Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: gingerfox    24/01/2013    1 recensioni
Si presentò allungando la mano bianca.
Scorpius Malfoy… come se non lo sapesse.
Era dall’inizio dell’anno che “gareggiava” con lui per i voti migliori, e ricordava perfettamente di averlo visto a King cross il primo giorno di scuola.
Fissò imbambolata quella mano, mordendosi il labbro inferiore.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

 

Rose Weasley stava tremando: innegabilmente, quelle piccole scosse che le attraversavano il corpo erano tremiti.
Tremando!
Non di paura -l’unica volta che era arrivata a tanto era perchè suo cugino James era caduto dalla scopa-, ma di freddo.
Perchè lei, da brava figlia di sua madre, era uscita in giardino per provare gli incantesimi di appello (argomento che tra l’altro avrebbero trattato molto tempo dopo) scordandosi la giacca nel dormitorio.
Menomale che era la più intelligente del suo anno!
Passò velocemente le mani sulle braccia, cercando di scongelarsi almeno un po’, con scarso successo.
Se la neve ed il freddo non l’avessero bloccata, sarebbe stata in grado di chiamare a se un bel piumino; bastava alzare gli occhi per scorgere la finestra della sua camera, tenuta aperta subito dopo l’esplosione del calderone di Alice Augusta Paciock (sua compagna di dormitorio).
Cercando di tenere il braccio dritto, puntò la bacchetta verso il cielo. "Accio giacca!".
Aspetto un po’.
Un minuto. Due.
Evidentemente non era ancora capace di fare un semplice incantesimo d’appello. Storse la bocca in un broncio innervosito, quasi scordandosi del motivo per cui tremava convulsamente.  
Girò i tacchi e, sperando di bagnarsi il meno possibile, attraversò l’enorme giardino bianco fino ad arrivare all’ingresso della scuola.
Dall’interno poteva sentire le voci concitate di tutti gli studenti.
Sbirciò il corridoio -era così imbarazzata a passare in mezzo a tutte quelle persone tremante come un pulcino; l’avrebbero presa per la “ragazzina imbranata del primo anno”- e prese decisa la strada verso i sotterranei.
Se fosse andata alla torre grifondoro, avrebbe incontrato James e un sacco di altre persone che al momento non voleva vedere. Non bagnata fradicia, almeno.
Mentre percorreva silenziosamente le scale di pietra, si ritrovò a pensare quanto quella situazione fosse buffa: se si stava recando dai Serpeverde c’era un motivo…
E quel motivo si chiamava Albus Severus Potter.
Al per chi non aveva voglia di pronunciare un nome troppo lungo.
Nonostante tutti -notando i capelli neri e gli occhi verdi “made in Potter”- si fossero aspettati di vedere il secondogenito di Harry a Grifondoro, lui era finito nella casa di Salazar.
Sorrise ancora e si posizionò davanti al gargoyle di pietra, aspettando che le chiedesse la parola d’ordine.
Sperava che non l’avessero cambiata dall’ultima volta.
"Grifondoro… che ci fai qui?" fece una voce.
Rose quasi rispose “veleno di Acromantula”, prima di accorgersi che non era stata la statua a parlare.
Era una voce più strascicata, più umana.
"Nulla!"esclamò arrossendo, "volevo entrare per mio cugino Albus…".
Il ragazzo che aveva parlato, intanto, si era spostato davanti a lei. Aveva occhi e capelli chiarissimi, un volto magro a punta e la stava fissando con un’aria di superiorità davvero scorbutica.
Sembrava la stesse studiando.
Poco prima che la rossa potesse scostarlo e passare avanti, però, le sorrise.
"Si, ti ho già vista qualche volta… Io sono Scorpius Malfoy"si presentò allungando la mano bianca.
Scorpius Malfoy… come se non lo sapesse.
Era dall’inizio dell’anno che “gareggiava” con lui per i voti migliori, e ricordava perfettamente di averlo visto a King cross il primo giorno di scuola.
Fissò imbambolata quella mano, mordendosi il labbro inferiore.
“Cerca di superarlo in tutte le prove, e ricorda che a nonno Arthur non piacerebbe avere un purosangue in famiglia”.
Le parole di suo padre le rimbombavano in testa, mischiate al suo blaterare nelle lettere che le spediva di quanto Scorpius avesse preso dal padre, che non fosse gente affidabile…
Ma, infondo, aveva mantenuto mezza promessa: era la migliore della scuola, e il Serpeverde era solo dopo di lei.
Poi, magari padre e figlio non erano così simili.
Afferrò la sua mano -forse un po’ troppo energicamente- e sorrise.
"Piacere, Rose Weasley". 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gingerfox