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Autore: shinichi e ran amore    25/01/2013    6 recensioni
Durante la vigilia di Natale Ran scopre un biglietto che le cambierà la vita da triste a felice e che indurrà la liceale ad una indagine molto interessante.
(Dedicata a tutti i lettori di questa sezione)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’ultimo mistero

 
Erano le 12:30 quando Ran tornò a casa sua con la spesa comprata al supermercato. Aveva preso ogni genere di alimentari, calamari, riso, verdure  e altre cose per preparare un delizioso pranzo degno di un re.
Suo padre si era finalmente svegliato dalla dormita per la sbronza avuta il giorno prima, si vestì di tutto punto e andò in cucina.
Ran si era già messa al lavoro nel tagliare verdure e arrostire la carne.
-Ran, buongiorno, ma da quand’è che dormo?- La guardava un po’ scombussolato e lei si girò con occhio truce.
-Da quasi 24 ore papà, si può sapere che cosa hai fatto ieri notte? Sei tornato tardi a casa- Dandogli occhiatacce mettendosi le mani sui fianchi.
-Ehm…beh…ero con gli amici, facevamo un paio di partite a carte e, una tira l’altra abbiamo iniziato a bere birra e sakè e…. – Si bloccò notando l’aura negativa della figlia che aveva tirato un pugno sul muro provocando una grossa crepa.
-Dovresti cercare di bere meno papà, lo capisci che potresti risentirne un giorno all’altro?- Decisa da ciò che dice.
Il nostro Oji-san stava sudando al gesto che la figlia ha dato modo di vedere e gesticolava non sapendo che risponde. -Lo so figliola, ma…oh cavolo, sono le 12:40, c’è lo spettacolo di Yoko Okino- Andando nel salotto e accendendo il televisore sul canale dove in quel momento la famosa cantante Yoko stava cantando il suo ultimo pezzo del nuovo album uscito di recente.
Ran intanto si era messa una mano sulla testa esasperata.
-Un caso senza speranza è mio padre, ora capisco perché la mamma non lo sopporta molto, ma se stessero di nuovo insieme sarebbe davvero un miracolo. – Ritornando a cucinare.
Alle 13 Conan tornò a casa e andò in salotto per poter mangiare.
-Ran-neechan, sono tornato- Rispose il piccolo ragazzo mettendosi seduto sul cuscino posto per terra vicino al tavolo.
-Ciao Conan- Lasciando i fornelli per andare nell’altra stanza dove c’erano il padre che guardava la tv e il piccolo che aspettava di mangiare- Dove sei stato? Da stamattina è che non ti vedo – Facendo vedere la preoccupazione agli occhi del piccolo.
Il piccolo la guardò e rispose con senerità – Ero a casa del dottor Agasa, ha fatto un nuovo videogioco e volevo provarlo. – Con il suo solito tono infantile da bambino delle elementari.
La ragazza era dubbiosa, perché qualche ora prima era passata di li intravedendo la casa e nella finestra non si vedeva Conan, ma bensì il dottor Agasa che guardava un programma con Ai, tutto ciò fece pensare che Conan le stesse mentendo, ma per quale motivo?
 Poi una scintilla le arrivò nella mente e che da tanto tempo gli rimuginava nella testa. Fin da quando ebbe incontrato il bambino sentiva quel pensiero scorrergli lungo il pensiero, tanto che più il tempo passava, più quella sensazione di certezza in quel misero pensiero si rafforzava. E se Conan fosse Shinichi?
 
Del resto il ragazzo fin da quando lo conosceva dall’infanzia si era sempre dimostrato molto abile nel risolvere casi e non vedeva cosa lo ostacolava a mentirle invece di dire la verità, come faceva sempre durante la risoluzione dei misteri.
 
Ma ciò che non capiva era una cosa. Come è possibile che un suo amico del liceo potesse essere tornato bambino?
Più ci rimuginava sopra più sembrava impossibile l’idea che quel bambino fosse lui.
Però troppe cose erano simili tra i due, che il dubbio non poteva essere tralasciato. Lei lo fissò per una manciata di minuti, quando il padre la riprese dai suoi pensieri.
 
