Sleeping together

In effetti l'accusa di Kuroko sembrava perfettamente avvallata dallo sguardo di Kagami, iniettato di rosso, e dalle profonde occhiaie che davano alla sua espressione un'aria ancora più minacciosa. Che non avesse chiuso occhio era evidente.

E Taiga avrebbe davvero voluto difendersi da quell'accusa insensata – ok, va bene, forse un senso ce l'aveva, ma era totalmente errata – ma come suo solito annaspò alla ricerca delle parole giuste. D'altronde come avrebbe potuto dire a Kuroko che è vero, quella notte non aveva dormito, ma che la colpa non era della partita imminente? Certo, non che fosse cambiato da quel punto di vista, l'adrenalina che aveva in corpo al pensiero di giocare era sempre la stessa sebbene il tempo fosse passato, e sì, generalmente era l'eccitazione pre-partita ad impedirgli di riposare al meglio. Ma non avrebbe certo potuto affermare candidamente che questa volta era la presenza dell'altro nel suo stesso letto ad avergli precluso il riposo, la sua semplice vicinanza ad avergli fatto perdere la calma e la freddezza – un'affermazione del genere l'avrebbe vista bene in bocca a Kuroko, ma di certo non nella sua. E sì che non era la prima volta che dormivano insieme, e sì che avevano condiviso ben altro oltre il letto, ma il batticuore che Kagami provava anche solo stando vicino a lui non era cambiato: era un tonfo sordo, irregolare, che gli rimbombava nelle orecchie e nel cervello, e che gli permetteva soltanto di tenere gli occhi fissi sul viso rilassato del compagno e stringerlo un po' più forte, pur stando attendo a non svegliarlo. E mai gli avrebbe detto che aveva provato il desiderio fortissimo di baciarlo sulle labbra semiaperte per tutta la notte, che era stato questo pensiero martellante ad impedire alla mente di cancellare ogni cosa e annullarsi nel sonno.

Riuscì solo a borbottare qualche parola senza senso, di fronte allo sguardo divertito di Kuroko, ritenendo il sorriso dell'altro un'offesa nei suoi confronti. Invece Kuroko era davvero convinto di ciò che aveva detto, e vedere che nonostante il suo compagno fosse diventato il mostro che ormai era, capace addirittura di tenere testa alla famosa Kiseki no Sedai, l'amore incondizionato che provava per il basket non era cambiato, gli aveva fatto nascere un sorriso spontaneo sul volto. Sapeva che finché quella passione bruciante non sarebbe diminuita, nel cuore di Taiga un posto importante sarebbe sempre stato riservato per la sua ombra.

Naturalmente tutto ciò Kagami non poteva saperlo – la sua mente semplice non era mai riuscita a fare ragionamenti così complicati. Si limitò a sbuffare, ancora imbarazzato, per poi non resistere al chinarsi per baciarlo dolcemente: l'affetto profondo che trasmettevano quegli occhi di solito così inespressivi quando guardavano verso di lui era un qualcosa che anche una persona poco intuitiva come lui poteva facilmente notare.