-GWEEEEEEEEEEEN! CHE COSA DIAVOLO STAI FACENDO LA’ DENTROOO?!-
Come ogni sacrosanta mattina, mio fratello Peter urla per farmi uscire dal bagno.
Insomma, manco ci fossi stata dentro 1 ora!
Mah, meglio lasciar perdere, tanto ormai sono abituata a questo genere di cose.
Finisco di lavarmi, truccarmi e vestirmi, corro in cucina, do un bacio sulla guancia a mia madre per salutarla, e una gomitata nello stomaco di Peter, per mandarlo al diavolo. –Hai 18 anni e un cervello di un bambino di 2!- gli dico io –E tu hai 16 anni e tette da una bambina di 2 mesi!- risponde. Un rapporto di amore e rispetto, il nostro.
Scoppiamo a ridere entrambi, ci abbracciamo, e lui esce, dirigendosi verso il suo gruppo di amici stupidi e scimmieschi, come lui. O, almeno, lo sono quasi tutti. Ce n’è uno che non è affaaatto male, no no, davvero un figaccione della madonna!
Esco di casa ridendo ancora per le cazzate che ha detto Peter, e mi avvio verso scuola.
Sono già a metà strada ormai.
E si mette a piovere.
Ancora mi chiedo perché diavolo non ho preso il Bus!
Ma pazienza, la pioggia mi piace.
E’ trasparente, fredda, pulita, spietata… E riempe i buchi che si lascia dietro l’asfalto.
Mentre cammino mi specchio in una pozzanghera.
Mi viene in mente quando mia mamma da piccola mi diceva, davanti allo specchio ‘’Cosa vedi? Perché io vedo una bambina stupenda, che da grande sarà una bella principessa.’’ E io rispondevo sempre ‘’Ma io sarò un’astronauta!’’
I ricordi di quand’ero piccola mi fanno sentire meglio, ma ora, guardando il mio riflesso, vedo solo una Dark da quattro soldi, con i capelli neri e folti e qualche ciocca color celeste, la pelle cadaverica e il seno inesistente. Uno schifo.
Appena arrivata a scuola mi guardo un po’ intorno e vedo Courtney che parla con Duncan.
Vi ricordate il figo della compagnia di mio fratello? Lui.
Mi avvicino correndo e la saluto con un abbraccio.
Poi guardo Duncan negli occhi, le mie guance bianche e candide arrossiscono, e dalle mie labbra esce un soffocato ‘’C-ciao..’’.
Che figura di mer… No, dai, non è poi così terribile. Ho solo fatto la figura della ragazzina infatuata davanti al ragazzo che mi piace, nulla di che.
-Sai, Duncan frequenterà la tua classe, da oggi!- mi dice Court entusiasta. –C-come? Ma.. Duncan! Sei stato bocciato di nuovo?!- dico a lui, con un sorrisino un po’ cattivo –Che vuoi farci, sono un criminale, non sono fatto per stare in questo postaccio, e le poche volte che ci sto, o dormo, o faccio dispetti ai prof. Se avrei fatto i compiti di ogg..- Duncan non riesce a terminare la frase, che subito Courtney lo interrompe –AVESSI. La grammatica, scimmione.- -Quanto sei paranoica! Andiamo Gwen, altrimenti arriviamo tardi.- Risponde, prendendomi sotto braccio. –Ciao Court, a dopo.- Le sorrido e mi avvio con Duncan. Potrei giurare di aver visto Courteny fare una smorfia. Ed è raro vederla perdere la sua.. come dire.. perfezione.
Per la prima volta stare abbracciata a Duncan mi fa’ sentire strana.. Sapete le farfalle nello stomaco e le gambe molli? È il mio migliore amico, e non mi era mai successo..
Oddio, spero sia solo febbre.
Nel corridoio che porta alla classe, mi sbatte contro il muro e mi impedisce ogni movimento.
Il corridoio è deserto, dev’essere suonata la campanella senza che me ne accorgessi, quindi tutti sono in classe ormai.
Io cerco di liberarmi ma lui non ha alcuna intenzione di lasciarmi fuggire.
Sorrido, ma non è un sorriso sincero. –Che stai facendo, il tuo istinto animale è tornato a galla?- Dico ridendo. –Forse.- Quella risposta non mi piace per niente.
Vorrei ribattere ma la voce si blocca nella mia gola.
Lui inizia ad avvicinarsi lentamente.. Cosa diavolo vuole fare?!