-Ran, sento del fumo uscire dalla cucina, è meglio se vai a controllare- La scrollò facendola andare  con quelle parole in cucina per vedere che stava succedendo.
 
Il pesce stava prendendo fuoco e per evitare che si bruciasse del tutto spense il fornello e con i guanti da cucina messi sulle mani le passo sopra con dei colpetti ed il fuoco cessò.
Era cotto e così pure il riso.
In men che non si dica servì in tavola del Cirashi, un piatto fatto con la base di riso e del Tempura, generalmente fatto con le code di gambero, ma  vanno anche bene i calamari.
 
Dopo aver messo i piatti nel tavolo Conan vide che Oji-san guardava la figlia silenzioso.
Ran non disse nulla, tranne che poche parole – Beh, che aspettiamo, mangiamo, Ittadakimasu- E iniziò a prendere le porzioni di riso con le bacchette.
 
Tutti e 3 si misero a sbafare e dopo circa 20 minuti furono sazi. La pancia un po’ più rotonda si fece vedere e diede una leggera risata alla karateka.
-Pffff, Conan-kun, ti si vede l’ombelico di fuori ahahahahah- Ridendo come mai prima d’ora.
Il piccoletto si imbarazzò, ma era contento che lei sorridesse, e lo sarebbe stato di più tardi, quando si sarebbero incontrati, ma doveva risolvere in fretta l’indovinello, altrimenti sarebbe stato tutto inutile il suo giochetto.
 
Però sapeva che Ran aveva un cervello sviluppato e con un paio d’ore ci sarebbe riuscita a risolvere l’enigma.
 
Conan lasciò soli l’Oji-san e Ran in salotto e andò in frigorifero a prendere dell’acqua, quando da dietro sentì la voce di lei.
 
-Conan- Disse la ragazza- Vorrei parlarti un momento – continuando il discorso – Possiamo vederci in camera mia fra 5 minuti? – Domandando al suo piccolo fratellino.
-Certo Ran-neechan – Rispose prendendo un bicchiere e riempiendolo d’acqua per poi berlo in un sorso.
 
Dopo 5 minuti i due si incontrano nella stanza della karateka.
 
-Che c’è ran-neechan? – Chiudendo la porta.
La sensazione di lui era strana, sentiva uno strappo allo stomaco, come se qualcosa sarebbe successo in quegli attimi di silenzio che la ragazza gli dava mentre lo scrutava.
Che stesse sospettando tutto prima che glielo dica io?
No, sarebbe andato a picco il suo piano se questo fosse successo, e non sarebbe stato giusto rovinare tutto sul più bello.
Non aveva che un modo per scoprirlo, sentire che voleva dirle.
-Ecco, io mi chiedevo se potessi aiutarmi con una specie di enigma, me lo ha lasciato Shinichi- Rispose prendendo il foglietto contenente il secondo enigma che il giovane investigatore gli aveva lasciato sfidandola in quella sorta di caso dove lui era la vincita in palio.
-Shinichi è tornato? Ma è fantastico Ran-neechan, potrai di nuovo abbracciarlo, non sei contenta? –Mostrandosi gioioso e fingendosi sorpreso di quella notizia.
-No, non lo sono e ho i miei motivi per esserlo- Guardando triste il bambino.
Lui cambiò subito il suo sguardo e divenne da felice a triste. La ragazza dagli occhi lilla stava per piangere e lo si vedeva, le sue lacrime cadevano sul suo viso e lentamente si posavano sul caldo letto in cui era poggiata.
Il suo pensiero era rivolto a lui, a Shinichi, ma anche a Conan, che aveva il capo abbassato a vederla in quel modo.
Cosa sentiva dentro di lei? Cosa provava in quel momento? Cosa pensava? Sono queste le domande che il piccoletto si sentiva sprigionare dentro e a cui cercava, attraverso le deduzioni, di dare una risposte. Ma come disse lui a Londra, come poteva sapere i sentimenti della ragazza che amava? La risposta Ran non gliela poteva dare, perché non poteva.
In qualche modo  si era dichiarato in quel luogo pieno di mistero, la patria di Sherlock Holmes, il suo idolo.
Ma in quel momento Shinichi aveva abbandonato la logica per seguire ciò che Sherlock non capiva, l’amore.
Ran vedendo il bambino fermo si alzò e abbassandosi al suo capo lo abbracciò.
-Sono felice che ci sei tu Conan ad allontanarmi dalla tristezza, come non ha mai fatto Shinichi, mi sei stato sempre vicino e di questo non so come ringraziarti, ora per favore, mi aiuteresti a decifrare questo enigma? Il luogo in cui ho cenato è il Tokyo Center Building e anche alla parte riguardante l’amore sono presa che sia lo 0, come mi disse Shinichi, ma riguardo al resto non sono tanto convinta. –Risollevandosi dalla tristezza avuta poco fa e guardando il foglietto.
 
