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Autore: ThePirateSDaughter    25/01/2013    3 recensioni
Da Catching Fire:
"Quando [Caesar Flickerman] ci chiede del futuro, Peeta mette un ginocchio a terra, dà libero sfogo al suo cuore e mi implora di sposarlo. Io, naturalmente, accetto. Caesar è fuori di sé dalla gioia, gli spettatori di Capitol City piombano nell'isteria, le riprese delle folle in tutto Panem mostrano una nazione impazzita di felicità".
Suzanne Collins, in tutta sincerità, COME FAI a condensare un momento così orrendo eppure così puccioso in nemmeno QUATTRO RIGHE?!
Fanfiction! FANFICTIONNN!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-E quindi, Katniss, Peeta. Cosa avete in serbo per il futuro?
Al momento, reputa il sorriso di Caesar Flickerman assolutamente insopportabile. Nemmeno quel frivolo presentatore può aspettarsi che cosa accadrà a breve e nemmeno Peeta stesso si sarebbe mai sognato di aver dovuto fare una cosa del genere.
Non
così.
Aveva ragione Haymitch.
Lui voleva che fosse vero.
 
Sospiro.
Nell’animo di Peeta, nonostante i pensieri furiosi, c’è già la rassegnazione.
E contrasta, tutto contrasta.
La faccia pacifica, innamorata, illuminata d’adorazione mentre guarda Katniss fissarlo incuriosita contrasta con la rassegnazione interna che contrasta a sua volta con i pensieri infuocati.
"Non voglio. Giuro che non voglio".
È una finzione, un gioco orrendo. È paradossale che uno voglia che il coronamento del proprio amore non avvenga.
Non così. Chi lo vorrebbe?
 

Alzarsi in piedi.
“Maledizione a te, Snow, maledizione. Hai distrutto i nostri sogni, controlli il nostro futuro.”
 

Ginocchio a terra.
“Non deve succedere così, non sarebbe dovuto succedere così! Io volevo che fosse vero. Volevo che ci fossimo innamorati in modo genuino, spontaneo, sincero, senza forzature. E invece devono controllarci anche in questo.”
 

Fissare il suo sguardo in quello di Katniss.
“…”

E in quel momento viene naturale. Non solo per indole di Peeta, non solo per la sua tranquillità ad agire in pubblico, ma perché vedere Katniss, in quel frangente, con quel vestito ricercato, bella oltre ogni immaginazione, è un motivo valido e perfetto per dichiararsi.
Fingi che stia accadendo in modo vero. Ma è una scusa che urla da sola di essere fasulla.
Le parole che seguono saranno anche gonfiate un po’ dalla falsità che il momento richiede e che Capitol City non deve percepire, ma, in fondo, sono sincere.
 

Dare libero sfogo al cuore.
-Katniss – proclama –dal primo giorno in cui ti ho vista ho sentito, ho capito di amarti. Ho realizzato che eri l’unica per me, che saresti sempre stata tutto quello di cui ho bisogno. Non posso sopportare di perderti, così come di non poter passare la mia vita al tuo fianco. Se non ti chiedo di essere mia, sarà l’errore più grande della mia vita, il calare del buio. Ti imploro, ragazza in fiamme, illumina questo buio e rispondimi di sì: vuoi sposarmi?”.
 
Fatto.
Capitol City va in visibilio, Caesar Flickerman è fuori di sé.
Peeta non sente niente.
Vede Katniss annuire, gli occhi appena spalancati, nel tentativo di mostrare sorpresa e, perché no, quell’amore che non prova per lui.
“È un incubo.”
 
 
 
-Ah eccoti.
Si volta, distogliendo lo sguardo alla tela, che reca ancora soltanto lo schizzo del dipinto che sta per nascere. Ora non è importante, non con Katniss che lo sta raggiungendo.
-Mi stavo chiedendo dove fossi finito… la tua parte di letto era vuota.
Katniss arrossisce lievemente. È bello osservarla in questa veste, è bello riconoscere che non c’è solo ed esclusivamente la Ragazza di Fuoco a comporre la sua essenza. C’è anche semplicemente Katniss e, specie, questa nuova Katniss, uscita massacrata da una guerra che le ha portato via quasi tutto. Una Katniss senza la quale, in qualunque circostanza, non potrebbe stare.
-Avevo bisogno di pensare- Peeta abbandona la tela e le si avvicina. Cingendole lievemente la vita, improvvisamente sa che è quello il momento.
-Vuoi sposarmi?
Senza fronzoli, senza frasi fatte, senza discorsi lunghi e carichi di adorazione: una frase semplice, diretta, come Katniss, nel suo profondo, ha sempre preferito. Perfetta per esprimerle, senza mezze misure, quanto lui abbia bisogno di lei.
E non appena il suo “Sì”, vero, raggiunge l’orecchio di Peeta, lui sorride.
“È un sogno”.

 
 
 
*______________* è giUoioso riesumare questa fic, dimenticata da Dio e dagli uomini, dalle profondità del proprio hard-disk, ri-innamorarsene e decidere di continuarla immediatamOnte.
Awww, ma guardateli. Sono l’amore. L’amore, l’amore, l’amore. *_____* *compulsive shipping!*
Sì, ecco. Dunque, nella prima parte, all'inizio di ogni paragrafo, vi erano delle simpatiche frasette in corsivo (Sospiro; Ginocchio a terra... ecceteVa) che voi avete compreso essere la sequenza dei movimenti che Peeta compie nel proporsi a Katniss. Vero che siete meravigliosi/e e intelligentissimi/e e lo avete compreso? *occhi pucciosi*
Inooooltre, ho cercato di infarcire -anche in maniera un po'esagerata, volendo- il discorso che Peeta fa innanzi a tutta Capitol City, al fine di mostrare quanto fosse finto. Ma anche un po' vero. Mh. D: Cioè, magari voi ve lo siete immaginato più Vomantico, ma che ci posso fare. D: Si vede che non sono romantica XD
E boh, fatemi sapere che ne pensate :3 Spero di aver reso giustizia al momento *^*


   
 
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