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Autore: Beb270987    15/08/2007    2 recensioni
Sotto quella fitta pioggia,ho capito di amarti...
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dimentica

Franz arrivò di corsa a casa di Isaac,salì gli scalini quasi saltandoli e si fiondò davanti alla porta dell'appartamento del ragazzo.

"Isaac!!!Isaac!!!"urlò quasi istericamente:"Isaac!!!Aprimi!!!"

Una vicina che con tutto quel trambusto si era svegliata aprì la porta del proprio appartamento:"Non è tornato a casa!"urlò nervosamente:"E ora se ne vada e ci lasci dormire!"

L'uomo fu preso dal panico.Dove poteva essere?Improvvisamente si ricordò della drogheria.Non ci pensò due volte e si fiondò in quella direzione.

Riuscì ad arrivarci in meno di dieci minuti.

Lo spettacolo che si trovò davanti lo lasciò impietrito.

Isaac era steso a terra,immobile.

"Isaac!!!!!"gridò l'ex medico,correndogli incontro.

Lo prese tra le braccia e scosse:"Isaac!!!Rispondimi!!!Isaac ti prego...di qualcosa!!!"

"Parlami!!!Sono Franz!!!"il suo sguardo si posò sulla vistosa macchia di sangue che imbrattava la candida camicia del compagno.

"Ti scongiuro!!!"disse con le lacrime agli occhi.

Il corpo del ragazzo era ormai freddo.

"Non ti preoccupare,ora ci sono qua io"singhizzò il biondo:"Risolveremo tutto...dobbiamo andare in Svizzera o in Inghilterra...ti ricordi?Proprio come vuoi tu...io te l'ho promesso...tu me l'hai promesso.Non puoi lasciarmi solo..."

L'uomo si mise a piangere come un bambino,il corpo dell'amato tra le braccia.

"Vi prego...aiutatemi...che qualcuno mi aiuti..."mormorò quasi impercettibilmente.

Improvvisamente come se tutto gli si fosse chiarito,gli vennero in mente le parole di Karl Schwarz,quelle minacce così sottili...ma così pericolose.

Franz prese Isaac sulle spalle e lo portò nella pensione in cui abitava.Entrò nella stanza e lo sdraiò sul letto.

Lo baciò candidamente sulle labbra ed uscì dalla camera.

Doveva trovare Schwarz...l'avrebbe trovato a costo di cercarlo in capo al mondo.

La pioggia continuava a battere imperterrita,ma nonostante ciò l'uomo continuò a correre per la città alla ricerca dell'assassino del suo amato.

Dopo circa un'ora si fermò a riprendere fiato,proprio nelle vicinanze di una taverna.

"Certo che quello ragazzo non ha tutte le rotelle a posto..."commentò un vecchio che stava uscendo dal locale.

"Confessare così allegramente un omicidio...roba da matti"gli diede corda un suo amico:"Bhe,a noi che ce ne importa...andiamocene a casa,è quasi l'alba...non ho voglia di sentire ancora i rimproveri di mia moglie sul fatto che sono una vecchia spugna!"

Franz senza farselo dire due volte entrò precipitosamente nel locale.

Karl era al bancone,intento a tracannare un boccale di birra.L'ex medico si scaraventò su di lui senza neanche pensarci:"Lurido bastardo!!!"

Lo trascinò fuori dal bar e lo sbattè a terra.

La pioggia aumentò d'intensità.

"Signor Schroder"lo salutò il ragazzo,evidentemente alticcio.

"Lurido bastardo!"ripetè Franz.

"Siete arrabbiato signor Schroder?Non dovreste!Io sono un eroe..."il giovane ruttò rumorosamente:"Io sono un eroe...ho epurato la Germania da un'altro di quegli schifosi ebrei...e ho salvato voi...e il vostro matrimonio...e la vostra reputazione...quella checca meritava di morire!"sgnignazzò.

Il biondo non ci vide più dalla rabbia:"Io ti ammazzo!!!Io ti ammazzo!!!"urlò saltandogli addosso e mettendogli le mani al collo.

"Io...io lo amavo!!!Tu...tu viscido verme...TU mi hai tolto la persona che più amavo al mondo!!!"

Le sue mani aumentarono la presa.

Franz strinse il collo di Karl con tutte le forze che aveva in corpo.

Il viso del moro diventò paonazzo e i suoi occhi strabuzzarono,cerco di divincolarsi...ma inutilmente.

Rantolò,si mosse flebilmente,mugugnò...poi tacque.

L'uomo lasciò la presa e si alzò in piedi.

Fissò il corpo morto di Schwarz,il viso contratto in una smorfia di dolore.Aveva sofferto,come era giusto che fosse.

La polizia che nel frattempo era accorsa,chiamata dal proprietario della taverna,si diresse correndo verso il biondo.

Il giovane rimase immobile,gli occhi vuoti.

Gli agenti lo arrestarono.

In quel preciso istante Franz guardò il cielo.La pioggia era smessa,per lasciar spazio ad uno splendido arcobaleno.