Il piccolo Conan era preso dai rimorsi da ciò che gli disse la ragazza e da ciò che non vedeva, la sua depressione, ma poi si riprese e scrutò il foglietto che aveva scritto il giorno prima.
 
Fingendo di analizzarne il contenuto si mise il pollice e l’indice sotto il mento, pensando come fanno di solito i detective e dopo qualche minuto gli diede una risposta.
 
-Beh Ran-neechan, è ovvio, cos’è abbini Sherlock Holmes? – Facendola riflettere.
-Beh, la sua casa, Baker Street- Rispose con convinzione.
-Perfetto, quindi…- Incitandola a continuare la sua eccellente intuizione.
-Ma certo, il numero della casa, 221, e se lo aggiungiamo allo 0 diventa…-Gioiosa delle sua brillante deduzione.
-2210, ma essendo un momento preciso dovrebbe essere 22:10- Concluse con nonchalance il ragazzino.
-Grazie Conan-kun, sei il più giovane investigatore che io conosca – Lasciandogli un bacio sulla guancia per poi andare in bagno a fare una doccia contenta.
 
Il piccolo divenne rosso alla reazione che la sua sorella maggiore gli ha dato, ma poi si riprese andando in camera sua a prepararsi con i vestiti che aveva preso nella casa dei suo i genitori.
 
-Il momento è giunto, addio Conan, bentornato Shinichi Kudo- Detto questo prese la pillola che Ai gli aveva dato ed ingerendola l’effetto fu immediato.
Il dolore che sentiva nel petto era allucinante e gli spasmi che sentiva acuminanti come dei chiodi che si conficcano nella pelle.
Sudava fortissimo e il respiro era al minimo, non ce la faceva più, infine un dolore fortissimo lo prese cadendo per terra e tenendosi forte il petto, l’effetto stava per avere effetto e gli anticorpi si stavano arrendendo a far riprendere forma al ragazzo di un tempo.
Poi tutto finì, il dolore cesso e lui riaprì gli occhi alzandosi da terra.
L’effetto aveva avuto effetto, era tornato Shinichi Kudo, e questa volta per sempre, ora non doveva fare altro che inventarsi una scusa per uscire da quella casa, ma come?
Per fortuna gli venne in mente e così prese il modulatore di voce a forma di farfallino buttato nel suo letto e lo regolò alla sua vecchia voce infantile.
-Ran, sto uscendo, il dottor Agasa mi ha telefonato dicendomi se potevo passare la notte da lui e io gli ho detto di si-
La ragazza, che si stava lavando smuovendo le curve che aveva  e massaggiandosi tutto il corpo col bagnoschiuma, sentì la voce del bambino e gli rispose prontamente.
-Ok, allora, a domani Conan-kun- Uscendo fuori dalla doccia e mettendosi l’asciugamano nelle zone intime.
Il ragazzo avuto la conferma, si vestì in pochi secondi e con un’azione scattante andò in casa sua per attendere la sera.
 
