiancò e, dopo aver tossicchiato per attirare la sua attenzione, prese a redarguirlo con fare petulante.
Justin, siamo Prefetti! Sistemati camicia e cravatta e raggiungimi nel primo vagone, i Capiscuola devono darci istruzioni!” “Rilassati, Court!” replicò Justin facendo sobbalzare l'altra al solo udire quell'odiato nomignolo “Abbiamo tempo! Non posso mica abbandonare qui le signorine, non credi?”
Cercando di trattenere l'impulso di scagliargli una fattura, la compagna di casata gli sventolò davanti al volto un dito.
Punto primo, mi chiamo Courtney. Punto secondo, le signorine sapranno cavarsela da sole. Punto terzo, sono Prefetto da due anni, sono esperta e devi seguire le mie direttive!”
Ciò detto, si allontanò come se la questione fosse chiusa lì: Justin scosse teatralmente il capo e, salutate Katie e Sadie con un seducente “Ci si vede a scuola, ragazze!” che le fece sospirare estasiate, seguì la compagna.
Nel frattempo Gwen e Bridgette erano riuscite a trascinare i loro bauli sul treno e fin dentro uno scompartimento deserto: con l'ausilio di un Incantesimo di Levitazione riuscirono a sistemarli sulle apposite reticelle, poi si abbandonarono su due sedili. Bridgette scattò in piedi all'istante, improvvisamente allarmata.
Oh, Merlino... Devo andare nel primo vagone per incontrare i Capiscuola!” Un miagolio acuto fece da eco alle sue parole “Oh, tranquillo Bubble, tornerò tra poco!” proseguì chinandosi sul suo gatto grigio cenere e grattandolo dietro le orecchie: subito dopo si voltò verso Gwen “Ci vediamo dopo, allora!”
Gwen sorrise e annuì seguendola con lo sguardo mentre usciva di corsa dallo scompartimento: Nyx, la sua civetta bianca, tubò infastidita e tornò a dormire con la testa sotto l'ala.
Il caos all'esterno del treno scemava lentamente, trasferendosi all'interno: Gwen udì i passi e le chiacchiere degli studenti fuori dal suo scompartimento, ma continuò a fissare con aria annoiata fuori dal finestrino. Almeno fin quando non udì la porta dello scompartimento aprirsi: a quel punto non poté esimersi dal voltarsi e fulminare con lo sguardo la nuova arrivata. Era una ragazzina bassa e pallida, con una cascata di capelli biondi che le incorniciavano il viso magro: non parve turbata dall'accoglienza fredda di Gwen, ma anzi sorrise e indicò uno dei sedili vuoti.
Posso?” domandò educatamente, sedendosi poi dopo il secco cenno di Gwen.
Il silenzio si dilatò tra le due, con Gwen che non aveva la minima intenzione di infrangerlo e la nuova arrivata che la osservava con curiosità.
Mi chiamo Dawn.” dichiarò questa d'un tratto, costringendo l'altra a voltarsi nuovamente verso di lei, borbottando un laconico “Gwen.” e rimpiangendo lo scompartimento vuoto di poco prima.
Era sempre stata una persona solitaria -anche se qualcuno, più maligno, l'avrebbe definita “asociale”- e poco incline alle nuove amicizie: dopo cinque anni a Hogwarts questo suo lato scontroso si era mitigato, ma ancora faticava a conversare amabilmente con dei perfetti sconosciuti. Specie persone che la fissavano apertamente e ignoravano le sue mute richieste di pace e solitudine.
Sei una Corvonero, vero?”
Ecco, come volevasi dimostrare. Gwen chiuse gli occhi e sillabò un breve assenso, quasi inudibile e venato di fastidio, ma a Dawn tanto parve bastare per proseguire la conversazione.
Devi avere un'intelligenza particolare, allora. In effetti la tua aura ha un colore interessante!” “La mia...Cosa?” interloquì Gwen prestandole davvero attenzione per la prima volta: Dawn annuì con fare solenne “Aura. La forza spirituale che circonda gli esseri viventi e che, ahimè, non tutti possono percepire.”
La Corvonero era basita: quelle parole le ricordavano fin troppo i discorsi vaneggianti e vanagloriosi della O'Halloran, la docente di Divinazione...Si limitò a un sorriso incerto e tornò a puntare lo sguardo fuori dal finestrino, notando come la banchina stesse scorrendo lentamente davanti ai suoi occhi. Erano in partenza, dunque: Hogwarts era sempre più vicina, e con lei...
È bello essere innamorati” dichiarò Dawn con voce flautata, facendola sobbalzare: le gote pallide le si tinsero di rosso e balbettò qualcosa di incoerente, stupita e a disagio.
Non preoccuparti, non leggo nel pensiero: la tua aura ha assunto però d'improvviso una bellissima tonalità rosata! Ora scusami, vado a controllare se Moon sta bene.”
Senza dire altro aprì la porta dello scompartimento e uscì nel corridoio. Gwen non si domandò chi (o cosa) fosse Moon: era ancora troppo sconvolta da quella bizzarra ragazzina e dalle sue parole veritiere. O forse no, non lo sapeva neanche lei. Certamente però il cuore aveva preso a batterle più forte, ed era prima che Dawn cominciasse a parlare di innamoramenti e aure rosate.
Gwen sospirò con aria colpevole e si passò una mano sulle guance appena più tiepide del normale. Quell'anno sarebbe stato interessante, decisamente.

   
 
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