L'orologio del campanile di una chiesa suonò le cinque.

L'uomo pensò all'appuntamento che avrebbe dovuto avere con il signor Joseph Harrer,il contraffatore di documenti.

Ma adesso,non aveva più importanza.

Con un accusa di omicidio sulle spalle,Franz dovette affrontare un processo.La sua famiglia fu avvisata,ma il padre si rifiutò di presenziarvi.

Gli unici che vi si recarono furono Wihelm e Sophie:uno come amico,l'altra come sua moglie.

Il processo iniziò verso le sette di mattina.

"Signori,siamo qui riuniti per giudicare quest'uomo per le sue colpe.Egli non si macchia solo di un' accusa di omicidio...egli è colpevole di un delitto verso la nostra grande Germania!"proferì solennemente il giudice.

Franz era in piedi davanti a lui.

Sophie e Wilhelm erano seduti su di uno spalto alla sua sinistra,la donna singhiozzava sommessamente mentre l'amico la consolava.

Il biondo li guardò:era probabilmente lui l'amante della ragazza.

Ma andava bene così,perchè Wilhelm era un bravo ragazzo...l'avrebbe sicuramente resa felice.

Il giudice riprese:"Franz Schroder voi siete accusato dell'omicidio di un componente delle SS e a quanto testimoniato da terzi,di adulterio e atti di omosessualità."

Il giovane non rispose.

"Vi piacciono gli uomini signor Schroder?"domandò beffardo il vecchio.

"No,non mi piacciono gli uomini.A me piace solo Isaac,il fatto che sia nato uomo è solo un caso."

Il ragazzo parlava quasi come se il suo compagno fosse ancora vivo.

"Voi sapete che il nostro Fuhrer afferma che l'omosessualità è un comportamento degenerato che rappresenta una minaccia alla capacità demografica dello stato e che ne danneggia il carattere virile?Gli omosessuali come voi sono nemici dello stato e sono accusati di essere corruttori della moralità pubblica perchè mettono in pericolo il tasso di natalità della Germania!Signor Schroder,vi do la possibilità di redimervi.Volete guarire da questa malattia che vi ha reso un degerato?Vi pentite degli errori commessi fino ad oggi?"

"No,non me ne pento.Se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto."rispose freddamente lui.

"Lei è un egoista!"urlò iracondo il suo interlocutore:"Non si rende conto di quante persone sta facendo soffrire intorno a sè?"

"Non mi importa."

"Portatelo fuori da quest'aula!"ordinò furente il giudice.

Il processo continuò senza l'imputato,che fu chiuso nella cella attigua alla sala.

"Avete un ultimo desiderio?"domandò a Franz il poliziotto che gli faceva da guardia:"A tutti è concesso un ultimo desiderio,anche ai più efferati assassini!"

"Morire"rispose lui

"Come?"

"Morire"ripetè il biondo.

"Morire???"gli fece coro,ridendo, la guardia:"Voi volete morire?E per quale motivo??"

"Perchè non ho più nessuna ragione per vivere."

Dopo poco più di un'ora la porta del tribunale si aprì.

"Portate dentro l'imputato"ordinò uno dei poliziotti al compagno.

Franz fu nuovamente portato al cospetto del giudice.

"Franz Schroder,questa corte vi reputa colpevole di omicidio,di adulterio e di omossessualità...ma soprattutto di aver riempito di vergogna con il vostro comportamento,il nostro amato Fuhrer e tutto il popolo tedesco.Alla luce di questi fatti,voi siete condannato a morte per fucilazione."

Il giovane tirò un sospiro e chiuse gli occhi.

Nella sua mente,il volto sorridente di Isaac:"Dottore,ti racconto una storia...C'era una volta una rana che abitava nei pressi di un fiumiciattolo.Un giorno mentre stava per farsi una nuotata,si accorse che qualcuno la stava fissando.Si trattava di uno scorpione che doveva attraversare il fiume,ma non sapendo nuotare aveva bisogno che fosse qualcun'altro a farlo per lui.Lo scorpione decise di chiedere aiuto alla rana che si trovava lì accanto.Così, con voce dolce e suadente,le disse:
-Per favore signora rana,fammi salire sulla tua schiena e portami sull'altra sponda.-
La rana gli rispose:
-Fossi matta!Così appena siamo in acqua mi pungi e mi uccidi!- .
-E per quale motivo dovrei farlo?- incalzò lo scorpione
-Se ti pungessi, tu moriresti ed io, non sapendo nuotare,annegherei!-.
La rana stette un attimo a pensare,e convintasi della sensatezza dell'obiezione dello scorpione,lo caricò sul dorso e insieme entrarono in acqua.A metà tragitto la rana sentì un dolore intenso provenire dalla schiena,e capì di essere stata punta dallo scorpione.Mentre entrambi stavano per morire la rana chiese all'insano ospite il perché del folle gesto.
-Perché sono uno scorpione...- rispose lui -E' la mia natura!-...Be dottore?Che hai?Ci sei rimasto male?...Non tutte le storie sono a lieto fine."

 

  
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