Arrivarono le 22:10 e nel Tokyo Center Building il clima era incantevole.
Le persone chiacchieravano nei vari tavoli del ristorante e mangiavano piatti prelibati e deliziosi.
Ran per l’occasione si era messa un abito viola con uno spacco a metà ginocchio e un fiocco rosso in mezzo alla vita, il seno era risaltato dalla stoffa e la schiena era scoperta, lasciando intravedere un corpo molto provocante tra i maschi, che al vederla passare tra i tavoli le sbavavano dietro, con il risultato delle loro donne che li riprendevano con sguardi assassini e a cui rispondevano con il viso sudato che si asciugavano con i tovaglioli.
La ragazza si mise ad un tavolo, ma non un tavolo qualsiasi, era il loro tavolo, quello dove lui voleva dirgli una cosa ma poi scattò via per un omicidio.
Accidenti, alle volte credeva che lui portasse veramente sfortuna ovunque andasse, ma anche carriera essendo dargli fama in quei casi che risolveva brillantemente ogni modo delucidando la polizia con le sue teorie e ipotesi sempre azzeccate, lasciando sempre dietro di se un sorriso soddisfatto.
Lui non era ancora arrivato, ma dopo 2 minuti sentì qualcuno chiudergli gli occhi con le mani da dietro facendola sussultare.
Quelle mani, così delicate e soffici, le conosceva da molto tempo e non poteva sbagliarsi, era lui.
Il suo cuore martellava forte e voleva uscire fuori per quanto stava battendo sullo sterno, ma resisteva mentre profumava il candido profumo che emanava il ragazzo.  Sapeva di fragola, un odore irresistibile che colpiva il suo naso che odorava irrefrenabile come una droga che non voleva mai andarsene.
-Ti sono mancata?- Disse il ragazzo non ancora convinto a fargli aprire gli occhi, perché voleva ancora un po’ giocare con lei.
La sua voce era melodiosa e dolce, che tenne la ragazza silenziosa per un po’, poi decise di rispondere, voleva sfotterlo per quanto tempo non si è fatto vedere e ci sarebbe riuscita.
Prese infatti le mani del ragazzo e le strinse forte sul punto di volergliele spaccare le ossa non guardandolo negli occhi, perché si sarebbe attratta da lui, cosa che non voleva per qualche minuto.
-Da quanto non ti fai vedere? Eh? Troppo tempo è passato dall’ultima volta, troppo e tu non c’eri ancora. Mi sono consolato da Conan quando tu non c’eri…- La ragazza stava per lasciare la presa.
-Ran-
-Quando avevo bisogno di te…- Era malinconica la scena che negli altri tavoli si vociferava sull’atteggiamento ignobile che il ragazzo aveva avuto su quella giovane ragazza.
-RAN-
La diretta interessa mollò la presa e lo guardò negli occhi, quegli occhi le davano luce nelle ore buie, quegli occhi blu come il colore dello spazio (Au: L’oceano non mi gradiva, viene troppo spesso citato) (Shin: XD), quegli occhi che quando li vedeva sentiva la voglia di abbracciarlo e di baciarlo, quegli occhi tentatori che le davano fiducia e conforto quando li vedeva, eppure simili, così simili a quelli di Conan che si vedevano dai suoi occhiali.
-Scusami, non volevo romperti la mano- Facendo un leggero ghigno, una piccola vendetta l’ha avuta, ora non rimanevano che le spiegazioni, perché sapeva che ce n’erano un bel po’di cose da spiegare.
-Tranquilla, comunque sono venuto perché dovevo dirti alcune cose- Spiegò il ragazzo attratto dalla bellezza che la ragazza portava con quel vestito, era bellissima e stupenda, da qualsiasi punto la si vedesse.
 
-Ah si? E su che cosa? Sul fatto che non ti sei visto? O vuoi dirmi come hai risolto il caso complicato che avevi da risolvere da tantissimo tempo?- La stava mettendo sulla difesa lei e lo stava notando lui, che prontamente passò all’attacco.
-Più o meno si, e voglio prendermi tutto il tempo per dirti questa storia- Mettendosi le mani a triangolo e incominciando a parlare.
Le raccontò tutto, sul perché era scappato per inseguire quegli uomini, sul perché non si era più visto, sull’APTX, sull’organizzazione, su Ai Haibara alias Shiho Myiano e su di lui trasformato in Conan Edogawa, che ha ripreso a rifarsi una vita indagando su quegli uomini vestiti di nero che svolazzavano come i corvi uccidendo le loro vittime.
 
Dopo 1 ora e 45 minuti riuscì a dirgli tutta la storia, lasciandola sorpresa del gesto che ha fatto il suo amico.
Non pensava minimamente che lo stesse facendo per proteggerla. Lei, che voleva risposte ora si sentiva soddisfatta e lo guarda con un sorriso.
-Ora immagino che vorrai uccidermi per questo- Disse mettendosi le mani sugli occhi per non riceve una mossa da lei per le bugie, gli imbarazzi e i momenti tristi avuti per causa sua.
 
Lei si avvicinò a lui e lo abbracciò, cosa che fece scalpore a Shin, il quale non immaginava di essere perdonato così facilmente.
-L’ho sempre saputo in qualche modo che eri tu, ma non capivo bene come mai eri in quel modo, ora che ho capito perché lo hai fatto voglio darti un’altra occasione, so che lo hai fatto a fin di bene. –Sorridendogli energicamente.
Gli occhi blu e lilla si scontrarono, c’era qualcosa di magico nell’aria, mentre la neve scendeva lungo le strade.
-Mezzanotte è quasi arrivata Ran, vorrei farti un regalo prima che arrivi-
Mancavano 10 secondi a natale.
-Tu mi hai perdonato e vorrei ringraziarti come si deve.
Meno 9 secondi.
-Mi hai dato modo di andare avanti per fargliela pagare.-
Meno 8 secondi.
-Voglio esprimere il mio sentimento adesso.-
Meno 7 secondi.
-Qui, dove non ho potuto dirti una cosa importante.-
Meno 6 secondi.
-Per colpa di un omicidio.-
Meno 5 secondi.
-Io ti voglio dire Ti amo Ran e questa  la verità.-
Meno 4 secondi.
Lei si stupì di ciò che disse e le loro labbra si stavano per unire.
Meno 3 secondi.
-Anche io ti amo Shinichi, è da New York che lo sento questo sentimento per te.-
Meno 2 secondi.
-Ora però con questo regalo ti dico una cosa Ran- Rispose lui premendole le mani con un viso.
Meno 1 secondo.
-BUON NATALE RAN- Con queste parole la baciò stringendola forte mentre lei arrossendo ricambiava lentamente al bacio morbido che riceveva, mettendo le mani sul collo tenendolo più stretto possibile a lei mentre le lingue giocavano come se densassero animosamente tra di loro.
I clienti guardandoli applaudirono e fischiarono facendo le congratulazioni alla coppia che quella notte si fece un regalo stupendo.
 
Il giorno dopo Shinichi scoprì che Ai non aveva preso l’antidoto e che aveva pensato di rifarsi una vita da 0, ciò che non ha avuto nella vita precedente e dopo un paio d’anni si mise con Mitsuico, gli disse tutto, ma lui comprese perché lo avesse fatto e divennero una coppia, Ayumi per risollevarsi dallo sconforto di non rivedere più Conan aveva deciso di aprire una mini agenzia insieme a Genta, Mitsuico e Ai svolgendo piccole indagini nella scuola.
Goro, il quale ancora era irritato dal ritorno del “moccioso”, venne ripreso molte volte dalla figlia, la quale dopo numerosi sforzi, riuscì a farlo mettere in riga e a farlo ritornare con un appuntamento galante con la madre Eri, la quale lo riprese a se come marito.
In quanto a Shinichi e Ran, beh…
Hanno avuto i loro momenti e si sono dopo un paio di anni sposati, Kazuha e Heiji hanno fatto da testimoni. Ora hanno una bella famiglia, con un figlio e una figlia di nome Conan e Irene, i quali hanno preso voglie dei loro genitori, Irene vuole diventare una famosa Karateka, ma si interessa anche ai gialli, mentre Conan un grande investigatore.
Frequentano spesso i figli di Kazuha e Heiji, che si sono sposati e trasferiti a Tokyo, di nome Kiwa e Shinjo.
Ah, sapete che Kiwa e Conan insieme a Shinjo e Irene hanno una cotta tra loro?

Ma questa è un’altra storia. 
 

Fine 

 
Chappy Shin e Ran amore:
Allora ragazzi,
Che ne dite?
Vi piace questo finale?
Troppo scontato? Troppo OOC?
Troppo banale?

Troppo senza senso?
Ditemi voi,
aspetto i vostri pareri,
alla prossima,
ringrazio tutti quelli che hanno letto,
ci vediamo
ciaooooooooo
shin e ran amore ^.^

 
  
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